[Area] Un patto comune tra gli elettori

thorgiov thorgiov a libero.it
Ven 29 Giu 2018 09:01:04 CEST


Non può funzionare, perchè c'è un dato che tutti omettono di 
evidenziare, non a caso : questo sistema in realtà è più che gradito 
agli elettori, i quali sperano che aderendo a certe prassi prima o poi 
anche per loro scatterà l'occasione favorevole. In fin dei conti i 
magistrati sono come tutti gli altri italiani. Molti aderiranno alla 
dichiarazione di impegno, perchè il principio non si discute mai, ma sul 
fatto si transige sempre, con la riserva mentale che quando verrà il 
loro turno dovranno comunque rivolgersi al referente della corrente di 
appartenenza. Il cattolicesimo nel corso dei secoli ha creato una 
impostazione di pensiero che è difficile da scardinare, anche per chi 
non è credente.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 28/06/2018 18:00, Elisabetta Canevini ha scritto:
> aderisco e sottoscrivo anch’io
> Elisabetta Canevini
> *From:* FALCONE GIORGIO <mailto:giorgio.falcone a giustizia.it>
> *Sent:* Thursday, June 28, 2018 12:28 PM
> *To:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* [Area] Un patto comune tra gli elettori
>
> /**/
>
> /*A nome dei primi sottoscritti firmatari, trasmetto il testo di 
> questa dichiarazione di impegno, aperta al confronto tra tutti i 
> magistrati e alla adesione di chi condivide questi principi e questi 
> impegni.*/
>
> /**/
>
> /**/
>
> /*UN PATTO COMUNE TRA GLI ELETTORI*/
>
> Le recenti notizie giornalistiche relative al concorso per il posto di 
> Presidente del Tribunale di Cremona disvelano – e purtroppo non è la 
> prima volta – condotte che, se confermate, oltre ad assumere possibile 
> rilevanza penale, sarebbero espressione di metodi e sistemi 
> inaccettabili e sintomatiche di un grave problema culturale e morale 
> all’interno della magistratura.
>
> Non serve certo arrivare a tanto per violare l’art. 10 del Codice 
> Etico dell’ANM che recita testualmente: “/Il magistrato non si serve 
> del suo ruolo istituzionale o associativo per ottenere benefici o 
> privilegi per sé o per altri. Il magistrato che aspiri a promozioni, a 
> trasferimenti, ad assegnazioni di sede e ad incarichi di ogni natura 
> non si adopera al fine di influire impropriamente sulla relativa 
> decisione, né accetta che altri lo facciano in suo favore.”/
>
> Troppo spesso sentiamo parlare di condotte, solo apparentemente meno 
> gravi, che tuttavia rappresentano altrettante violazioni di doveri 
> fondamentali del magistrato.
>
> *La misura è colma*e, da semplici elettori, riteniamo sia giunto il 
> momento di una presa di coscienza in vista dell’assunzione di un 
> impegno collettivo che conduca ad un netto cambio di rotta rispetto ad 
> un “sistema” al quale sin qui nessuno ha avuto davvero la forza e la 
> capacità di sottrarsi.
>
> Un impegno per il cambiamento che chiediamo innanzi tutto a noi stessi.
>
> Per recuperare l’orgoglio del nostro autogoverno, quello che negli 
> anni ha consentito al CSM di ergersi a baluardo dell’indipendenza e 
> dell’autonomia di tutti i magistrati, non possiamo limitarci a 
> pretendere un’assunzione di responsabilità da parte di chi sarà eletto 
> al Consiglio. Dobbiamo adoperarci in prima persona come elettori e 
> come magistrati che intendono condividere le responsabilità di un 
> autogoverno diffuso, favorendo in ogni modo la trasparenza e la 
> leggibilità delle sue scelte.
>
> *Per questo, chiediamo a tutti i magistrati, a prescindere dalla loro 
> appartenenza ad una corrente, di sottoscrivere insieme a noi un 
> impegno solenne*.
>
> Un impegno a:
>
> 1. ripudiare scorciatoie, logiche clientelari e contatti privilegiati 
> che si fondano su rapporti amicali, territoriali o correntizi;
>
> 2. pretendere che le nostre domande siano valutate sulla base delle 
> attitudini e del merito e mai in base a logiche di appartenenza o di 
> scambio.
>
> 3. autorizzare la pubblicazione di tutti gli atti e documenti relativi 
> ai concorsi cui decideremo di partecipare per assicurare trasparenza 
> alle decisioni adottate;
>
> 4. informarci con costanza sulle decisioni del CSM e pretendere di 
> conoscere le ragioni che le sostengono, pronti a fornire il nostro 
> apporto critico, in modo diretto e trasparente, quando non 
> condividiamo quelle ragioni e a criticare anche aspramente quelle 
> scelte, quando dovessero essere adottate in violazione delle regole o 
> essere frutto di condotte incoerenti o poco trasparenti;
>
> 5. svolgere le nostre funzioni e difendere la nostra professionalità 
> senza timori e senza speranze, liberandoci dalla paura del 
> disciplinare e dall’ansia di fare carriera, cooperando per quanto 
> possibile al buon andamento degli uffici in cui operiamo;
>
> 6. difendere la nostra autonomia esterna ed interna, contrastando ogni 
> forma di gerarchizzazione negli Uffici, consapevoli che la dirigenza 
> deve essere un servizio e un onere, non un onore;
>
> 7. rivendicare con orgoglio e convinzione il perdurante valore del 
> principio costituzionale della pari dignità delle funzioni dando 
> concreta attuazione a quel principio nella quotidianità del nostro 
> lavoro, senza cadere nella spasmodica ricerca di posti più comodi o di 
> presunto prestigio, rifiutando le logiche del carrierismo e la 
> raccolta di incarichi che abbia come solo fine quello di appuntarsi 
> sul petto una “medaglietta”;
>
> 8. non disdegnare il ritorno alle funzioni giudiziarie ordinarie, dopo 
> lo svolgimento di funzioni direttive, invitando fin d’ora il prossimo 
> CSM ad individuare meccanismi che evitino la formazione di una 
> categoria di magistrati che saltano da un incarico dirigenziale 
> all’altro, perdendo il contatto con il lavoro quotidiano nella 
> giurisdizione;
>
> Proponiamo per questo *un patto comune* che porti al recupero di una 
> responsabilità condivisa tra tutti i magistrati, senza alcuna 
> distinzione, per realizzare un sistema di autogoverno nel quale tutti 
> possiamo riconoscerci.
>
> Invitiamo tutti coloro che intendano aderire a questo patto a 
> sottoscriverlo .
>
> //
>
> 1.Andrea Natale - Tribunale di Torino
>
> 2.Anna Laura Alfano - Tribunale di Napoli
>
> 3.Anna Luisa Terzi – Corte d’Appello di Trento
>
> 4.Antonella Toniolo - Tribunale di Vicenza
>
> 5.Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo
>
> 6.Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo
>
> 7.Costantino De Robbio – Tribunale di Roma
>
> 8.Daniela Faraggi - Corte d'Appello di Genova
>
> 9.Daniela Pischetola - Procura di Genova
>
> 10.Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria
>
> 11.Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria
>
> 12.Elvira Vitulli – Procura di Verona
>
> 13.Emilia Conforti – Tribunale di Roma
>
> 14.Enrico Manzon – Corte di Cassazione
>
> 15.Federico Manotti - Procura di Genova
>
> 16.Fiammetta Lo Bianco - Tribunale di Trapani
>
> 17.Francesco Pinto - Procura di Genova
>
> 18.Furio Cioffi - Corte d’Appello di Napoli
>
> 19.Gabriella Reillo - Corte D’Appello Catanzaro
>
> 20.Gianfranco Colace - Procura di Torino
>
> 21.Giorgio Falcone - Procura di Padova
>
> 22.Giovanni Antoci - Procura di Termini Imerese
>
> 23.Giuseppe De Gregorio - Corte d'Appello di Palermo
>
> 24.Giuseppe Longo - Procura di Genova
>
> 25.Ilio Mannucci Pacini - Tribunale di Milano
>
> 26.Loredana Giglio – Tribunale di Perugia
>
> 27.Luca Poniz - Procura di Milano
>
> 28.Lucia Vignale - Tribunale di Genova
>
> 29.Lunella Caradonna – Ministero della Giustizia
>
> 30.Manuela Fasolato - Procura di Mantova
>
> 31.Maria Laura Paesano – Tribunale di Roma
>
> 32.Marco Bacci - Corte d'Appello di Genova
>
> 33.Mario Conte - Corte d’Appello Palermo
>
> 34.Mario Palazzi – Procura di Roma
>
> 35.Marta Agostini - Procura di Lamezia Terme
>
> 36.Marta Paccagnella - Tribunale di Venezia
>
> 37.Michele Incani – Procura Generale Cagliari
>
> 38.Nella Ciardo - Tribunale di Palermo
>
> 39.Nicola Aiello - Tribunale di Palermo
>
> 40.Nicola Scalabrini – Procura di Bologna
>
> 41.Paola Marino - Tribunale di Palermo
>
> 42.Paola Marino - Tribunale di Palermo
>
> 43.Paolo Lepri - Tribunale di Genova
>
> 44.Pierpaolo Bortone – Tribunale di Latina
>
> 45.Roberto Arata - Tribunale di Torino
>
> 46.Sergio De Luca - Tribunale di Sassari
>
> 47.Stefano Celli - Procura di Rimini
>
> 48.Stefano Musolino - Procura di Reggio Calabria
>
> 49.Tiziana Paolillo - Procura Tribunale Minorenni di Genova
>
> 50.Vincenzo Sgubbi - Corte d’Appello di Venezia
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