[Area] Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori

Ferrari Roberto roberto.ferrari a giustizia.it
Mer 13 Giu 2018 18:29:19 CEST


Indubbiamente non tutti quelli che arrivano servono per essere impiegati in attività lavorative e quindi concorrere con gli europei al fine di ridurne le pretese. Ma è evidente che gli Stati che contano favoriscono l' immigrazione di massa, altrimenti avrebbero già cambiato le regole restringendo le libertà interpretative che agiscono in favore dell' immigrazione economica. Invero il confine tra la soggezione economica e la schiavitù è estremamente labile, come non è agevole distinguere l' omicidio dalla reclusione della vittima in uno spazio privo di mezzi di sussistenza. Il lavoro dei giuristi è molto arduo, ma se si vuole lo si porta a termine.
Certamente le potenze economiche (non solo occidentali) hanno un ruolo decisivo nella privazione dei mezzi di sussistenza. Ma altrettanto certamente la retorica dell' accoglienza non fa che legittimare gli espropri. Gli elettori di una parte fanno business (o lo agevolano inconsapevolmente) e lasciano agli elettori di Salvini e LePen il costo dell' accoglienza.
Tout se tient (sauf que le vomir).

Ho circolato un po' per l' Africa e sento di poter condividere l' opinione di quel leader africano. Indubbiamente il motore dell' immigrazione non è l' agevolazione offerta dai Paesi di destinazione (il suolo italiano con vista Europa), eppure questa è evidente. Sappiamo bene che in economia in ogni problema sociale ci sono opportunità di affari; tutto ciò che si muove è suscettibile di spostar ricchezza, a meno che il movimento non punti direttamente (ed efficacemente) contro patrimoni ben individuabili.

Anche su Trump concordo che dietro le quinte si svolga uno show ben più interessante per gli europei in generale, non trascurato da alcuni europei in particolare.

PS
Scusate la molestia. Ma se rileggo le sentenze appena scritte, non vedo gli errori. Mi occorrono le pause.

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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di thorgiov <thorgiov a libero.it>
Inviato: mercoledì 13 giugno 2018 16:12
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori

Dobbiamo avere ben chiaro che l'immigrazione dall'Africa è una migrazione economica. Lasciamo stare una volta per tutta la stantia retorica sulle persone che fuggono dalle guerre scatenate per colpa degli occidentali. Esiste invece un problema di sovrappopolazione in alcune aree del mondo. A mio parere la causa di tutti i mali è la crescita demografica incontrollata, causata questa sì dai paesi occidentali che, per mettere a tacere i loro sensi di colpa, hanno alimentato una politica assistenzialistica che ha creato disastri. Leggevo qualche tempo fa l'intervista ad un leader africano il quale sosteneva che negli anni '60 del secolo scorso nel suo paese la situazione era molto diversa da quella attuale. La popolazione non era in sovrannumero, e la fine del periodo coloniale portava con sè grandi speranze. Ma è proprio in quel momento che si è inceppato qualcosa. Questa persona parlava in termini molto negativi, per esempio, del concerto Live Aid organizzato da Bob Geldof negli anni '80 del secolo scorso, e criticava gli autori di quella iniziativa perchè in realtà di Africa non sapevano proprio niente.
Sono d'accordo con te quando sostieni che le braccia servono ancora nell'economia. Ma non vi è dubbio che servono molto di meno di una volta. Altrimenti non si avrebbero nei confronti dell'immigrazione quei fenomeni di rigetto cui assistiamo oggi. Sempre per fare un paragone, gli italiani giunti a New York tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 erano visti con disprezzo e preoccupazione, ma dovevano comunque essere accettati, perchè erano indispensabili. Rammento un aneddoto dell'epoca : agli italiani che dovevano andare a New York si diceva che in quella città le strade erano lastricate d'oro. Purtroppo la realtà di cui si accorgevano i nostri connazionali, una volta arrivati sul posto, era molto diversa. In primo luogo le strade non erano lastricate affatto. In secondo luogo il compito di lastricarle spettava a loro, ed era un compito gravoso e poco gratificante. Se servissero veramente le braccia, oggi, non vi sarebbero immigrati che chiedono l'elemosina per strada. Invero parecchi di loro vorrebbero andare in Germania o Svezia, e scoprono con sorpresa che il luogo di sbarco è l'Italia. Dopodichè rimangono stretti in un imbuto, in un paese che vive della retorica del Libro Cuore. La melassa di cui è intriso il dibattito pubblico che si svolge in questi giorni sulla vicenda dell'Aquarius, quella sì che è vomitevole, con il continuo richiamo delle scene strazianti dei bambini lasciati sulla nave. Si pensa che con la buona volontà e il buon cuore si possono risolvere tutti i problemi, perchè tanto la razionalità è qualcosa di cui gli italiani hanno fatto sempre volentieri a meno, e a ben pensarci questa è anche la logica del Governo del Cambiamento, laddove lo spread e i mercati finanziari vengono dipinti come qualcosa di astratto, che non esiste. Chi se ne importa se i conti non tornano ? Se i fatti dicono altro, vuol dire che i fatti hanno torto ! Questa è l'eterna logica italiota, che fra l'altro dimostra come sempre la sua visione ristretta e provinciale. In questi giorni nelle televisioni e nei giornali nazionali si parla solo della vicenda della nave Aquarius, e si dedicano pochi servizi su un argomento di rilevanza mondiale : l'accordo fra Trump e Kim Jong, che probabilmente sottende un accordo a più ampio raggio con la Russia e la Cina, non solo sul piano politico. L'Italia e l'Europa sono distratte dal Libro Cuore, mentre altrove si fa la storia, quella vera.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 13/06/2018 15:18, Ferrari Roberto ha scritto:

Ecco, appunto.

Quanto però al fatto che gli immigrati non siano graditi all' economia, ne dubito.
In America le braccia occorrevano e l' invito all' immigrazione surrogava la deportazione coatta precedente al XIII emendamento costituzionale. In entrambe le forme giuridiche le braccia costavano poco.
Oggi le braccia servono meno, ma servono ancora e costano tanto; la riduzione della domanda non è sufficiente, occorre un incremento dell' offerta e un' offerta qualitativamente connotata dalla disperazione. Inoltre servono consumatori di beni a basso costo che producano beni a basso costo, generando margini esigui su volumi imponenti (tra l' altro vanno ridotti i costi "politici" della produzione in loco).

Nella reazione sommariamente definita di destra c'è una posizione ideologica analoga a quella dell' Australia dell' epoca, la cui crescita allora era competitiva con quella USA (poi l' Australia chiuse i porti).
Ma ci sono anche ben fondate considerazioni pertinenti al mercato del lavoro. Il Paese in sè è una astrazione: la crescita non è mai del Paese, ma di alcuni suoi abitanti.
Nell' economia finanziaria poi la crescita è in misura marginale creazione di valori ed in gran parte spostamento di valori. La circolazione di immobili e valori mobiliari lascia la ricchezza oggettivamente immutata, eppure fa tanto PIL.

In ogni caso mi preme sottolineare che quelle che precedono sono mere osservazioni su quanto accade. Difficile e forse irragionevole schierarsi. Siamo ancora quel poco che resta di una classe media.

In conclusione: "La realtà è più forte dei principi. Non tenerne conto è irrazionale. E il sonno della ragione genera sempre dei mostri."

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Sui trattati ho reminiscenza della clausola consuetudinaria "rebus sic stantibus" che li regge.
Ai tempi di Dublino si aveva in mente la Shoah e la chiusura dei blocchi. Il diritto di asilo è costruito su questa realtà, non sulla migrazione economica, ancora ben accetta e regolata dalle esigenze di mercato, come dal diritto interno. Gli immigrati dal blocco comunista sarebbero stati pochi e comunque ben accolti, non solo a West Berlin,  a Saigon o a Seoul.
Ora la giurisprudenza nazionale e eurounitaria è ben oltre i trattati e forse dovremmo chiederci se

conserviamo una posizione di terzietà o non siamo forse schierati da qualche parte.


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Da: Area <area-bounces a areaperta.it><mailto:area-bounces a areaperta.it> per conto di thorgiov <thorgiov a libero.it><mailto:thorgiov a libero.it>
Inviato: mercoledì 13 giugno 2018 14:03
A: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori


Non considerate che nell'attuale Governo chi dà l'indirizzo politico sono i due vicepresidenti, non il Presidente del Consiglio. Si tratta di una anomalia tutta italiana, ma l'Italia è un paese anomalo per definizione. Credo che non abbia comunque senso nè offendersi nè preoccuparsi per gli insulti di Macron, che è il Presidente ( vero ) della Francia. La paura fa brutti scherzi. Macron sa benissimo che in casa sua c'è una certa Marine Le Pen, pronta ad andargli addosso se l'ondata di emigranti si riversasse sui  porti francesi. Tutti i Paesi europei  sanno che debbono fare da sè e sono stati presi dal panico. Ma l'Unione europea non può esistere a dispetto della realtà che la circonda, che si tratti dei dazi di Trump o dell'immigrazione dall'Africa. Vedo che alla decisione di Salvini, soprattutto in Italia, si è reagito con estrema irrazionalità. Tutto ciò è molto italiano. Le reazioni di pancia, come quelle che leggo su questa lista, sono però dannose, e non colgono quelle che sono le vere caratteristiche dell'immigrazione attuale. Si tratta di una situazione unica : l'immigrazione dall'Africa non risponde a logiche economiche. Tanto per fare un paragone, quando gli italiani a milioni si riversavano nelle Americhe, venivano accolti non per senso di umanità, ma per una esigenza economica. Servivano braccia e forza di lavoro "grezza" in un periodo di grande espansione . Oggi, in Europa, e non solo in Europa, quel tipo di forza lavoro non serve più, o serve in misura molto inferiore rispetto al passato. Per questo motivo non ha senso riportarsi a trattati conclusi in epoche storiche completamente diverse. La realtà è più forte dei principi. Non tenerne conto è irrazionale. E il sonno della ragione genera sempre dei mostri.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 13/06/2018 09:49, Ferrari Roberto ha scritto:

E' vero; molti in questo momento paventano l' isolamento. Ma questo è visto in rapporto ai governi di molti stati europei. Se si guardano invece diverse maggioranze parlamentari potrebbero essere molti di questi governi ad apparire isolati. I governi francese e tedesco ad esempio sono il risultato negoziale di una violazione del mandato.
Si discute inoltre in termini di diritto. Si tratta di diritto dei trattati, quindi di diritto convenzionale. In quanto tale, estremamente precario, cancellabile con un tratto di penna.
Ma son certo che tale "isolamento" rientrerà per vie negoziali, con buona pace per i professati vincoli di mandato.


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Da: Area <area-bounces a areaperta.it><mailto:area-bounces a areaperta.it> per conto di mario ardigo <marioardigo a yahoo.com><mailto:marioardigo a yahoo.com>
Inviato: mercoledì 13 giugno 2018 05:24
A: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori

  Il cambiamento dei valori di riferimento produce anche quello delle istituzioni. L'indirizzo politico è dato dal Ministro dell'interno, che prende ad interloquire con stati stranieri senza il supporto degli uffici diplomatici. Iniziò Roberto Maroni. Nel caso della nave Aquarius ha influito su competenze del Ministro delle Infrastrutture. Il ministro degli esteri, un tecnico, è stato ignorato.  Non vi è stata, sembra, una delibera del Consiglio dei ministri. L'improvvisazione crea qualche problema. Levarci di dosso l'appellativo di "vomitevole" sarà dura e il discredito aumenterà quando le nostre navi militari che scortano l'Aquarius a Valencia arriveranno a destinazione scaricando i loro passeggeri. L'attracco era stato consentito dagli spagnoli alla Aquarius per ragioni umanitarie, per un caso umanitario sostanzialmente creato dalle autorità italiane. Come giustificare l'attracco di navi militari italiane per scaricare gente presumibilmente intenzionata a richiedere asilo da luogo considerato territorio italiano dalla legge internazionale (le navi militari italiane) al territorio di altro stato membro UE, in violazione aperta della Convenzione di Dublino? Se ognuno inizia fare da sé profittando delle situazioni, allora sì che l'Italia sarà veramente "sola".  Parafrasando Churchill potrebbe osservarsi che potevamo scegliere tra disonore e un carico di migranti, si è scelta una soluzione obiettivamente disonorevole, beccandoci dei "vomitevoli" e il disonore,ma avremo comunque i migranti, che sono continuati ad arrivare in massa di questi giorni. Però ci siamo giocati il credito nella UE, che ci occorreva per ottenere politiche europee più efficaci, per non essere lasciati "soli" (in realtà una nazione di circa 60 milioni di persone non è mai sola, perché si è comunque in tanti ad affrontare i problemi). Tutto sommato la nostra politica assomiglia un po' a quella dei libici, ma l'Italia non è la Libia. Mario Ardigò


Il Martedì 12 Giugno 2018 10:29, "md a magistraturademocratica.it"<mailto:md a magistraturademocratica.it> <md a magistraturademocratica.it><mailto:md a magistraturademocratica.it> ha scritto:


Nave Aquarius: il rifiuto dell’accoglienza stravolge la nostra scala di valori
La nostra Costituzione tutela la vita umana e le persone senza guardare al loro colore, alla loro provenienza, alla loro razza
Il nostro Paese ha negato l’approdo a 629 migranti miracolosamente scampati alla morte, tra cui 123 minori non accompagnati e 7 donne in stato di gravidanza.
La decisione di non fare approdare nei porti italiani la nave Aquarius di Sos Mediterranée e di lasciarla in mare, con il suo carico di vite umane salvate anche grazie all’intervento della Guardia costiera italiana, è in grave contrasto con gli obblighi che discendono dal diritto internazionale ed umanitario del soccorso in mare.
I valori indivisibili e universali della dignità umana, dell’uguaglianza e della solidarietà fanno parte del patrimonio spirituale e morale dell’Unione Europea.
La nostra Costituzione tutela la vita umana e le persone senza guardare al loro colore, alla loro provenienza, alla loro razza.
Il rifiuto dell’accoglienza stravolge questa scala di valori, che non è nella disponibilità dei governi e dei Ministri e che ci impone oggi di mettere, in ogni caso, al primo posto la vita e la protezione dei profughi in grave situazione di vulnerabilità, rifiutando le narrazioni strumentali e demagogiche che alimentano paure e rabbia sociale.
Non farlo significa tradire i valori dell’Europa e della nostra Costituzione.
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