[Area] I: [Europa] I: [Mailinglist-anm] Medel sulla decisione della CE di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia

Valeria Piccone vapiccone a gmail.com
Lun 1 Ott 2018 14:26:45 CEST


Grazie Maria Rosaria, GraZie Medel 
VP

Inviato da iPhone

> Il giorno 1 ott 2018, alle ore 13:59, Mariarosaria Guglielmi <mariarosaria.guglielmi a giustizia.it> ha scritto:
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> Da: Mariarosaria Guglielmi [mailto:mariarosaria.guglielmi a giustizia.it] 
> Inviato: lunedì 1 ottobre 2018 13:32
> A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
> Oggetto: [Mailinglist-anm] Medel sulla decisione della CE di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia
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> Invio la dichiarazione di Medel sulla decisione della Commissione europea di deferire la Polonia alla Corte di giustizia dell'UE a causa delle violazioni del principio di indipendenza della magistratura create dalla nuova legge nazionale sulla Corte suprema.
> Mariarosaria
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> Medel sulla decisione della CE di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia
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> Medel esprime il suo apprezzamento per la decisione della Commissione Europea di deferire la Polonia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la violazione dell’indipendenza del sistema giudiziario causata dalla nuova legge sulla Suprema Corte e di chiedere alla Corte di adottare misure cautelari in attesa della decisione.
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> Medel esprime apprezzamento per il personale impegno che il Vice Presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans,  nel sostenere i valori posti a fondamento dell’Unione Europea e la difesa dello Stato di diritto in Polonia.
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> La Corte di Giustizia ha già affermato in precedenti decisioni che l’indipendenza dei sistemi giudiziari è uno dei principi fondamentali del diritto dell’Unione Europea. Nella decisione sul caso   dei giudici portoghesi (Associação Sindical dos Juízes Portugueses, C-64/16) la Corte ha sottolineato che l’indipendenza delle giurisdizioni è essenziale per la cooperazione fra i sistemi giudiziari nazionali e la Corte di Giustizia. Nella decisione sul caso Celmer (Minister for Justice  and Equality v LM, C- 216/18), la Corte ha sottolineato che il mantenimento dell’indipendenza dell’autorità giudiziaria è essenziale per assicurare la protezione effettiva degli individui. La decisione è stata emessa nel contesto della situazione polacca e la Corte ha richiamato la proposta motivata della Commissione al Consiglio in base all’art. 7(1) TUE. La Corte ha ritenuto che l’esistenza di un rischio concreto per la persona destinataria di un mandato di arresto europeo di subire una violazione del suo fondamentale diritto ad essere giudicato da un Tribunale indipendente, e per questo del suo diritto ad un equo processo, consente all’autorità giudiziaria di non dar seguito, in via eccezionale, al provvedimento di arresto.
> 
> La procedura iniziata dalla CE si concluderà con la decisione che stabilirà in via definitiva se la legge polacca sulla Suprema Corte è compatibile con il diritto dell’Unione Europea (art. 19 del trattato in connessione con l’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea), in particolare con la garanzia del principio di inamovibilità dei giudici.
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> E’ utile ricordare che le corti polacche, inclusa la Suprema Corte, hanno proposto rinvii pregiudiziali alla Corte di Giustizia volti a chiedere l’esame della nuova legge sulla Suprema Corte e il Consiglio di Giustizia. I rilievi formulati dai giudici polacchi non riguardano solo l’abbassamento dell’età del pensionamento ma anche le nuove disposizioni in materia di procedimento disciplinare che attribuiscono all’esecutivo un controllo pieno sui giudici, privati di fondamentali garanzie processuali.
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> La gravità della situazione può essere compresa appieno se si considera che gli stessi giudici che hanno investito la Corte di Giustizia sono ora soggetti a procedimenti disciplinari e a varie forme di ritorsione (soprattutto nei media, totalmente dipendenti dal partito di governo). La stessa cosa accade ai giudici che hanno apertamente dichiarato il loro impegno in difesa dello stato di diritto.
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> La prosecuzione delle cosiddette riforme “del sistema giudiziario”, giudicate incostituzionali dalla maggior parte degli esperti in Polonia e in Europa, devono essere energicamente e fermamente contrastate da tutte le autorità e istituzioni europee, a livello politico e giuridico.
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> Non possiamo permettere ad alcun paese europeo di abbassare i propri standard giuridici a un livello più basso di quello richiesto per i paesi candidati all’ingresso nell’Unione.
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> <IP-18-5830_IT.pdf>
> <MEDEL statement_Poland_ECJ_EN.pdf>
> <MEDEL_Déclaration sur la plainte CJUE_FR.pdf>
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