[Area] R: Re: R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
musellac a tin.it
musellac a tin.it
Gio 1 Nov 2018 13:40:26 CET
Condivido quello che dice Felice , ma con alcune precisazioni.1) Della riforma Castelli-Mastella per quanto riguarda la dirigenza e semi-dirigenza, non bisogna guardare solo la " dark side" del potere accordato alle correnti, ma bisogna riconoscere che mirava ad introdurre un concetto di dirigente e semi-dirigente nuovo, molto più impegnativo e faticoso (e quindi temporaneo come anche in altri settori professionali) idoneo ad avviare a soluzione gli enormi problemi organizzativi della giustizia, senza il fatalismo , il paternalismo e l'immobilismo che avevano caratterizzato il periodo precedente . Si è visto, a mio parere, anche qualche dirigente e semi-dirigente impegnato ad affrontare gli enormi problemi degli uffici e , a volte , a migliorarli, ma anche altri intenti a perpetuare il vecchio schema per cui il semi dirigente o dirigente fa poco o nulla. Il rimedio proposto da Felice è idoneo ad attenuare queste eventualità.
2) La deriva delle correnti si combatte anche sotto il profilo culturale , togliendo loro potere e riconquistando l'importanza della funzione , del potere diffuso che ciascuno di noi, nonostante le correnti, continua ad avere. Si parla spesso di cancro delle correnti; ebbene il cancro si combatte non dandogli nutrimento, affamandolo. Il rimedio alla degenerazione e a volte alla prepotenza delle correnti non è solo quello che tu indichi e che io condivido, ma anche quello di cercare un rinnovamento culturale che , senza evocare il passato e l'anzianità che pure tanti guasti ha creato, guardi alla importanza che la giurisdizione e la nostra professione riveste per la collettività dei cittadini e degli utenti della giustizia e, quindi, per i destini generali e smetta di pensare sia ai posti direttivi e semi direttivi che agli altri posti " ambiti", come un punto di arrivo, ritornando piuttosto al principio costituzionale che i magistrati si distinguono tra di loro soltanto per diversità di funzioni. Non a caso ci danno il medesimo stipendio a parità di anzianità.
Se ciascuno di noi si concentrasse di più sul proprio lavoro e sulla importanza e delicatezza dell' attività giurisdizionale, senza inseguire derive narcisistiche di conquistare posti visti come punti di arrivo, a qualunque costo, forse ciò servirebbe a far funzionare meglio la giustizia e anche a diminuire l'enorme potere delle correnti e la prepotenza evidente di alcuni comportamenti.
3) Ultima notazione sulle sentenze del Consiglio di Stato e Tar. Tutti impugnano o quasi tutti per cui diventa difficile davvero capire qualcosa. Ogni magistrato pensa tendenzialmente di essere perfetto (come i siciliani del Gattopardo nel discorso che il principe Salina fa al conte sabaudo). Nella mia ormai lunga esperienza, ho visto fare impugnative " improponibili" e vincerle. Con questo non voglio dire che le sentenze non si rispettano , ma per esprimere giudizi di qualunque genere bisogna avere molte, molte , molte informazioni ed anche molto tempo disponibile per assumerle. Carla Musella ( magistrato di appello Napoli )
----Messaggio originale----
Da: thorgiov a libero.it
Data: 1-nov-2018 9.37
A: <area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Perchè il CSM difende a spada tratta, non solo contro il
Consiglio di Stato ma anche contro ogni evidenza, le proprie
decisioni in materia di nomina agli uffici direttivi ? Perchè
ormai in questa materia, con l'abolizione del criterio della
anzianità, che era sbagliato ma aveva il pregio di una sua
oggettività, e con l'adozione di pareri stereotipati su tutti i
candidati, pareri che somigliano a delle elegie e che sono
palesemente inattendibili, non c'è discrezionalità, ma puro
arbitrio. Arbitrio che nasce dalla riforma dell'ordinamento
giudiziario e che trova terreno fertile nelle fortissime pressioni
che fanno le correnti organizzate nella ANM, correnti che a loro
volta subiscono le pressioni degli iscritti o dei simpatizzanti, i
quali sanno di non poter più contare su criteri oggettivi ma di
dovere, per forza di cose, cercare e trovare l'appoggio di un
gruppo, oltre che procurarsi titoli di preferenza, per esempio con
l'organizzazione di corsi o la elezione ai Consigli giudiziari,
che presuppongono a loro volta il favore di una corrente o degli
ordini professionali. Questo sistema regge benissimo perchè in
realtà si fonda sull'ambizione dei singoli, che non si
accontentano di fare solo i magistrati. Ho visto colleghi
disperati perchè erano scaduti dall'incarico semidirettivo o
direttivo, e che vedevano tutto ciò come una bocciatura. Il
frutto malato della riforma Castelli - Mastella è proprio questo :
avere scatenato la guerra all'interno della magistratura, dove
ormai tutti concorrono per un posto al sole e sono disposti a
scannarsi vicendevolmente per raggiungere il proprio obiettivo.
Non c'è più solidarietà, ma competizione. L'ho già scritto sulla
lista : l'unico rimedio a questa situazione non è il sorteggio dei
candidati al CSM, perchè tanto le correnti riuscirebbero a
impadronirsi anche di questo meccanismo. L'unico rimedio è
l'introduzione della temporaneità assoluta degli incarichi di
vertice e la previsione di pareri di tutti i magistrati
dell'ufficio almeno in occasione della conferma del direttivo.
Solo così l'incarico di vertice verrebbe visto come un'occasione
per rendere un servizio alla comunità, e non come un obiettivo
carrieristico. Solo così verrebbe attuato il precetto
costituzionale secondo cui i magistrati si distinguono unicamente
in base alle funzioni svolte.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
Nord )
Il 01/11/2018 00:22, Gioacchino Romeo
ha scritto:
v\:* {behavior:url(#default#VML);}
o\:* {behavior:url(#default#VML);}
w\:* {behavior:url(#default#VML);}
.shape {behavior:url(#default#VML);}
-->
Caro Stefano,
nessuno di noi è in grado di dare una
valutazione, se non cartolare, sull’operato del Consiglio
superiore, come sull’esattezza delle decisioni dei giudici
amministrativi. Ma tutti siamo in grado di capire, anche dalla
manifesta arroganza di senatores che non sono boni
viri mentre solo il Senatus è mala bestia,
quanto il Consiglio si senta legibus solutus. A segno
tale che tiene in non cale qualsiasi sentenza dei giudici
amministrativi. Che potranno sbagliare (e chi è così ingenuo
da pensare che TAR e Consiglio di Stato siano come il papa
quando parla ex cathedra?), ma le cui decisioni vanno
rispettate.
Non mi è parso che la discussione fiorita
su questa lista censurasse, se non marginalmente, le scelte di
merito del CSM, ma la sua pervicace resistenza, reiterata nel
tempo, ad ottemperare a sentenze passate in giudicato. Facile
dedurre quale sia il messaggio che si trasmette all’esterno.
Che è il Consiglio di Stato, l’intero ordine giudiziario,
tutte le pubbliche amministrazioni, i singoli magistrati
attinti dalle decisioni del CSM, la stampa, l’opinione
pubblica.
Se, per capire cosa sia giusto o ingiusto
(in procedimenti, in delibere, in sentenze) occorre tempo e
riflessione, per verificare l’inottemperanza del CSM a una
sentenza del giudice amministrativo passata in giudicato
occorre poco più di un minuto, o meno. Ed è a questo che –
credo – si riferisse la platea degli intervenuti in questa
discussione nei giorni scorsi.
E, una volta accertata l’inottemperanza e,
per ciò stesso, la violazione di un principio cardine
dell’ordinamento (il rispetto delle sentenze), è in re
ipsa il vulnus recato ai diritti del singolo
magistrato e allo stesso trasparente e libero esercizio dei
poteri di un’istituzione che si riconosce “di rilevanza
costituzionale”. Sicché è un fuor d’opera porsi il problema
della eventuale lesione, da parte del giudice amministrativo,
delle garanzie d’indipendenza della giurisdizione e dello
stesso Consiglio superiore. È quest’ultimo a delegittimarsi,
con le condotte che tiene, come istituzione indipendente.
Non è seriamente pensabile che il Consiglio
superiore sia sempre dalla parte della ragione e che il
Consiglio di Stato, per il fatto di bocciare così
frequentemente le sue delibere, sia nel torto incorrendo
sistematicamente in macroscopici errori di diritto o
perseguendo altri meno nobili motivi.
Saluti a tutti
Gioacchino Romeo
Inviato da Posta per Windows 10
Da: Stefano Celli
Inviato: martedì 30 ottobre 2018 19:50
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: Re: R: R:sulla mail di
Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Cari voi,
non entro nel merito della questione Magaraggia Laganà
(scusate se scrivo i nomi, ma tutti li conosciamo, e quindi
non vedo che male ci sia), né Musti Giovagnoli, né Del Core
contro 4 (non li ricordo).
Ho già scritto in privato a Salvatore Laganà (che non
conoscevo, nemmeno, fino a sabato, neppure di nome)
ringraziandolo per il contributo di conoscenza che ha portato
con la sua mail, immaginando che gli sia anche costato non
poco.
Sono però colpito, in generale, dal fatto che, molti di noi
riescano a stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato (in
una sentenza, in una delibera del consiglio, nelle vicende
processuali) e riescano a farlo in un tempo di poco eccedente
il minuto primo.
Sarà che ho fatto un paio di domande per posti direttivi, e
già solo leggere tutto quel che avevo scritto io (che non sono
stato neppure proposto - giustamente visti gli altri
aspiranti) ci voleva mezza giornata.
Le sentenze del cds sono articolate, le delibere pure.
Insomma vi invidio, vorrei avere il tempo che, chi ritiene di
sostenere l'uno o l'altro consiglio, riesce a dedicare almeno
alla lettura non degli atti (che non è possibile, perché
stanno nel fascicolo) ma della delibera e della sentenza.
E invidio anche chi riesce a stabilire che l'uno o l'altra
sono stati di sicuro ingiustamente pretermessi, perché
quanto meno ciò significa anche sapere per certo che l'altro,
o uno degli altri, era sicuramente recessivo
E guardate non è una difesa del consiglio (sup), perché anche
secondo me ci sono stati casi non tanto di errore (umano), ma
di perseveranza ingiustificata. In altri casi, invece, la
perseveranza era giustificata. Così come lo stesso CDS, dopo
aver annullato non per vizio di motivazione, ma per violazione
dei criteri, una certa delibera, a fronte del rinnovo e la
nuova impugnazione, ha detto che in realtà i criteri erano
stati rispettati la seconda volta. Peccato che l'applicazione
(dei criteri) fosse identica alla prima ...
Credo anche che, oltre a richiamare l'importanza delle
pronunce giurisdizionali, occorra anche interrogarsi e
valutare le garanzie di indipendenza del csm e nostre.
Infine, se mi permettete, ringrazio di cuore Rachele
Monfredi, per aver esposto così bene un punto nodale e
irrinunciabile, che mi permetto di trascrivere per il dono
della chiarezza e della sintesi
"fino a quando ognuno non comincerà a fare uno sforzo di
comprensione delle ragioni dell’interlocutore, provando
a prescindere dal piano personale, abbiamo poco da sperare"
Lo dico non in relazione alla questione specifica, ma proprio
perché secondo me è il punto fondante del dialogo in questa
lista, nelle discussioni di gruppo, o all'interno dell'ANM, o
in qualunque luogo ove si persegua non la vittoria (come
magari si fa, doverosamente, in una causa civile), ma
l'aumento della comprensione (non dico la verità che mi pare
un po' pretenzioso)
Cari saluti a tutti
Stefano.
Il 30/10/2018 10:35, Gioacchino Romeo ha
scritto:
Collega
Spina, quale imperdonabile errore il tuo! Hai osato, in
sostanza, scrivere che l'imperatore è nudo, senza
considerare che, pur sapendolo, non vuole sentirselo dire,
perché per lui il crimen maiestatis resta sempre
reato, e molto grave.
Hai
sbandierato la notizia ai quattro venti in piazza,
ingenuamente immaginando che la piazza fosse una
libera ἀγορά. Adesso sai che non è così e sai, quindi,
come regolarti la prossima volta.
Noi
tutti, invece, spettatori increduli di un'arroganza
senza limiti, abbiamo avuto conferma indiretta di un
costume alla cui disinvolta e reiterata pratica la
stigmatizzazione del Consiglio di Stato, per quanto
severa, pare oramai ben modesta censura.
Mala
tempora currunt.
Anzi, sempre peggiori.
Gioacchino
Romeo
----Messaggio
originale----
Da: mariapatrizia.spina a giustizia.it
Data: 30-ott-2018 9.21
A: "Matteo Centini"<matteo.centini a giustizia.it>
Cc: "AREA Mailing List"<area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R:sulla mail di Salvatore Lagana
e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Pensavo
che su Area ci fosse libertà di parola e anche di
critica. Ma debbo costatare, con ulteriore
dispiacere, che così non e'. Ne prendo atto.
Inviato da iPhone di maria patrizia spina
Il giorno 30 ott 2018, alle ore 9:05 AM, Matteo
Centini < matteo.centini a giustizia.it>
ha scritto:
Caro
collega Ardituro, evidentemente con coloro cui
hai chiesto il voto invece non ti va di
interloquire. Facci leggere ‘sta mail dai!
Inviato
da iPhone
Il giorno 30 ott 2018, alle ore 08:44, Antonio
Ardituro < antonio.ardituro a giustizia.it>
ha scritto:
Cara
collega Spina, a proposito di regole ti
invito a non portare su liste diverse un
dibattito portato avanti altrove. Per
quanto attiene alla mia mail non sei
autorizzata. Decido io dove, quando e con
chi interloquire.
Grazie.
Antonello
Ardituro
Inviato
dal mio dispositivo Samsung
-------- Messaggio originale --------
Da: Maria Patrizia Spina < mariapatrizia.spina a giustizia.it>
Data: 30/10/18 00:48 (GMT+01:00)
A: Marcello Basilico < marcello.basilico a giustizia.it>
Cc: AREA Mailing List < area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R:sulla mail di
Salvatore Lagana e la slealtà del CSM,
Ardituro e e Cesqui.
Al
di là di tutto, mi chiedo come mai
nessuno abbia risposto alla mail di
Salvatore Lagana' che, con grande
sobrietà, ci ha fornito esaustive
spiegazioni circa il giudizio di
"slealtà" attribuito al CSM da parte del
GA. E condivido la sua pacata critica di
paradossalità del resoconto di Ardituro
sulla "anticipata tutela dei diritti"
che invece ha di fatto confermato con
una delibera-colpo di mano (costituita
da uno degli ultimi atti del vecchio CSM
adottato nel mese di settembre 2018
nonostante un diverso accordo con il
collega che fiducioso aspettava
l'udienza fissata dinanzi al GA nel mese
di ottobre), la predente delibera
cassata dal GA di nomina a presidente
del tribunale di Verona. Non solo
nessuno ha risposto al collega Lagana',
ma addirittura la collega Cesqui che si
e' giovata in passato e in epoca recente
di ripetuti fuori ruoli, ha
addirittura appoggiato la indifendibile
posizione di Ardituro. Capisco che senza
una sponda la bravura anche nella nostra
categoria non ha speranza di essere
concretamente riconosciuta, ma cara
Betta ti sei mai chiesta quali costi si
debbano pagare per questo? E appoggiare
Ardituro e quelli che hanno votato con
lui e che così hanno platealmente
schiacciato e umiliato il collega
Lagana', con metodi veramente
deprecabili, lo giudichi veramente un
prezzo sostenibile per giovarsi
opportunisticamente di una sponda che ti
ha garantito e ti garantisce prestigiosi
incarichi? Davvero per ottenere questi
incarichi e' indispensabile chiudere
cosi tanto gli occhi e la coscienza da
condividere metodi privi di scrupoli e
umiliare colleghi se non più meritevoli
nel merito, sicuramente tuttavia
portatori di un interesse ad un
processo leale? Lascio a te la risposta,
anzi più che a te, la lascio alla tua
coscienza. Quello che desidero
testimoniare al collega Lagana la mia
piena solidarietà e al collega Ardituro
la mia delusione per averlo votato nella
speranza della sua lealtà ai princiii
che si era obbligato a rispettare. A
Betta Cesqui dico solo che la bravura
mortificata,vale più di una bravura
esaltata dal diversi piegarsi ad una
sponda correntizia nella quale non si
crede nemmeno più.
Inviato da iPhone di maria patrizia
spina
Il giorno 29 ott 2018, alle ore 8:31 PM,
Marcello Basilico < marcello.basilico a giustizia.it>
ha scritto:
Caro
Andrea,
ancora
una volta toni e parole insinceri:
l'Istituzione la si rispetta sempre,
sia che si tratti del Ministro sia che
si tratti del CSM, che viene viceversa
vilipeso quotidianamente con gli
apprezzamenti che tu ben conosci.
E non mi pare che in quei casi tu
abbia mai preso posizione a difesa
dell'istituzione tout-court. Ma
smentiscimi, se puoi, sono pronto a
fare ammenda..
Marcello Basilico
Da: Area
<area-bounces a areaperta.it>
per conto di giudegregorio a alice.it
<giudegregorio a alice.it>
Inviato: lunedì 29 ottobre
2018 19:31
A:andreale a yahoo.com;
carsabati a tin.it;
Massimiliano Siddi; Elio Ramondini
Cc: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] R: Re: R: R:
Re: Minisci, Minisci, ma quando la
finisci?
Caro
Andrea, attenzione al vento, ché
oggi ha fatto moltissimi danni,
alcuni irreparabili.
saluti,
Giuseppe De Gregorio
----Messaggio
originale----
Da: andreale a yahoo.com
Data: 29-ott-2018 19.08
A: < carsabati a tin.it>,
"Massimiliano Siddi"< massimiliano.siddi a giustizia.it>,
"Elio Ramondini"< elio.ramondini a giustizia.it>
Cc: "AREA Mailing List"< area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R: Re:
Minisci, Minisci, ma quando la
finisci?
Scusa,
collega Ramondini, mi
sembra che la tua
asserzione sia piuttosto
assolutistica e non tenga
conto di quanto stia
emergendo all'interno
della nostra categoria in
modo molto più diffuso di
come pensi, quasi come il
'buongiorno ad ogni
apertura di udienza'.
Nè
si può liquidare con poche
battute (peraltro
scorrette 'nel metodo e
nel merito', come piace
dire a taluno) la proposta
avanzata dal Ministro, non
fosse altro che per il
doveroso rispetto alle
Istituzioni che anche la
Magistratura deve sempre
nutrire sia all'esterno
che all'interno del nostro
mondo.
Non
sei il solo a combattere
per evitare la deriva alla
quale siamo giunti, te lo
assicuro.
Bisogna
solo trovare il vento che
ci porti nella direzione
migliore per ripartire
tutti insieme....
Un
cordiale saluto,
Andrea
Reale
On
Monday, October 29,
2018, 4:07:00 PM GMT+1,
Elio Ramondini < elio.ramondini a giustizia.it>
wrote:
A dire il vero la stragrande maggioranza dei
magistrati non si
è espressa su
tantissime cose,
semplicemente
perché ritiene che
non meritino
alcuna attenzione.
E’ vero, sul sorteggio non si è espressa, al pari
che sull’uso del
Times New Roman
nei provvedimenti
o sulla necessità
di dire buongiorno
ad ogni apertura
di udienza: il
fatto che qualcuno
voglia forzare per
rendere attuale un
argomento che a
nessuno interessa
(il sorteggio) non
significa che gli
altri (la
stragrande
maggioranza dei
magistrati)
debbano per forza
occuparsene,
probabilmente
ritenendolo un
insulto alla
democrazia ed alla
propria
intelligenza.
Certo, poi ne parla un Ministro (sorteggiato?), e
allora la
questione diventa
istituzionale e
bisogna impegnarsi
per contrastare la
deriva combattendo
la stanchezza,
come mi sono
riproposto di fare
prima che sia
troppo tardi.
Cordialmente
Elio Ramondini
Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per
conto di andreale
Inviato:
mercoledì 24
ottobre 2018
10:53
A:carsabati a tin.it; Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it>
Cc:
AREA Mailing
List <area a areaperta.it>
Oggetto:
Re: [Area] R:
Re: Minisci,
Minisci, ma
quando la
finisci?
No,
Carlo.
La
'stragrande
maggioranza dei
magistrati' non
è stata ancora
interpellata al
riguardo.
Hanno
parlato, in modo
scomposto e
scorretto,
soltanto i
rappresentanti
di tre grandi
gruppi
associativi
presenti dentro
la Giunta
esecutiva
centrale
dell'ANM.
Senza
preventive
assemblee e/o
referendum.
Senza
neanche avere
convocato
previamente ,
pur avendone il
dovere,
l'unico organo
deliberativo
dell'associazione.
Minisci,
allo stato,
conta uno, ma
ha uno
stringente
dovere di
rappresentare
anche chi è
favorevole al
sorteggio.
Saluti,
Andrea
Reale
Inviato
da smartphone
Samsung
Galaxy.
--------
Messaggio
originale
--------
Da:
carsabati a tin.it
Data:
24/10/18 10:45
(GMT+01:00)
A:
andreale a yahoo.com, Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it>
Cc:
AREA Mailing
List <area a areaperta.it>
Oggetto:
R: Re: [Area]
Minisci,
Minisci, ma
quando la
finisci?
La
sorte non deve
'premiare'
nessuno; ci devono
essere scelte, di
persone e di idee,
magari il minuto
dopo perchè tutti
quelli che
scelgono possano
controllare, e
criticare, ciò che
fanno coloro che
sono stati scelti.
Fino ad ora questa
è la posizione
della stragrande
maggioranza dei
magistrati
italiani, che deve
essere espressa
con una sola e
chiara voce in
ogni sede: come
bene ha fatto
Minisci
Saluti
Carlo
Sabatini
----Messaggio
originale----
Da: andreale a yahoo.com
Data:
24-ott-2018
10.14
A: "Massimiliano
Siddi"<massimiliano.siddi a giustizia.it>
Cc: "AREA
Mailing
List"<area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area]
Minisci,
Minisci, ma
quando la
finisci?
Peccato
che il
qualunquismo
e la cieca
rabbia della
pseudo-filosofia
farfugliatrice
confonda in
modo
annichilente
l'associazionismo
(e la
rappresentanza
democratica)
dalla funzione
istituzionale-consiliare di rilevanza costituzionale .
Peccato
che travisi le
regole
statutarie di
un'associazione, e le funzioni di rappresentanza ivi specificate, per
l'assenza di
vincolo di
mandato e per
la libertà di
dire tutto ciò
che uno, uti
singulus,
pensa .
Su
una cosa,
però, l'Ipse
philosophus,
forse, ha
ragione: se la
sorte dovesse
'premiare' uno
come lui,
sarebbe una
sventura per
tutti!
Andrea
Reale
On
Wednesday,
October 24,
2018, 10:01:11
AM GMT+2,
Massimiliano
Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it> wrote:
Premesso
che la figura
di Catilina
mal si
attaglia
all'ottimo
Francesco
Minisci, e
quella di
Cicerone ancor
meno ad Andrea
Reale, e'
davvero
singolare la
concezione
della
democrazia
associativa
che
quest'ultimo
protervamente,
quanto in
aperta
contraddizione
con se stesso,
pretende di
imporci.
Secondo
il nostro
tribuno della
sorte, un
presidente
dell' A.N.M.
avrebbe
abusato del
suo ruolo
semplicemente
per avere
detto
pubblicamente
di pensare che
il sorteggio
sia
incostituzionale
e per non
avere citato
gli augusti
giuristi che
tanto
piacciono a
Reale:
"obliterando
il parere di
autorevoli
giuristi al
riguardo (il
Prof. S.
Mazzamuto, il
Prof. M.
Ainis, il
Prof. G.
Scarselli,
solo per
citarne
alcuni)"
(sic!).
Questo
perché il
dovere di
rappresentanza,
nella salsa
populistico
giudiziaria -
che del resto
somiglia
molto, e
sempre di più,
a quella
populistico
politica -
funziona in
questi casi ad
intermittenza:
uno vale uno,
e quando
parla, neppure
in occasione
di un
congresso può
dire come la
pensa, citando
chi gli pare,
ma deve fare
la marionetta
di una
specifica
platea di
iscritti,
rappresentandoli
tutti in modo
quasi
negoziale,
magari avendo
ricevuto
pedisseque
istruzioni dai
singoli
attraverso
qualche sacro
"blog"
istituito ad
hoc.
E'
davvero
strano, perché
si tratta di
quello stesso
tribuno che,
in altre
occasioni, ci
magnifica
invece la
taumaturgia
della sorte
proprio per
rendere
finalmente
libero il
rappresentante
dalle pulsioni
fameliche dei
gruppi di
rappresentati
e che, proprio
in virtù di
ciò, aborre la
stessa idea di
rappresentanza
"politica".
Tanta
schizofrenia
intellettuale
continua a
dimostrare che
il miglior
argomento
contro
qualunque tipo
di sorteggio
non è di tipo
politico -
costituzionale,
ma rimane
quello ad
hominem: il
solo rischio
di potercela
prendere solo
con la sorte,
se certe
persone
andranno al
CSM, vale la
pena di
battersi
strenuamente,
in tutte le
sedi, per
scongiurarlo.
Massimiliano
Siddi
Inviato
da iPad
Il giorno 23
ott 2018, alle
ore 12:09,
Andrea Reale
<andreale a yahoo.com> ha scritto:
Buongiorno
a tutti.
Ancora
una volta, nel
corso di una
manifestazione
pubblica (il
congresso
nazionale
dell'Unione
delle Camere
penali
italiane), il
presidente
dell'Associazione
nazionale
magistrati
sfrutta il
ruolo e la
rappresentanza
dell'associazione per sostenere una posizione che è , allo stato ,
esclusivamente
sua e della
Giunta
esecutiva
centrale.
Bolla
come
incostituzionale
l'ipotesi del
sorteggio come
sistema di
selezione dei
componenti
del CSM, senza
fare alcun
distinguo (ad
esempio con il
sistema
'misto'
sorteggio/elezioni)
ed obliterando
il parere di
autorevoli
giuristi al
riguardo (il
Prof. S.
Mazzamuto, il
Prof. M.
Ainis, il
Prof. G.
Scarselli,
solo per
citarne
alcuni).
Dimentica
le regole
statutarie che
gli impongono
un ruolo di
rappresentanza
in nome di
TUTTI gli
iscritti.
Parla
di 'slogans',
fingendo di
non capire
che, nello
stesso momento
in cui
esplicita quel
suo parere,
diventa
'portatore
sano' di uno
di essi,
nell'esclusivo
interesse dei
gruppi che lo
sostengono e
che sono i
principali
artefici di
quel
correntismo
che il
sorteggio
intende
debellare .
Si
apre al
confronto ed
al dibattito
all'esterno,
ma nega
qualsiasi
incontro
interno o
qualsiasi
forma di
assemblea o di
consultazione
della 'base'
su un
argomento sul
quale la
Giunta
esecutiva
centrale e lo
stesso
presidente non
hanno
(sinora)
ricevuto
alcuna precisa
indicazione
dall'organo
deliberativo
(che è , e
resta, il
Comitato
direttivo
centrale).
Così
facendo,
calpesta quei
diritti di cui
si fa paladino
davanti agli
avvocati,
viola le norme
del codice
deontologico e
trasmette
all'esterno
una visione
distorta della
reale volontà
di autoriforma
che anima
parte degli
associati
all'ANM.
Davvero
non ci resta
che adottare
analoghi
slogan (come
quelli del
titolo di
questa mail)
nei confronti
del presidente
Francesco
Minisci, unico
modo per
invitarlo ad
una sincera
resipiscenza….
Rimaniamo
in trepidante
attesa del
valzer di
salamelecchi e
di prese di
posizione a
sua difesa per
questa mia
impudica mail.
Ecco
il link dove
si
sintetizzano
le parole del
presidente ( https://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2018-10-20/gli-avvocati-penalisti-alzano-guardia-tutela-diritti-161407.shtml?uuid=AEg1IySG),
oppure
consiglio
l'ascolto
dell'audio su
Radio
Radicale.
Povera
ANM!
Andrea
Reale
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