[Area] R: Fwd: SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO

marioardigo marioardigo a yahoo.com
Mer 29 Ago 2018 19:53:42 CEST


Che cos'è che ci spinge a rispettare la legge e a pretendere che sia rispettata? Che cos'è che ci impedisce di diventare disumani e ci induce a cercare di contenere e lenire le sofferenze? Che cos'è che ci frena in ciò che politicamente è possibile e conveniente per ragioni di rispetto della legge e di umanità? Il caso di Nave Diciotti può essere l'occasione per rifletterci sopra. Uno trova solo in sé le motivazioni?Per me va bene. Un altro ci riesce sognando una Teiera Celeste? Per me va bene lo stesso. Si criticano religioni disumane? È giusto. Addirittura si combattono nella loro disumanità? È doveroso. Si può apprezzarle nel bene che riescono a produrre? Io lo faccio. Per questo cerco di rispettare, in questo, ogni religione. L'umanità del cristiano non è un dovere religioso, è molto di più. È il fondamento. Perché ho theòs agápe estìn, si legge nelle antiche scritture cristiane, vale a dire, appunto, che quello è il Fondamento. Eppure i cristiani sono stati disumani su larghissima scala. Nel caso Diciotti però si è cercato di essere diversi da quell'orrenda storia. Non si può apprezzarlo?  Le motivazioni teologiche mi interessano poco, e del resto non sono un teologo: mi convincono i fatti. Se mi chiedete del soprannaturale vi rispondo: sono ateo (i primi cristiani vennero accusati di ateismo), salvo che per ciò che indichiamo con misericordia e che ci spinge a soccorrere e consolare  anche senza un interesse immediato. Questo va oltre la crudele natura in cui siamo immersi e da cui biologicamente deriviamo. È il soprannaturale di cui sono persuaso. Ne parlo secondo la tradizione religiosa in cui sono cresciuto. Ma si può farlo in altri modi.
Mario Ardigò 

Inviato da iPad

> Il giorno 29 ago 2018, alle ore 12:36, Pietro Mondaini <pietro.mondaini a giustizia.it> ha scritto:
> 
> Se non funziona con Cristo potremmo provare con Budda, Giove pluvio o altri. Su dodicimila dei che aleggiano nelle menti umane ce ne sarà pur qualcuno che potrà far qualcosa o no? Io suggerisco il Flying Spaghetti Monster, oppure la Teiera Celeste, almeno ci saranno spaghetti e polpette per tutti con un buon tè
>  
> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di u.nannucci a alice.it
> Inviato: mercoledì 29 agosto 2018 11:46
> A: area a areaperta.it; Stefano Celli
> Oggetto: Re: [Area] Fwd: SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO
>  
> condivido al mille per mille le parole di barlucchi – che saluto – e di siddi !!!
> ubaldo
>  
> From: Stefano Celli
> Sent: Wednesday, August 29, 2018 9:32 AM
> To: area a areaperta.it
> Subject: Re: [Area] Fwd: SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO
>  
> scusa massimiliano, ma non ti pare che quando poni sullo stesso piano la casa (tua, mia, di proprietà o disponibilità), vorrei dire la "Casa",  e tutto il territorio (italiano, europeo, occidentale) utilizzi un ragionamento non voglio dire grossolano, ma un poco ... all'ingrosso?
> 
> Del resto anche in paesi che hanno un regime molto più rigido del nostro a proposito dell'immigrazione (legittima e clandestina) resta sempre più grave, incomparabilmente più grave, entrare in casa altrui e, peggio, occuparla.
> 
> Per regolare un fenomeno, e anche per stroncarlo (come qualcuno auspica), è utile capirlo. Capirne le origini serve a tutti. Anzi no. Serve a chi intende risolvere il problema (il modo non influisce). Poi c'è chi, come Paolo, indirizza l'azione in un senso e chi, come te, in un altro. Ma negare i dati oggettivi, credo, indebolisce qualunque posizione.
> 
> Stefano
> 
>  
> 
>  
> 
> Il 29/08/2018 08:32, Siddi Massimiliano ha scritto:
> 
> Di fronte a nessi causali storici così grossolani, superficiali ed ideologici, mi viene solo da chiederti cosa faresti se, tornando dalle ferie, trovassi la tua bella casa occupata abusivamente, magari da senza tetto extracomunitari! Chiameresti i carabinieri, chiedendo lo sgombro forzato o li lasceresti tranquillamente stare per risarcirli di secoli di soprusi dell'occidente cristiano che, tuttavia, ti hanno permesso, anche a loro danno, di raggiungere il benessere e comprartela?
> In base a quali principi il concetto di "casa", con annesso sacrosanto pronome possessivo, deve valere ed essere tutelato solo nei rapporti privati?
>  
>                   Massimiliano Siddi
>  
> 
> Inviato da iPad
> 
> Il giorno 29 ago 2018, alle ore 07:05, Paolo Barlucchi <barlucchip a libero.it> ha scritto:
> 
> Peccato che l’occidente cristiano, e in esso i cristiani italiani, non abbiano coscienza di aver impoverito l’Africa con secoli di colonialismo prima e di rapina economica poi,  di aver surriscaldato il pianeta per gonfiare le loro economie desertificandola, di aver scatenato guerre per il petrolio distruggendone l’economia...
> Insomma peccato che non abbiano coscienza di aver causato e di continuare a causare il fenomeno migratorio.
> Casa nostra , casa loro...
> pronomi possessivi su cui il discorso sarebbe lungo, ma certo significativi della provenienza delle riflessioni filosofiche politiche e persino religiose che si leggono sul tema.
> Paolo Barlucchi
>  
>  
>  
> Inviato da iPhone
> 
> Il giorno 28 ago 2018, alle ore 12:37, Siddi Massimiliano <massimiliano.siddi a giustizia.it> ha scritto:
> 
> Da un lato ha certamente ragione Mario (Ardigo') quando invita a non universalizzare il caso "Diciotti" che, come sta chiaramente emergendo, e' stato montato ad arte, strascico giudiziario compreso, per creare consenso politico e distrarre l'opinione pubblica da problemi ben più impellenti.
> Ma egli sbaglia quando, dalle implicazioni giuridiche della singola vicenda, passa a generalizzarne gli effetti sul piano della coscienza cristiana collettiva.
> A prescindere dal fatto che la coscienza cristiana e' sempre una coscienza individuale, in funzione della salvezza del singolo e mai di quella di un popolo, giacché i popoli nell'ultima ora spariranno, e il giudizio universale riguarderà la storia dell'umanità nel suo complesso, non vi è alcuna contraddizione tra la recita del Padre Nostro, o la partecipazione al sacramento della Comunione, e la consapevolezza che il fenomeno migratorio non possa essere gestito in modo indiscriminato, aprendo le porte di casa nostra sempre ed a tutti.
> Del resto, il primo grande nazionalista - "sovranista", si direbbe oggi - almeno in senso teologico, e' stato proprio Gesù, che in molti luoghi, ma soprattutto nella pericope della donna cananea (Mt 15, 21 - 25), ricorda che "non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini", distinguendo chiaramente, con questa metafora, il popolo eletto dai gentili nella priorità del suo annuncio e muovendosi a compassione, in deroga al principio, unicamente in virtù della grandissima fede manifestata dalla risposta spiazzante della donna ("E' vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni").
> E' una grande, quanto superficiale, ipocrisia quella di pretendere che il cristiano, per supposta coerenza, debba materialmente aprirsi e venire incontro all'altro sempre ed in ogni caso, anche quando sia in discussione la sostenibilità economica e sociale di tale apertura, o ciò comporti un oggettivo aggravio delle condizioni di sicurezza della sua comunità.
> La vera, immensa, ipocrisia e' quella di voler consentire l'accesso pressoché automatico automatico al territorio italiano a tutti i disperati, e non, del mare, grazie anche ad interpretazioni estensive ed assolutistiche della normativa vigente (art. 10 ter del Testo Unico), senza lasciare alcun margine di respingimento preventivo all'autorita' politico - amministrativa come, aldilà dei falsi proclami, avviene senza scandalo in tutti gli Stati civili del mondo occidentale. Ciò ben sapendo che, una volta consentito lo sbarco, per oggettiva impossibilità logistica mai più nessuno verrà rimandato indietro, e la stragrande maggioranza di questi disperati, dopo un primo periodo di sterile assistenzialismo, andrà inevitabilmente ad alimentare le fila del sottobosco criminale, o vagherà ai margini delle nostre città enfatizzandone il degrado, soprattutto ai danni dei "nostri" ultimi.
> L'altra, immensa e connessa, ipocrisia è quella di pensare che i problemi possano essere risolti in modo estemporaneo, con soluzioni ad hoc, senza una linea progettuale generale che non siamo in grado di concepire e che, nel singolo caso, possa comportare anche scelte nette di chiusura, moralmente dolorose, ma necessarie.
> C'è da scommettere che la stessa Chiesa, che oggi simbolicamente ha manifestato disponibilità a farsi carico dell'accoglienza per un numero limitatissimo e selezionato di persone, peraltro nell'ambito del territorio italiano, se il fenomeno dovesse ripetersi indefinitamente e senza controllo numerico, sarebbe la prima ad invocare una soluzione generale da parte dello Stato, che prescinda dalla carità occasionale dei singoli, com'è giusto, e perfettamente cristiano, che sia.
> Come cristiano, e come cittadino, non ho individualmente nulla da rimproverarmi in merito a casi come quelli della nave "Diciotti", sia perché, contrariamente a quanto sostiene Mario, la responsabilità collettiva in democrazia è solo una finzione di filosofia politica, sia perché, pagando un'altissima percentuale di tasse, ritengo di avere il diritto di pretendere dallo Stato una gestione civile, ma sostenibile ed ultra sicura, del fenomeno migratorio, senza dovermi fare carico, sussidiariamente, delle sue dolose inefficienze, se non in casi eccezionali, insindacabilmente imposti dalla mia coscienza.
> Se qualcuno, nel caso concreto, ha sbagliato rispetto alla violazione di regole dello Stato di diritto spetterà alla magistratura, con misura ed equilibrio, anche maggiori del solito, accertarlo, ma quel che è certo è che mai l'ideologia dell'accoglienza e dei diritti a prescindere potrà velleitariamente ed ipocritamente fondare questo giudizio.
>  
>             Massimiliano Siddi
>  
>  
>  
>  
>  
>  
> Inviato da iPad
>  
> Il giorno 27 ago 2018, alle ore 17:49, marioardigo <marioardigo a yahoo.com> ha scritto:
> 
> È sbagliato personalizzare e considerare solo o prevalentemente il bilancio spicciolo per i partiti della vicenda.
>   Erano in questione valori costituzionali, non questo o quel partito o questo o quel politico.
>   Noi, popolo, nella nostra coscienza, come ci poniamo di fronte ad essi?
>   Tu che leggi, a prescindere da come ti manifesti in società, nella verità della tua coscienza, veramente, di fronte a fatti come quelli dei giorni scorsi non ti sei mai sorpreso a pensare "rimandiamoli subito a casa loro!"? È questo, magari, uscendo da Messa, la domenica dopo aver recitato il Padre nostro è farro la Comunione. Non parlo per sentito dire.
>   Stacchiamoci dalla vicenda giudiziaria, che avrà il suo corso, ma che, a questo punto, conta molto meno di come ciascuno di noi si pone davanti ai valori costituzionali implicati nel caso della Nave Diciotti. Sono valori, lo chiamiamo valori. Perché? Ci fanno più ricchi, più ricchi in quanto migliori. Ci piace essere buoni. Ma oggi possiamo pensare che è un lusso che non possiamo più permetterci. È così?
>   Chi ha dato l'ordine?, ci si è chiesti nelle indagini, ho letto sui giornali. Tu ed io, noi popolo. La responsabilità politica è collettiva. In democrazia tutti si è responsabili di tutto. Di fronte al tribunale della storia siamo tu ed io, noi popolo. Che rispondiamo? Chi sarà il nostro avvocato? chiese Wojtyla in una storica omelia a Sarajevo,in Bosnia, dopo la fine del massacro bellico. E diede un insegnamento che è quello che ancora ieri i vescovi italiani hanno dato, a coloro che hanno orecchie per udire, e in letto un cuore.
>   La fraternità è un valore importante. Fino a che punto ci crediamo? Decidersi per la fraternità universale è una di quelle scelte fondamentali della vita. E se poi non ci sentiamo di farla, da chi andremo, noi italiani che, per fraternità, ci siamo decisi per l'unità nazionale, perché da divisi non eravamo popolo ed eravamo "calpesti e derisi"? Questo è Mazzini. "Dio e popolo" faceva scrivere sul tricolore, vale a dire popolo fondato su valori, l'unico modo in cui si può esserlo.
> Mario Ardigò
>  
> 
> 
> Inviato da iPad
> 
> Il giorno 27 ago 2018, alle ore 15:38, Guido Vecchione <guido.vecchione25 a tin.it> ha scritto:
> 
>  
> 
> Inviato da BlueMail
> Vi segnalo l'articolo SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO da la Repubblica+ 
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> SALVINI ALL’INCASSO DEL POPULISMO 
> La macabra danza sovranista intorno alle povere vite di 150 disperati sembra concludersi in gloria per Salvini. Può ergersi a martire di fronte alle masse impaurite e adoranti, e lucrare un altro tesoretto di consensi persino su un avviso di garanzia inseguito e provocato a ogni costo. Il "ministro della mala vita" non meritava questo "favore", dicono quelli che la sanno lunga. E non hanno tutti i torti, vista la cinica astuzia con la quale il Conducator leghista ha trasformato subito un possibile inciampo giudiziario in un sicuro dividendo politico. continua a pagina 27 servizi da pagina 2 a 8 segue dalla prima pagina Ma cosa deve fare una democrazia occidentale, di fronte a un uomo di governo che per incassare u...
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