[Area] I: notizie marchigiane

ed.bruti@mclink.it mc9425 a mclink.it
Mer 24 Ott 2018 15:33:31 CEST


 

 

Da: ed.bruti a mclink.it <mc9425 a mclink.it> 
Inviato: mercoledì 24 ottobre 2018 15:24
A: 'Francesco Messina' <frate.adso1962 a gmail.com>
Oggetto: R: [Area] notizie marchigiane

 

Caro Francesco, ho visto della vostra iniziativa  e mi congratulo. Ho citato alcuni passaggi del processo a Danilo Dolci, come vicenda emblematica, in un mio libro che esce in libreria il 15 novembre con editore Laterza con  il titolo Magistratura e società nell’Italia repubblicana.

Un caro saluto

Edmondo bruti

 

Da: Area <area-bounces a areaperta.it <mailto:area-bounces a areaperta.it> > Per conto di Francesco Messina
Inviato: mercoledì 24 ottobre 2018 14:54
A: area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it> 
Oggetto: [Area] notizie marchigiane

 

In tempi in cui la faciloneria, l’ignoranza o la pseudo-conoscenza sono considerati “nuovi” principi politici, come gruppo di AREA Marche abbiamo deciso di organizzare due iniziative particolari.

Si tratta di analizzare, sul piano storico, filologico e giudiziario, alcune vicende della cultura occidentale che i giovani studiano durante i percorsi scolastici.

Ne abbiamo ipotizzate sinora quattro: il rapporto-scontro tra Antigone e Creonte; il processo a Socrate; il processo a Giordano Bruno; il processo a Danilo Dolci.
Si tratterà di rapportare quelle esperienze all’attuale modello processuale, ai suoi principi e ai suoi meccanismi; e di scoprire, insieme ai ragazzi e ai docenti, le differenze, le aporie, le antinomie, le evoluzioni di pensiero, sino alle interpretazioni costituzionalmente orientate delle leggi ordinarie.

Gli ultimi fatti - che hanno riguardato il rapporto/contrasto tra la legge dello Stato e quella naturale o della coscienza, tra disobbedienza critica e obbedienza acritica -hanno interessato molto i giovani. E possono,o meglio devono, vederci parte attiva nel contribuire alla consapevolezza critica, anche in quel particolare luogo di formazione della personalità che è la scuola. 

Lo si deve fare, io penso, prospettando tesi e antitesi che connotano temi complessi; aprendoci al dibattito con generazioni per i quali le più usuali fonti di acquisizione di notizie sono i social network, luoghi della comunicazione in cui il linguaggio utilizzato condiziona sia contenuti che la capacità di analisi.

 

Abbiamo anche pensato a iniziative da realizzare nelle carceri, in particolare quella portare la Costituzione tra i detenuti.
Mi riferisco, ovviamente, a una interazione, mediata anche da chi opera nelle case circondariali, per discutere di concetti di base, adeguandosi all'uditorio, ma cercando di far compiere un “salto” qualitativo – di conoscenza, di sensibilità, di responsabilità -  a tutti, noi compresi.

È una esperienza che, qualche anno fa, io fatto a Trani, nel carcere femminile, e che ha avuto risultati interessanti se non, addirittura, sorprendenti.

Saluti a tutti.

Francesco Messina, Giudice Tribunale Pesaro



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