[Area] Liberare MORO

mario ardigo marioardigo a yahoo.com
Lun 14 Maggio 2018 15:33:17 CEST


  Aldo Moro fu uno dei principali esponenti del cattolicesimo democratico. Si tratta di un movimento culturale e politico che iniziò quando la Chiesa cattolica entrò in conflitto con il nuovo stato unitario nazionalista,che le  aveva sottratto il suo piccolo regno nel Centro d'Italia, nella seconda metà dell'Ottocento. Il Papato cercò allora di fare forza sulle masse cattoliche per riaverlo. Creò un'agitazione politica potente, tanto da incorrere nei rigori delle leggi antiterrorismo dell'epoca. Contro lo stato liberale cercò di usare l'idea di giustizia sociale che stavano mettendo in circolazione i socialisti, che però erano anticlericali e, in genere, antireligiosi, sospettando la religione di essere un imbroglio in danno dei proletari. Fin dall'inizio vi fu uno stretto rapporto dialettico (ma anche personale) tra i cattolico sociali e i socialisti, che fu al centro di quello che si considera il primo documento della dottrina sociale moderna del Papato romano, l'enciclica Le novità - Rerum novarum  del 1891. Leggere per credere.  Entrambi, i cattolico sociali  e i socialisti italiani, impararono la democrazia nei primi cinquant'anni del Novecento, provenendo da posizioni in genere antidemocratiche, sicuramente antidemocratiche quelle dei cattolici. Con un'enciclica del 1901, il papa Vincenzo Gioacchino Pecci, Leone XIII in religione, quello della Rerum Novarum,  addirittura  condannò l'idea di un cattolicesimo politico democratico, di una democrazia cristiana. Questa posizione fu ribaltata da Eugenio Pacelli, Pio XII in religione, dal 1941, con una serie importantissima di pronunce, in occasione di radiomessaggi natalizi, che dettero il via libera ai democratici cristiani, ancora durante il regime fascista italiano imperante e la guerra mondiale. Le risorse umane per questo lavoro erano state formate tra i laici cattolici  negli anni '30 nell'ambiente degli universitari cattolici e poi dei Laureati Cattolici, quindi in Azione Cattolica,  con il contributo determinante di Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI.  Se guardate attentamente le foto di Oscar Luigi Scalfaro da Presidente della Repubblica gli vedrete al bavero il distintivo dell'Azione Cattolica. L'Azione Cattolica era stata strutturata nel 1906 al modo di un partito politico di massa, per un'azione  anzitutto politica,  per indurre la trasformazione della società secondo i criteri della dottrina sociale del Papato, con capillare organizzazione e efficaci strumenti culturali. Aveva coinvolto potentemente le donne. E' in quest'epoca che si situa l'inizio dell'impegno politico di Aldo Moro, come di molti altri di quegli ambienti.  Il socialismo rimase sempre l'orizzonte dialettico dei cattolico democratici, anche nelle sue versioni comuniste. Il problema era di portare tutti, cattolici, socialisti, comunisti, Papato,  all'accettazione di una democrazia non di tipo liberale, ma popolare, con forte impegno nell'attuazione dei diritti sociali, a partire da quelli fondamentali.  De Gasperi definì il suo come un partito di centro che guardava  verso sinistra. Moro andò molto più in là. Pensava a una terza fase  di alternanza tra due grandi forze popolari, DC e PCI, che concordavano sull'idea di mantenere una democrazia popolare. Distinte, ma unite dall'essenziale, avrebbero travolto le resistenze dei ceti dominanti che avevano condizionato pesantemente i primi trent'anni dell'azione dei cattolico-democratici giunti al potere, al governo. L'una essenziale all'altra, per non ricadere l'una nel liberalismo, l'altra nel comunismo di tipo sovietico, di impianto leninista, che era degenerato nello stalinismo. La dissoluzione, inaspettata, improvvisa, finora non pienamente spiegata, del comunismo italiano, tanto diverso da quello staliniano,  comportò quella, irreversibile,  della versione cattolico-democratica costituita dalla DC. Due forze, quella cattolico democratica e quella socialista, nate sostanzialmente insieme, nella seconda metà dell'Ottocento, vissute dialetticamente insieme nell'apprendere e praticare la democrazia che all'inizio sospettavano di imbroglio a danni dei proletari (si noti che nell'enciclica Rerum Novarum  proprio di proletari si parla),  e morte insieme, sul finire del Novecento. Morte? Chissà... La loro crisi comportò quella della democrazia popolare italiana, che sempre più inclinò verso una democrazia puramente liberale. E si giunge ad oggi, al nostro presente.   Che cosa di Aldo Moro può rimanere? Il contesto politico è profondamente mutato. Gli italiani sono molto cambiati. Nessuno si azzarda più a parlare di socialismo. Le masse cattoliche non sono più state formate politicamente, durante il lunghissimo regno dei sovrani religiosi Wojtyla-Ratzinger, il primo estremamente ostile al socialismo e al cattolicesimo sociale, il secondo diffidente della democrazia di massa. Bergoglio, il sovrano religioso regnante, parla di cattolicesimo sociale, ma non trova più masse che lo sappiano intendere, almeno in Italia. Nessuno che riconosca in quelle parole quello che i cattolici, ad un certo punto, erano stati.  Quelle dello scorso marzo sono state le prime elezioni, dal 1913, dall'epoca delle  prime elezioni politiche a suffragio universale maschile, quelle in occasione delle quali fu attenuato il divieto ai cattolici di parteciparvi, che non vedono in campo nessuna forza politica che si richiami in qualche alla dottrina sociale della Chiesa, che oggi come non mai inclina verso posizioni socialiste, per la rabbia di ogni tipo di reazionario e di liberale: il cattolicesimo democratico appare annientato.   Può rimanere, di Moro,  l'idea che occorra sforzarsi sempre  di capire realisticamente la complessità sociale, e non solo capire, ma anche di impegnarvi il cuore, anelando l'agàpe, il supremo ideale religioso, il bel convito in cui nessuno sia escluso e ce ne sia per tutti. Questo vale sempre. Mario Ardigò - Roma
 

    Il Lunedì 14 Maggio 2018 14:00, Francesco Messina <frate.adso1962 a gmail.com> ha scritto:
 

 

Anche per superare le grottesche disinformazioni mediatiche su disciplina ed effetti giuridici della "riabilitazione", ma non prima di aver dato il mio piccolo contributo al ristabilimento della realtà giuridica, sabato scorso, a Bologna, ho assistito a uno splendido spettacolo teatrale.
La rappresentazione della figura umana e politica di Aldo Moro da parte del giornalista Marco Damilano.
L'Autore ne ha saputo descrivere il rigore dell'analisi; la coerenza di pensiero e la flessibilità che consegue al giusto confronto; la prospettiva politica collettiva, e mai di puro interesse di partito; il valore esistenziale del sud profondo. 
Il tutto è stato intrecciato da Damilano con sapienza e passione davvero uniche, oltre che espressivamente innovative. Capaci di far trovare nei documenti scritti, filmati e sonori la parte più profonda e più vera dell'uomo Moro. Che poi è tutto quanto che lo rende lontanissimo dagli schemi e dagli stili attuali, e per evidente difetto di questi ultimi.
Di grande fascino la scelta finale di Damilano: quella di "liberare", oggi, Aldo Moro.
Di realizzare ciò che altri non hanno saputo, o voluto, fare per motivi vari, molti dei quali ancora oscuri.
"Liberare" Aldo Moro significa restituire alla storia italiana, alla conoscenza di chi oggi è giovane, ciò che Moro ha detto e praticato."Liberare Moro" anche per ritrovare una parte di noi stessi; per cercare di colmare quel vuoto di esistenza a cui alcuni ci hanno costretto sia per violenza cieca e stupida, sia per calcolo livido.
"Liberare Moro" per riprendere ciò che è stato sottratto a noi, che eravamo adolescenti in quegli anni, e alle generazioni che sono venute dopo.
Per cercare, infine, di originare una nuova stagione in cui la ragione, la ricerca di “senso” nell'agire proprio e collettivo, lo scendere nella profondità delle cose, anche quando sarebbe più comodo rimanere sulla superficie, non siano motivi d'irrisione, ma occasioni in cui manifestare responsabilità e impegno, vale a dire le doti che qualificano la vita del cittadino. Francesco Messina, giudice Tribunale Pesaro_______________________________________________
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