[Area] Fwd: SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO

Francesco Maisto francescomaisto2 a gmail.com
Mer 29 Ago 2018 12:00:55 CEST


Vorrei ricordare a quelli che discettano di dottrina religiosa cattolica
che la Fede in Cristo non è una religione e tanto meno una dottrina che
consente di appioppare il sovranismo a Cristo.
Forse basta ricordare che il tema dello straniero è chiaro, tra i tanti
simili,  nel Vangelo di Matteo, al cap. 25,31-46: "Perché io ho avuto fame
e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero
forestiero e mi avete ospitato [...] ogni volta che avete fatto queste cose
a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto ...
Francesco Maisto

Il giorno mer 29 ago 2018 alle 09:34 Stefano Celli <
stefano.celli a giustizia.it> ha scritto:

> scusa massimiliano, ma non ti pare che quando poni *sullo stesso piano*
> la casa (tua, mia, di proprietà o disponibilità), vorrei dire la "Casa",  e *tutto
> il territorio* (italiano, europeo, occidentale) utilizzi un ragionamento
> non voglio dire grossolano, ma un poco ... all'ingrosso?
>
> Del resto anche in paesi che hanno un regime molto più rigido del nostro a
> proposito dell'immigrazione (legittima e clandestina) resta sempre più
> grave, incomparabilmente più grave, entrare in casa altrui e, peggio,
> occuparla.
>
> Per regolare un fenomeno, e anche per stroncarlo (come qualcuno auspica),
> è utile capirlo. Capirne le origini serve a tutti. Anzi no. Serve a chi
> intende risolvere il problema (il modo non influisce). Poi c'è chi, come
> Paolo, indirizza l'azione in un senso e chi, come te, in un altro. Ma
> negare i dati oggettivi, credo, indebolisce qualunque posizione.
>
>
> Stefano
>
>
>
> Il 29/08/2018 08:32, Siddi Massimiliano ha scritto:
>
> Di fronte a nessi causali storici così grossolani, superficiali ed
> ideologici, mi viene solo da chiederti cosa faresti se, tornando dalle
> ferie, trovassi la tua bella casa occupata abusivamente, magari da senza
> tetto extracomunitari! Chiameresti i carabinieri, chiedendo lo sgombro
> forzato o li lasceresti tranquillamente stare per risarcirli di secoli di
> soprusi dell'occidente cristiano che, tuttavia, ti hanno permesso, anche a
> loro danno, di raggiungere il benessere e comprartela?
> In base a quali principi il concetto di "casa", con annesso sacrosanto
> pronome possessivo, deve valere ed essere tutelato solo nei rapporti
> privati?
>
>                   Massimiliano Siddi
>
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 29 ago 2018, alle ore 07:05, Paolo Barlucchi <
> barlucchip a libero.it> ha scritto:
>
> Peccato che l’occidente cristiano, e in esso i cristiani italiani, non
> abbiano coscienza di aver impoverito l’Africa con secoli di colonialismo
> prima e di rapina economica poi,  di aver surriscaldato il pianeta per
> gonfiare le loro economie desertificandola, di aver scatenato guerre per il
> petrolio distruggendone l’economia...
> Insomma peccato che non abbiano coscienza di aver causato e di continuare
> a causare il fenomeno migratorio.
> Casa nostra , casa loro...
> pronomi possessivi su cui il discorso sarebbe lungo, ma certo
> significativi della provenienza delle riflessioni filosofiche politiche e
> persino religiose che si leggono sul tema.
> Paolo Barlucchi
>
>
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 28 ago 2018, alle ore 12:37, Siddi Massimiliano <
> massimiliano.siddi a giustizia.it> ha scritto:
>
> Da un lato ha certamente ragione Mario (Ardigo') quando invita a non
> universalizzare il caso "Diciotti" che, come sta chiaramente emergendo, e'
> stato montato ad arte, strascico giudiziario compreso, per creare consenso
> politico e distrarre l'opinione pubblica da problemi ben più impellenti.
> Ma egli sbaglia quando, dalle implicazioni giuridiche della singola
> vicenda, passa a generalizzarne gli effetti sul piano della coscienza
> cristiana collettiva.
> A prescindere dal fatto che la coscienza cristiana e' sempre una coscienza
> individuale, in funzione della salvezza del singolo e mai di quella di un
> popolo, giacché i popoli nell'ultima ora spariranno, e il giudizio
> universale riguarderà la storia dell'umanità nel suo complesso, non vi è
> alcuna contraddizione tra la recita del Padre Nostro, o la partecipazione
> al sacramento della Comunione, e la consapevolezza che il fenomeno
> migratorio non possa essere gestito in modo indiscriminato, aprendo le
> porte di casa nostra sempre ed a tutti.
> Del resto, il primo grande nazionalista - "sovranista", si direbbe oggi -
> almeno in senso teologico, e' stato proprio Gesù, che in molti luoghi, ma
> soprattutto nella pericope della donna cananea (Mt 15, 21 - 25), ricorda
> che "non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini",
> distinguendo chiaramente, con questa metafora, il popolo eletto dai gentili
> nella priorità del suo annuncio e muovendosi a compassione, in deroga al
> principio, unicamente in virtù della grandissima fede manifestata dalla
> risposta spiazzante della donna ("E' vero, Signore, eppure i cagnolini
> mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni").
> E' una grande, quanto superficiale, ipocrisia quella di pretendere che il
> cristiano, per supposta coerenza, debba materialmente aprirsi e venire
> incontro all'altro sempre ed in ogni caso, anche quando sia in discussione
> la sostenibilità economica e sociale di tale apertura, o ciò comporti un
> oggettivo aggravio delle condizioni di sicurezza della sua comunità.
> La vera, immensa, ipocrisia e' quella di voler consentire l'accesso
> pressoché automatico automatico al territorio italiano a tutti i disperati,
> e non, del mare, grazie anche ad interpretazioni estensive ed
> assolutistiche della normativa vigente (art. 10 ter del Testo Unico), senza
> lasciare alcun margine di respingimento preventivo all'autorita' politico -
> amministrativa come, aldilà dei falsi proclami, avviene senza scandalo in
> tutti gli Stati civili del mondo occidentale. Ciò ben sapendo che, una
> volta consentito lo sbarco, per oggettiva impossibilità logistica mai più
> nessuno verrà rimandato indietro, e la stragrande maggioranza di questi
> disperati, dopo un primo periodo di sterile assistenzialismo, andrà
> inevitabilmente ad alimentare le fila del sottobosco criminale, o vagherà
> ai margini delle nostre città enfatizzandone il degrado, soprattutto ai
> danni dei "nostri" ultimi.
> L'altra, immensa e connessa, ipocrisia è quella di pensare che i problemi
> possano essere risolti in modo estemporaneo, con soluzioni ad hoc, senza
> una linea progettuale generale che non siamo in grado di concepire e che,
> nel singolo caso, possa comportare anche scelte nette di chiusura,
> moralmente dolorose, ma necessarie.
> C'è da scommettere che la stessa Chiesa, che oggi simbolicamente ha
> manifestato disponibilità a farsi carico dell'accoglienza per un numero
> limitatissimo e selezionato di persone, peraltro nell'ambito del territorio
> italiano, se il fenomeno dovesse ripetersi indefinitamente e senza
> controllo numerico, sarebbe la prima ad invocare una soluzione generale da
> parte dello Stato, che prescinda dalla carità occasionale dei singoli,
> com'è giusto, e perfettamente cristiano, che sia.
> Come cristiano, e come cittadino, non ho individualmente nulla da
> rimproverarmi in merito a casi come quelli della nave "Diciotti", sia
> perché, contrariamente a quanto sostiene Mario, la responsabilità
> collettiva in democrazia è solo una finzione di filosofia politica, sia
> perché, pagando un'altissima percentuale di tasse, ritengo di avere il
> diritto di pretendere dallo Stato una gestione civile, ma sostenibile ed
> ultra sicura, del fenomeno migratorio, senza dovermi fare carico,
> sussidiariamente, delle sue dolose inefficienze, se non in casi
> eccezionali, insindacabilmente imposti dalla mia coscienza.
> Se qualcuno, nel caso concreto, ha sbagliato rispetto alla violazione di
> regole dello Stato di diritto spetterà alla magistratura, con misura ed
> equilibrio, anche maggiori del solito, accertarlo, ma quel che è certo è
> che mai l'ideologia dell'accoglienza e dei diritti a prescindere potrà
> velleitariamente ed ipocritamente fondare questo giudizio.
>
>             Massimiliano Siddi
>
>
>
>
>
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 27 ago 2018, alle ore 17:49, marioardigo <marioardigo a yahoo.com>
> ha scritto:
>
>  È sbagliato personalizzare e considerare solo o prevalentemente il
> bilancio spicciolo per i partiti della vicenda.
>   Erano in questione valori costituzionali, non questo o quel partito o
> questo o quel politico.
>   Noi, popolo, nella nostra coscienza, come ci poniamo di fronte ad essi?
>   Tu che leggi, a prescindere da come ti manifesti in società, nella
> verità della tua coscienza, veramente, di fronte a fatti come quelli dei
> giorni scorsi non ti sei mai sorpreso a pensare "rimandiamoli subito a casa
> loro!"? È questo, magari, uscendo da Messa, la domenica dopo aver recitato
> il Padre nostro è farro la Comunione. Non parlo per sentito dire.
>   Stacchiamoci dalla vicenda giudiziaria, che avrà il suo corso, ma che, a
> questo punto, conta molto meno di come ciascuno di noi si pone davanti ai
> valori costituzionali implicati nel caso della Nave Diciotti. Sono valori,
> lo chiamiamo valori. Perché? Ci fanno più ricchi, più ricchi in quanto
> migliori. Ci piace essere buoni. Ma oggi possiamo pensare che è un lusso
> che non possiamo più permetterci. È così?
>   Chi ha dato l'ordine?, ci si è chiesti nelle indagini, ho letto sui
> giornali. Tu ed io, noi popolo. La responsabilità politica è collettiva. In
> democrazia tutti si è responsabili di tutto. Di fronte al tribunale della
> storia siamo tu ed io, noi popolo. Che rispondiamo? Chi sarà il nostro
> avvocato? chiese Wojtyla in una storica omelia a Sarajevo,in Bosnia, dopo
> la fine del massacro bellico. E diede un insegnamento che è quello che
> ancora ieri i vescovi italiani hanno dato, a coloro che hanno orecchie per
> udire, e in letto un cuore.
>   La fraternità è un valore importante. Fino a che punto ci crediamo?
> Decidersi per la fraternità universale è una di quelle scelte fondamentali
> della vita. E se poi non ci sentiamo di farla, da chi andremo, noi italiani
> che, per fraternità, ci siamo decisi per l'unità nazionale, perché da
> divisi non eravamo popolo ed eravamo "calpesti e derisi"? Questo è Mazzini.
> "Dio e popolo" faceva scrivere sul tricolore, vale a dire popolo fondato su
> valori, l'unico modo in cui si può esserlo.
> Mario Ardigò
>
>
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 27 ago 2018, alle ore 15:38, Guido Vecchione <
> guido.vecchione25 a tin.it> ha scritto:
>
>
>
> Inviato da BlueMail <http://www.bluemail.me/r?b=13130>
>
>> Vi segnalo l'articolo SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO da la Repubblica+
>>
>> SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO
>> La macabra danza sovranista intorno alle povere vite di 150 disperati
>> sembra concludersi in gloria per Salvini. Può ergersi a martire di fronte
>> alle masse impaurite e adoranti, e lucrare un altro tesoretto di consensi
>> persino su un avviso di garanzia inseguito e provocato a ogni costo. Il
>> "ministro della mala vita" non meritava questo "favore", dicono quelli che
>> la sanno lunga. E non hanno tutti i torti, vista la cinica astuzia con la
>> quale il Conducator leghista ha trasformato subito un possibile inciampo
>> giudiziario in un sicuro dividendo politico. continua a pagina 27 servizi
>> da pagina 2 a 8 segue dalla prima pagina Ma cosa deve fare una democrazia
>> occidentale, di fronte a un uomo di governo che per incassare u...
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