[Area] AreaDG incontra il Ministro della Giustizia

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Sab 4 Ago 2018 11:44:05 CEST


Nella giornata di giovedì 2 Agosto si è svolto l’incontro tra il Ministro
della Giustizia Alfonso Bonafede e la delegazione di AreaDG, composta dal
Segretario generale Maria Cristina Ornano, dal Presidente Maurizio Carbone
e dalla componente del Coordinamento nazionale  Donatella Salari.
All’incontro ha partecipato il Capo di gabinetto Fulvio Baldi.
L’incontro tra la delegazione di AreaDG ed il Ministro, protrattosi per
quasi due ore, si è svolto in un clima di grande cordialità  e non di sola
forma, registrandosi reciproca disponibilità all’ascolto ed al confronto.
Questo clima ha consentito ad AreaDG di affrontare molti temi  del
dibattito attuale in materia di giustizia e di esporre le posizioni e le
proposte del gruppo al riguardo.

In apertura il Ministro ha voluto sottolineare il suo personale
apprezzamento per l’associazionismo giudiziario ed il pluralismo culturale
che lo caratterizza.
Abbiamo, perciò, ringraziato per l'attenzione mostrata e, nell’ esprimere
la nostra piena disponibilità a confrontarci e a fornire il nostro
specifico contributo su tutti i temi della giustizia,  abbiamo  inteso
affermare con chiarezza che per AreaDG l'interlocutore istituzionale nelle
relazioni del Governo con  la magistratura associata è l'Anm, che
rappresenta tutti i magistrati, nella quale ci riconosciamo e  alla cui
azione unitaria contribuiamo.
Proprio in questo passaggio di confronto  abbiamo rimarcato che, preso atto
delle spiegazioni  date dal Ministro, consideravamo  superato  l'incidente
della mancata convocazione di AreaDg  nella sua piena rappresentatività.
Nel contempo, però, abbiamo voluto sottolineare  che  le dichiarazioni del
sottosegretario  Morrone costituiscono  un arretramento  proprio sul tema
cruciale del pluralismo associativo.
Abbiamo, pertanto, auspicato  che tale episodio resti isolato perché, se
dovesse ripetersi in futuro, sarebbe inevitabilmente  destinato a
sollecitare  risposte  ferme ed intransigenti da parte della magistratura
associata.
Per tale ragione abbiamo accolto con soddisfazione le parole del Ministro
che ha  fornito ampie rassicurazioni riguardo alla sua apertura, scevra da
ogni pregiudizialità, verso la magistratura associata in tutte le sue
componenti.
L’incontro  ci ha dato l’occasione di esporre al Ministro  le origini e il
percorso di AreaDG anche  in relazione al rapporto con i gruppi fondatori.

Da questo tema  siamo passati ad affrontare la questione della riforma
della legge elettorale per il CSM. Abbiamo espresso, in proposito, la
profonda delusione del gruppo per l’indicazione di soli  candidati uomini
nella componente laica del CSM: una scelta che ha mortificato l’intera
magistratura e la democrazia.
Abbiamo, perciò,  rappresentato al Ministro la necessità di una riforma
dell'attuale legge elettorale, della quale abbiamo indicato gli aspetti più
negativi e distorsivi, riaffermando  la nostra assoluta contrarietà al
sistema del sorteggio in tutte le sue possibili declinazioni e
rivendicando, con fermezza,  il diritto e la capacità di scelta dei
magistrati nella selezione dei propri rappresentanti al CSM come metodo
fondante della democrazia. Abbiamo, quindi, indicato la strada del ritorno
al  sistema proporzionale con correttivi, accompagnato dall’introduzione di
meccanismi che assicurino un’ adeguata rappresentanza di genere. Al
riguardo abbiamo sottolineato l’urgenza, all’indomani dell’insediamento del
nuovo Consiglio Superiore,  di promuovere un tavolo tecnico per
l’elaborazione di una proposta di riforma.
 Il Ministro ha ascoltato con grande attenzione le nostre posizioni e
proposte, in particolare, sulla rappresentanza di genere  e sulla
costituzione di un tavolo tecnico.
Il confronto è stato anche l’occasione per trattare il tema
dell’autogoverno, riguardo al quale, come gruppo, abbiamo manifestato una
chiara assunzione di responsabilità, richiamando l’impegno della nostra
componente a restituire ed assicurare al Consiglio  tutta la sua
autorevolezza, non disgiunto dall’auspicio di un’ analoga sensibilità sul
tema  da parte di tutti gli altri componenti del Consiglio, togati e non
togati.

Abbiamo, poi, rappresentato la preoccupazione del gruppo per la deriva
culturale che spinge verso l'odio razziale e la violenza, in un coacervo di
atteggiamenti negativi  i quali,  alimentando il senso di insicurezza ,
imbarbariscono le relazioni sociali e favoriscono il degrado etico. Abbiamo
espresso il nostro convincimento circa il ruolo  fondamentale del Ministro
della Giustizia al riguardo e l’auspicio che l’azione governativa  sia
volta a riequilibrare le attuali politiche della giustizia con
un’attenzione alle ricadute che le tematiche securitarie possono arrecare
alla pacifica convivenza. Abbiamo poi sottolineato la necessità  di  una
forte azione di contrasto all’odio razziale con l’introduzione, tra le
priorità  di cui all’art. 132 bis disp. att. C.p.p.,  dei reati di odio
razziale o aggravati da tale finalità.
Questo tema ci ha consentito  di introdurre quello ulteriore, e collegato,
della riforma sulla legittima difesa e di esprimere, al riguardo, la nostra
convinta contrarietà alle modifiche proposte, le quali nulla
aggiungerebbero  alla sicurezza dei cittadini, con rischio concreto di
aprire la strada alla giustizia privata; ciò a maggior ragione in un
contesto nel quale cogliamo pericolose e preoccupanti aperture sulla
detenzione e l'acquisto  per corrispondenza di armi.

Di seguito  gli  ulteriori specifici temi   affrontati:
-  *Ordinamento  penitenziario*:  abbiamo espresso la nostra profonda
delusione per la decisione di non esercitare  la delega di cui alla legge
103/ 2017  sui  temi fondamentali come la  facilitazione dell'accesso alle
misure alternative e l'eliminazione degli automatismi che ne precludono la
applicazione.
Il Ministro ha difeso la scelta operata e rivendicato il fatto di aver
comunque recuperato una parte del testo, in particolare sul lavoro in
carcere e minorile.
Ha confermato la decisione di non esercitare la delega in materia di misure
alternative, ammettendo che l'attuale testo recupera una parte molto
piccola  del testo originale.
-  *Prescrizione*: premessa la necessità di mirare all'obiettivo del
diritto penale minimo per recuperare efficienza e ragionevole durata dei
processi, abbiamo sostenuto una riforma della prescrizione che ne preveda
la sospensione dopo la sentenza di primo grado.
-   *Intercettazioni*: si è convenuto sulla   delicatezza  e complessità
del tema e  sull’opportunità di sottoporre il testo ad un preliminare
 confronto con l’Anm, in modo da pervenire ad un corpus equilibrato e
condiviso.
-   *Immigrazione e protezione internazionale*: ribadita, da parte nostra,
la necessità di assicurare la legalità interna ed internazionale nel
 soccorso in mare,  abbiamo focalizzato la prospettiva  del passaggio
dell’azione governativa  da un approccio emergenziale e di immediata
risposta alla tutela della sicurezza delle frontiere ad un azione
 strutturale, attraverso la riapertura e l'incremento delle quote di
ingresso e dei corridoi umanitari.
In materia di protezione internazionale si è sottolineata l’esigenza che
sia contrastata ogni spinta a contrarre la domanda di protezione
internazionale garantendo  una sempre maggiore formazione comune tra le
Commissioni territoriali  e i magistrati che si occupano di questa materia,
sul solco di quanto già sperimentato  dalla Scuola Superiore della
Magistratura, in modo da assicurare l’uniformità della giurisprudenza  e
assicurare il raccordo tra motivazione del provvedimento delle Commissioni
e l’eventuale impugnazione.
Su tale ultima proposta il Ministro, pur sottolineando che la materia non
rientra nella  sua diretta competenza, ha però manifestato la  piena
disponibilità a fornire collaborazione  sul terreno della formazione comune.
- *Organizzazione e risorse*: abbiamo osservato che  le nuove assunzioni
servono solo a coprire i vuoti di organico esistenti e quelli che si
produrranno nei prossimi due anni ed abbiamo chiesto di  proseguire su
questa strada, assumendo non solo assistenti, ma anche funzionari,  e di
procedere all'adeguamento delle qualifiche professionali alla nuova realtà
della digitalizzazione.
Abbiamo anche chiesto che sia bandito  regolarmente ogni anno il concorso
per l'accesso in magistratura che deve tornare ad essere un concorso di
primo grado.
Il Ministro ha condiviso le nostre indicazioni ed ha assicurato l’impegno
del suo ministero al riguardo.
Si è poi  trattato  il tema dell’edilizia giudiziaria e della sicurezza nei
nostri luoghi di lavoro. Abbiamo sottolineato che  la vicenda del Tribunale
di Bari  non costituisce, in realtà, un fatto isolato.
L’occasione ci ha consentito di riportare al Ministro l’esperienza fatta
dai nostri candidati al CSM che, nel loro viaggio per l’Italia, hanno avuto
modo di constatare le condizioni di pericolo e poca sicurezza in cui
versano molti palazzi di giustizia; abbiamo riferito del monitoraggio fatto
dall’ANM che può fornire un quadro della situazione.
Per tali ragioni abbiamo richiesto un impegno forte del Ministero per un
piano nazionale di interventi urgenti di edilizia giudiziaria e abbiamo
sollecitato un monitoraggio costante sia in relazione alla sicurezza delle
strutture sia in relazione alla loro adeguatezza . La giurisdizione infatti
deve poter essere amministrata in luoghi idonei e in condizioni che
garantiscano dignità, sicurezza ed anche reciproco rispetto tra i
magistrati e i cittadini che fruiscono del servizio giustizia.
Il Ministro ha assicurato il suo impegno e la sua attenzione, pur
rappresentando la difficoltà dell’ intervento. Ha riferito che esiste un
monitoraggio già avviato dal precedente Ministro e che potrà costituire una
base di partenza.
Abbiamo, ancora, chiesto la rideterminazione delle piante organiche dei
magistrati e del personale, alla luce dei carichi di lavoro, in linea di
continuità con quanto fatto nella scorsa legislatura. Non abbiamo
trascurato di ricordare al Ministro la grave situazione degli uffici
giudiziari civili  e la necessità di mettere in atto  un piano
straordinario per il recupero dell’arretrato.
- *Magistratura ** onoraria: *si è convenuto con il Ministro sulla
necessità di  assicurare previdenza e assistenza. La nostra proposta
prevede anche di adeguare il trattamento economico (eliminando la parte per
obiettivi) e di  ridurre i vincoli di utilizzo.
- Abbiamo anche formulato *richieste sindacali* in materia di  trattamento
economico in caso di malattia, segnalato l’urgenza della costituzione di un
fondo di previdenza integrativa per i giovani magistrati, chiesto
interventi per assicurare effettività al diritto alla genitorialità in
magistratura.

Ci siamo resi disponibili a fornire una nota dettagliata delle nostre
posizioni e proposte su tutti questi temi, disponibilità che il Ministro ha
molto gradito.
In chiusura di incontro, il Ministro ha chiesto il contributo della
magistratura associata in tutte le sue componenti  per svolgere al meglio
il suo alto compito. Da  parte nostra abbiamo assicurato la piena
disponibilità di AreaDG all’ascolto, al dialogo e al confronto, anche
critico quando necessario, ma mai pregiudizialmente ostile.
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