[Area] R: L'onore e la dignità di quelli di Area

CENTINI MATTEO matteo.centini a giustizia.it
Ven 20 Apr 2018 11:37:47 CEST


Scusate se intervengo ma mi pare necessario chiarire anche alla luce di quello che scrive Stefano, che leggo sempre con interesse, il quale suggerisce che io chieda a Bruti Liberati di scusarsi a vita.
Ora partiamo dal presupposto che io non sono il difensore di Felice Lima, ma mi ha colpito, come nel caso della vicenda Mirenda, che ci si concentri su chi critica e non sulle questioni sul tappeto.
Secondo: Ste’, pure io ho un sacco di cose da fare e da indagare, bimbi piccoli e dolori di schiena, ma non è che tutto il resto di quello che avviene non mi interessa e non me ne occupo! Se scriviamo qua è perché abbiamo trovato cinque minuti per farlo e anche per leggere quello che scrivono gli altri.
Terzo: Giuseppe si appunta sul riferimento di Felice al fatto che non conosce la vicenda. Io gli chiedo, ti chiedo e chiedo ad Area, a noi invece questa questione interessa? Ne vogliamo parlare? O parliamo solo di Mirenda e Lima? Il resto del ragionamento che fa Lima ci interroga o no?
Quarto: i provvedimenti dei colleghi di Brescia di cui parla Esposito sono fatti dei quali possiamo discutere o no?
Quinto: il libro di Iacona - che detto per inciso non mi è simpatico per nulla - ci sollecita o no? O dobbiamo liquidarlo come atto ostile e ce ne freghiamo?
Poi, detto con chiarezza, se uno mi accusasse di quello di cui è accusato Bruti Liberati io mi incazzerei come un toro e mi difenderei anche pubblicamente ma mi rendo conto che questo magari è un mio limite (mi incazzo spesso e dico parolacce).

Saluti a tutti

Inviato da iPhone

Il giorno 20 apr 2018, alle ore 11:14, Celli Stefano <stefano.celli a giustizia.it<mailto:stefano.celli a giustizia.it>> ha scritto:


Come sempre i piani sono molti e come forma di igiene mentale, anzi per mantenere ordine nelle mie idee, cerco di non sovrapporli.


Io ho abbastanza questioni da indagare e chiarire anche senza indagare la questione Robledo-Bruti.

Ho poco tempo anche per l'interpretazione autentica del pensiero di Giuseppe. Però la sottolineatura è rilevante

Se uno dice "non ne so nulla (se siano veri o falsi quel che dice Robledo)" di che cosa stiamo parlando?

Poniamo, per assurdo, che qualcuno scriva un libro e dica che Matteo CENTINI , dieci anni fa, ha brigato per sottrargli un'indagine delicatissima, poi finita con una compiacente richiesta di archiviazione. In realtà il passaggio del fascicolo c'è stato per applicazione delle regole tabellari (anzi dei criteri di organizzaizone), o magari perché il titolare non voleva fare l'indagine e ha pregato Matteo di prendersela in carico, perché collegata ad altra sua.

Se Matteo decide di tacere, o di non querelare, poi per tutta la vita deve continuare a giustificarsi?


Qui poi c'è un'ulteriore aspetto: Bruti è MD, anzi AREA. Il gruppo è identificato con uno dei suoi esponenti ​(di spicco, per carità, però uno).

Quindi vi intimo di rispondermi (chissà perché nessuno mi risponde?) sul fatto (che non so neppure se sia vero) che Bruti ha danneggiato Robledo e ne ha fatte più di Carlo in Francia.


Poi ovviamente se andrea Mirenda dice che il CSM utilizza metodi mafiosi (un paradosso, per carità) non c'è questione, perché lui esercita il diritto di critica.

Ma se AREA (che però non agisce come un monolite - vedi comunicato di Area Veneto) dice che ha esagerato (e non invoca proprio nessuna azione disciplinare, cerchiamo di essere almeno onesti intellettualmente), beh, il diritto di critica non vale.

Buona giornata a tutti



________________________________
________________________________
Da: Area <area-bounces a areaperta.it<mailto:area-bounces a areaperta.it>> per conto di CENTINI MATTEO <matteo.centini a giustizia.it<mailto:matteo.centini a giustizia.it>>
Inviato: venerdì 20 aprile 2018 10:08
A: giudegregorio
Cc: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: L'onore e la dignità di quelli di Area

E tu Giuseppe cosa ne sai? Ci interessa sapere se ciò che dice Robledo è vero? Ne vogliamo discutere qui o magari da qualche altra parte?
Matteo Centini

Inviato da iPhone

Il giorno 20 apr 2018, alle ore 09:59, giudegregorio <giudegregorio a alice.it<mailto:giudegregorio a alice.it>> ha scritto:

Interessa questo passaggio: "Ovviamente, io non so un tubo della verità o no dei fatti riferiti nel libro e nell’articolo."
Saluti Giuseppe De Gregorio



Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

-------- Messaggio originale --------
Da: andreale <andreale a yahoo.com<mailto:andreale a yahoo.com>>
Data: 20/04/18 08:12 (GMT+01:00)
A: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: [Area] L'onore e la dignità di quelli di Area

Giro su questa lista una mail di Felice Lima inviata sulla mailing list ANM.
Spero possa interessare.
Andrea Reale

Inviato da smartphone Samsung Galaxy.


________________________________________
Da: mailinglist-anm-request a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm-request a associazionemagistrati.com> [mailinglist-anm-request a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm-request a associazionemagistrati.com>] per conto di Felice Lima [felicelima a yahoo.it<mailto:felicelima a yahoo.it>]
Inviato: giovedì 19 aprile 2018 15:43
A: Mailing list A.N.M.
Oggetto: [mailinglist-anm] L'onore e la dignità di quelli di Area

Come noto, quelli di Area Democratica :-) per la Giustizia  :-) sono indignati per delle parole del tutto legittime del collega Mirenda e (altrove) chiedono sanzioni civili penali e amministrative per lui, in dolce corrispondenza di amorosi sensi con lo Zanettin.
La cosa, come ho già osservato in altra mail, appare decisamente vergognosa per molte ragioni, delle quali ieri ho trattato solo alcune.
Oggi, su Il Fatto Quotidiano, c’è un articolo di Antonio Esposito, ex Presidente di Sezione della Cassazione (per dire, non uno sciagurato qualunque come il turpe Mirenda o lo squilibrato Lima), che riporto testualmente qui sotto.
Esposito riassume quanto scritto da Iacona nel libro da cui è tratto l’intervento di Andrea Mirenda.
Il libro di Iacona e l’articolo di Esposito scrivono cose veramente terribili su Bruti Liberati, alcune delle quali dette da Robledo (ex Procuratore Aggiunto di Milano, quindi anche lui non uno sconclusionato come me).
Per intenderci il prode Bruti Liberati di MD, quello di cui ci hanno inflitto, quando è andato in pensione, inverosimili peana di adulazione.
Ovviamente, io non so un tubo della verità o no dei fatti riferiti nel libro e nell’articolo.
Ma, leggendo entrambi (e mi chiedo se i democraticoni di Area chiederanno sanzioni civili penali e amministrative anche per chi legge libri e articoli che loro non condividono), mi sono detto: posto che i democraticoni in questione hanno detto di sentirsi in dovere di aggredire Mirenda per una modesta opinione espressa, ora che faranno con Iacona, Robledo ed Esposito?
Perché una delle critiche che Alessandra Dal Moro ha mosso ad Andrea è di esprimere “giudizi sommari”. Ma Iacona, Robledo ed Esposito fanno accuse gravissime e circostanziate, facendo nomi e cognomi - nella specie, oggi, quello di Bruti Liberati – e muovendo accuse gravissime e circostanziate al CSM.
Dunque, se quelli di Area – “Democratici” e addirittura pure “per la Giustizia” – hanno un onore e una dignità, non potranno in alcun modo esimersi dal prendere posizione sulla vicenda.
Riconoscendo, se del caso, le responsabilità del Bruti Liberati, oppure attaccando con un vigore decisamente superiore a quanto fatto con Andrea (in relazione alla maggiore lesività delle affermazioni di costoro) Iacona, Robledo ed Esposito.
Io, in verità, mi sono molto stupito che a suo tempo Bruti Liberati non abbia querelato Robledo e non gli abbia chiesto i danni in sede civile.
Se io venissi accusato delle cose di cui è stato accusato il Bruti Liberati, avrei ritenuto un dovere assoluto difendere il mio onore.
Ma, comunque, qualunque siano state le ragioni del comportamento di Bruti Liberati, oggi c’è il “movimento”, oggi ci sono i Democraticoni, quelli che (a loro dire) non potevano non reagire alle parole di Andrea Mirenda.
Dunque, ancora di più non potranno non reagire a quelle di Iacona, Robledo ed Esposito.
E se questi non reagiranno (e tutto fa temere che non reagiranno), questo silenzio vergognoso tanto quanto l’attacco a Mirenda come dovrà essere interpretato?
Le ipotesi che ho immaginato io come astrattamente possibili sono le seguenti (e invito tutti, ma soprattutto i Democraticoni, ad aggiungerne molte altre, se ci sono, e, soprattutto, a indicare quella giusta).
1. I Democraticoni  non hanno un onore e una dignità. Questa eventualità, astrattamente ipotizzabile, va certamente esclusa in concreto, perché in nome di questo onore e questa dignità hanno armato il casino contro Andrea Mirenda.
2. I Democraticoni fanno fuoco e fiamme contro Mirenda, solo perché Mirenda è piccolo e solo e sarebbe giudicato dalla giustizia disciplinare gestita nel modo che dicono Iacona e Robledo. Mentre una eventuale causa civile e/o penale nei confronti di Iacona, Robledo ed Esposito si celebrerebbe dinanzi a una giustizia un po’ più indipendente :-)  :-)  :-) Anche questa ipotesi, astrattamente ipotizzabile, si deve escludere in concreto, perché i Democraticoni sono uomini d’onore e non farebbero mai nulla che possa apparire vigliacco (per evitare strepiti, ci tengo a lasciare espressamente chiaro che l’espressione “uomini d’onore” è usata qui da me nel suo significato più vero e nobile, senza alcun riferimento all’uso improprio fattone dai delinquenti).
3. I Democraticoni non fanno casino contro Iacona, Robledo ed Esposito perché non sono certi delle ragioni di Bruti Liberati e del CSM in quella vicenda. Anche questa ipotesi astrattamente ipotizzabile deve escludersi, perché se non fossero certi della santità in terra di Bruti Liberati non lo avrebbero beatificato al tempo del pensionamento e, soprattutto, da persone intrise di senso della giustizia quali sono, non esiterebbero ad attaccarlo oggi essi stessi, per ottenere che si faccia chiarezza sulle sue condotte. Peraltro, se fosse vera la frase attribuita da Robledo a Bruti Liberati secondo la quale lui avrebbe potuto impedire la nomina di Robledo dicendo a quelli di MD al CSM di “andare a pisciare” (mi scuso, ma riporto parole altrui), tutta MD si dovrebbe sentire in dovere di insorgere per escludere di essere così tanto “a disposizione” (e preciso che anche l’espressione “a disposizione” è usata qui nel senso più proprio e letterale e senza alcun riferimento a quanto si pratica nelle consorterie criminali).
Ma, escluse tutte queste ipotesi per le ragioni che ho esposto, l’aggressione a Mirenda e il silenzio su Bruti Liberati, Iacona, Robledo ed Esposito risultano del tutto inspiegabili.
Dunque, spero vivamente che questa mia mail giunga alla mailinglist dell’ANM, dalla quale io da giorni inspiegabilmente non ricevo posta, e ancor più vivamente spero che Alessandra Dal Moro e tutta Area Democratica per la Giustizia ci diano la loro versione autentica su quanto ho fin qui esposto, così da togliermi l’angoscia che mi causa questo terribile rompicapo logico.
D’altra parte se uno dice di lottare per la democrazia e la giustizia, quale occasione migliore di questa per combattere?
Felice Lima
P.S. – Lo so che sono brutto e cattivo, ma qualcuno una risposta ogni tanto me la potrebbe dare? Anche solo per confermare che benché io non riceva più posta dalla mailinglist almeno la lista riceve i miei deliri (ovviamente scherzo: sono consapevole di non essere degno di risposte e, dunque, scrivo solo per diletto senza alcuna speranza di essere trattato come un vero interlocutore).


Ingiustizie a palazzo: il racconto di Iacona
di Antonio Esposito | 19 aprile 2018

Da qualche giorno è in libreria, edito da “Marsilio”, il bel volume di Riccardo Iacona dal titolo Palazzo d’ingiustizia. Il libro racconta la storia di Alfredo Robledo, pm presso il Tribunale di Milano che, dopo avere per anni indagato, con coraggio e determinazione, su gravissimi casi di corruzione politica e di criminalità economica, si trova a dover lavorare con il nuovo “capo” della Procura della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, magistrato “famoso”, non per essersi “mai distinto per indagini che avessero avuto un particolare rilievo mediatico”, bensì “per aver fatto soprattutto, ‘politica’ nelle correnti, nell’Anm” – ove aveva ricoperto incarichi quasi ininterrottamente dal 1986 al 2006, più volte segretario nazionale e, infine, presidente – e, naturalmente, nel Csm. Il libro narra la storia di un magistrato che si era “permesso di opporsi allo strapotere del Procuratore capo” in ordine alla gestione di delicate inchieste finite sulle prime pagine dei giornali: le indagini sul dissesto dell’ospedale San Raffaele; su Formigoni; su Gamberale e la gara d’appalto per la cessione delle quote che il Comune di Milano possedeva nella Sea; l’inchiesta sulle firme false nelle liste di FI alle regionali del 2010 e quelle su Expo 2015. “Robledo punta il dito contro Bruti Liberati, a suo dire responsabile di aver tentato di rallentare o influenzare le indagini per motivi che nulla avevano a che vedere con l’esercizio autonomo dell’attività investigativa”, motivi che tendevano a “privilegiare ‘la sensibilità istituzionale’ all’applicazione della legge”.
L’autore racconta lo scontro richiamando documenti inediti tra i quali i provvedimenti con i quali l’A.G. di Brescia (Procura e Gip) – pur archiviando le accuse contro Bruti Liberati (seppur con motivazioni non sempre molto convincenti) – censurano duramente le iniziative dello stesso (sicuramente suscettibili di accertamenti disciplinari che non saranno mai espletati). Significativo è il decreto di archiviazione del Gip ove – in relazione alla circostanza che Bruti Liberati aveva “dimenticato” in cassaforte il fascicolo dell’inchiesta sulla vicenda Sea Gamberale e non lo aveva passato per tempo a Robledo affinché potesse subito indagare – si legge che tale dimenticanza “ha fatto sì che Gamberale partecipasse indisturbato alla gara, quale unico concorrente, aggiudicandosela con un euro solo in più. Tale evento rappresenta certamente un vantaggio patrimoniale per la società di Gamberale e allo stesso tempo un danno per il Comune di Milano”. E così, ancora, il Tribunale di Brescia archivia la posizione di Bruti Liberati in relazione alle indagini sulla falsità delle firme dei candidati di FI anche se “alcune remore del Procuratore appaiono caratterizzate da valutazioni di natura squisitamente politica”. Il libro ricorda anche il provvedimento con il quale Bruti Liberati riserva a se stesso il coordinamento di tutte le indagini “Expo” esautorando l’aggiunto Robledo dalle relative indagini, provvedimento duramente censurato dal Procuratore Generale che accusa Bruti Liberati di aver “bypassato ingiustificatamente il sistema dei criteri obiettivi e automatici di assegnazione dei procedimenti all’interno di ciascun dipartimento con indubbio vulnus alla trasparenza”. E quando Robledo si rivolge al Csm – l’organo più politicizzato di tutti – non può immaginare che la vicenda si sarebbe conclusa con la sua sconfitta, con “esito per lui infausto”; non avrebbe mai immaginato che sulla vicenda vi sarebbe stato un irrituale, intervento del capo dello Stato (“Re Giorgio”) – che non sarebbe mai dovuto intervenire su un caso specifico, sul conflitto tra un Procuratore capo e un Procuratore aggiunto – il quale, con il suo “monito”, il suo “diktat” – cui obbediscono i silenti consiglieri – fa pendere la bilancia in favore di Bruti Liberati che uscirà indenne dalla vicenda. Ed è a questo punto che l’autore affronta la questione, anche con inedite interviste a vari magistrati, del “sistema delle correnti”, ritenute dal giudice Andrea Mirenda “associazioni di diritto privato che si sono impadronite di un organo di rilevanza costituzionale come il Csm distribuendo incarichi e trasformandolo in un mezzo di asservimento dei magistrati… Il Csm non è più l’organo di autotutela, non è più garanzia dell’indipendenza, ma è diventato una minaccia, perché non vi siedono soggetti distaccati ma faziosi che promuovono i sodali e abbattono i nemici”. Per comprendere a quale punto di non ritorno sia giunta la degenerazione correntizia basterà rifarsi alla frase rivolta a Robledo da Bruti Liberati – mai dallo stesso smentita e ritenuta una “battuta di spirito” – “ricordati che al Plenum sei stato nominato aggiunto per un solo voto di scarto, un voto di Magistratura democratica. Avrei potuto dire a uno dei miei colleghi al consiglio che Robledo mi rompeva i c. e di andare a fare la pipì al momento del voto, così sarebbe stata nominata la Gatto che poi avremmo sbattuto all’esecuzione”. A quando, allora, lo scioglimento delle correnti?

_______________________________________________
Area mailing list
Area a areaperta.it<mailto:Area a areaperta.it>
http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20180420/c747e467/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area