[Area] Fw: AreaDG: CSM, perchè diciamo no al sorteggio.

Roberto Ferrari roberto.ferrari a giustizia.it
Mer 3 Ott 2018 12:13:50 CEST


Il dibattito è indubbiamente interessante e lo seguo spassionatamente, cioè senza preoccuparmi di assentire o dissentire. E ciò perchè è del tutto impossibile che i legislatori (per il tempo in cui hanno la maggioranza e per l' evenienza che la perdano) possano mai volersi privare di uno strumento di gestione del potere giurisdizionale. Sulla questione il Parlamento in sede di voto segreto avrebbe sempre una posizione contraria prossima all' unanimità.
Lo schierarsi a favore o contro resta pertanto un mero (eppur non vano) esercizio dialettico.

Anche noi, del resto, ove volessimo recidere i legami con la politica e svolgere davvero (e perigliosamente per il breve tempo che occorre ad apprestare la reazione) il nostro ruolo, potremmo provvedere autonomamente senza attendere un intervento normativo.
Potremmo ad esempio studiare il sorteggio dei candidati, con eventuali quote di riserva ai non iscritti ad ANM o a qualche corrente. Anche questo si può, se la maggioranza si pone fuori e presenta liste di sorteggiati.
Ma non lo vorremo mai.


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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Andrea Reale <andreale a yahoo.com>
Inviato: mercoledì 3 ottobre 2018 10:55
A: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] Fw: AreaDG: CSM, perchè diciamo no al sorteggio.

Per chi vuole ascoltare anche  l'altera pars,  ecco alcuni commenti sullo stesso blog, a firma di magistrati o di  contraddittori qualificati.
Allego, infine, un altro bell'articolo dell'ex Presidente di sezione della Corte di Cassazione, A. Esposito, sul sorteggio , pubblicato oggi.
Cordialmente,
Andrea Reale

Giorgio 1 ottobre 2018 alle 10:35<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sorteggio/#comment-310359>

Provoca sempre molto dispiacere vedere giornalisti che si pensavano seri e preparati scrivere cose che denotano un'assoluta mancanza di approfondimento, su temi sui quali, però, tranciano giudizi sprezzanti.
Il risultato sono scritti di una pochezza disarmante, come questo sul sorteggio.
Che non ha neppure in misura minima il polso di ciò di cui si discute davvero.
Se vuole farsi un'idea (non preconcetta) sul tema del sorteggio (che è sorteggio dei candidati e non degli eletti), per poi eventualmente dissentirne a ragion veduta, le consiglio una lettura veloce.
http://www.associazionemagistrati.it/doc/1615/le-ragioni-di-un-sorteggio.htm

Saluti
Giorgio Piziali

Nicola Saracino 2 ottobre 2018 alle 21:24<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sorteggio/#comment-310415>

Il fatto stesso che si ipotizzi la "distruzione delle correnti" (cosa mai ipotizzata da alcuno) sol perché estromesse dal potere spartitorio in seno al CSM la dice lunga sulla loro attuale ragione d'essere. Forse non era così in passato, ma la degenerazione ha raggiunto livelli che i cittadini nemmeno immaginano. Il correntismo ha portato con sé l'oramai evidente politicizzazione della magistratura e la conseguente perdita di credibilità e prestigio. Molti uffici giudiziari visibilmente targati. Esistono iniziative giudiziarie sgradite al potere clamorosamente bloccate con interferenze del CSM nel pieno delle indagini. Sia chiaro a tutti che se mai un magistrato ha sofferto limitazioni della sua indipendenza questo è avvenuto per mano del CSM, l''unico organo che ha gli strumenti per farlo (un bel trasferimento cautelare e via ...). Le correnti brandiscono l'arma della libertà associativa per fare cose che non si devono più sopportare. E soprattutto negano una libertà fondamentale per un magistrato: quella di non "associarsi" ad alcuno.

Nicola Saracino

Carmen Giuffrida 1 ottobre 2018 alle 22:03<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sorteggio/#comment-310372>

Premesso che la ‘piccola fetta di magistrati’ al quale fa riferimento nel suo blog ha presentato al Ministero di Giustizia le proprie numerose proposte, tra le quali la nomina dei consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura per sorteggio, ben prima della elezione di David Ermini, appaiono doverose alcune precisazioni.
In primo luogo, è grave imprecisione paragonare il Parlamento al CSM. Il Primo deve esprimere la volontà popolare, il secondo non deve esprimere alcuna volontà popolare nè tanto meno quella dei magistrati. Il CSM non deve certamente adottare provvedimenti ‘di pancia’, ma ancor meno deve adottare provvedimenti che corrispondano ad una ideologia. Al contrario, logica impone che i consiglieri del CSM, al quale competono anche I provvedimenti relativi alla carriera dei magistrati e ai procedimenti disciplinari nei loro confronti, proprio da questi ultimi non vengano eletti.
Tacciare di populismo e qualunquismo, termini ormai tanto usati quanto abusati, una proposta che vuole soltanto restituire dignità costituzionale al CSM appare vacua affermazione di chi intende solo distogliere l’attenzione dal problema reale. Il problema reale è che i consiglieri del CSM sono ormai mera espressione delle diverse correnti che spesso, a braccetto con i partiti di turno, si spartiscono e distribuiscono a tavolino incarichi direttivi e semidirettivi. Ecco perché, a dispetto dell’essere i consiglieri ben a conoscenza dell’obbligo di ottemperare alle sentenze, essi stessi alle sentenze non ottemperano quando è il Consiglio di Stato a ‘bocciare’ i loro provvedimenti arbitrari.
Questa è la verità: tremano le correnti al pensiero di poter perdere, con un ‘populistico’ sorteggio, il potere di ‘spartirsi’ Corti d’appello e Procure e tremano i magistrati di corrente che da tempo hanno pianificato la propria carriera in barba alla Costituzione che differenzia i giudici solo per funzione.
Va in secondo luogo precisato che, mentre introdurre il sorteggio dei membri del Parlamento implicherebbe sorteggiare tra chiunque, sorteggiare i membri del CSM significherebbe farlo all’interno di una categoria qualificata, quella dei magistrati i quali, già solo per il fatto di appartenere a tale categoria si deve supporre abbiano le caratteristiche e le competenze per prestare servizio anche all’interno del CSM. Se, invece, tali caratteristiche non hanno , allora forse ciò che va rivisto è proprio la loro appartenenza alla categoria dei magistrati. A meno che non si voglia accettare che oltre ai colleghi che temono il sorteggio come strumento di vanifica delle loro prospettive di carriera e ai colleghi che, per quanto ‘non carrieristi’, preferiscono comunque alzare la cornetta per sollecitare il collega votato in merito ad un procedimento che li riguarda, esista anche una fetta di colleghi che non vuole rinunciare al voto temendo che il sorteggio consegni al CSM dei colleghi ‘non all’altezza’. Beh, a questi andrebbe risposto che è quantomeno strano che un magistrato ‘non all’altezza’ possa decidere della vita di una persona ma non possa decidere della carriera dei propri colleghi.”
Carmen Giuffrida
Milena Balsamo
Andrea Reale


Maddale Na 2 ottobre 2018 alle 08:19<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sorteggio/#comment-310394>

Taluni dubitano della legittimità costituzionale di una legge che, introducendo una qualche forma di sorteggio nella nomina dei componenti togati del CSM, espropri i magistrati del diritto di “eleggere” i propri rappresentanti.
Vorrei tranquillizzarli. Il sorteggio di chi è destinato a comporre un organo di rilevanza costituzionale NON È ISTITUTO SCONOSCIUTO al nostro ordinamento. Si tenga presente che la Corte Costituzionale, allorquando debba giudicare il Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato alla costituzione, viene integrata da 16 giudici cosiddetti “aggregati” scelti PER SORTEGGIO fra un elenco di 45 cittadini, che abbiano i requisiti per la nomina a senatore, a loro volta ELETTI dal Parlamento in seduta comune con le stesse modalità previste per la nomina dei giudici costituzionali ordinari.
Non vi è perciò nessun argomento di diritto ostativo a che i componenti togati del CSM siano estratti per sorteggio nell’ambito di un elenco di magistrati eletti dai loro 9000 colleghi.
L’elenco potrebbero essere composto ad es. da 100/200/300 nominativi (più sono e più si “annacquerebbero” le loro “appartenenze” correntizie), eletti da tutti i magistrati ordinari. Fatto questo, si procederebbe al sorteggio.
Analoghi meccanismi potrebbero essere studiati per l’elezione dei membri laici anche se, come ho tentato di argomentare, la loro rilevanza nei procedimenti decisionali di un CSM, nel cui ambito costituiscono una sparuta minoranza (8 contro 18), deve essere molto, molto, molto ridimensionata.


On Wednesday, October 3, 2018, 7:55:11 AM GMT+2, Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com> wrote:


[AreaDG.jpg]

Il commento del Segretario nazionale di AreaDG Cristina Ornano al blog della giornalista Liana Milella dal titolo “CSM, la beffa del sorteggio”.
(http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sorteggio/#comments).

“Il sorteggio viene periodicamente invocato quale panacea per depurare la magistratura ed il CSM dalla loro presunta politicizzazione. Ora, che a farlo sia qualche esponente politico che  soffre una magistratura autonoma ed indipendente può anche essere comprensibile, ma che a farlo siano dei magistrati lo è molto, molto meno.
Intanto, perché il metodo del sorteggio, anche nella proposta intermedia, è platealmente in contrasto con l’art. 104 della Costituzione che, indicando nella “elezione” il metodo di selezione dei componenti – togati e laici –, rende incompatibile  con esso una selezione basata sul sorteggio. Ma, soprattutto, perché proprio attraverso l’elezione dei propri rappresentanti al CSM - che significa esercitare  un potere di scelta secondo le regole della democrazia  e non  affidarsi al caso – i magistrati concorrono a realizzare quell’autonomia dell’organo che è il crisma dell’autogoverno e che, invece, sarebbe tradito in nuce da un sistema affidato alla sorte.
Ancor più sbagliato, poi, è invocare questo sistema al dichiarato scopo di voler “distruggere le correnti" della magistratura associata (colpevoli, secondo i loro detrattori, di portare la politica nella magistratura) per recuperare una neutralità che secondo costoro sarebbe intaccata dall’esistenza dei gruppi e dalla loro partecipazione al dibattito pubblico. Al di là di deprecabili degenerazioni, le correnti esprimono in realtà quel pluralismo e quella diversità di sensibilità e orientamenti culturali che esistono nella magistratura come nella società e che, inevitabilmente, si riprodurrebbero dentro il CSM quale che fosse il sistema di selezione adottato. Però con la differenza, non irrilevante, che  ciò avverrebbe in modo più subdolo, perché casuale, non palese e meno trasparente e perciò con un più alto rischio di condizionamento esterno dell’organo. Sostenere che con  il sorteggio si elimini il rischio che l’azione consiliare sia inquinata da pratiche clientelari e logiche spartitorie è pura demagogia, perché il vero nodo è l’etica e la responsabilità dei consiglieri, per  recuperare le quali proprio le correnti, quali corpi intermedi, possono avere una funzione decisiva.
L’attacco alle correnti si fonda quindi su argomenti capziosi che nascondono il vero obiettivo di  indebolire e ridurre al silenzio la magistratura. Perché le correnti della magistratura associata  e una  ANM unitaria rappresentano una voce capace di parlare con autorevolezza alla società civile, e di confrontarsi con la politica sui temi della giustizia, che non piace a chi vorrebbe, invece,  una magistratura prona e collaterale al potere politico."
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