[Area] AreraDG sulla vicenda della Nave Aquarius
thorgiov
thorgiov a libero.it
Mar 12 Giu 2018 18:15:50 CEST
Esistono indubbiamente delle convenzioni internazionali. Ma io penso che
di fronte a fenomeni di questa portata ormai il diritto pattizio
internazionale sia superato dalla realtà dei fatti, che è sempre più
forte dei principi. Quelle convenzioni sono state stipulate in un'epoca
ormai lontana, in tempi molto diversi da quelli attuali. Nel 1967,
quando nacqui io, non si pensava che le migrazioni avrebbero assunto
questa portata, e aveva effettivamente un senso estendere il diritto di
asilo al di là dell'Europa. Certo, sarebbe coerente, per chi ne sostiene
la inattualità, operarne il recesso anche formale. La verità nuda e
cruda, che nessuno se la sente di dire apertamente, è che non si
vogliono accogliere gli immigrati che arrivano dall'Africa e dal Medio
Oriente. La verità nuda e cruda è che questi immigrati non sono utili :
costituiscono una forza di lavoro "grezza" e di bassa qualità che in una
società dove l'evoluzione tecnologica conta sempre di più non ha quasi
nessuna possibilità di essere collocata. Da noi, in Italia, lo vediamo
con chiarezza. La minoranza degli immigrati svolge lavori in nero, in
condizioni di chiara illegalità e sfruttamento. La maggioranza non
svolge alcun lavoro e si limita a chiedere l'elemosina. Il problema è
sempre lo stesso : si fa fatica ad abbandonare determinati valori, anche
quando non ci si crede più. Perchè quando non si crede più in qualcosa,
è ovvio che bisogna cambiare. Altrimenti, tanto per fare un paragone,
una persona, solo perchè è stata battezzata o ha fatto la prima
comunione, dovrebbe essere cattolica e conformarsi ai valori di quella
religione per sempre. Alcuni lo fanno senza problemi, ed è il caso dei
Paesi di Visegrad e di Malta, i quali si sono mossi all'unisono, in modo
molto coerente e pragmatico. Altri lo fanno in maniera più subdola, e
questo è il caso dell'Unione europea, laddove tutti i Paesi occidentali
sostengono il principio dell'accoglienza fino a quando l'accoglienza la
fanno gli altri. Insomma, la vicenda della Acquarius ricorda il gioco
del cerino : tutti se lo passano di mano per vedere chi è l'ultimo fesso
che si deve scottare. Perchè alla fine tutto si risolve nella ricerca
del fesso.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 12/06/2018 11:57, Coordinamento AreaDG ha scritto:
>
>
> Area Democratica per la Giustizia esprime preoccupazione per le sorti
> dei 650 migranti imbarcati sulla nave Acquarius e ricorda che il
> nostro ordinamento si è pienamente conformato al fondamentale
> principio che costituisce il cardinedella Convenzione di Ginevra sullo
> status dei rifugiati del 1951 e sul suo Protocollo opzionale del 1967,
> ossia il divieto diallontanamento forzoso di un individuo verso uno
> Stato dove egli potrebbe correre un rischio reale per la propria
> incolumità o libertà ( principio di /non refoulement/) .
>
> La giurisdizione si trova al cospetto di diritti di rango primario
> scaturentidall’art. 10, comma 3, Cost. che sancisce il diritto di
> asilo, interamente attuato attraverso lostatus di rifugiato, la
> protezione sussidiaria e quella umanitaria (d.lgs. n. 251 del 2007;
> d.lgs. n. 286 del 1998) e presidiati dalla Convenzione europea dei
> diritti dell’uomo, secondo la giurisprudenza CEDU e gli obblighi di
> protezione dei diritti umani che da essa scaturiscono e che impegnano
> i singoli Stati.
>
> I magistrati di Area DG rammentano gli impegni internazionali che
> l’Italia ha, comunque, assunto a tutela della sicurezza della vita in
> mare e del soccorso marittimo attraverso un sistema di Convenzioni
> attuati da tre fondamentali accordi che sono altrettante fonti di
> norme di condotta giuridicamente vincolanti per lo Stato: la
> Convenzione internazionale del 1974 per la salvaguardia della vita
> umana in mare (SOLAS);la Convenzione delle Nazioni Unite del 1982 sul
> diritto del mare (UNCLOS); ed, infine, la Convenzione internazionale
> del 1979 sul soccorso marittimo (SAR).
>
> Quest’ ultima, in particolare, prescrive che ad ogni individuo in
> stato di pericolo in mare sia prestata assistenzasenza distinzioni
> relative alla nazionalità ovvero al suostatus o alle circostanze nelle
> quali tale persona venga trovata, con obbligo di fornire le prime cure
> mediche ed a trasferirla in un luogo sicuro.
>
> Siamo convinti che dare voce alla Costituzione, agli obblighi
> internazionali e alla CEDU in materia d’asilo sia premessa
> indispensabile dell’accoglienza di fronte ad un fenomeno che non può
> più considerarsi emergenziale.
>
> Il Coordinamento nazionale di Area DG
>
>
>
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