[Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Cieri Enrico
enrico.cieri a giustizia.it
Mar 3 Apr 2018 20:58:43 CEST
Pregiudizialmente, riconosco (e mi riconosco nel) l’alto valore etico dell’obbligo di soccorso in mare ma da giurista (soi disant) provo a declinare l’etica con le norme, seppur non abbia pratica delle condotte di soccorso marittimo. Leggo che la condotta di Open Arms è stata inottemperante all’ordine dell’autorità centrale e che la svriminante speciale dell’art. 12 si applica solo all’interno del territorio dello Stato. Non capisco però perché la condotta di Open Arms (di soccorso in mare e trasporto in Italia) possa essere scriminata allora dal solo rispetto del diverso ordine dell’autorità centrale che è successivo rispetto al soccorso e meramente indicativo del luogo ove trasportare le persone soccorse. Mi pare che diversamente opinando (il
Soccorso in acque internazionali è scriminato solo se conforme all’ordine successivo) si escluda la stessa sussistenza della scriminante ovvero la si condizioni ( la necessità di salvare la vita dei migranti) ad un fatto successivo e ad essa esterno (l’ordine del luogo di trasporto).
Mi pare pure che le questioni tutte politiche del controllo dei flussi di migranti e dei migranti economici e rifugiati c’entrino poco con la questione di Open Arms.
Enrico Cieri (IPhone)
Il giorno 03 apr 2018, alle ore 20:04, thorgiov <thorgiov a libero.it<mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
Personalmente mi sono fatto l'idea che il nuovo Parlamento sopprimerà le sezioni per la protezione internazionale, togliendo le controversie sul diritto di asilo ai Tribunali e assegnandole ai Giudici di Pace. In tal modo verranno meno molte delle ragioni di contrasto tra sezioni civili e penali, anche se ovviamente rimarranno sul tappeto le questioni giuridiche e soprattutto quello politiche e sociali derivanti dalla immigrazione.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso civile del Tribunale di Napoli Nord )
Il 03/04/2018 19:13, Ielo Paolo ha scritto:
Di tutti passaggi argomentativi non ve ne è uno solo che mi convinca.
Sono tutti controvertibili in fatto e in diritto, soprattutto quando si affastellano citazioni di norme senza ricostruire in modo compiuto un quadro giuridico.
Adesso ce la dobbiamo prendere con la guardia costiera che commette illiceità nell'impartire ordini per svolgere la sua funzione?
Suvvia.
Proposta: invece di continuare questi dialoghi tra sordi -tali mi sembrano quelli che si realizzano sulla lista con mail sull'argomento- perché non organizziamo un incontro in cui discutere, con un contraddittorio reale?
Magari non ne veniamo a capo, ma forse finiremo per comprenderci meglio
Mi rendo conto di aver abusato della facoltà di intervento sulla lista. Per questo da ora sul punto mi taccio
.......
ma continuo a leggervi
Paolo
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Da: Apostolico Iolanda
Inviato: martedì 3 aprile 2018 18:36
A: Ielo Paolo; Albano Silvia; CENTINI MATTEO
Cc: malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
Oggetto: Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.php
Su questione giustizia un ulteriore contributo all’inquadramento del caso ProActiva Open Arms.
Non condivido, però, il richiamo unicamente alla categoria dello stato di necessità, che non esaurisce il campo delle cause di giustificazione perché il soccorso in mare è adempimento di un obbligo giuridico.
La differenza non è da poco: in sostanza non si deve intervenire solo se l’imbarcazione sia in procinto di affondare e il pericolo non possa essere altrimenti evitato; lo si deve fare, e nel più breve tempo possibile, anche se è solo in difficoltà (il naufragio, nel delitto di omissione di soccorso, è un’aggravante).
E allora l’attenzione andrebbe spostata dall’operato delle ONG a quello delle autorità italiane.
C’è infatti, a mio avviso, un profilo di illiceità dell’ordine, che ormai la Guardia costiera italiana quasi sempre rivolge alle unità navali più vicine, di restare in stand -by perché il coordinamento delle operazioni è stato assunto dalla “guardia costiera libica” (il che significa persone, fra le quali anche minori, lasciate per ore ammassate su gommoni alla deriva in attesa dei libici; tra paura, disagio fisico, freddo o sole a seconda delle condizioni atmosferiche, ustioni provocate dal combustibile che spesso si riversa sul fondo del natante, umiliazione per chi si rende conto che a cittadini europei, o canadesi, o israeliani, o australiani, sarebbe riservato ben altro trattamento).
Il secondo profilo di illiceità, sul quale mi sembra difficile non concordare, è nel fatto che il coordinamento assunto dai libici, con il benestare delle autorità italiane, viola l’obbligo di condurre i naufraghi in un “place of safety”, così come prevedono le convenzioni internazionali, realizza di fatto un respingimento collettivo mascherato e pone in pericolo, come tutti sappiamo, la vita, la libertà e l’incolumità delle persone soccorse. E ciò viene considerato ammissibile dalle autorità italiane solo in ragione della loro provenienza e della loro condizione di migranti privi di titolo di ingresso o di soggiorno per i paesi di destinazione.
Sul mancato sbarco a Malta, sul quale si fa leva per ritenere configurabile la violazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione, e convenendo con l’autore dell’articolo sul fatto che non fa venire meno la causa di giustificazione, visto, peraltro, che l’approdo a Pozzallo fu comunque autorizzato dal Ministero dell’Interno, se è vero che la scelta del porto di sbarco non spetta al comandante, dobbiamo anche chiederci a chi spetta indicarlo. In altri termini, il centro di coordinamento che per primo ha ricevuto la segnalazione è esonerato da quest’obbligo solo perché il coordinamento è stato (illegittimamente) assunto dai Libici? Direi di no; direi che non si possono lasciare le unità che hanno effettuato il soccorso e tutte le persone a bordo a navigare per ore senza una meta certa e soprattutto sicura; direi che tale comportamento è, sotto un profilo oggettivo, un abuso e che è stabilito dalle convenzioni internazionali, proprio ad evitare simili situazioni, che lo status dei naufraghi non deve essere preso in considerazione se non dopo lo sbarco (tranne, ovviamente, che al fine di escludere luoghi non sicuri in relazione alla nazionalità o alla condizione personale dei soggetti soccorsi).
Ho riletto, in questi giorni, il resoconto stenografico dell’audizione del Procuratore Zuccaro dinanzi al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
Un passaggio va ricordato:
“La volontà di creare corridoi sicuri è certamente un dato oggettivo. Loro stanno creando oggi un corridoio che consente un accesso in Italia, che sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo interessati da correnti di traffico che certamente non ci sarebbero state se le ONG non avessero creato questi corridoi. Allora, io mi chiedo, ma sicuramente ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro compito: è consentito a delle organizzazioni private di sostituirsi alle forze politiche e alle volontà delle nazioni nel creare questi corridoi e nello scegliere le modalità per creare questi corridoi? È consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io credo che questo sia un problema di carattere politico che voi vi dovete porre. Il problema che mi pongo è il seguente: questi soggetti, a prescindere dal fatto che ancora non ci risulta e probabilmente non perseguiranno profitti privati, si rendono comunque responsabili del reato quantomeno di cui all'articolo 12 della cosiddetta «Bossi-Fini» oppure no? Per questo vi dico che non appena si verificherà un caso che mi dia la possibilità di farlo, su questo aprirò un'indagine, perché evidentemente si può dubitare del fatto che sia lecito scegliere comunque il porto di approdo e portare in Italia dei migranti che non dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato oggettivo che io debbo in questo momento certificare.”
Mi chiedo di quale “nazione” si stesse parlando. Perché, e condivido il pensiero della collega Albano, la Repubblica italiana, prima di approvare il T.U. sull’immigrazione, ha ratificato la CEDU e le convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia, sui soccorsi in mare e sullo status dei rifugiati; e ha emanato la Costituzione, con gli artt. 2 e 10 inseriti tra i principi fondamentali, e l’enunciazione, all’ art. 117, del principio del rispetto dei vincoli derivanti dagli obblighi internazionali, oltre che della Costituzione stessa.
E allora il problema non è politico. E’ giuridico: non possono ammettersi un’azione delle nostre autorità amministrative o militari né un’interpretazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione che
contrastino con tali fonti. Iolanda Apostolico
From: Ielo Paolo<mailto:paolo.ielo a giustizia.it>
Sent: Sunday, April 01, 2018 12:20 PM
To: Albano Silvia<mailto:silvia.albano a giustizia.it> ; CENTINI MATTEO<mailto:matteo.centini a giustizia.it>
Cc: malta2013<mailto:malta2013 a yahoogroups.com> ; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it> ; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
Subject: Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
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Da: Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Ielo Paolo <paolo.ielo a giustizia.it<mailto:paolo.ielo a giustizia.it>>
Inviato: sabato 31 marzo 2018 22:54:28
A: Albano Silvia; CENTINI MATTEO
Cc: malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
Oggetto: Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Si, ma dentro la cornice giuridica c’e’ il diritto penale, he non puoessere interpretato per essere annichilito
Matteo ha ragione
Ed e’ per questo che occrre discutere
E molto
Paolo
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Da: Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Albano Silvia <silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it>>
Inviato: sabato 31 marzo 2018 20:57:06
A: CENTINI MATTEO
Cc: malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
Oggetto: Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Caro Matteo, in questo caso si tratta di argomenti che pratico quotidianamente occupandomi di protezione internazionale. Le norme fondamentali di riferimento quando si parla di migranti sono (o dovrebbero essere) le stesse per il civile e per il penale. La cornice giuridica nella quale ci dobbiamo muovere, in materia civile e penale, è quella. Ti consiglio di leggere una pregevolissima sentenza della cassazione in materia di misura di sicurezza dell'espulsione, estensore lello magi (sono fuori e non ho il pc per cui non posso essere più precisa), che fa ampia applicazione di questi principi in materia di esecuzione penale.
Saluti.
Silvia albano
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 19:01, CENTINI MATTEO <matteo.centini a giustizia.it<mailto:matteo.centini a giustizia.it>> ha scritto:
Collega Albano, di nuovo scrivi di cose che non pratichi, come ti è accaduto di recente in tema di riforma penitenziaria.
Personalmente mi sono occupato di sbarchi di migranti, quando non erano le ong ma la Marina militare italiana a portarli da noi, peraltro recuperandoli in acque internazionali e a volte direttamente in acque libiche. In un caro ne portò a Reggio Calabria 1531. Mi rifiutai di iscriverli tutti per art 10bis dlgs 286/98 sostenendo che quelle persone se ne stavano alla deriva in acque non italiane e in Italia li aveva portati la Marina italiana. Dissi che piuttosto andava iscritto il comandante della nave nostrana. Individuammo tre scafisti (tunisini) grazie alle deposizioni dei migranti (che, se iscritti, sarebbero state carta straccia) e li feci mettere nella stessa cella (previamente attrezzata). Con una quindicina di giorni, grazie ai dialoghi captati e alle telefonate in patria pure intercettate abbiamo potuto capire che:
1) i libici ormai non si imbarcano più, portano i migranti su navi madri subito a largo e da lì partono le imbarcazioni guidate da scafisti tunisini (all’epoca, che poi in questi casi si coglie una densa stratificazione della miseria, quindi è possibile che ora non siano più i tunisini ma magari algerini o altro) muniti di Gps che si avviano verso le acque internazionali;
2) costoro hanno intrapreso il viaggio in cambio di circa € 1.500,00 (di cui gli era stata consegnata la metà e quindi chiamavano casa per farsi dare il resto);
3) nessuno dei soggetti coinvolti, ne’ scafisti ne’ trasportati aveva la minima aspettativa di arrivare autonomamente in Italia: contavano sul fatto che li prelevasse la Marina italiana dopo poca strada, già in acque libiche;
4) ciò veniva detto loro dagli stessi libici che gestivano il traffico;
5) i tre tunisini schifavano il nostro paese e ci ritenevano dei fessi ai quali poteva farsi ingogliare qualsiasi balla (dopo aver preso 7 anni ne erano meno convinti);
6) al netto degli scafisti e dei testimoni, la pg NON ha fotosegnalato nessuno dei restanti 1500 nuovi arrivati in patente violazione di norme interne e internazionali (sulle ragioni per le quali la pg ha agito così penso di non dover dire nulla, salvo aggiungere che non era questione rimessa al nostro controllo ma attiene all’ordine pubblico).
Ora, ti domando (estendendo il quesito anche ad eventuali ghost writers), non credi che si stia girando a vuoto? Non credi che questo sistema alimenti lo sfruttamento di queste povere persone?
Personalmente io credo di sì.
Come credo che dovremmo richiamare l’ambasciatore francese per chiarimenti su quanto avvenuto a Bardonecchia.
Vedi, le procure sono piene di gente come te, non giriamo con il manganello alla cintola e ci accendiamo i sigari dando fuoco alle pagine della costituzione.
Statti bene
Matteo Centini
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 18:38, Albano Silvia <silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it>> ha scritto:
Se le procure fanno (un po’) politica piacciono alla politica
Di Luigi Ferrarella (corriere della sera del 29.3.2018)
Quiz n.1: chi rimarca, sui flussi migratori, le «misure di varia natura adottate» dal «governo italiano» per «assicurare condizioni di sicurezza interne compatibili con la tenuta democratica del Paese»? Il ministro degli Interni Minniti? No, una nota stampa della Procura di Catania. Quiz n.2: chi avverte che «non può non far riflettere che l’ong spagnola Proactiva non si sia occupata del soccorso di migranti sulla rotta Marocco-Spagna dove pure sussistono esigenze umanitarie»? Il ministro degli Esteri Alfano? No, sempre la nota del capo dei pm catanesi Carmelo Zuccaro dopo che il gip Nunzio Sarpietro – nel mantenere il sequestro della nave Open Arms della ong spagnola per l’ipotesi (di competenza però dei pm di Ragusa) di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di 215 migranti salvati in mare il 15 marzo – aveva escluso l’associazione a delinquere perorata dalla territorialmente incompetente Procura catanese, criticato l’iscrizione di indagati sulla base di loro dichiarazioni come testi senza avvocato, e ribadito che per il diritto internazionale sinora non esiste alcuna zona di ricerca e soccorso di pertinenza della Libia.
Reazioni? Curiosamente stavolta nessuno grida all’«invasione di campo»delle toghe. Forse perché va assimilandosi la crescente tendenza di parte delle Procure a intendere e autorappresentare il proprio ruolo come armonico prolungamento della progettualità politica, quasi un tassello della politica interna e a volte persino estera del Paese. Attitudine «governativa» più marcata quando capita che indagini doverose si trovino incidentalmente ad avere il vento in poppa della volontà politica, del presumibile consenso dell’opinione pubblica, del clima che pervade un determinato frangente sociale.
Ferrarella è attento osservatore.
Il punto non mi sembra quanti effettivi migranti abbia salvato la open arms, verrà verificato dai latori del premio e mi interessa poco sinceramente. Il punto è che ci sono norme primarie, ed il codice di condotta ovviamente non lo è, che nella gerarchia delle fonti vengono molto prima e che un giurista deve applicare, che impongono di non consegnare i migranti alle autorità libiche. Già abbiamo avuto una condanna della cedu per questo. Il nostro faro sono sempre state la costituzione e le carte sovranazionali che sanciscono i diritti umani fondamentali, mi spiace constatare che la magistratura progressista lo stia smarrendo. Per fortuna c'è una parte della magistratura che va oltre area che, grazie anche alle battaglie culturali di questi anni, questi punti di riferimento ce li ha molto ben presenti.
Saluti.
Silvia albano
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 17:59, Domenico Gallo <domenico.gallo a gmail.com<mailto:domenico.gallo a gmail.com>> ha scritto:
quel che è certo è che i profughi salvati in mare non possono essere sbarcati in Libia o consegnati alla marina libica. Il fatto che l'Italia abbia speso tanti soldi per consentire alla marina libica di catturare i profughi in mare e di riportarli in Libia, significa soltanto che il lavoro sporco, quello che è stato condannato dalla CEDU con la sentenza Hirsi c/Italia del 2012 è stato delegato ad altri, o come si usa dire esternalizzato. Se alle navi ONG venisse impartito l'ordine di consegnare i salvati nelle mani dei boia libici, l'ordine dovrebbe essere disapplicato, se si deve salvare una persona per rispedirla all'inferno, tanto vale lasciarla affogare. Inoltre è indecente lo scaricabarile su altri porti. Non può scaricare su Malta il flusso dei profughi, nè si può pretendere che quelli che naufragano nel Mar di Sicilia vengano sbarcati in Spagna, salvo che non lo chieda il governo spagnolo.
Se a qualcuno interessasse, segnalo che in letteratura c'è un precedente in tema. E' stato scritto da Sofocle nel V secolo A.C.
Domenico Gallo
[https://ipmcdn.avast.com/images/icons/icon-envelope-tick-round-orange-animated-no-repeat-v1.gif]<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail> Mail priva di virus. www.avast.com<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
2018-03-31 15:27 GMT+02:00 Salvi Giovanni <giovanni.salvi a giustizia.it<mailto:giovanni.salvi a giustizia.it>>:
Non condivido il comunicato. 59.000 è il numero di migranti soccorsi nel mediterraneo centrale da tutte le ONG dal 2015 al 2017 e non dalla Proactiva Open Arms (dati UN). Se si dovrà dare un premio, è bene che si chiedano dati precisi: quando, dove e come e con quale destinazione.Sul punto la ONG è silenziosa. Nessuna informazione può essere trovata sul suo sito. Le imbarcazioni di cui dispone la ONG fanno poi escludere numeri anche molto più modesti. Se mi sbaglio, vorrei essere corretto. Prego Medel di mettere a disposizione i dati, possibilmente dettagliati e specifici. Raccomando caldamente che le fonti siano verificate, visto che Medel è proponente del riconoscimento. La Marina Militare Italiana e la Guardia Costiera hanno soccorso un numero enormemente superiore di migranti (120.000 nel 2014, 70.000 nel 2015, 71.000 nel 2016, cui si aggiungono quelli soccorsi dalle navi mercantili su ordine della centrale operativa italiana). Non trovo nel comunicato di Medel alcun cenno al ruolo dell'Italia, accomunata invece nella negativa valutazione degli altri paesi. Al contrario, non trovo alcuna stigmatizzazione del comportamento spagnolo, che rifiuta l'approdo alla ONG di Barcellona, come ha riferito la sindaca di Barcellona. Non trovo nel comunicato alcun cenno alle molte questioni giuridiche che si pongono nel soccorso in mare e soprattutto nello sbarco, visto che non compete alla nave operante decidere dove andare, punto fondamentale che si continua a mettere da parte. Non si fa un buon servizio nemmeno ai migranti con un approccio superficiale. Le ONG hanno svolto un ruolo molto importante. Hanno salvato vite e tenuta alta, in un'europa che si girava dall'altra parte, la tensione morale. Ma devono rispettare le regole, come molte di loro hanno fatto ma non tutte. Il nostro paese non deve essere punito per l'impegno che ha prestato nel soccorrere e nell'accogliere, unico tra tutti i paesi europei. Giovanni Salvi
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Da: Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Mariarosaria Guglielmi <mariarosaria.guglielmi a giustizia.it<mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it>>
Inviato: sabato 31 marzo 2018 12:11
A: nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Trasmetto la dichiarazione adottata da Medel il 31 marzo 2018 sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms ( in allegato la traduzione)
Mariarosaria
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MEDEL DECLARATION
SOLIDARITY WITH “PROACTIVA OPEN ARMS”
Migration is part of our history and part of the history of our nations and civilization.
As MEDEL recalled in the Palma Declaration for Refugees and Migrants of 11 March 2017[1], migration is nowadays the story of a huge humanitarian tragedy taking place in front of our eyes, in our seas, where thousands of migrants, escaping from war and starvation, lose their lives.
The same tragedy continues in Libyan detention centres, where migrants are systematically denied their fundamental right to asylum and the possibility to reach the countries where this right can be assessed and eventually granted. In addition to this, they are also victims of inhuman and degrading treatment, as recently confirmed by the UN secretary general on the basis of the inquiry of the United Nations Support Mission in Libya[2].
In view of the migration flows that we are experiencing nowadays no one can feel as a passive witness. Ginetta Sagan once wrote “silence in the face of injustice is complicity with the oppressor”.
What is going on right now in the Mediterranean puts seriously into question the democratic identity of Europe, as well as the universality and indivisibility of the fundamental rights that are part of its moral and spiritual heritage, for the enjoyment of which the European Union took over “responsibilities and duties” towards the whole human community and future generations. Such responsibilities and duties impose Europe the obligation to put an end to tragedies at sea, to take migrants to a safe place with the absolute prohibition, as stated by several international treaties and our European Courts[3], of a refoulement to places where they run the risk of suffering torture and/or inhuman or degrading treatments.
To rescue migrants at sea and taking them to a safe place represents not only a legal obligation but also a moral duty.
During these years, the activity of NGOs has counteracted the passivity of States and Europe, ensuring the only way to guarantee the lives of thousands of migrants at risk in the Mediterranean by taking them to safe place, and by that responding to the “ethical imperative” that imposes putting in the first place the life and physical integrity of refugees in severe situations of vulnerability.
Thanks to the rescue operations of “Proactiva Open Arms”, 59.000 migrants were saved from drowning in the Mediterranean, that way preventing the already-shameful-number of deaths recorded this year to increase. As a recognition to the value of this humanitarian work, which represents the practical translation of a strong commitment for the defence of fundamental rights in the name of solidarity and human dignity that are part of our civilization and culture, MEDEL has decided to nominate “Proactiva Open Arms” for the 2018 Václav Havel Human Rights Prize of the Parliamentary Assembly of the Council of Europe.
While confirming our full respect for the decisions issued by the judicial authorities about the rescue operations that “Proactiva Open Arms” performed on 15 March 2018, we deem appropriate to recall that the assessment of the legality of a rescue mission at sea cannot disregard the primacy of ensuring, in any circumstance, the safety of migrants and the humanitarian goals underlying all rescue operations.
We here recall the statement of MEDEL of October 7th, 2013[4], which is still unfortunately valid: in the preamble of the Charter of Fundamental Rights of the European Union, the European Nations have clearly stated that “the Union is founded on the indivisible, universal values of human dignity, freedom, equality and solidarity” and that “enjoyment of these rights entails responsibilities and duties with regard to other persons, to the human community and to future generations”.
It is time for the European Union to prove that those are not meaningless words.
March 31st, 2018
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[1] Available here:
http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants
[2] See also, Hirsi Jamaa and others v. Italy [GC], no. 27765/09, paragraphs 33 to 42, as well as paragraphs 123 to 138 where the European Court of Human Rights enumerated and analysed the most relevant international material concerning the situation of migrants in Libya.
[3] See, inter alia, ECtHR, Saadi v. Italy [GC], no. 37201, M.S.S. v. Belgium and Greece [GC], no, 30696/09, Tarakhel v. Switzerland [GC], no. 29217/12 y Paposhvili v. Belgium [GC], no. 41738/10.
[4] http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules
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Tue, 3 Apr 2018 20:04:05 +0200 (CEST)
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Date: Tue, 3 Apr 2018 20:02:44 +0200
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has NOT identified this incoming email as spam. The original
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similar future email. If you have any questions, see
root\@localhost for details.
Content preview: Personalmente mi sono fatto l'idea che il nuovo Parlamento
sopprimerà le sezioni per la protezione internazionale, togliendo le controversie
sul diritto di asilo ai Tribunali e assegnandole ai Giudici di Pace. In tal
modo verranno meno molte delle ragioni di contrasto tra sezioni civili e
penali, anche se ovviamente rimarranno sul tappeto le questioni giuridiche
e soprattutto quello politiche e sociali derivanti dalla immigrazione. [...]
Content analysis details: (3.7 points, 5.0 required)
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See
http://wiki.apache.org/spamassassin/DnsBlocklists#dnsbl-block
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0.0 HTML_MESSAGE BODY: HTML included in message
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Subject: Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di soccorso
in mare e Proactiva Open Arms
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X-Mailman-Version: 2.1.23
Precedence: list
List-Id: <area.areaperta.it<http://area.areaperta.it>>
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Personalmente mi sono fatto l'idea che il nuovo Parlamento sopprimerà le
sezioni per la protezione internazionale, togliendo le controversie sul
diritto di asilo ai Tribunali e assegnandole ai Giudici di Pace. In tal
modo verranno meno molte delle ragioni di contrasto tra sezioni civili e
penali, anche se ovviamente rimarranno sul tappeto le questioni
giuridiche e soprattutto quello politiche e sociali derivanti dalla
immigrazione.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso civile del Tribunale di Napoli
Nord )
Il 03/04/2018 19:13, Ielo Paolo ha scritto:
Di tutti passaggi argomentativi non ve ne è uno solo che mi convinca.
Sono tutti controvertibili in fatto e in diritto, soprattutto quando
si affastellano citazioni di norme senza ricostruire in modo compiuto
un quadro giuridico.
Adesso ce la dobbiamo prendere con la guardia costiera che commette
illiceità nell'impartire ordini per svolgere la sua funzione?
Suvvia.
Proposta: invece di continuare questi dialoghi tra sordi -tali mi
sembrano quelli che si realizzano sulla lista con mail sull'argomento-
perché non organizziamo un incontro in cui discutere, con un
contraddittorio reale?
Magari non ne veniamo a capo, ma forse finiremo per comprenderci meglio
Mi rendo conto di aver abusato della facoltà di intervento sulla
lista. Per questo da ora sul punto mi taccio
.......
ma continuo a leggervi
Paolo
------------------------------------------------------------------------
*Da:* Apostolico Iolanda
*Inviato:* martedì 3 aprile 2018 18:36
*A:* Ielo Paolo; Albano Silvia; CENTINI MATTEO
*Cc:* malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
*Oggetto:* Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
soccorso in mare e Proactiva Open Arms
http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.php
Su questione giustizia un ulteriore contributo all’inquadramento del
caso ProActiva Open Arms.
Non condivido, però, il richiamo unicamente alla categoria dello stato
di necessità, che non esaurisce il campo delle cause di
giustificazione perché il soccorso in mare è adempimento di un obbligo
giuridico.
La differenza non è da poco: in sostanza non si deve intervenire solo
se l’imbarcazione sia in procinto di affondare e il pericolo non possa
essere altrimenti evitato; lo si deve fare, e nel più breve tempo
possibile, anche se è solo in difficoltà (il naufragio, nel delitto di
omissione di soccorso, è un’aggravante).
E allora l’attenzione andrebbe spostata dall’operato delle ONG a
quello delle autorità italiane.
C’è infatti, a mio avviso, un profilo di illiceità dell’ordine, che
ormai la Guardia costiera italiana quasi sempre rivolge alle unità
navalipiù vicine, di restare in stand -by perché il coordinamento
delle operazioni è stato assunto dalla “guardia costiera libica” (il
che significa persone, fra le quali anche minori, lasciate per ore
ammassate su gommoni alla deriva in attesa dei libici; tra paura,
disagio fisico, freddo o sole a seconda delle condizioni atmosferiche,
ustioni provocatedal combustibile che spesso si riversa sul fondo del
natante, umiliazione per chi si rende conto che a cittadini europei, o
canadesi, o israeliani, o australiani, sarebbe riservato ben altro
trattamento).
Il secondo profilo di illiceità, sul quale mi sembra difficile non
concordare, è nel fatto che il coordinamento assunto dai libici, con
il benestare delle autorità italiane, viola l’obbligo di condurre
inaufraghiin un “place of safety”, così come prevedono le convenzioni
internazionali,realizza di fatto un respingimento collettivo
mascherato e pone in pericolo, come tutti sappiamo, la vita, la
libertà e l’incolumità delle persone soccorse. E ciò viene considerato
ammissibile dalle autorità italiane solo in ragione della loro
provenienza e della loro condizione di migranti privi di titolo di
ingresso o di soggiorno per ipaesi di destinazione.
Sul mancato sbarco a Malta, sul quale si fa leva per ritenere
configurabile la violazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione,e
convenendo con l’autore dell’articolo sul fatto che non fa venire meno
la causa di giustificazione, visto, peraltro, che l’approdo a Pozzallo
fu comunque autorizzato dal Ministero dell’Interno, se è vero che la
scelta del porto di sbarco non spetta al comandante, dobbiamo anche
chiederci a chi spetta indicarlo. In altri termini, il centro di
coordinamento che per primo ha ricevuto la segnalazione è esonerato da
quest’obbligo solo perché il coordinamento è stato (illegittimamente)
assunto dai Libici? Direi di no; direi che non si possono lasciare le
unità che hanno effettuato il soccorso e tutte le persone a bordo a
navigare per ore senza una meta certa e soprattutto _sicura_; direi
che tale comportamento è, sotto un profilo oggettivo, un abuso e che è
stabilito dalle convenzioni internazionali, proprio ad evitare simili
situazioni, che _lo status dei naufraghi non deve essere preso in
considerazionese non dopo lo sbarco_ (tranne, ovviamente, che al fine
di escludere luoghi non sicuri in relazione alla nazionalità o alla
condizione personale dei soggetti soccorsi).
Ho riletto, in questi giorni, il resoconto stenografico dell’audizione
del Procuratore Zuccarodinanzi al Comitato parlamentare di controllo
sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività
di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
Unpassaggiova ricordato:
“/La volontà di creare corridoi sicuri è certamente un dato oggettivo.
Loro stanno creando oggi un corridoio che consente un accesso in
Italia, che sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo interessati
da correnti di traffico che certamente non ci sarebbero state se le
ONG non avessero creato questi corridoi. Allora, io mi chiedo, ma
sicuramente ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro
compito: è consentito a delle organizzazioni private di sostituirsi
alle forze politiche e alle volontà delle nazioni nel creare questi
corridoi e nello scegliere le modalità per creare questi corridoi? È
consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io credo che
questo sia un problema di carattere politico che voi vi dovete porre.
Il problema che mi pongo è il seguente: questi soggetti, a prescindere
dal fatto che ancora non ci risulta e probabilmente non perseguiranno
profitti privati, si rendono comunque responsabili del reato
quantomeno di cui all'articolo 12 della cosiddetta «Bossi-Fini» oppure
no? Per questo vi dico che non appena si verificherà un caso che mi
dia la possibilità di farlo, su questo aprirò un'indagine, perché
evidentemente si può dubitare del fatto che sia lecito scegliere
comunque il porto di approdo e portare in Italia dei migranti che non
dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato oggettivo che io debbo
in questo momento certificare./”
Mi chiedo di quale “_nazione_” si stesse parlando. Perché, e condivido
il pensiero della collega Albano, la _Repubblica_ italiana, prima di
approvare il T.U. sull’immigrazione, ha ratificato la CEDU e le
convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia, sui soccorsi in
mare e sullo status dei rifugiati; eha emanato la Costituzione, con
gli artt. 2 e 10 inseriti tra i principi fondamentali, e
l’enunciazione, all’ art. 117, del principio del rispetto dei vincoli
derivanti dagli obblighi internazionali, oltre che dellaCostituzione
stessa.
E allora il problema non è politico. E’ giuridico: non possono
ammettersi un’azione delle nostre autorità amministrative o militariné
un’interpretazione dell’art. 12 del T.U. sull’immigrazione che
contrastino con tali fonti. Iolanda Apostolico
*From:* Ielo Paolo <mailto:paolo.ielo a giustizia.it>
*Sent:* Sunday, April 01, 2018 12:20 PM
*To:* Albano Silvia <mailto:silvia.albano a giustizia.it> ; CENTINI
MATTEO <mailto:matteo.centini a giustizia.it>
*Cc:* malta2013 <mailto:malta2013 a yahoogroups.com> ; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
<mailto:area a areaperta.it> ; nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
*Subject:* Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
soccorso in mare e Proactiva Open Arms
------------------------------------------------------------------------
*Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>
<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Ielo Paolo
<paolo.ielo a giustizia.it<mailto:paolo.ielo a giustizia.it> <mailto:paolo.ielo a giustizia.it>>
*Inviato:* sabato 31 marzo 2018 22:54:28
*A:* Albano Silvia; CENTINI MATTEO
*Cc:* malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it> <mailto:area a areaperta.it>;
nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it> <mailto:nuovarea a nuovarea.it>
*Oggetto:* Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di
soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Si, ma dentro la cornice giuridica c’e’ il diritto penale, he non
puoessere interpretato per essere annichilito
Matteo ha ragione
Ed e’ per questo che occrre discutere
E molto
Paolo
------------------------------------------------------------------------
*Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>
<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di Albano Silvia
<silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it> <mailto:silvia.albano a giustizia.it>>
*Inviato:* sabato 31 marzo 2018 20:57:06
*A:* CENTINI MATTEO
*Cc:* malta2013; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it> <mailto:area a areaperta.it>;
nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>
*Oggetto:* Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di Medel sul dovere di
soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Caro Matteo, in questo caso si tratta di argomenti che pratico
quotidianamente occupandomi di protezione internazionale. Le norme
fondamentali di riferimento quando si parla di migranti sono (o
dovrebbero essere) le stesse per il civile e per il penale. La cornice
giuridica nella quale ci dobbiamo muovere, in materia civile e penale,
è quella. Ti consiglio di leggere una pregevolissima sentenza della
cassazione in materia di misura di sicurezza dell'espulsione,
estensore lello magi (sono fuori e non ho il pc per cui non posso
essere più precisa), che fa ampia applicazione di questi principi in
materia di esecuzione penale.
Saluti.
Silvia albano
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 19:01, CENTINI MATTEO
<matteo.centini a giustizia.it<mailto:matteo.centini a giustizia.it> <mailto:matteo.centini a giustizia.it>> ha
scritto:
Collega Albano, di nuovo scrivi di cose che non pratichi, come ti è
accaduto di recente in tema di riforma penitenziaria.
Personalmente mi sono occupato di sbarchi di migranti, quando non
erano le ong ma la Marina militare italiana a portarli da noi,
peraltro recuperandoli in acque internazionali e a volte direttamente
in acque libiche. In un caro ne portò a Reggio Calabria 1531. Mi
rifiutai di iscriverli tutti per art 10bis dlgs 286/98 sostenendo che
quelle persone se ne stavano alla deriva in acque non italiane e in
Italia li aveva portati la Marina italiana. Dissi che piuttosto
andava iscritto il comandante della nave nostrana. Individuammo tre
scafisti (tunisini) grazie alle deposizioni dei migranti (che, se
iscritti, sarebbero state carta straccia) e li feci mettere nella
stessa cella (previamente attrezzata). Con una quindicina di giorni,
grazie ai dialoghi captati e alle telefonate in patria pure
intercettate abbiamo potuto capire che:
1) i libici ormai non si imbarcano più, portano i migranti su navi
madri subito a largo e da lì partono le imbarcazioni guidate da
scafisti tunisini (all’epoca, che poi in questi casi si coglie una
densa stratificazione della miseria, quindi è possibile che ora non
siano più i tunisini ma magari algerini o altro) muniti di Gps che si
avviano verso le acque internazionali;
2) costoro hanno intrapreso il viaggio in cambio di circa € 1.500,00
(di cui gli era stata consegnata la metà e quindi chiamavano casa per
farsi dare il resto);
3) nessuno dei soggetti coinvolti, ne’ scafisti ne’ trasportati aveva
la minima aspettativa di arrivare autonomamente in Italia: contavano
sul fatto che li prelevasse la Marina italiana dopo poca strada, già
in acque libiche;
4) ciò veniva detto loro dagli stessi libici che gestivano il traffico;
5) i tre tunisini schifavano il nostro paese e ci ritenevano dei
fessi ai quali poteva farsi ingogliare qualsiasi balla (dopo aver
preso 7 anni ne erano meno convinti);
6) al netto degli scafisti e dei testimoni, la pg NON ha
fotosegnalato nessuno dei restanti 1500 nuovi arrivati in patente
violazione di norme interne e internazionali (sulle ragioni per le
quali la pg ha agito così penso di non dover dire nulla, salvo
aggiungere che non era questione rimessa al nostro controllo ma
attiene all’ordine pubblico).
Ora, ti domando (estendendo il quesito anche ad eventuali ghost
writers), non credi che si stia girando a vuoto? Non credi che questo
sistema alimenti lo sfruttamento di queste povere persone?
Personalmente io credo di sì.
Come credo che dovremmo richiamare l’ambasciatore francese per
chiarimenti su quanto avvenuto a Bardonecchia.
Vedi, le procure sono piene di gente come te, non giriamo con il
manganello alla cintola e ci accendiamo i sigari dando fuoco alle
pagine della costituzione.
Statti bene
Matteo Centini
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 18:38, Albano Silvia
<silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it> <mailto:silvia.albano a giustizia.it>> ha
scritto:
Se le procure fanno (un po’) politica piacciono alla politica
Di Luigi Ferrarella (corriere della sera del 29.3.2018)
Quiz n.1: chi rimarca, sui flussi migratori, le «misure di varia
natura adottate» dal «governo italiano» per «assicurare condizioni
di sicurezza interne compatibili con la tenuta democratica del
Paese»? Il ministro degli Interni Minniti? No, una nota stampa della
Procura di Catania. *Quiz n.2: chi avverte che «non può non far
riflettere che l’ong spagnola Proactiva non si sia occupata del
soccorso di migranti sulla rotta Marocco-Spagna dove pure sussistono
esigenze umanitarie»? *Il ministro degli Esteri Alfano? No, sempre
la nota del capo dei pm catanesi Carmelo Zuccaro dopo che il gip
Nunzio Sarpietro – nel mantenere il sequestro della nave Open Arms
della ong spagnola per l’ipotesi (di competenza però dei pm di
Ragusa) di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di 215
migranti salvati in mare il 15 marzo – aveva escluso l’associazione
a delinquere perorata dalla territorialmente incompetente Procura
catanese, criticato l’iscrizione di indagati sulla base di loro
dichiarazioni come testi senza avvocato, e ribadito che per il
diritto internazionale sinora non esiste alcuna zona di ricerca e
soccorso di pertinenza della Libia.
Reazioni? Curiosamente stavolta nessuno grida all’«invasione di
campo»delle toghe. Forse perché va assimilandosi la crescente
tendenza di parte delle Procure a intendere e autorappresentare il
proprio ruolo come armonico prolungamento della progettualità
politica, quasi un tassello della politica interna e a volte persino
estera del Paese. Attitudine «governativa» più marcata quando capita
che indagini doverose si trovino incidentalmente ad avere il vento
in poppa della volontà politica, del presumibile consenso
dell’opinione pubblica, del clima che pervade un determinato
frangente sociale.
Ferrarella è attento osservatore.
Il punto non mi sembra quanti effettivi migranti abbia salvato la
open arms, verrà verificato dai latori del premio e mi interessa
poco sinceramente. Il punto è che ci sono norme primarie, ed il
codice di condotta ovviamente non lo è, che nella gerarchia delle
fonti vengono molto prima e che un giurista deve applicare, che
impongono di non consegnare i migranti alle autorità libiche. Già
abbiamo avuto una condanna della cedu per questo. Il nostro faro
sono sempre state la costituzione e le carte sovranazionali che
sanciscono i diritti umani fondamentali, mi spiace constatare che la
magistratura progressista lo stia smarrendo. Per fortuna c'è una
parte della magistratura che va oltre area che, grazie anche alle
battaglie culturali di questi anni, questi punti di riferimento ce
li ha molto ben presenti.
Saluti.
Silvia albano
Inviato da iPhone
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 17:59, Domenico Gallo
<domenico.gallo a gmail.com<mailto:domenico.gallo a gmail.com> <mailto:domenico.gallo a gmail.com>> ha scritto:
quel che è certo è che i profughi salvati in mare non possono
essere sbarcati in Libia o consegnati alla marina libica. Il fatto
che l'Italia abbia speso tanti soldi per consentire alla marina
libica di catturare i profughi in mare e di riportarli in Libia,
significa soltanto che il lavoro sporco, quello che è stato
condannato dalla CEDU con la sentenza Hirsi c/Italia del 2012 è
stato delegato ad altri, o come si usa dire esternalizzato. Se
alle navi ONG venisse impartito l'ordine di consegnare i salvati
nelle mani dei boia libici, l'ordine dovrebbe essere disapplicato,
se si deve salvare una persona per rispedirla all'inferno, tanto
vale lasciarla affogare. Inoltre è indecente lo scaricabarile su
altri porti. Non può scaricare su Malta il flusso dei profughi, nè
si può pretendere che quelli che naufragano nel Mar di Sicilia
vengano sbarcati in Spagna, salvo che non lo chieda il governo
spagnolo.
Se a qualcuno interessasse, segnalo che in letteratura c'è un
precedente in tema. E' stato scritto da Sofocle nel V secolo A.C.
Domenico Gallo
<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
Mail priva di virus. www.avast.com<http://www.avast.com>
<https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail>
2018-03-31 15:27 GMT+02:00 Salvi Giovanni
<giovanni.salvi a giustizia.it<mailto:giovanni.salvi a giustizia.it> <mailto:giovanni.salvi a giustizia.it>>:
Non condivido il comunicato. 59.000 è il numero di migranti
soccorsi nel mediterraneo centrale da tutte le ONG dal 2015 al
2017 e non dalla Proactiva Open Arms (dati UN). Se si dovrà
dare un premio, è bene che si chiedano dati precisi: quando,
dove e come e con quale destinazione.Sul punto la ONG è
silenziosa. Nessuna informazione può essere trovata sul suo
sito. Le imbarcazioni di cui dispone la ONG fanno poi
escludere numeri anche molto più modesti. Se mi sbaglio, vorrei
essere corretto. Prego Medel di mettere a disposizione i dati,
possibilmente dettagliati e specifici. Raccomando caldamente
che le fonti siano verificate, visto che Medel è proponente del
riconoscimento. La Marina Militare Italiana e la Guardia
Costiera hanno soccorso un numero enormemente superiore di
migranti (120.000 nel 2014, 70.000 nel 2015, 71.000 nel 2016,
cui si aggiungono quelli soccorsi dalle navi mercantili su
ordine della centrale operativa italiana). Non trovo nel
comunicato di Medel alcun cenno al ruolo dell'Italia,
accomunata invece nella negativa valutazione degli altri paesi.
Al contrario, non trovo alcuna stigmatizzazione del
comportamento spagnolo, che rifiuta l'approdo alla ONG di
Barcellona, come ha riferito la sindaca di Barcellona. Non
trovo nel comunicato alcun cenno alle molte questioni
giuridiche che si pongono nel soccorso in mare e soprattutto
nello sbarco, visto che non compete alla nave operante decidere
dove andare, punto fondamentale che si continua a mettere da
parte. Non si fa un buon servizio nemmeno ai migranti con un
approccio superficiale. Le ONG hanno svolto un ruolo molto
importante. Hanno salvato vite e tenuta alta, in un'europa che
si girava dall'altra parte, la tensione morale. Ma devono
rispettare le regole, come molte di loro hanno fatto ma non
tutte. Il nostro paese non deve essere punito per l'impegno che
ha prestato nel soccorrere e nell'accogliere, unico tra tutti i
paesi europei. Giovanni Salvi
------------------------------------------------------------------------
*Da:* Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>
<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it>> per conto di
Mariarosaria Guglielmi <mariarosaria.guglielmi a giustizia.it<mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it>
<mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it>>
*Inviato:* sabato 31 marzo 2018 12:11
*A:* nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it> <mailto:nuovarea a nuovarea.it>;
area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it> <mailto:area a areaperta.it>
*Oggetto:* [Nuovarea] Dichiarazione di Medel sul dovere di
soccorso in mare e Proactiva Open Arms
Trasmetto la dichiarazione adottata da Medel il 31 marzo 2018
sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms ( in
allegato la traduzione)
Mariarosaria
*MEDEL Book***
*MEDEL DECLARATION*
*SOLIDARITY WITH “PROACTIVA OPEN ARMS”*
Migration is part of our history and part of the history of our
nations and civilization.
As MEDEL recalled in the /Palma Declaration for Refugees and
Migrants/ of 11 March 2017^[1] <#m_4479857094446241462__ftn1>,
migration is nowadays the story of a huge humanitarian tragedy
taking place in front of our eyes, in our seas, where thousands
of migrants, escaping from war and starvation, lose their lives.
The same tragedy continues in Libyan detention centres, where
migrants are systematically denied their fundamental right to
asylum and the possibility to reach the countries where this
right can be assessed and eventually granted. In addition to
this, they are also victims of inhuman and degrading treatment,
as recently confirmed by the UN secretary general on the basis
of the inquiry of the /United Nations Support Mission in
Libya/^[2] <#m_4479857094446241462__ftn2>.
In view of the migration flows that we are experiencing
nowadays no one can feel as a passive witness. Ginetta Sagan
once wrote “silence in the face of injustice is complicity with
the oppressor”.
What is going on right now in the Mediterranean puts seriously
into question the democratic identity of Europe, as well as the
universality and indivisibility of the fundamental rights that
are part of its moral and spiritual heritage, for the enjoyment
of which the European Union took over “responsibilities and
duties” towards the whole human community and future
generations. Such responsibilities and duties impose Europe the
obligation to put an end to tragedies at sea, to take migrants
to a safe place with the absolute prohibition, as stated by
several international treaties and our European Courts^[3]
<#m_4479857094446241462__ftn3>, of a /refoulement/ to places
where they run the risk of suffering torture and/or inhuman or
degrading treatments.
To rescue migrants at sea and taking them to a safe place
represents not only a legal obligation but also a moral duty.
During these years, the activity of NGOs has counteracted the
passivity of States and Europe, ensuring the only way to
guarantee the lives of thousands of migrants at risk in the
Mediterranean by taking them to safe place, and by that
responding to the “ethical imperative” that imposes putting in
the first place the life and physical integrity of refugees in
severe situations of vulnerability.
Thanks to the rescue operations of “Proactiva Open Arms”,
59.000 migrants were saved from drowning in the Mediterranean,
that way preventing the already-shameful-number of deaths
recorded this year to increase. As a recognition to the value
of this humanitarian work, which represents the practical
translation of a strong commitment for the defence of
fundamental rights in the name of solidarity and human dignity
that are part of our civilization and culture, MEDEL has
decided to nominate “Proactiva Open Arms” for the 2018 Václav
Havel Human Rights Prize of the Parliamentary Assembly of the
Council of Europe.
While confirming our full respect for the decisions issued by
the judicial authorities about the rescue operations that
“Proactiva Open Arms” performed on 15 March 2018, we deem
appropriate to recall that the assessment of the legality of a
rescue mission at sea cannot disregard the primacy of ensuring,
in any circumstance, the safety of migrants and the
humanitarian goals underlying all rescue operations.
We here recall the statement of MEDEL of October 7^th , 2013[4]
<#m_4479857094446241462__ftn4>, which is still unfortunately
valid: in the preamble of the Charter of Fundamental Rights of
the European Union, the European Nations have clearly stated
that /“the Union is founded on the indivisible, universal
values of human dignity, freedom, equality and solidarity”/ and
that /“enjoyment of these rights entails responsibilities and
duties with regard to other persons, to the human community and
to future generations”/.
It is time for the European Union to prove that those are not
meaningless words.
/March 31^st , 2018/
------------------------------------------------------------------------
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------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------
[1] <#m_4479857094446241462__ftnref1>Available here:
http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants
<http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants>
[2] <#m_4479857094446241462__ftnref2>See also, /Hirsi Jamaa and
others v. Italy/ [GC], no. 27765/09, paragraphs 33 to 42, as
well as paragraphs 123 to 138 where the European Court of Human
Rights enumerated and analysed the most relevant international
material concerning the situation of migrants in Libya.
[3] <#m_4479857094446241462__ftnref3>See, inter alia, ECtHR,
/Saadi v. Italy [GC]/, no. 37201, /M.S.S. v. Belgium and Greece
[GC]/, no, 30696/09, /Tarakhel v. Switzerland /[GC],//no.
29217/12/y Paposhvili v. Belgium /[GC], no. 41738/10.
[4]
<#m_4479857094446241462__ftnref4>http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules
<http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules>
_______________________________________________
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http://mail.nuovarea.it/mailman/listinfo/nuovarea_nuovarea.it
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_______________________________________________
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Area a areaperta.it<mailto:Area a areaperta.it>
http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
--------------430B2CFF6FAC406739D7B641
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boundary="------------4B092FDB716CFA4074E2FA16"
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<html><head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=Windows-1252">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
<p>Personalmente mi sono fatto l'idea che il nuovo Parlamento
sopprimerà le sezioni per la protezione internazionale, togliendo
le controversie sul diritto di asilo ai Tribunali e assegnandole
ai Giudici di Pace. In tal modo verranno meno molte delle ragioni
di contrasto tra sezioni civili e penali, anche se ovviamente
rimarranno sul tappeto le questioni giuridiche e soprattutto
quello politiche e sociali derivanti dalla immigrazione.</p>
<p>FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso civile del Tribunale di
Napoli Nord )<br>
</p>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 03/04/2018 19:13, Ielo Paolo ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite" cite="mid:1522775614658.60204 a giustizia.it<mailto:1522775614658.60204 a giustizia.it>">
<style type="text/css" style="display:none"><!-- P { margin-top: 0px; margin-bottom: 0px; }--></style>
<p>Di tutti passaggi argomentativi non ve ne è uno solo che mi
convinca.<br>
</p>
<p>Sono tutti controvertibili in fatto e in diritto, soprattutto
quando si affastellano citazioni di norme senza ricostruire in
modo compiuto un quadro giuridico.</p>
<p>Adesso ce la dobbiamo prendere con la guardia costiera che
commette illiceità nell'impartire ordini per svolgere la sua
funzione?<br>
</p>
<p>Suvvia. <br>
</p>
<p>Proposta: invece di continuare questi dialoghi tra sordi -tali
mi sembrano quelli che si realizzano sulla lista con mail
sull'argomento- perché non organizziamo un incontro in cui
discutere, con un contraddittorio reale?<br>
</p>
<p>Magari non ne veniamo a capo, ma forse finiremo per
comprenderci meglio</p>
<p>Mi rendo conto di aver abusato della facoltà di intervento
sulla lista. Per questo da ora sul punto mi taccio</p>
<p>.......</p>
<p>ma continuo a leggervi</p>
<p><br>
</p>
<p>Paolo <br>
</p>
<p> <br>
</p>
<div style="padding-left:10px; padding-right:10px;
padding-top:15px">
<hr tabindex="-1" style="display:inline-block; width:98%">
<div id="divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font style="font-size:11pt" face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Da:</b>
Apostolico Iolanda<br>
<b>Inviato:</b> martedì 3 aprile 2018 18:36<br>
<b>A:</b> Ielo Paolo; Albano Silvia; CENTINI MATTEO<br>
<b>Cc:</b> malta2013; <a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:area a areaperta.it">area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it></a>;
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:nuovarea a nuovarea.it">nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it></a><br>
<b>Oggetto:</b> Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione di Medel
sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms</font>
<div> </div>
</div>
<div>
<div>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><a href="http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.php" target="_blank" moz-do-not-send="true"><span style="font-size:12pt"><font title="http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.phpCtrl
+ clic per seguire il collegamento" color="#0000ff">http://questionegiustizia.it/articolo/il-sequestro-della-nave-open-arms-e-reato-soccorrere-migranti-in-pericolo-di-vita-_31-03-2018.php</font></span></a><span style="font-size:12pt"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt"><span style=""> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">Su questione
giustizia un ulteriore contributo all’inquadramento del
caso ProActiva Open Arms.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">Non condivido, però,
il richiamo unicamente alla categoria dello stato di
necessità, che
<span style=""> </span>non esaurisce il campo delle
cause di giustificazione perché il soccorso in mare è
adempimento di un obbligo giuridico.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">La differenza non è
da poco: in sostanza non si
<span style=""> </span>deve intervenire <span style=""> </span>solo
se l’imbarcazione sia in procinto di affondare e il
pericolo non possa essere altrimenti evitato; lo si deve
fare, e nel più breve tempo possibile, anche se è solo
in difficoltà (il naufragio, nel delitto di omissione di
soccorso, è un’aggravante).<span style=""> </span><span> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">E allora
l’attenzione andrebbe spostata dall’operato delle ONG a
quello delle autorità italiane.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">C’è infatti, a mio
avviso,
<span style=""> </span>un profilo di illiceità
dell’ordine, che ormai la Guardia costiera italiana
quasi sempre rivolge alle unità navali<span style="">
</span>più vicine, <span style=""> </span>di restare in
stand -by <span style="">
</span>perché il coordinamento delle operazioni è
stato assunto dalla “guardia costiera libica” (il che
significa persone, fra le quali anche minori,
<span style=""> </span>lasciate per ore ammassate su
gommoni alla deriva in attesa dei libici; tra paura,
disagio fisico, freddo o sole a seconda delle condizioni
atmosferiche, ustioni provocate<span style="">
</span>dal combustibile che spesso si riversa sul fondo
del natante, umiliazione per chi si rende conto che a
cittadini europei, o canadesi, o israeliani, o
australiani, sarebbe riservato ben altro trattamento).
<span style=""> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">Il secondo profilo
di illiceità,
<span style=""> </span>sul quale mi sembra difficile non
concordare, <span style="">
</span>è nel fatto che il coordinamento assunto dai
libici, con il benestare delle autorità italiane,
<span style=""> </span>viola l’obbligo di condurre i<span style=""> </span>naufraghi<span style="">
</span>in un “place of safety”, così come prevedono le
convenzioni internazionali,<span style="">
</span>realizza di fatto un respingimento collettivo
mascherato e pone in pericolo, come tutti sappiamo, la
vita, la libertà e l’incolumità delle persone soccorse.
E ciò viene considerato ammissibile
<span style=""> </span>dalle autorità italiane solo in
ragione della loro provenienza e della loro condizione
di migranti privi di titolo di ingresso o di soggiorno
per i<span style="">
</span>paesi di destinazione.</span></p>
<p style="text-align:justify; margin:12pt 0cm 0pt;
background:white"><span style="color:black">Sul mancato
sbarco a Malta, sul quale si fa leva per ritenere
configurabile la violazione dell’art. 12 del T.U.
sull’immigrazione,<span style="">
</span>e convenendo con l’autore dell’articolo <span style=""> </span>sul fatto che non fa venire meno la
causa di giustificazione, visto, peraltro,
<span style=""> </span>che l’approdo a Pozzallo fu
comunque autorizzato dal Ministero dell’Interno, se è
vero che la scelta del porto di sbarco non spetta al
comandante,
</span>dobbiamo anche chiederci a chi spetta indicarlo. In
altri termini, <span style="">
</span>il centro di coordinamento che per primo ha
ricevuto la segnalazione è esonerato da quest’obbligo solo
perché il coordinamento è stato (illegittimamente) assunto
dai Libici? Direi di no; direi che non si possono lasciare
le unità che hanno effettuato il soccorso e tutte le
persone a bordo a navigare per ore senza una meta certa e
soprattutto
<u>sicura</u>; direi che tale comportamento <span style=""> </span>è, sotto un profilo oggettivo, un abuso
e che è stabilito dalle convenzioni internazionali,
proprio ad evitare simili situazioni, che
<u>lo status dei naufraghi non deve essere preso in
considerazione<span style="">
</span>se non <span style=""> </span>dopo lo sbarco</u>
(tranne, ovviamente, che al fine di escludere luoghi non
sicuri in relazione alla nazionalità o alla condizione
personale dei soggetti soccorsi).
</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="font-size:12pt">Ho riletto, in
questi giorni, il resoconto stenografico dell’audizione
del Procuratore Zuccaro<span style="">
</span>dinanzi al <span style="color:black">Comitato
parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo
di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di
controllo e vigilanza in materia di immigrazione.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt">Un<span style="">
</span>passaggio<span style=""> </span>va ricordato: </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt">“<i style="">La volontà di creare corridoi sicuri è
certamente un dato oggettivo. Loro stanno creando oggi
un corridoio che consente un accesso in Italia, che
sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo
interessati da correnti di traffico che certamente non
ci sarebbero state se le ONG non avessero creato
questi corridoi. Allora, io mi chiedo, ma sicuramente
ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro
compito: è consentito a delle organizzazioni private
di sostituirsi alle forze politiche e alle volontà
delle nazioni nel creare questi corridoi e nello
scegliere le modalità per creare questi corridoi? È
consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io
credo che questo sia un problema di carattere politico
che voi vi dovete porre. Il problema che mi pongo è
il seguente: questi soggetti, a prescindere dal fatto
che ancora non ci risulta e probabilmente non
perseguiranno profitti privati, si rendono comunque
responsabili del reato quantomeno di cui all'articolo
12 della cosiddetta «Bossi-Fini» oppure no? Per questo
vi dico che non appena si verificherà un caso che mi
dia la possibilità di farlo, su questo aprirò
un'indagine, perché evidentemente si può dubitare del
fatto che sia lecito scegliere comunque il porto di
approdo e portare in Italia dei migranti che non
dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato
oggettivo che io debbo in questo momento certificare.</i>” </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt">Mi
chiedo di quale “<u>nazione</u>” si stesse parlando.
Perché, e condivido il pensiero della collega Albano,
<span style=""> </span>la <u>Repubblica</u> italiana,
prima di approvare il T.U. sull’immigrazione, ha
ratificato la CEDU e le convenzioni internazionali sui
diritti dell’infanzia,
<span style=""> </span>sui soccorsi in mare e <span style=""> </span>sullo status dei rifugiati; e<span style="">
</span>ha emanato la Costituzione, con gli artt. 2 e 10
inseriti tra i principi <span style="">
</span>fondamentali, e l’enunciazione, <span style=""> </span>all’ art. 1</span><span style="font-size:12pt">17, del principio
<span style="letter-spacing:0.1pt">del rispetto dei <span style=""> </span>vincoli derivanti dagli obblighi
internazionali, oltre che della<span style="color:black"> Costituzione stessa.</span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt">E
allora il problema non è politico. E’ giuridico: non
possono ammettersi un’azione delle nostre autorità
amministrative o militari<span style="">
</span>né un’interpretazione dell’art. 12 del T.U.
sull’immigrazione che </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify; margin:0cm
0cm 0pt"><span style="color:black; font-size:12pt">contrastino
con tali fonti.
<span style=""> Iolanda Apostolico</span></span></p>
</div>
<div style="font:10pt Tahoma">
<div><br>
</div>
<div style="background:#f5f5f5">
<div style=""><b>From:</b> <a title="mailto:paolo.ielo a giustizia.it
Ctrl + clic per seguire il collegamento" href="mailto:paolo.ielo a giustizia.it" moz-do-not-send="true">
Ielo Paolo</a> </div>
<div><b>Sent:</b> Sunday, April 01, 2018 12:20 PM</div>
<div><b>To:</b> <a title="silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it>" href="mailto:silvia.albano a giustizia.it" moz-do-not-send="true">
Albano Silvia</a> ; <a title="mailto:matteo.centini a giustizia.it
Ctrl + clic per seguire il collegamento" href="mailto:matteo.centini a giustizia.it" moz-do-not-send="true">
CENTINI MATTEO</a> </div>
<div><b>Cc:</b> <a title="malta2013 a yahoogroups.com<mailto:malta2013 a yahoogroups.com>" href="mailto:malta2013 a yahoogroups.com" moz-do-not-send="true">
malta2013</a> ; <a title="area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>" href="mailto:area a areaperta.it" moz-do-not-send="true">area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it></a>
;
<a title="nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it>" href="mailto:nuovarea a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it></a>
</div>
<div><b>Subject:</b> Re: [Area] [Nuovarea] Dichiarazione
di Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open
Arms</div>
</div>
</div>
<div><br>
</div>
<hr tabindex="-1" style="width:98%; display:inline-block">
<div dir="ltr" id="divRplyFwdMsg"><font style="font-size:11pt" face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Da:</b>
Nuovarea <<a href="mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it></a>>
per conto di Ielo Paolo <<a href="mailto:paolo.ielo a giustizia.it" moz-do-not-send="true">paolo.ielo a giustizia.it<mailto:paolo.ielo a giustizia.it></a>><br>
<b>Inviato:</b> sabato 31 marzo 2018 22:54:28<br>
<b>A:</b> Albano Silvia; CENTINI MATTEO<br>
<b>Cc:</b> malta2013; <a href="mailto:area a areaperta.it" moz-do-not-send="true">area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it></a>; <a href="mailto:nuovarea a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">
nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it></a><br>
<b>Oggetto:</b> Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di
Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open Arms</font>
<div> </div>
</div>
<div>Si, ma dentro la cornice giuridica c’e’ il diritto
penale, he non puoessere interpretato per essere
annichilito<br>
Matteo ha ragione<br>
Ed e’ per questo che occrre discutere<br>
E molto<br>
Paolo
<hr tabindex="-1" style="width:98%; display:inline-block">
<div dir="ltr" id="divRplyFwdMsg"><font style="font-size:11pt" face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Da:</b> Nuovarea <<a href="mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it></a>>
per conto di Albano Silvia <<a href="mailto:silvia.albano a giustizia.it" moz-do-not-send="true">silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it></a>><br>
<b>Inviato:</b> sabato 31 marzo 2018 20:57:06<br>
<b>A:</b> CENTINI MATTEO<br>
<b>Cc:</b> malta2013; <a href="mailto:area a areaperta.it" moz-do-not-send="true">area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it></a>;
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:nuovarea a nuovarea.it">nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it></a><br>
<b>Oggetto:</b> Re: [Nuovarea] [Area] Dichiarazione di
Medel sul dovere di soccorso in mare e Proactiva Open
Arms</font>
<div> </div>
</div>
<div>
<div>Caro Matteo, in questo caso si tratta di argomenti
che pratico quotidianamente occupandomi di protezione
internazionale. Le norme fondamentali di riferimento
quando si parla di migranti sono (o dovrebbero essere)
le stesse per il civile e per il penale. La cornice
giuridica nella quale ci dobbiamo muovere, in materia
civile e penale, è quella. Ti consiglio di leggere una
pregevolissima sentenza della cassazione in materia di
misura di sicurezza dell'espulsione, estensore lello
magi (sono fuori e non ho il pc per cui non posso essere
più precisa), che fa ampia applicazione di questi
principi in materia di esecuzione penale. </div>
<div id="AppleMailSignature">Saluti. </div>
<div id="AppleMailSignature">Silvia albano<br>
<br>
Inviato da iPhone</div>
<div><br>
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 19:01, CENTINI MATTEO
<<a href="mailto:matteo.centini a giustizia.it" moz-do-not-send="true">matteo.centini a giustizia.it<mailto:matteo.centini a giustizia.it></a>>
ha scritto:<br>
<br>
</div>
<blockquote type="cite">
<div>Collega Albano, di nuovo scrivi di cose che non
pratichi, come ti è accaduto di recente in tema di
riforma penitenziaria.
<div>Personalmente mi sono occupato di sbarchi di
migranti, quando non erano le ong ma la Marina
militare italiana a portarli da noi, peraltro
recuperandoli in acque internazionali e a volte
direttamente in acque libiche. In un caro ne portò a
Reggio Calabria 1531. Mi rifiutai di iscriverli
tutti per art 10bis dlgs 286/98 sostenendo che
quelle persone se ne stavano alla deriva in acque
non italiane e in Italia li aveva portati la Marina
italiana. Dissi che piuttosto andava iscritto il
comandante della nave nostrana. Individuammo tre
scafisti (tunisini) grazie alle deposizioni dei
migranti (che, se iscritti, sarebbero state carta
straccia) e li feci mettere nella stessa cella
(previamente attrezzata). Con una quindicina di
giorni, grazie ai dialoghi captati e alle telefonate
in patria pure intercettate abbiamo potuto capire
che:</div>
<div>1) i libici ormai non si imbarcano più, portano i
migranti su navi madri subito a largo e da lì
partono le imbarcazioni guidate da scafisti tunisini
(all’epoca, che poi in questi casi si coglie una
densa stratificazione della miseria, quindi è
possibile che ora non siano più i tunisini ma magari
algerini o altro) muniti di Gps che si avviano verso
le acque internazionali;</div>
<div>2) costoro hanno intrapreso il viaggio in cambio
di circa € 1.500,00 (di cui gli era stata consegnata
la metà e quindi chiamavano casa per farsi dare il
resto);</div>
<div>3) nessuno dei soggetti coinvolti, ne’ scafisti
ne’ trasportati aveva la minima aspettativa di
arrivare autonomamente in Italia: contavano sul
fatto che li prelevasse la Marina italiana dopo poca
strada, già in acque libiche;</div>
<div>4) ciò veniva detto loro dagli stessi libici che
gestivano il traffico;</div>
<div>5) i tre tunisini schifavano il nostro paese e ci
ritenevano dei fessi ai quali poteva farsi
ingogliare qualsiasi balla (dopo aver preso 7 anni
ne erano meno convinti);</div>
<div>6) al netto degli scafisti e dei testimoni, la pg
NON ha fotosegnalato nessuno dei restanti 1500 nuovi
arrivati in patente violazione di norme interne e
internazionali (sulle ragioni per le quali la pg ha
agito così penso di non dover dire nulla, salvo
aggiungere che non era questione rimessa al nostro
controllo ma attiene all’ordine pubblico).</div>
<div><br>
</div>
<div>Ora, ti domando (estendendo il quesito anche ad
eventuali ghost writers), non credi che si stia
girando a vuoto? Non credi che questo sistema
alimenti lo sfruttamento di queste povere persone? </div>
<div>Personalmente io credo di sì.</div>
<div>Come credo che dovremmo richiamare l’ambasciatore
francese per chiarimenti su quanto avvenuto a
Bardonecchia.</div>
<div>Vedi, le procure sono piene di gente come te, non
giriamo con il manganello alla cintola e ci
accendiamo i sigari dando fuoco alle pagine della
costituzione. </div>
<div>Statti bene </div>
<div><br>
</div>
<div>Matteo Centini</div>
<div><br>
<div id="AppleMailSignature">Inviato da iPhone</div>
<div><br>
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 18:38, Albano
Silvia <<a href="mailto:silvia.albano a giustizia.it" moz-do-not-send="true">silvia.albano a giustizia.it<mailto:silvia.albano a giustizia.it></a>>
ha scritto:<br>
<br>
</div>
<blockquote type="cite">
<div>
<div>
<div>
<h1 class="article-title" style="padding-bottom:0px; line-height:1;
margin-top:0px; margin-bottom:15px;
clear:both">
<font size="3"><span>Se le procure fanno
(un po’) politica piacciono alla
politica</span></font></h1>
</div>
<div><span>Di Luigi Ferrarella (corriere della
sera del 29.3.2018)</span></div>
<div><span class="bold" style="font-weight:bold"><br>
</span></div>
<div><span><span class="bold" style="font-weight:bold">Q</span><span class="bold" style="font-weight:bold">uiz
n.1: chi rimarca, sui flussi migratori,
le «misure di varia natura adottate»</span><span class="bold" style="font-weight:bold"> dal
«governo italiano»</span> per
«assicurare condizioni di sicurezza
interne compatibili con la tenuta
democratica del Paese»? Il ministro degli
Interni Minniti? No, una nota stampa della
Procura di Catania. <b>Quiz n.2: chi
avverte che «non può non far riflettere
che l’ong spagnola Proactiva non si sia
occupata del soccorso di migranti sulla
rotta Marocco-Spagna dove pure
sussistono esigenze umanitarie»? </b>Il
ministro degli Esteri Alfano? No, sempre
la nota del capo dei pm catanesi Carmelo
Zuccaro dopo che il gip Nunzio Sarpietro –
nel mantenere il sequestro della nave Open
Arms della ong spagnola per l’ipotesi (di
competenza però dei pm di Ragusa) di
favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina di 215 migranti salvati in
mare il 15 marzo – aveva escluso
l’associazione a delinquere perorata dalla
territorialmente incompetente Procura
catanese, criticato l’iscrizione di
indagati sulla base di loro dichiarazioni
come testi senza avvocato, e ribadito che
per il diritto internazionale sinora non
esiste alcuna zona di ricerca e soccorso
di pertinenza della Libia.</span></div>
<div><span><span class="bold" style="font-weight:bold">Reazioni?
Curiosamente stavolta nessuno grida
all’«invasione di campo»</span>delle
toghe. Forse perché va assimilandosi la
crescente tendenza di parte delle Procure
a intendere e autorappresentare il proprio
ruolo come armonico prolungamento della
progettualità politica, quasi un tassello
della politica interna e a volte persino
estera del Paese. Attitudine «governativa»
più marcata quando capita che indagini
doverose si trovino incidentalmente ad
avere il vento in poppa della volontà
politica, del presumibile consenso
dell’opinione pubblica, del clima che
pervade un determinato frangente sociale.</span></div>
<div><span><br>
</span></div>
<div><span>Ferrarella è attento osservatore. </span></div>
<div><span>Il punto non mi sembra quanti
effettivi migranti abbia salvato la open
arms, verrà verificato dai latori del
premio e mi interessa poco sinceramente.
Il punto è che ci sono norme primarie, ed
il codice di condotta ovviamente non lo è,
che nella gerarchia delle fonti vengono
molto prima e che un giurista deve
applicare, che impongono di non consegnare
i migranti alle autorità libiche. Già
abbiamo avuto una condanna della cedu per
questo. Il nostro faro sono sempre state
la costituzione e le carte sovranazionali
che sanciscono i diritti umani
fondamentali, mi spiace constatare che la
magistratura progressista lo stia
smarrendo. Per fortuna c'è una parte della
magistratura che va oltre area che, grazie
anche alle battaglie culturali di questi
anni, questi punti di riferimento ce li ha
molto ben presenti. </span></div>
<div><span>Saluti. </span></div>
<div><span>Silvia albano </span></div>
<div><br>
</div>
<br>
Inviato da iPhone</div>
<div><br>
Il giorno 31 mar 2018, alle ore 17:59,
Domenico Gallo <<a href="mailto:domenico.gallo a gmail.com" moz-do-not-send="true">domenico.gallo a gmail.com<mailto:domenico.gallo a gmail.com></a>>
ha scritto:<br>
<br>
</div>
<blockquote type="cite">
<div>
<div dir="ltr">
<div>
<div>quel che è certo è che i profughi
salvati in mare non possono essere
sbarcati in Libia o consegnati alla
marina libica. Il fatto che l'Italia
abbia speso tanti soldi per consentire
alla marina libica di catturare i
profughi in mare e di riportarli in
Libia, significa soltanto che il
lavoro sporco, quello che è stato
condannato dalla CEDU con la sentenza
Hirsi c/Italia del 2012 è stato
delegato ad altri, o come si usa dire
esternalizzato. Se alle navi ONG
venisse impartito l'ordine di
consegnare i salvati nelle mani dei
boia libici, l'ordine dovrebbe essere
disapplicato, se si deve salvare una
persona per rispedirla all'inferno,
tanto vale lasciarla affogare. Inoltre
è indecente lo scaricabarile su altri
porti. Non può scaricare su Malta il
flusso dei profughi, nè si può
pretendere che quelli che naufragano
nel Mar di Sicilia vengano sbarcati in
Spagna, salvo che non lo chieda il
governo spagnolo.
<br>
</div>
Se a qualcuno interessasse, segnalo che
in letteratura c'è un precedente in
tema. E' stato scritto da Sofocle nel V
secolo A.C.<br>
</div>
Domenico Gallo<br>
</div>
<div id="DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2"><br>
<table style="border-top:#d3d4de 1px
solid">
<tbody>
<tr>
<td style="width:55px;
padding-top:18px"><a href="https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail" target="_blank" moz-do-not-send="true"><img alt="" style="width:46px;
height:29px" src="https://ipmcdn.avast.com/images/icons/icon-envelope-tick-round-orange-animated-no-repeat-v1.gif" moz-do-not-send="true" height="29" width="46"></a></td>
<td style="line-height:18px;
width:470px;
font-family:Arial,Helvetica,sans-serif;
color:#41424e; font-size:13px;
padding-top:17px">
Mail priva di virus. <a href="https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail" target="_blank" style="color:#4453ea" moz-do-not-send="true">
www.avast.com<http://www.avast.com></a> </td>
</tr>
</tbody>
</table>
</div>
<div class="gmail_extra"><br>
<div class="gmail_quote">2018-03-31 15:27
GMT+02:00 Salvi Giovanni <span dir="ltr">
<<a href="mailto:giovanni.salvi a giustizia.it" target="_blank" moz-do-not-send="true">giovanni.salvi a giustizia.it<mailto:giovanni.salvi a giustizia.it></a>></span>:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="border-left:#ccc 1px solid;
margin:0px 0px 0px 0.8ex;
padding-left:1ex">
<div dir="ltr" style="background-color:#ffffff;
font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif;
color:#000000; font-size:12pt">
<p>Non condivido il comunicato.
59.000 è il numero di migranti
soccorsi nel mediterraneo centrale
da tutte le ONG dal 2015 al 2017 e
non dalla Proactiva Open Arms
(dati UN). Se si dovrà dare un
premio, è bene che si chiedano
dati precisi: quando, dove e come
e con quale destinazione.Sul punto
la ONG è silenziosa. Nessuna
informazione può essere trovata
sul suo sito. Le imbarcazioni di
cui dispone la ONG fanno poi
escludere numeri anche molto più
modesti. Se mi sbaglio, vorrei
essere corretto. Prego Medel di
mettere a disposizione i dati,
possibilmente dettagliati e
specifici. <span style="background-color:rgb(255,255,255);
font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size:16px">Raccomando
caldamente che le fonti siano
verifi</span><span style="background-color:rgb(255,255,255);
font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size:16px">cate,
visto che Medel è proponente del
riconoscimento</span><span style="background-color:rgb(255,255,255);
font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif; font-size:16px">.</span><span style="background-color:rgb(255,255,255);
font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif;
font-size:16px"> </span> La
Marina Militare Italiana e la
Guardia Costiera hanno soccorso un
numero enormemente superiore di
migranti (120.000 nel 2014, 70.000
nel 2015, 71.000 nel 2016, cui si
aggiungono quelli soccorsi dalle
navi mercantili su ordine della
centrale operativa italiana). Non
trovo nel comunicato di Medel
alcun cenno al ruolo dell'Italia,
accomunata invece nella negativa
valutazione degli altri paesi. Al
contrario, non trovo alcuna
stigmatizzazione del comportamento
spagnolo, che rifiuta l'approdo
alla ONG di Barcellona, come ha
riferito la sindaca di Barcellona.
Non trovo nel comunicato alcun
cenno alle molte questioni
giuridiche che si pongono nel
soccorso in mare e soprattutto
nello sbarco, visto che non
compete alla nave operante
decidere dove andare, punto
fondamentale che si continua a
mettere da parte. Non si fa un
buon servizio nemmeno ai migranti
con un approccio superficiale. Le
ONG hanno svolto un ruolo molto
importante. Hanno salvato vite e
tenuta alta, in un'europa che si
girava dall'altra parte, la
tensione morale. Ma devono
rispettare le regole, come molte
di loro hanno fatto ma non tutte.
Il nostro paese non deve essere
punito per l'impegno che ha
prestato nel soccorrere e
nell'accogliere, unico tra tutti i
paesi europei. Giovanni Salvi <br>
</p>
<div style="color:rgb(33,33,33)">
<hr style="width:98%;
display:inline-block">
<div dir="ltr" id="m_4479857094446241462divRplyFwdMsg"><font style="font-size:11pt" face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Da:</b>
Nuovarea <<a href="mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it" target="_blank" moz-do-not-send="true">nuovarea-bounces a nuovarea.it<mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it></a>>
per conto di Mariarosaria
Guglielmi <<a href="mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it" target="_blank" moz-do-not-send="true">mariarosaria.guglielmi@<wbr>giustizia.it<http://giustizia.it></a>><br>
<b>Inviato:</b> sabato 31
marzo 2018 12:11<br>
<b>A:</b> <a href="mailto:nuovarea a nuovarea.it" target="_blank" moz-do-not-send="true">nuovarea a nuovarea.it<mailto:nuovarea a nuovarea.it></a>;
<a href="mailto:area a areaperta.it" target="_blank" moz-do-not-send="true">area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it></a><br>
<b>Oggetto:</b> [Nuovarea]
Dichiarazione di Medel sul
dovere di soccorso in mare e
Proactiva Open Arms</font>
<div> </div>
</div>
<div>
<div class="h5">
<div>
<div class="m_4479857094446241462WordSection1">
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:'Calibri','sans-serif'; color:#1f497d;
font-size:11pt"></span> </p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:'Garamond','serif'">Trasmetto la dichiarazione
adottata da Medel il
31 marzo 2018 sul
dovere di soccorso in
mare e Proactiva Open
Arms ( in allegato la
traduzione)</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:'Calibri','sans-serif'; font-size:11pt"></span> </p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:'Garamond','serif'">Mariarosaria</span></p>
<div>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced" style="text-align:center" align="center">
<b><img id="m_4479857094446241462Immagine_x0020_1" alt="MEDEL Book" src="cid:part26.36DBADEA.1D5A40BE a libero.it" class="" height="94" width="634"></b><b><span lang="EN-GB"></span></b></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced" style="text-align:center" align="center">
<b><span lang="EN-GB">MEDEL
DECLARATION</span></b></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced" style="text-align:center" align="center">
<b><span lang="EN-GB">SOLIDARITY
WITH “PROACTIVA
OPEN ARMS”</span></b></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">Migration
is part of our
history and part of
the history of our
nations and
civilization.</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">As
MEDEL recalled in
the
<i>Palma Declaration
for Refugees and
Migrants</i> of 11
March 2017<a title="" href="#m_4479857094446241462__ftn1" name="m_4479857094446241462__ftnref1" moz-do-not-send="true"><sup>[1]</sup></a>,
migration is
nowadays the story
of a huge
humanitarian tragedy
taking place in
front of our eyes,
in our seas, where
thousands of
migrants, escaping
from war and
starvation, lose
their lives.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">The
same tragedy
continues in Libyan
detention centres,
where migrants are
systematically
denied their
fundamental right to
asylum and the
possibility to reach
the countries where
this right can be
assessed and
eventually granted.
In addition to this,
they are also
victims of inhuman
and degrading
treatment, as
recently confirmed
by the UN secretary
general on the basis
of the inquiry of
the
<i>United Nations
Support Mission in
Libya</i><a title="" href="#m_4479857094446241462__ftn2" name="m_4479857094446241462__ftnref2" moz-do-not-send="true"><sup>[2]</sup></a>.</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">In view
of the migration
flows that we are
experiencing
nowadays no one can
feel as a passive
witness. Ginetta
Sagan once wrote “</span><span lang="EN-AU">silence
in the face of
injustice is
complicity with the
oppressor”.</span><span lang="EN-GB"></span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">What is
going on right now
in the Mediterranean
puts seriously into
question the
democratic identity
of Europe, as well
as the universality
and indivisibility
of the fundamental
rights that are part
of its moral and
spiritual heritage,
for the enjoyment of
which the European
Union took over
“responsibilities
and duties” towards
the whole human
community and future
generations. Such
responsibilities and
duties impose Europe
the obligation to
put an end to
tragedies at sea, to
take migrants to a
safe place with the
absolute
prohibition, as
stated by several
international
treaties and our
European Courts<a title="" href="#m_4479857094446241462__ftn3" name="m_4479857094446241462__ftnref3" moz-do-not-send="true"><sup>[3]</sup></a>,
of a <i>refoulement</i>
to places where they
run the risk of
suffering torture
and/or inhuman or
degrading
treatments.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">To
rescue migrants at
sea and taking them
to a safe place
represents not only
a legal obligation
but also a moral
duty.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">During
these years, the
activity of NGOs has
counteracted the
passivity of States
and Europe, ensuring
the only way to
guarantee the lives
of thousands of
migrants at risk in
the Mediterranean by
taking them to safe
place, and by that
responding to the
“ethical imperative”
that imposes putting
in the first place
the life and
physical integrity
of refugees in
severe situations of
vulnerability.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">Thanks
to the rescue
operations of
“Proactiva Open
Arms”, 59.000
migrants were saved
from drowning in the
Mediterranean, that
way preventing the
already-shameful-number
of deaths recorded
this year to
increase. As a
recognition to the
value of this
humanitarian work,
which represents the
practical
translation of a
strong commitment
for the defence of
fundamental rights
in the name of
solidarity and human
dignity that are
part of our
civilization and
culture, MEDEL has
decided to nominate
“Proactiva Open
Arms” for the 2018
Václav Havel Human
Rights Prize of the
Parliamentary
Assembly of the
Council of Europe.</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">While
confirming our full
respect for the
decisions issued by
the judicial
authorities about
the rescue
operations that
“Proactiva Open
Arms” performed on
15 March 2018, we
deem appropriate to
recall that the
assessment of the
legality of a rescue
mission at sea
cannot disregard the
primacy of ensuring,
in any circumstance,
the safety of
migrants and the
humanitarian goals
underlying all
rescue operations.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">We here
recall the statement
of MEDEL of October
7<sup>th</sup>, 2013<a title="" href="#m_4479857094446241462__ftn4" name="m_4479857094446241462__ftnref4" moz-do-not-send="true"><span class="m_4479857094446241462MsoFootnoteReference">[4]</span></a>,
which is still
unfortunately valid:
in the preamble of
the Charter of
Fundamental Rights
of the European
Union, the European
Nations have clearly
stated that
<i>“the Union is
founded on the
indivisible,
universal values
of human dignity,
freedom, equality
and solidarity”</i>
and that
<i>“enjoyment of
these rights
entails
responsibilities
and duties with
regard to other
persons, to the
human community
and to future
generations”</i>.</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB">It is
time for the
European Union to
prove that those are
not meaningless
words.
</span></p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced"><span lang="EN-GB"></span> </p>
<p class="m_4479857094446241462ECHRParaSpaced" style="text-align:right" align="right">
<i><span lang="EN-GB">March
31<sup>st</sup>,
2018</span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:'Calibri','sans-serif'; color:#1f497d;
font-size:11pt"></span> </p>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal"><br clear="all">
</p>
<div>
<div>
<div>
<div>
<div class="MsoNormal">
<hr size="1" align="left" width="33%">
</div>
</div>
</div>
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</div>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal"><br clear="all">
</p>
<div>
<div>
<div>
<div class="MsoNormal">
<hr size="1" align="left" width="33%">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal"><br clear="all">
</p>
<div>
<div>
<div class="MsoNormal">
<hr size="1" align="left" width="33%">
</div>
</div>
</div>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal"><br clear="all">
</p>
<div class="MsoNormal">
<hr size="1" align="left" width="33%">
</div>
</div>
</div>
<div><br clear="all">
<hr size="1" align="left" width="33%">
<div id="m_4479857094446241462ftn1">
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText" style="margin-bottom:6pt"><a title="" href="#m_4479857094446241462__ftnref1" name="m_4479857094446241462__ftn1" moz-do-not-send="true"><span class="m_4479857094446241462MsoFootnoteReference"><span lang="EN-GB">[1]</span></span></a><span lang="EN-GB">
Available here: </span></p>
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText" style="margin-bottom:6pt"><span lang="EN-GB"><a href="http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/371-medel-palma-declaration-for-refugees-and-migrants" target="_blank" moz-do-not-send="true">http://www.medelnet.eu/index.<wbr>php/news/europe/371-medel-<wbr>palma-declaration-for-<wbr>refugees-and-migrants</a></span></p>
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText"><span lang="EN-GB"></span> </p>
</div>
<div id="m_4479857094446241462ftn2">
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText"><a title="" href="#m_4479857094446241462__ftnref2" name="m_4479857094446241462__ftn2" moz-do-not-send="true"><span class="m_4479857094446241462MsoFootnoteReference"><span lang="EN-GB">[2]</span></span></a><span lang="EN-GB"> See
also,
<i>Hirsi Jamaa and
others v. Italy</i>
[GC], no. 27765/09,
paragraphs 33 to 42,
as well as
paragraphs 123 to
138 where the
European Court of
Human Rights
enumerated and
analysed the most
relevant
international
material concerning
the situation of
migrants in Libya.</span><span lang="EN-US"></span></p>
</div>
<div id="m_4479857094446241462ftn3">
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText"><a title="" href="#m_4479857094446241462__ftnref3" name="m_4479857094446241462__ftn3" moz-do-not-send="true"><span class="m_4479857094446241462MsoFootnoteReference"><span lang="EN-GB">[3]</span></span></a><span lang="EN-GB"> See,
inter alia, ECtHR, </span><i><span style="font-family:'Arial','sans-serif'; font-size:9pt" lang="EN-GB">Saadi
v. Italy [GC]</span></i><span style="font-family:'Arial','sans-serif'; font-size:9pt" lang="EN-GB">,
no. 37201,
<i>M.S.S. v. Belgium
and Greece [GC]</i>,
no, 30696/09, <i>Tarakhel
v. Switzerland
</i>[GC],<i> </i>no.
29217/12<i> y
Paposhvili v.
Belgium </i>[GC],
no. 41738/10.</span><span lang="EN-GB"></span></p>
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText"><span lang="EN-GB"></span> </p>
</div>
<div id="m_4479857094446241462ftn4">
<p class="m_4479857094446241462MsoFootnoteText"><a title="" href="#m_4479857094446241462__ftnref4" name="m_4479857094446241462__ftn4" moz-do-not-send="true"><span class="m_4479857094446241462MsoFootnoteReference"><span lang="EN-GB">[4]</span></span></a><span lang="EN-GB">
<a href="http://www.medelnet.eu/index.php/news/europe/210-medel-calls-for-new-immigration-rules" target="_blank" moz-do-not-send="true">
http://www.medelnet.eu/index.<wbr>php/news/europe/210-medel-<wbr>calls-for-new-immigration-<wbr>rules</a></span></p>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<br>
______________________________<wbr>_________________<br>
Nuovarea mailing list<br>
<a href="mailto:Nuovarea a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">Nuovarea a nuovarea.it<mailto:Nuovarea a nuovarea.it></a><br>
<a href="http://mail.nuovarea.it/mailman/listinfo/nuovarea_nuovarea.it" rel="noreferrer" target="_blank" moz-do-not-send="true">http://mail.nuovarea.it/<wbr>mailman/listinfo/nuovarea_<wbr>nuovarea.it</a><br>
<br>
</blockquote>
</div>
<br>
</div>
</div>
</blockquote>
<blockquote type="cite">
<div><span>_______________________________________________</span><br>
<span>Nuovarea mailing list</span><br>
<span><a href="mailto:Nuovarea a nuovarea.it" moz-do-not-send="true">Nuovarea a nuovarea.it<mailto:Nuovarea a nuovarea.it></a></span><br>
<span><a href="http://mail.nuovarea.it/mailman/listinfo/nuovarea_nuovarea.it" moz-do-not-send="true">http://mail.nuovarea.it/mailman/listinfo/nuovarea_nuovarea.it</a></span><br>
</div>
</blockquote>
</div>
</blockquote>
<blockquote type="cite">
<div><span>_______________________________________________</span><br>
<span>Area mailing list</span><br>
<span><a href="mailto:Area a areaperta.it" moz-do-not-send="true">Area a areaperta.it<mailto:Area a areaperta.it></a></span><br>
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_______________________________________________<br>
Area mailing list<br>
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:Area a areaperta.it">Area a areaperta.it<mailto:Area a areaperta.it></a><br>
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</div>
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<fieldset class="mimeAttachmentHeader"></fieldset>
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Area mailing list
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:Area a areaperta.it">Area a areaperta.it<mailto:Area a areaperta.it></a>
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</pre>
</blockquote>
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</body>
</html>
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