[Area] R: R: I: Io sto con Mattarella

gianluigi.fontana gianluigi.fontana a giustizia.it
Mar 29 Maggio 2018 12:57:14 CEST


Mi pare che nessuno abbia parlato della possibilità di un conflitto di attribuzioni. Non sarebbe stata una soluzione ragionevole?
Gian Luigi Fontana

From: Imperato Marco 
Sent: Tuesday, May 29, 2018 12:26 PM
To: area a areaperta.it 
Subject: Re: [Area] R: R: I: Io sto con Mattarella

"eventuali rilievi [da parte del Presidente della Repubblica sulla lista dei ministri] sono ammissibili se gli vengono proposti nomi impresentabili, non rilievi di natura politica che interferiscono sull'indirizzo del futuro Governo" (parole della prof.ssa Carlassare tratte dal libro "Dialoghi sulla Costituzione" a cura di Marco Imperato e Michele Turazza, ed. Effepi Libri)

Quindi, rifiutare l'indicazione di un ministro è sicuramente nelle prerogative del Presidente, ma è ragionevole sostenere che in questo caso abbia finito per interferire con l'indirizzo del Governo. Se questo è vero, come è vero il che per il resto Mattarella ha collaborato e atteso la formazione del Governo Lega M5s, sono legittime le critiche di natura politica a questa particolare scelta, ma proprio chi tiene alla democrazia non deve essere in alcun modo travolgere l'istituzione Presidente della Repubblica, pilastro fondamentale, garante di tutti, punto di equilibrio e argine verso derive populiste.

La critica verso una specifica scelta va tenuta distinta e non può trasformarsi in attacco al ruolo costituzionale e all'esercizio di un potere sicuramente assegnato al Presidente.
Andrebbe infatti osservato anche che per la prima volta il Presidente abbia dovuto esplicitare e formalizzare un dissenso, perché in passato le indicazioni del Quirinale erano sempre state accolte...

La difesa della democrazia passa sicuramente per il rispetto delle scelte della maggioranza parliamentare, per l'autonomia del Governo nello stabilire il suo indirizzo politico, ma anche nella difesa dei ruoli di garanzia e in primis del Presidente della Repubblica appunto.

A questo sarebbe bene aggiungere una seria riflessione sul fatto che nel nostro Paese è di fatto sparita ogni separazione tra potere esecutivo e legislativo, dato questo sì che espone a fragilità il nostro assetto democratico.


Marco Imperato 


-------- Messaggio originale --------
Da: Stefano Celli <stefano.celli a giustizia.it> 
Data: 29/05/18 12:11 (GMT+01:00) 
A: area a areaperta.it 
Oggetto: Re: [Area] R: R: I: Io sto con Mattarella 

Mi permetto di consigliare la lettura di Populismo Sovrano di Stefano Feltri ...




Il 28/05/2018 16:34, thorgiov ha scritto:

  Anche io ringrazio il Presidente Mattarella, perchè ha ben operato, non tanto da garante della Costituzione, quanto del sistema economico italiano. Il Governo del cambiamento, con il suo programma avventuristico, avrebbe affossato l'economia nazionale. Può piacere o meno, ma effettivamente oggi i mercati finanziari sono decisivi. Anzi, a dire il vero, sono loro che decidono. Per questo motivo considero impropri i richiami alla Costituzione fatti sia da chi elogia Mattarella, sia da chi lo critica o vorrebbe addirittura metterlo sotto accusa. Non si tiene conto che sia il sistema istituzionale, sia il sistema di valori consacrati nella Carta del 1948 è nato e soprattutto si è sviluppato in un periodo in cui la congiuntura economica era favorevole. Nel secondo dopoguerra la produzione industriale era concentrata nei Paesi occidentali, che avevano , pur nelle loro diversità, dei riferimenti politici e ideologici comuni, per cui la concorrenza era molto limitata. Tutto è cambiato con il crollo del muro di Berlino prima e con l'ingresso della Cina nel WTO dopo. L'ingresso di nuovi Paesi come concorrenti ha distrutto tutto di un colpo delle certezze consolidate, che si sono rivelate false. Inoltre la tecnologia non era avanzata come oggi : un tempo la forza lavoro "grezza" era indispensabile. Pochi giorni fa ha destato scalpore la notizia di un operaio che ha perso il posto perchè è stata trovata una macchina che fa il suo stesso lavoro, ovviamente ad un costo inferiore. Voglio far notare che la tecnologia fa perdere posti di lavoro non solo tra gli operai, ma anche tra i ceti che un tempo credevano di avere un posto sicuro. Valga per tutti l'esempio dei bancari : negli ultimi 8 anni il numero degli impiegati nel settore in Italia è diminuito di 44.000 unità. Certo, è molto bello, molto comodo usare l'internet banking, accedere al proprio conto stando comodamente seduti a casa. Però non sarebbe male, ogni tanto, pensare che per raggiungere quella comodità qualcun altro è stato cacciato dal sistema produttivo e nessuno lo rimpiazzerà, perchè a fare il suo lavoro ci penserà una macchina. Poi ci si meraviglia che i risparmiatori vengano indotti dai bancari a fare investimenti rischiosi e spesso dannosi. Per forza : oggi un bancario è continuamente sotto pressione, deve rendere, deve produrre, perchè sa di rappresentare non una risorsa, ma un costo, e ogni costo deve essere ripagato. Insomma, non esistono pasti gratis. Parafrasando Mao, il capitalismo non è un pranzo di gala.


  Quello che non mi piaceva del cosiddetto Governo del cambiamento era l'atteggiamento tipicamente italiano di chi si rifiuta di prendere atto della realtà, e si costruisce un mondo parallelo che esiste solo nella sua testa. Il problema è che i mercati finanziari sono molto concreti, e spesso spietati. Per chi investe ogni occasione di speculare è buona, e l'Italia è una preda molto appetitosa, perchè un paese così scombinato manca delle difese minime per difendersi da certi attacchi. Senza l'Unione europea che compra i nostri titoli di Stato sarebbero crollate da tempo anche le banche nostrane, che sono piene  di quei titoli e in più hanno crediti in sofferenza in percentuali di molto superiori agli altri Paesi europei. Mattarella di questo si è reso subito conto, ed è corso ai ripari, rifiutando la nomina di Savona. Lo ripeto, secondo me il Presidente della Repubblica ha agito bene, e noi tutti lo dobbiamo ringraziare. Però debbo dissociarmi non solo dagli attacchi indegni che gli vengono mossi, ma anche dagli elogi gonfi di retorica che vengono da questa lista. Secondo me Mattarella è giunto alla sua decisione con grande sofferenza. Perchè ha capito quello che voi tutti cercate di nascondere, anche a voi stessi : a vincere non è stata la Costituzione. A vincere sono stati i mercati finanziari, i poteri veramente forti. La sovranità, di cui parla l'art. 1 comma 2 Cost., in realtà non appartiene più al popolo. Questo può essere anche un bene : dipende dai punti di vista. Ma una cosa è certa : le pressioni internazionali intervenute nelle ultime settimane sono state molto efficaci, e non hanno nulla di democratico. Proprio nulla. La democrazia è stata comunque sconfitta. E di questo non bisogna rallegrarsi.

  FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )




  Il 28/05/2018 14:48, MUSTI LUCIA ha scritto:

    Io, come cittadina e magistrato, sto con il Presidente Mattarella, garante della Carta Costituzionale.



    Lucia Musti





    Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Fazio Valeria
    Inviato: lunedì 28 maggio 2018 14:25
    A: ezia.maccora a iol.it; area a areaperta.it; 'Sanlorenzo Rita'
    Oggetto: [Area] R: I: Io sto con Mattarella



    Il Presidente Mattarella  rappresenta  le mie convinzioni e le mie aspirazioni; lo ringrazio. 

    Valeria fazio



    Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di ezia.maccora a iol.it
    Inviato: lunedì 28 maggio 2018 12:56
    A: area a areaperta.it; Sanlorenzo Rita
    Oggetto: Re: [Area] I: Io sto con Mattarella



    Grazie Rita,

    anche io, come cittadina e magistrato, #sto con il Presidente Mattarella. 

    ezia maccora  

      Il 28 maggio 2018 alle 12.41 Sanlorenzo Rita mailto:rita.sanlorenzo a giustizia.it ha scritto: 


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      Da: Rita Sanlorenzo mailto:rita31859 a gmail.com
      Inviato: lunedì 28 maggio 2018 12:40:25
      A: Sanlorenzo Rita
      Oggetto: Io sto con Mattarella





      Io, come cittadino e magistrato, sto con il Presidente Mattarella 



      IN un momento di così acuta crisi istituzionale, io sento di dover esprimere, per quel che vale,  la mia piena solidarietà al Presidente della Repubblica, che ha impersonato il suo ruolo nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce. Ogni cittadino, ed ogni magistrato,  può avere la sua idea a proposito del contenuto delle proposte del contratto di governo, del tipo di  rapporto che il nostro Paese deve tenere con l’Europa a cui la legano trattati vincolanti, degli scenari che si prefigurano (o che si sarebbero prefigurati) di fronte all’adozione di misure tanto radicali e in possibile collisione con i principi costituzionali (uno fra tutti, l’art. 53 della Costituzione). Ogni magistrato, in particolare, può e deve avere la sua opinione a proposito del programma per la giustizia, che tace sulla carenza di risorse e invece propone un incremento dell’ambito di iniziativa penale, ed un ritorno alla frammentazione sul territorio delle sedi giudiziarie.



      Nessun cittadino, e nessun magistrato, può e deve tacere però sul tipo di attacco alla funzione ed alla carica del nostro Presidente che in base alle proprie valutazioni ha esercitato quel potere di controllo che la nostra Costituzione gli affida. Chi aggredisce il Presidente Mattarella aggredisce l’equilibrio dei poteri disegnato dalla nostra Costituzione, e dunque attacca anche la collocazione della magistratura, il cui Consiglio Superiore è presieduto dal Presidente della Repubblica.



      Questo mi sento di dire con nettezza e senza indugi. Io sto con il Presidente Mattarella.










     

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