[Area] Un patto comune tra gli elettori

FALCONE GIORGIO giorgio.falcone a giustizia.it
Gio 28 Giu 2018 12:28:03 CEST


 

A nome dei primi sottoscritti firmatari, trasmetto il testo di questa
dichiarazione di impegno, aperta al confronto tra tutti i magistrati e alla
adesione di chi condivide questi principi e questi impegni.

 

 

UN PATTO COMUNE TRA GLI ELETTORI

 

 

Le recenti notizie giornalistiche relative al concorso per il posto di
Presidente del Tribunale di Cremona disvelano – e purtroppo non è la prima
volta – condotte che, se confermate, oltre ad assumere possibile rilevanza
penale, sarebbero espressione di metodi e sistemi inaccettabili e
sintomatiche di un grave problema culturale e morale all’interno della
magistratura.

Non serve certo arrivare a tanto per violare l’art. 10 del Codice Etico
dell’ANM che recita testualmente: “Il magistrato non si serve del suo ruolo
istituzionale o associativo per ottenere benefici o privilegi per sé o per
altri. Il magistrato che aspiri a promozioni, a trasferimenti, ad
assegnazioni di sede e ad incarichi di ogni natura non si adopera al fine di
influire impropriamente sulla relativa decisione, né accetta che altri lo
facciano in suo favore.”

 

Troppo spesso sentiamo parlare di condotte, solo apparentemente meno gravi,
che tuttavia rappresentano altrettante violazioni di doveri fondamentali del
magistrato.

La misura è colma e, da semplici elettori, riteniamo sia giunto il momento
di una presa di coscienza in vista dell’assunzione di un impegno collettivo
che conduca ad un netto cambio di rotta rispetto ad un “sistema” al quale
sin qui nessuno ha avuto davvero la forza e la capacità di sottrarsi.

 

Un impegno per il cambiamento che chiediamo innanzi tutto a noi stessi.

 

Per recuperare l’orgoglio del nostro autogoverno, quello che negli anni ha
consentito al CSM di ergersi a baluardo dell’indipendenza e dell’autonomia
di tutti i magistrati, non possiamo limitarci a pretendere un’assunzione di
responsabilità da parte di chi sarà eletto al Consiglio. Dobbiamo adoperarci
in prima persona come elettori e come magistrati che intendono condividere
le responsabilità di un autogoverno diffuso, favorendo in ogni modo la
trasparenza e la leggibilità delle sue scelte.

 

Per questo, chiediamo a tutti i magistrati, a prescindere dalla loro
appartenenza ad una corrente, di sottoscrivere insieme a noi un impegno
solenne.

 

Un impegno a:

 

1. ripudiare scorciatoie, logiche clientelari e contatti privilegiati che si
fondano su rapporti amicali, territoriali o correntizi;

 

2. pretendere che le nostre domande siano valutate sulla base delle
attitudini e del merito e mai in base a logiche di appartenenza o di
scambio.

3. autorizzare la pubblicazione di tutti gli atti e documenti relativi ai
concorsi cui decideremo di partecipare per assicurare trasparenza alle
decisioni adottate;

 

4. informarci con costanza sulle decisioni del CSM e pretendere di conoscere
le ragioni che le sostengono, pronti a fornire il nostro apporto critico, in
modo diretto e trasparente, quando non condividiamo quelle ragioni e a
criticare anche aspramente quelle scelte, quando dovessero essere adottate
in violazione delle regole o essere frutto di condotte incoerenti o poco
trasparenti;

 

5. svolgere le nostre funzioni e difendere la nostra professionalità senza
timori e senza speranze, liberandoci dalla paura del disciplinare e
dall’ansia di fare carriera, cooperando per quanto possibile al buon
andamento degli uffici in cui operiamo;

 

6. difendere la nostra autonomia esterna ed interna, contrastando ogni forma
di gerarchizzazione negli Uffici, consapevoli che la dirigenza deve essere
un servizio e un onere, non un onore;

 

7. rivendicare con orgoglio e convinzione il perdurante valore del principio
costituzionale della pari dignità delle funzioni dando concreta attuazione a
quel principio nella quotidianità del nostro lavoro, senza cadere nella
spasmodica ricerca di posti più comodi o di presunto prestigio, rifiutando
le logiche del carrierismo e la raccolta di incarichi che abbia come solo
fine quello di appuntarsi sul petto una “medaglietta”;

 

8. non disdegnare il ritorno alle funzioni giudiziarie ordinarie, dopo lo
svolgimento di funzioni direttive, invitando fin d’ora il prossimo CSM ad
individuare meccanismi che evitino la formazione di una categoria di
magistrati che saltano da un incarico dirigenziale all’altro, perdendo il
contatto con il lavoro quotidiano nella giurisdizione;

 

Proponiamo per questo un patto comune che porti al recupero di una
responsabilità condivisa tra tutti i magistrati, senza alcuna distinzione,
per realizzare un sistema di autogoverno nel quale tutti possiamo
riconoscerci.

 

Invitiamo tutti coloro che intendano aderire a questo patto a sottoscriverlo
.

 

1.     Andrea Natale - Tribunale di Torino

2.     Anna Laura Alfano - Tribunale di Napoli

3.     Anna Luisa Terzi – Corte d’Appello di Trento

4.     Antonella Toniolo - Tribunale di Vicenza

5.     Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo

6.     Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo

7.     Costantino De Robbio – Tribunale di Roma

8.     Daniela Faraggi - Corte d'Appello di Genova

9.     Daniela Pischetola - Procura di Genova

10.  Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria

11.  Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria

12.  Elvira Vitulli – Procura di Verona

13.  Emilia Conforti – Tribunale di Roma

14.  Enrico Manzon – Corte di Cassazione

15.  Federico Manotti - Procura di Genova

16.  Fiammetta Lo Bianco - Tribunale di Trapani

17.  Francesco Pinto - Procura di Genova

18.  Furio Cioffi - Corte d’Appello di Napoli

19.  Gabriella Reillo - Corte D’Appello Catanzaro

20.  Gianfranco Colace - Procura di Torino

21.  Giorgio Falcone - Procura di Padova

22.  Giovanni Antoci - Procura di Termini Imerese

23.  Giuseppe De Gregorio - Corte d'Appello di Palermo

24.  Giuseppe Longo - Procura di Genova

25.  Ilio Mannucci Pacini - Tribunale di Milano

26.  Loredana Giglio – Tribunale di Perugia

27.  Luca Poniz - Procura di Milano

28.  Lucia Vignale - Tribunale di Genova

29.  Lunella Caradonna – Ministero della Giustizia

30.  Manuela Fasolato - Procura di Mantova

31.  Maria Laura Paesano – Tribunale di Roma

32.  Marco Bacci - Corte d'Appello di Genova

33.  Mario Conte - Corte d’Appello Palermo

34.  Mario Palazzi – Procura di Roma

35.  Marta Agostini - Procura di Lamezia Terme

36.  Marta Paccagnella - Tribunale di Venezia

37.  Michele Incani – Procura Generale Cagliari

38.  Nella Ciardo - Tribunale di Palermo

39.  Nicola Aiello - Tribunale di Palermo

40.  Nicola Scalabrini – Procura di Bologna

41.  Paola Marino - Tribunale di Palermo

42.  Paola Marino - Tribunale di Palermo

43.  Paolo Lepri - Tribunale di Genova

44.  Pierpaolo Bortone – Tribunale di Latina

45.  Roberto Arata - Tribunale di Torino

46.  Sergio De Luca - Tribunale di Sassari

47.  Stefano Celli - Procura di Rimini

48.  Stefano Musolino - Procura di Reggio Calabria

49.  Tiziana Paolillo - Procura Tribunale Minorenni di Genova

50.  Vincenzo Sgubbi - Corte d’Appello di Venezia

 

 

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