[Area] R: A. Esposito sulla immunità dei consiglieri del CSM E sul rispetto delle sentenze del G.A.

Gioacchino Romeo gioarom a alice.it
Dom 2 Set 2018 16:03:46 CEST


Molto sommessamente, mi pare che le cose stiano un po’ diversamente.
1)- il “caso Musti” – che ha occupato testate giornalistiche a diffusione nazionale – non aveva bisogno di essere evocato dal Presidente Esposito per una pubblicizzazione “oltre il ristretto ambito locale”, al di là del quale si era già imposto soprattutto per le insistite, esorbitanti e inopportune dichiarazioni alla stampa proprio della dott.ssa Musti (basterà una veloce ricerca su google per rendersene conto).
2)- anche sulla “delegittimazione del governo autonomo della magistratura” non si dovevano certo aspettare le puntuali osservazioni del Presidente Esposito sul Fatto quotidiano per apprendere di che lagrime grondi e di che sangue quel governo, che tutta la stampa italiana da decenni ha avuto modo di stigmatizzare, e spesso in termini ben più forti di quelli usati nell’articolo.
3)- infine, quanto alla giurisprudenza delle Sezioni unite in materia disciplinare, non c’è, nell’articolo, alcun riferimento che possa giustificare l’evocazione fattane.
Vi si legge, infatti, testualmente, della “protezione dell’attività del CSM, inaugurata dalle Sezioni unite con sentenza n. 2527 del 2002 (recte: 3527 del 2002) secondo cui la semplice causa di non punibilità riconosciuta ai membri del Csm dalla legge (ordinaria) n. 1/1981 riguardava ogni tipo di responsabilità, non solo penale, ma anche civile, amministrativa, disciplinare, finendo così per riconoscere al Csm uno spazio di totale irresponsabilità che appare, in concreto, di spessore ben più incisivo delle stesse immunità costituzionali”: dictum confermato dalle Sezioni unite civili con sentenza n. 4854 del 2013.
È fin troppo evidente che la responsabilità (anche) disciplinare garantita dalle Sezioni unite civili ai membri del C.S.M. per fatti di potenziale rilievo disciplinare loro imputabili in relazione alle opinioni espresse nell’esercizio delle funzioni e concernenti l’oggetto di una discussione consiliare non ha nulla a che vedere con fatti disciplinarmente rilevanti commessi da magistrati non membri del CSM.
Infine, sul tema da ultimo evocato, circa l’ambito della giurisdizione amministrativa (che annulla una delibera del CSM) e ambito entro cui il Consiglio si debba conformare alla decisione del giudice amministrativo, ci sarebbe molto da discutere e da scrivere, in fatto e in iure, e non è questa la sede, perché il discorso ci porterebbe molto lontano. Ma, per quel che leggo, la confusione non è in ciò che scrive l’autore. A tacer d’altro, l’esempio da lui riportato di una molto discutibile sentenza delle Sezioni unite civili (la n. 19787 del 2015) – che ha riconosciuto agli avvocati dello Stato uno status assimilabile a quello delle magistrature speciali (sostanzialmente obliterando gli artt. 103 e 108 Cost.) – si sottrae a qualsiasi tipo di rilievo critico.
Gioacchino Romeo


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Da: testapensante a virgilio.it
Inviato: sabato 1 settembre 2018 12:47
A: andreale; area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] A. Esposito sulla immunità dei consiglieri del CSM E sul rispetto delle sentenze del G.A.

A me sembra - ma posso sbagliarmi, anzi quasi certamente è così - che l'articolo abbia il solo effetto (se non scopo) di pubblicizzare il "caso Musti" oltre il ristretto ambito locale e, soprattutto, delegittimare il governo autonomo della Magistratura (che pure non è immune da critiche, sia chiaro, e per carità), francamente tirando dentro - del tutto ingiustamente, e di questo sono invece certo - anche la Suprema Corte di Cassazione. 
E' sufficiente leggere la giurisprudenza delle Sezioni Unite in materia disciplinare per verificare come questo Organo della Corte non abbia affatto, soprattutto negli ultimi cinque anni (tra cui il 2015, in cui è stata emessa la decisione citata dal Pres. Esposito), un orientamento tendenzialmente confermativo nei confronti delle decisioni del CSM, anzi. Inoltre, mi pare che nell'articolo si faccia una certa confusione - di sicuro dovuta alla sintesi imposta dalle battute consentite, e non da altro - tra ambito della giurisdizione amministrativa (che annulla una delibera del CSM) e ambito entro cui il Consiglio si debba conformare alla decisione del giudice amministrativo. Senza entrare nel merito della vicenda della nomina di Lucia Musti (che - per evitare dietrologie - non conosco, se non di vista), ovviamente.
Buon fine settimana a tutti.

mario montanaro
Il 1 settembre 2018 alle 11.00 andreale <andreale a yahoo.com> ha scritto: 
Buongiorno. Allego un articolo molto interessante , e molto ben argomentato,  dell'ex Presidente di sezione della Corte di Cassazione,  Antonio Esposito. 
Personalmente sono d'accordo con entrambi i rimedi suggeriti per 'normalizzare' (rectius: moralizzare) certe condotte dell'organo di autogoverno dei magistrati. 
Buona lettura, 
Andrea Reale 



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