[Area] R: Fw: AreaDG: CSM, perchè diciamo no al sorteggio.

Dott. Marco Patarnello marco.patarnello a giustizia.it
Mer 3 Ott 2018 16:15:22 CEST


La reiterazione oramai diffusa e insistente del tema del sorteggio per il
CSM non rende ragionevole e fondata una misura sbagliata e incostituzionale
ed amareggia (per chi come me ha ancora lo spazio per permettersi amarezze)
vedere che tanti colleghi la considerano un’eventualità, magari opinabile,
ma comunque ragionevole o almeno non così assurda da prendersi il fastidio
di esprimere un punto di vista. Vedere un corpo che ha una tale disistima di
se stesso da prendere in considerazione l’idea di non scegliere liberamente
i propri rappresentanti mette tristezza, prima ancora di ogni altra
considerazione giuridica e politica. Anche gli argomenti sostenuti da
Esposito, propugnato come punto di riferimento di questa linea, prescindono
del tutto da considerazioni di ordine giuridico e costituzionale. Sembrano
dimenticare in tanti che anche nella forma del sorteggio del plafond di
candidati, il contrasto con la disciplina costituzionale è netto, quanto
meno perché conculca il diritto di elettorato passivo proprio di qualunque
componente del corpo elettorale di una competizione elettorale. Senza voler
discutere della capitis deminutio che conseguirebbe sull’organo, questa sì,
opinabile e frutto di una visione politica (che parola volgare!) del
Consiglio. Oggi discutiamo del sorteggio per il CSM, domani (anzi già oggi)
del sorteggio per il Parlamento, a quando il sorteggio per i giudici o la
loro nomina on line? Nell’indifferenza generale di tanti di noi. 

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Roberto Ferrari
Inviato: mercoledì 3 ottobre 2018 12:14
A: Andrea Reale; AREA Mailing List
Oggetto: Re: [Area] Fw: AreaDG: CSM, perchè diciamo no al sorteggio.

 

Il dibattito è indubbiamente interessante e lo seguo spassionatamente, cioè
senza preoccuparmi di assentire o dissentire. E ciò perchè è del tutto
impossibile che i legislatori (per il tempo in cui hanno la maggioranza e
per l' evenienza che la perdano) possano mai volersi privare di uno
strumento di gestione del potere giurisdizionale. Sulla questione il
Parlamento in sede di voto segreto avrebbe sempre una posizione contraria
prossima all' unanimità.
Lo schierarsi a favore o contro resta pertanto un mero (eppur non vano)
esercizio dialettico.


Anche noi, del resto, ove volessimo recidere i legami con la politica e
svolgere davvero (e perigliosamente per il breve tempo che occorre ad
apprestare la reazione) il nostro ruolo, potremmo provvedere autonomamente
senza attendere un intervento normativo.
Potremmo ad esempio studiare il sorteggio dei candidati, con eventuali quote
di riserva ai non iscritti ad ANM o a qualche corrente. Anche questo si può,
se la maggioranza si pone fuori e presenta liste di sorteggiati.
Ma non lo vorremo mai.

 

  _____  

Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Andrea Reale
<andreale a yahoo.com>
Inviato: mercoledì 3 ottobre 2018 10:55
A: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] Fw: AreaDG: CSM, perchè diciamo no al sorteggio. 

 

Per chi vuole ascoltare anche  l'altera pars,  ecco alcuni commenti sullo
stesso blog, a firma di magistrati o di  contraddittori qualificati.

Allego, infine, un altro bell'articolo dell'ex Presidente di sezione della
Corte di Cassazione, A. Esposito, sul sorteggio , pubblicato oggi.

Cordialmente, 

Andrea Reale 

 

Giorgio
<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sortegg
io/#comment-310359> 1 ottobre 2018 alle 10:35

Provoca sempre molto dispiacere vedere giornalisti che si pensavano seri e
preparati scrivere cose che denotano un'assoluta mancanza di
approfondimento, su temi sui quali, però, tranciano giudizi sprezzanti.
Il risultato sono scritti di una pochezza disarmante, come questo sul
sorteggio.
Che non ha neppure in misura minima il polso di ciò di cui si discute
davvero.
Se vuole farsi un'idea (non preconcetta) sul tema del sorteggio (che è
sorteggio dei candidati e non degli eletti), per poi eventualmente
dissentirne a ragion veduta, le consiglio una lettura veloce.
 
<http://www.associazionemagistrati.it/doc/1615/le-ragioni-di-un-sorteggio.ht
m>
http://www.associazionemagistrati.it/doc/1615/le-ragioni-di-un-sorteggio.htm

Saluti
Giorgio Piziali

 

Nicola Saracino
<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sortegg
io/#comment-310415> 2 ottobre 2018 alle 21:24

Il fatto stesso che si ipotizzi la "distruzione delle correnti" (cosa mai
ipotizzata da alcuno) sol perché estromesse dal potere spartitorio in seno
al CSM la dice lunga sulla loro attuale ragione d'essere. Forse non era così
in passato, ma la degenerazione ha raggiunto livelli che i cittadini nemmeno
immaginano. Il correntismo ha portato con sé l'oramai evidente
politicizzazione della magistratura e la conseguente perdita di credibilità
e prestigio. Molti uffici giudiziari visibilmente targati. Esistono
iniziative giudiziarie sgradite al potere clamorosamente bloccate con
interferenze del CSM nel pieno delle indagini. Sia chiaro a tutti che se mai
un magistrato ha sofferto limitazioni della sua indipendenza questo è
avvenuto per mano del CSM, l''unico organo che ha gli strumenti per farlo
(un bel trasferimento cautelare e via ...). Le correnti brandiscono l'arma
della libertà associativa per fare cose che non si devono più sopportare. E
soprattutto negano una libertà fondamentale per un magistrato: quella di non
"associarsi" ad alcuno.

Nicola Saracino

 

Carmen Giuffrida
<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sortegg
io/#comment-310372> 1 ottobre 2018 alle 22:03

Premesso che la ‘piccola fetta di magistrati’ al quale fa riferimento nel
suo blog ha presentato al Ministero di Giustizia le proprie numerose
proposte, tra le quali la nomina dei consiglieri del Consiglio Superiore
della Magistratura per sorteggio, ben prima della elezione di David Ermini,
appaiono doverose alcune precisazioni.
In primo luogo, è grave imprecisione paragonare il Parlamento al CSM. Il
Primo deve esprimere la volontà popolare, il secondo non deve esprimere
alcuna volontà popolare nè tanto meno quella dei magistrati. Il CSM non deve
certamente adottare provvedimenti ‘di pancia’, ma ancor meno deve adottare
provvedimenti che corrispondano ad una ideologia. Al contrario, logica
impone che i consiglieri del CSM, al quale competono anche I provvedimenti
relativi alla carriera dei magistrati e ai procedimenti disciplinari nei
loro confronti, proprio da questi ultimi non vengano eletti.
Tacciare di populismo e qualunquismo, termini ormai tanto usati quanto
abusati, una proposta che vuole soltanto restituire dignità costituzionale
al CSM appare vacua affermazione di chi intende solo distogliere
l’attenzione dal problema reale. Il problema reale è che i consiglieri del
CSM sono ormai mera espressione delle diverse correnti che spesso, a
braccetto con i partiti di turno, si spartiscono e distribuiscono a tavolino
incarichi direttivi e semidirettivi. Ecco perché, a dispetto dell’essere i
consiglieri ben a conoscenza dell’obbligo di ottemperare alle sentenze, essi
stessi alle sentenze non ottemperano quando è il Consiglio di Stato a
‘bocciare’ i loro provvedimenti arbitrari.
Questa è la verità: tremano le correnti al pensiero di poter perdere, con un
‘populistico’ sorteggio, il potere di ‘spartirsi’ Corti d’appello e Procure
e tremano i magistrati di corrente che da tempo hanno pianificato la propria
carriera in barba alla Costituzione che differenzia i giudici solo per
funzione.
Va in secondo luogo precisato che, mentre introdurre il sorteggio dei membri
del Parlamento implicherebbe sorteggiare tra chiunque, sorteggiare i membri
del CSM significherebbe farlo all’interno di una categoria qualificata,
quella dei magistrati i quali, già solo per il fatto di appartenere a tale
categoria si deve supporre abbiano le caratteristiche e le competenze per
prestare servizio anche all’interno del CSM. Se, invece, tali
caratteristiche non hanno , allora forse ciò che va rivisto è proprio la
loro appartenenza alla categoria dei magistrati. A meno che non si voglia
accettare che oltre ai colleghi che temono il sorteggio come strumento di
vanifica delle loro prospettive di carriera e ai colleghi che, per quanto
‘non carrieristi’, preferiscono comunque alzare la cornetta per sollecitare
il collega votato in merito ad un procedimento che li riguarda, esista anche
una fetta di colleghi che non vuole rinunciare al voto temendo che il
sorteggio consegni al CSM dei colleghi ‘non all’altezza’. Beh, a questi
andrebbe risposto che è quantomeno strano che un magistrato ‘non
all’altezza’ possa decidere della vita di una persona ma non possa decidere
della carriera dei propri colleghi.”
Carmen Giuffrida
Milena Balsamo
Andrea Reale

 

Maddale Na
<http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sortegg
io/#comment-310394> 2 ottobre 2018 alle 08:19

Taluni dubitano della legittimità costituzionale di una legge che,
introducendo una qualche forma di sorteggio nella nomina dei componenti
togati del CSM, espropri i magistrati del diritto di “eleggere” i propri
rappresentanti.
Vorrei tranquillizzarli. Il sorteggio di chi è destinato a comporre un
organo di rilevanza costituzionale NON È ISTITUTO SCONOSCIUTO al nostro
ordinamento. Si tenga presente che la Corte Costituzionale, allorquando
debba giudicare il Presidente della Repubblica per alto tradimento o
attentato alla costituzione, viene integrata da 16 giudici cosiddetti
“aggregati” scelti PER SORTEGGIO fra un elenco di 45 cittadini, che abbiano
i requisiti per la nomina a senatore, a loro volta ELETTI dal Parlamento in
seduta comune con le stesse modalità previste per la nomina dei giudici
costituzionali ordinari.
Non vi è perciò nessun argomento di diritto ostativo a che i componenti
togati del CSM siano estratti per sorteggio nell’ambito di un elenco di
magistrati eletti dai loro 9000 colleghi.
L’elenco potrebbero essere composto ad es. da 100/200/300 nominativi (più
sono e più si “annacquerebbero” le loro “appartenenze” correntizie), eletti
da tutti i magistrati ordinari. Fatto questo, si procederebbe al sorteggio.
Analoghi meccanismi potrebbero essere studiati per l’elezione dei membri
laici anche se, come ho tentato di argomentare, la loro rilevanza nei
procedimenti decisionali di un CSM, nel cui ambito costituiscono una sparuta
minoranza (8 contro 18), deve essere molto, molto, molto ridimensionata.




 

On Wednesday, October 3, 2018, 7:55:11 AM GMT+2, Coordinamento AreaDG
<coordinamentoarea a gmail.com> wrote: 

 

 

AreaDG.jpg

 

Il commento del Segretario nazionale di AreaDG Cristina Ornano al blog della
giornalista Liana Milella dal titolo “CSM, la beffa del sorteggio”.

(http://milella.blogautore.repubblica.it/2018/09/28/csm-la-beffa-del-sortegg
io/#comments).

“Il sorteggio viene periodicamente invocato quale panacea per depurare la
magistratura ed il CSM dalla loro presunta politicizzazione. Ora, che a
farlo sia qualche esponente politico che  soffre una magistratura autonoma
ed indipendente può anche essere comprensibile, ma che a farlo siano dei
magistrati lo è molto, molto meno.
Intanto, perché il metodo del sorteggio, anche nella proposta intermedia, è
platealmente in contrasto con l’art. 104 della Costituzione che, indicando
nella “elezione” il metodo di selezione dei componenti – togati e laici –,
rende incompatibile  con esso una selezione basata sul sorteggio. Ma,
soprattutto, perché proprio attraverso l’elezione dei propri rappresentanti
al CSM - che significa esercitare  un potere di scelta secondo le regole
della democrazia  e non  affidarsi al caso – i magistrati concorrono a
realizzare quell’autonomia dell’organo che è il crisma dell’autogoverno e
che, invece, sarebbe tradito in nuce da un sistema affidato alla sorte.
Ancor più sbagliato, poi, è invocare questo sistema al dichiarato scopo di
voler “distruggere le correnti" della magistratura associata (colpevoli,
secondo i loro detrattori, di portare la politica nella magistratura) per
recuperare una neutralità che secondo costoro sarebbe intaccata
dall’esistenza dei gruppi e dalla loro partecipazione al dibattito pubblico.
Al di là di deprecabili degenerazioni, le correnti esprimono in realtà quel
pluralismo e quella diversità di sensibilità e orientamenti culturali che
esistono nella magistratura come nella società e che, inevitabilmente, si
riprodurrebbero dentro il CSM quale che fosse il sistema di selezione
adottato. Però con la differenza, non irrilevante, che  ciò avverrebbe in
modo più subdolo, perché casuale, non palese e meno trasparente e perciò con
un più alto rischio di condizionamento esterno dell’organo. Sostenere che
con  il sorteggio si elimini il rischio che l’azione consiliare sia
inquinata da pratiche clientelari e logiche spartitorie è pura demagogia,
perché il vero nodo è l’etica e la responsabilità dei consiglieri, per
recuperare le quali proprio le correnti, quali corpi intermedi, possono
avere una funzione decisiva.
L’attacco alle correnti si fonda quindi su argomenti capziosi che nascondono
il vero obiettivo di  indebolire e ridurre al silenzio la magistratura.
Perché le correnti della magistratura associata  e una  ANM unitaria
rappresentano una voce capace di parlare con autorevolezza alla società
civile, e di confrontarsi con la politica sui temi della giustizia, che non
piace a chi vorrebbe, invece,  una magistratura prona e collaterale al
potere politico."

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