[Area] R: R: R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.

Andrea Natale andrea.natale a giustizia.it
Ven 2 Nov 2018 00:59:48 CET


Se interessano dati quantitativi, qualche informazione si trova a questo link, ove si trova un documento a cura dell’ufficio studi del Csm (pag. 11 e ss.)

https://www.csm.it/documents/21768/137951/Conferimenti+consiliatura+2014-2018/d34ba237-a05c-0242-95fd-b88ac004eab3

Un saluto
Andrea Natale

Inviato da iPhone

Il giorno 1 nov 2018, alle ore 21:15, Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it<mailto:gioarom a alice.it>> ha scritto:

Cara Carla, scusa per il refuso. E scusa anche per avere equivocato sul virgolettato improponibili. Effettivamente ho pensato che ti riferissi a una nozione tecnica.
Naturalmente, comprendo bene che non hai voglia di eseguire ricerche sulla questione della frequenza dei ricorsi; però, ti posso assicurare che ho esperienza diffusa di ricorsi che si sarebbero potuti agevolmente vincere e non sono stati proposti, in cambio di un accoglimento di domande altrove o comunque subordinate o di una breve dilazione dell’accoglimento.
Così funziona l’autogoverno.
Anch’io sarei dell’avviso che una dirigenza e semidirigenza limitata nel tempo e non reiterabile sia un rimedio all’attuale stato di cose. Ma temo che si tratti di un rimedio allo stato impraticabile.
Gioacchino Romeo

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Da: musellac a tin.it<mailto:musellac a tin.it>
Inviato: giovedì 1 novembre 2018 20:34
A: gioarom a alice.it<mailto:gioarom a alice.it>; thorgiov<mailto:thorgiov a libero.it>; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: R: R: [Area] R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.

Caro Gioacchino sono Carla e non Carlo! . Non ho fatto uno studio preciso sulle impugnative TAR perchè non ho il tempo e neppure la voglia  ma forse qualcuno potrebbe farlo per avere dati sicuri sul puntp. Mi sono riferita a dati di esperienza  sono in magistratura dal 1981 .
Quando parlo di impugnative" improponibili" non mi riferisco al significato tecnico-giuridico perciò ho usato la parentesi. Mi riferisco ad impugnative che ho visto fare e vincere a colleghi che a mio parere avrebbero fatto meglio a non proporle .
Comunque io concordo con Felice e con la necessità di cambiare il sistema  della dirigenza e semidirigenza evitando che si possa diventare Presidente a vita.
Carla Musella

----Messaggio originale----
Da: gioarom a alice.it<mailto:gioarom a alice.it>
Data: 1-nov-2018 19.31
A: "thorgiov"<thorgiov a libero.it<mailto:thorgiov a libero.it>>, "musellac a tin.it<mailto:musellac a tin.it>"<musellac a tin.it<mailto:musellac a tin.it>>, "area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>"<area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>>
Ogg: R: [Area] R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Non so se l’affermazione di Carlo Musella che “tutti impugnano o quasi tutti” sia tratta da qualche fonte ufficiale. A scorrere il sito della giustizia amministrativa e i numeri che vi risultano, non sembrerebbe, tenuto conto delle centinaia di delibere del Consiglio e del numero ben più modesto dei ricorsi. E il rilievo pare confortato non solo dalle ragioni evocate dalla collega Spina (e cioè la consuetudine del CSM di non ottemperare mai al giudicato amministrativo, che scoraggia il ricorso alla via di giustizia), ma anche dal dato di comune esperienza che vuole, da sempre, nella stragrande maggioranza dei casi, i soccombenti nelle procedure di nomina prediligere informali forme di transazione di tipo compensativo idonee a soddisfare, magari con qualche modesta rinuncia, le aspettative di carriera.
Però, se vi fosse qualche dato ufficiale, sarebbe utile conoscerlo; così come sarebbe utile sapere qualcosa in più sulle impugnative “improponibili” e accolte.
Gioacchino Romeo

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Da: thorgiov<mailto:thorgiov a libero.it>
Inviato: giovedì 1 novembre 2018 14:44
A: musellac a tin.it<mailto:musellac a tin.it>; area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.


Ma per evitare che ciascuno di noi insegua le derive narcisistiche di cui fai menzione, non basta la buona volontà, anche se viene chiamata rivoluzione culturale. Al contrario, è necessaria una riforma che introduca la temporaneità ASSOLUTA delle funzioni direttive e semidirettive. Insomma, ci vuole una rivoluzione legislativa, che parta dall'alto, perchè dal basso sono troppi i colleghi che trovano conveniente l'attuale sistema. In fin dei conti oggi, con la temporaneità relativa, è sempre possibile, una volta scaduti gli otto anni ( o meglio, quando si approssima la data della scadenza, perchè l'horror vacui spaventa i magistrati ), saltare da un posto direttivo all'altro, con la certezza che nessuno avrà da ridire, sempre perchè i pareri li fanno i vertici, che se la cantano e se la suonano tra di loro. Con la temporaneità assoluta, invece, non si potrebbe più fare affidamento nelle alte sfere celesti, ma bisognerebbe per forza di cose rientrare nei ranghi. Ed è dura rientrare nei ranghi una volta assaporata l'ebrezza del potere. Quella targhetta con su scritto "Presidente" sulla porta della stanza è troppo importante .

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 01/11/2018 13:40, musellac a tin.it<mailto:musellac a tin.it> ha scritto:
Condivido quello che dice Felice , ma con alcune precisazioni.
1) Della riforma  Castelli-Mastella per quanto riguarda la dirigenza e semi-dirigenza, non bisogna guardare solo la " dark side" del potere accordato alle correnti, ma  bisogna riconoscere che mirava  ad introdurre un concetto di dirigente e semi-dirigente  nuovo, molto più impegnativo e faticoso (e quindi temporaneo come anche in altri settori professionali)  idoneo ad avviare a soluzione gli enormi problemi organizzativi della giustizia, senza il fatalismo , il paternalismo e l'immobilismo che avevano caratterizzato il periodo precedente .
Si è visto, a mio parere, anche qualche dirigente e semi-dirigente impegnato ad affrontare gli enormi problemi degli uffici  e , a volte , a migliorarli, ma anche  altri  intenti a perpetuare il vecchio schema per cui il semi dirigente o dirigente fa poco o nulla.  Il rimedio proposto da Felice è idoneo ad attenuare queste eventualità.

2) La deriva delle correnti si combatte anche sotto il profilo culturale , togliendo loro  potere e riconquistando  l'importanza della funzione , del potere diffuso che ciascuno di noi, nonostante le correnti, continua ad avere.  Si parla spesso di cancro delle correnti; ebbene il cancro si combatte non dandogli nutrimento, affamandolo.
 Il rimedio alla degenerazione e a volte alla prepotenza delle correnti non è solo quello che tu indichi e che io condivido,  ma anche quello di  cercare un rinnovamento culturale  che , senza evocare il passato e l'anzianità che pure tanti guasti ha creato, guardi alla importanza che la giurisdizione  e la nostra professione  riveste per la collettività dei cittadini e degli utenti della giustizia  e,  quindi, per i destini generali e smetta di pensare sia ai posti direttivi e semi direttivi che  agli altri posti " ambiti", come un punto di arrivo, ritornando piuttosto al principio costituzionale che i magistrati  si distinguono tra di loro  soltanto per diversità di funzioni.
Non a caso ci danno il medesimo stipendio  a parità di anzianità.

Se ciascuno di noi si concentrasse di più sul proprio lavoro e sulla  importanza e delicatezza  dell' attività giurisdizionale, senza inseguire  derive narcisistiche di conquistare posti  visti come  punti di arrivo,  a qualunque costo,  forse ciò servirebbe a far funzionare meglio la giustizia e anche a diminuire l'enorme potere delle correnti e la prepotenza evidente di alcuni comportamenti.

3) Ultima notazione sulle sentenze del Consiglio di Stato e Tar. Tutti impugnano o quasi tutti per cui diventa difficile davvero capire qualcosa.  Ogni magistrato pensa  tendenzialmente di essere perfetto (come i siciliani del Gattopardo nel discorso che il principe Salina fa al conte sabaudo).
 Nella mia ormai lunga esperienza, ho visto fare impugnative " improponibili"  e vincerle. Con questo non voglio dire che le sentenze non si rispettano , ma per esprimere giudizi di qualunque genere bisogna avere molte, molte , molte informazioni ed anche molto tempo disponibile per assumerle.
Carla Musella ( magistrato di appello Napoli )

----Messaggio originale----
Da: thorgiov a libero.it<mailto:thorgiov a libero.it>
Data: 1-nov-2018 9.37
A: <area a areaperta.it><mailto:area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.


Perchè il CSM difende a spada tratta, non solo contro il Consiglio di Stato ma anche contro ogni evidenza, le proprie decisioni in materia di nomina agli uffici direttivi ? Perchè ormai in questa materia, con l'abolizione del criterio della anzianità, che era sbagliato ma aveva il pregio di una sua oggettività, e con l'adozione di pareri stereotipati su tutti i candidati, pareri che somigliano a delle elegie e che sono palesemente inattendibili, non c'è discrezionalità, ma puro arbitrio. Arbitrio che nasce dalla riforma dell'ordinamento giudiziario e che trova terreno fertile nelle fortissime pressioni che fanno le correnti organizzate nella ANM, correnti che a loro volta subiscono le pressioni degli iscritti o dei simpatizzanti, i quali sanno di non poter più contare su criteri oggettivi ma di dovere, per forza di cose, cercare e trovare l'appoggio di un gruppo, oltre che procurarsi titoli di preferenza, per esempio con l'organizzazione di corsi o la elezione ai Consigli giudiziari, che presuppongono a loro volta il favore di una corrente o degli ordini professionali. Questo sistema regge benissimo perchè in realtà si fonda sull'ambizione dei singoli, che non si accontentano di fare solo i magistrati. Ho visto colleghi disperati perchè erano scaduti dall'incarico semidirettivo o direttivo, e che vedevano tutto ciò come una bocciatura.  Il frutto malato della riforma Castelli - Mastella è proprio questo : avere scatenato la guerra all'interno della magistratura, dove ormai tutti concorrono per un posto al sole  e sono disposti a scannarsi vicendevolmente per raggiungere il proprio obiettivo. Non c'è più solidarietà, ma competizione. L'ho già scritto sulla lista : l'unico rimedio a questa situazione non è il sorteggio dei candidati al CSM, perchè tanto le correnti riuscirebbero a impadronirsi anche di questo meccanismo. L'unico rimedio è l'introduzione della temporaneità assoluta degli incarichi di vertice e la previsione di pareri di tutti i magistrati dell'ufficio almeno in occasione della conferma del direttivo. Solo così l'incarico di vertice verrebbe visto come un'occasione per rendere un servizio alla comunità, e non come un obiettivo carrieristico. Solo così verrebbe attuato il precetto costituzionale secondo cui i magistrati si distinguono unicamente in base alle funzioni svolte.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 01/11/2018 00:22, Gioacchino Romeo ha scritto:
Caro Stefano,
nessuno di noi è in grado di dare una valutazione, se non cartolare, sull’operato del Consiglio superiore, come sull’esattezza delle decisioni dei giudici amministrativi. Ma tutti siamo in grado di capire, anche dalla manifesta arroganza di senatores che non sono boni viri mentre solo il Senatus è mala bestia, quanto il Consiglio si senta legibus solutus. A segno tale che tiene in non cale qualsiasi sentenza dei giudici amministrativi. Che potranno sbagliare (e chi è così ingenuo da pensare che TAR e Consiglio di Stato siano come il papa quando parla ex cathedra?), ma le cui decisioni vanno rispettate.
Non mi è parso che la discussione fiorita su questa lista censurasse, se non marginalmente, le scelte di merito del CSM, ma la sua pervicace resistenza, reiterata nel tempo, ad ottemperare a sentenze passate in giudicato. Facile dedurre quale sia il messaggio che si trasmette all’esterno. Che è il Consiglio di Stato, l’intero ordine giudiziario, tutte le pubbliche amministrazioni, i singoli magistrati attinti dalle decisioni del CSM, la stampa, l’opinione pubblica.
Se, per capire cosa sia giusto o ingiusto (in procedimenti, in delibere, in sentenze) occorre tempo e riflessione, per verificare l’inottemperanza del CSM a una sentenza del giudice amministrativo passata in giudicato occorre poco più di un minuto, o meno. Ed è a questo che – credo – si riferisse la platea degli intervenuti in questa discussione nei giorni scorsi.
E, una volta accertata l’inottemperanza e, per ciò stesso, la violazione di un principio cardine dell’ordinamento (il rispetto delle sentenze), è in re ipsa il vulnus recato ai diritti del singolo magistrato e allo stesso trasparente e libero esercizio dei poteri di un’istituzione che si riconosce “di rilevanza costituzionale”. Sicché è un fuor d’opera porsi il problema della eventuale lesione, da parte del giudice amministrativo, delle garanzie d’indipendenza della giurisdizione e dello stesso Consiglio superiore. È quest’ultimo a delegittimarsi, con le condotte che tiene, come istituzione indipendente.
Non è seriamente pensabile che il Consiglio superiore sia sempre dalla parte della ragione e che il Consiglio di Stato, per il fatto di bocciare così frequentemente le sue delibere, sia nel torto incorrendo sistematicamente in macroscopici errori di diritto o perseguendo altri meno nobili motivi.
Saluti a tutti
Gioacchino Romeo

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Da: Stefano Celli<mailto:stefano.celli a giustizia.it>
Inviato: martedì 30 ottobre 2018 19:50
A: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: Re: R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.


Cari voi,

non entro nel merito della questione Magaraggia Laganà (scusate se scrivo i nomi, ma tutti li conosciamo, e quindi non vedo che male ci sia), né Musti Giovagnoli, né Del Core contro 4 (non li ricordo).

Ho già scritto  in privato a Salvatore Laganà (che non conoscevo, nemmeno, fino a sabato, neppure di nome) ringraziandolo per il contributo di conoscenza che ha portato con la sua mail, immaginando che gli sia anche costato non poco.

Sono però colpito, in generale, dal fatto che, molti di noi riescano a stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato (in una sentenza, in una delibera del consiglio, nelle vicende processuali) e riescano a farlo in un tempo di poco eccedente il minuto primo.

Sarà che ho fatto un paio di domande per posti direttivi, e già solo leggere tutto quel che avevo scritto io (che non sono stato neppure proposto - giustamente visti gli altri aspiranti) ci voleva mezza giornata.

Le sentenze del cds sono articolate, le delibere pure. Insomma vi invidio, vorrei avere il tempo che, chi ritiene di sostenere l'uno o l'altro consiglio, riesce a dedicare almeno alla lettura non degli atti (che non è possibile, perché stanno nel fascicolo) ma della delibera e della sentenza.

E invidio anche chi riesce a stabilire che l'uno o l'altra sono stati di sicuro ingiustamente pretermessi, perché quanto meno ciò significa anche sapere per certo che l'altro, o uno degli altri, era sicuramente recessivo

E guardate non è una difesa del consiglio (sup), perché anche secondo me ci sono stati casi non tanto di errore (umano), ma di perseveranza ingiustificata. In altri casi, invece, la perseveranza era giustificata. Così come lo stesso CDS, dopo aver annullato non per vizio di motivazione, ma per violazione dei criteri, una certa delibera, a fronte del rinnovo e la nuova impugnazione, ha detto che in realtà i criteri erano stati rispettati la seconda volta. Peccato che l'applicazione (dei criteri) fosse identica alla prima ...

Credo anche che, oltre a richiamare l'importanza delle pronunce giurisdizionali, occorra anche interrogarsi e valutare le garanzie di indipendenza del csm e nostre.



Infine, se mi permettete, ringrazio di cuore Rachele Monfredi, per aver esposto così bene un punto nodale e irrinunciabile, che mi permetto di trascrivere per il dono della chiarezza e della sintesi

"fino a quando ognuno non comincerà a fare uno sforzo di comprensione delle ragioni dell’interlocutore, provando a prescindere dal piano personale, abbiamo poco da sperare"

Lo dico non in relazione alla questione specifica, ma proprio perché secondo me è il punto fondante del dialogo in questa lista, nelle discussioni di gruppo, o all'interno dell'ANM, o in qualunque luogo ove si persegua non la vittoria (come magari si fa, doverosamente, in una causa civile), ma l'aumento della comprensione (non dico la verità che mi pare un po' pretenzioso)

Cari saluti a tutti



Stefano.

Il 30/10/2018 10:35, Gioacchino Romeo ha scritto:
Collega Spina, quale imperdonabile errore il tuo! Hai osato, in sostanza, scrivere che l'imperatore è nudo, senza considerare che, pur sapendolo, non vuole sentirselo dire, perché per lui il crimen maiestatis resta sempre reato, e molto grave.
Hai sbandierato la notizia ai quattro venti in piazza, ingenuamente immaginando che la piazza fosse una libera ἀγορά. Adesso sai che non è così e sai, quindi, come regolarti la prossima volta.
Noi tutti, invece, spettatori increduli di un'arroganza senza limiti, abbiamo avuto conferma indiretta di un costume alla cui disinvolta e reiterata pratica la stigmatizzazione del Consiglio di Stato, per quanto severa, pare oramai ben modesta censura.
Mala tempora currunt. Anzi, sempre peggiori.
Gioacchino Romeo

----Messaggio originale----
Da: mariapatrizia.spina a giustizia.it<mailto:mariapatrizia.spina a giustizia.it>
Data: 30-ott-2018 9.21
A: "Matteo Centini"<matteo.centini a giustizia.it><mailto:matteo.centini a giustizia.it>
Cc: "AREA Mailing List"<area a areaperta.it><mailto:area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Pensavo che su Area ci fosse libertà di parola e anche di critica. Ma debbo costatare,  con ulteriore dispiacere, che così non e'. Ne prendo atto.

Inviato da iPhone di maria patrizia spina

Il giorno 30 ott 2018, alle ore 9:05 AM, Matteo Centini < matteo.centini a giustizia.it> ha scritto:
Caro collega Ardituro, evidentemente con coloro cui hai chiesto il voto invece non ti va di interloquire. Facci leggere ‘sta mail dai!
Inviato da iPhone

Il giorno 30 ott 2018, alle ore 08:44, Antonio Ardituro < antonio.ardituro a giustizia.it> ha scritto:
Cara collega Spina, a proposito di regole ti invito a non portare su liste diverse un dibattito portato avanti altrove.  Per quanto attiene alla mia mail non sei autorizzata. Decido io dove, quando e con chi interloquire.
Grazie.
Antonello Ardituro



Inviato dal mio dispositivo Samsung


-------- Messaggio originale --------
Da: Maria Patrizia Spina < mariapatrizia.spina a giustizia.it>
Data: 30/10/18 00:48 (GMT+01:00)
A: Marcello Basilico < marcello.basilico a giustizia.it>
Cc: AREA Mailing List < area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R:sulla mail di Salvatore Lagana e la slealtà del CSM, Ardituro e e Cesqui.
Al di là di tutto, mi chiedo come mai nessuno abbia risposto alla mail di Salvatore Lagana' che, con grande sobrietà,  ci ha fornito esaustive spiegazioni circa il giudizio di "slealtà" attribuito al CSM da parte del GA. E condivido la sua pacata critica di paradossalità del resoconto di Ardituro sulla "anticipata tutela dei diritti" che invece ha di fatto confermato con una delibera-colpo di mano (costituita da uno degli ultimi atti del vecchio CSM adottato nel mese di settembre 2018 nonostante un diverso accordo con il collega che fiducioso aspettava l'udienza fissata dinanzi al GA nel mese di ottobre), la predente delibera cassata dal GA di nomina a presidente del tribunale di Verona. Non solo nessuno ha risposto al collega Lagana', ma addirittura la collega Cesqui che si e' giovata in passato e in epoca recente   di ripetuti fuori ruoli, ha addirittura appoggiato la indifendibile posizione di Ardituro. Capisco che senza una sponda la bravura anche nella nostra categoria non ha speranza di essere concretamente riconosciuta, ma cara Betta ti sei mai chiesta quali costi si debbano pagare per questo? E appoggiare Ardituro e quelli che hanno votato con lui e  che così hanno platealmente schiacciato e umiliato il collega Lagana', con metodi veramente deprecabili, lo giudichi veramente un prezzo sostenibile per giovarsi opportunisticamente di una sponda che ti ha garantito e ti garantisce prestigiosi incarichi? Davvero per ottenere  questi incarichi e' indispensabile chiudere cosi tanto gli occhi e la coscienza da condividere metodi privi di scrupoli e umiliare colleghi se non più meritevoli nel merito, sicuramente tuttavia  portatori di un interesse ad un processo leale? Lascio a te la risposta, anzi più che a te, la lascio alla tua coscienza. Quello  che desidero testimoniare al collega Lagana la mia piena solidarietà e al collega Ardituro la mia delusione per averlo votato nella speranza della sua lealtà ai princiii che si era obbligato a rispettare. A Betta Cesqui dico solo che la bravura mortificata,vale più di una bravura esaltata dal diversi piegarsi ad una sponda correntizia nella quale non si crede nemmeno più.




Inviato da iPhone di maria patrizia spina

Il giorno 29 ott 2018, alle ore 8:31 PM, Marcello Basilico < marcello.basilico a giustizia.it> ha scritto:

Caro Andrea,

ancora una volta toni e parole insinceri: l'Istituzione la si rispetta sempre, sia che si tratti del Ministro sia che si tratti del CSM, che viene viceversa vilipeso quotidianamente con gli apprezzamenti che tu ben conosci.

  E non mi pare che in quei casi tu abbia mai preso posizione a difesa dell'istituzione tout-court. Ma smentiscimi, se puoi, sono pronto a fare ammenda..

            Marcello Basilico



Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di giudegregorio a alice.it <giudegregorio a alice.it>
Inviato: lunedì 29 ottobre 2018 19:31
A:andreale a yahoo.com; carsabati a tin.it; Massimiliano Siddi; Elio Ramondini
Cc: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] R: Re: R: R: Re: Minisci, Minisci, ma quando la finisci?

Caro Andrea, attenzione al vento, ché oggi ha fatto moltissimi danni, alcuni irreparabili.
saluti, Giuseppe De Gregorio
----Messaggio originale----
Da: andreale a yahoo.com
Data: 29-ott-2018 19.08
A: < carsabati a tin.it>, "Massimiliano Siddi"< massimiliano.siddi a giustizia.it>, "Elio Ramondini"< elio.ramondini a giustizia.it>
Cc: "AREA Mailing List"< area a areaperta.it>
Ogg: Re: [Area] R: R: Re: Minisci, Minisci, ma quando la finisci?
Scusa, collega Ramondini, mi sembra che la tua asserzione sia piuttosto assolutistica e non tenga conto di quanto stia emergendo all'interno della nostra categoria in modo molto più diffuso di come pensi, quasi come il 'buongiorno ad ogni apertura di udienza'.
Nè si può liquidare con poche battute (peraltro  scorrette 'nel metodo e nel merito', come piace dire a taluno) la proposta avanzata dal Ministro, non fosse altro che per il doveroso rispetto alle Istituzioni che anche la Magistratura deve sempre nutrire sia all'esterno che all'interno del nostro mondo.
Non sei il solo a combattere per evitare la deriva alla quale  siamo giunti, te lo assicuro.
Bisogna solo trovare  il vento che ci porti nella direzione migliore per ripartire tutti insieme....
Un cordiale saluto,
Andrea Reale


On Monday, October 29, 2018, 4:07:00 PM GMT+1, Elio Ramondini < elio.ramondini a giustizia.it> wrote:



A dire il vero la stragrande maggioranza dei magistrati non si è espressa su tantissime cose, semplicemente perché ritiene che non meritino alcuna attenzione.

E’ vero, sul sorteggio non si è espressa, al pari che sull’uso del Times New Roman nei provvedimenti o sulla necessità di dire buongiorno ad ogni apertura di udienza: il fatto che qualcuno voglia forzare per rendere attuale un argomento che a nessuno interessa (il sorteggio) non significa che gli altri (la stragrande maggioranza dei magistrati) debbano per forza occuparsene, probabilmente ritenendolo un insulto alla democrazia ed alla propria intelligenza.



Certo, poi ne parla un Ministro (sorteggiato?), e allora la questione diventa istituzionale e bisogna impegnarsi per contrastare la deriva combattendo la stanchezza, come mi sono riproposto di fare prima che sia troppo tardi.



Cordialmente



Elio Ramondini





Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di andreale
Inviato: mercoledì 24 ottobre 2018 10:53
A:carsabati a tin.it; Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it>
Cc: AREA Mailing List <area a areaperta.it>
Oggetto: Re: [Area] R: Re: Minisci, Minisci, ma quando la finisci?



No, Carlo.

La 'stragrande maggioranza dei magistrati' non è  stata ancora interpellata al riguardo.

Hanno parlato, in modo scomposto e scorretto,  soltanto  i rappresentanti di tre grandi gruppi associativi presenti dentro la Giunta esecutiva centrale dell'ANM.

Senza preventive assemblee e/o referendum.

Senza neanche avere convocato previamente , pur avendone il dovere,     l'unico organo deliberativo dell'associazione.

Minisci, allo stato, conta uno,  ma ha uno stringente dovere di rappresentare anche chi è favorevole al sorteggio.

Saluti,

Andrea Reale



Inviato da smartphone Samsung Galaxy.



-------- Messaggio originale --------

Da: carsabati a tin.it<invalidurl.gif>

Data: 24/10/18 10:45 (GMT+01:00)

A: andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>, Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it<invalidurl.gif>>

Cc: AREA Mailing List <area a areaperta.it<invalidurl.gif>>

Oggetto: R: Re: [Area] Minisci, Minisci, ma quando la finisci?



La sorte non deve 'premiare' nessuno; ci devono essere scelte, di persone e di idee, magari il minuto dopo perchè tutti quelli che scelgono possano controllare, e criticare, ciò che fanno coloro che sono stati scelti. Fino ad ora questa è la posizione della stragrande maggioranza dei magistrati italiani, che deve essere espressa con una sola e chiara voce in ogni sede: come bene ha fatto Minisci

Saluti

Carlo Sabatini

----Messaggio originale----
Da: andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>
Data: 24-ott-2018 10.14
A: "Massimiliano Siddi"<massimiliano.siddi a giustizia.it<invalidurl.gif>>
Cc: "AREA Mailing List"<area a areaperta.it<invalidurl.gif>>
Ogg: Re: [Area] Minisci, Minisci, ma quando la finisci?

Peccato che il qualunquismo  e la cieca rabbia della pseudo-filosofia farfugliatrice confonda in modo annichilente l'associazionismo (e la rappresentanza democratica) dalla funzione istituzionale-consiliare di rilevanza costituzionale .

Peccato che travisi le regole statutarie di un'associazione, e le funzioni di rappresentanza ivi specificate, per  l'assenza di vincolo di mandato e per la libertà di dire tutto ciò che uno, uti singulus,  pensa .

Su una cosa, però, l'Ipse philosophus, forse, ha ragione: se la sorte dovesse 'premiare' uno come lui, sarebbe una sventura per tutti!

Andrea Reale



On Wednesday, October 24, 2018, 10:01:11 AM GMT+2, Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it<invalidurl.gif>> wrote:





Premesso che la figura di Catilina mal si attaglia all'ottimo Francesco Minisci, e quella di Cicerone ancor meno ad Andrea Reale, e' davvero singolare la concezione della democrazia associativa che quest'ultimo protervamente, quanto in aperta contraddizione con se stesso, pretende di imporci.

Secondo il nostro tribuno della sorte, un presidente dell' A.N.M. avrebbe abusato del suo ruolo semplicemente per avere detto pubblicamente di pensare che il sorteggio sia incostituzionale e per non avere citato gli augusti giuristi che tanto piacciono a Reale: "obliterando il parere di autorevoli giuristi al riguardo (il Prof. S. Mazzamuto, il Prof.  M. Ainis, il Prof. G. Scarselli, solo per citarne alcuni)" (sic!).

Questo perché il dovere di rappresentanza, nella salsa populistico giudiziaria - che del resto somiglia molto, e sempre di più, a quella populistico politica - funziona in questi casi ad intermittenza: uno vale uno, e quando parla, neppure in occasione di un congresso può dire come la pensa, citando chi gli pare, ma deve fare la marionetta di una specifica platea di iscritti, rappresentandoli tutti in modo quasi negoziale, magari avendo ricevuto pedisseque istruzioni dai singoli attraverso qualche sacro "blog" istituito ad hoc.

E' davvero strano, perché si tratta di quello stesso tribuno che, in altre occasioni, ci magnifica invece la taumaturgia della sorte proprio per rendere finalmente libero il rappresentante dalle pulsioni fameliche dei gruppi di rappresentati e che, proprio in virtù di ciò, aborre la stessa idea di rappresentanza "politica".

Tanta schizofrenia intellettuale continua a dimostrare che il miglior argomento contro qualunque tipo di sorteggio non è di tipo politico - costituzionale, ma rimane quello ad hominem: il solo rischio di potercela prendere solo con la sorte, se certe persone andranno al CSM, vale la pena di battersi strenuamente, in tutte le sedi, per scongiurarlo.



                       Massimiliano Siddi



Inviato da iPad

Il giorno 23 ott 2018, alle ore 12:09, Andrea Reale <andreale a yahoo.com<invalidurl.gif>> ha scritto:

Buongiorno a tutti.

Ancora una volta, nel corso di una manifestazione pubblica (il congresso nazionale dell'Unione delle Camere penali italiane), il presidente dell'Associazione nazionale magistrati sfrutta il ruolo e la rappresentanza dell'associazione per sostenere una posizione che è , allo stato , esclusivamente sua e della Giunta esecutiva centrale.

Bolla come incostituzionale l'ipotesi del sorteggio come sistema di selezione dei componenti  del CSM, senza fare alcun distinguo (ad esempio con il sistema 'misto' sorteggio/elezioni) ed obliterando il parere di autorevoli giuristi al riguardo (il Prof. S. Mazzamuto, il Prof.  M. Ainis, il Prof. G. Scarselli, solo per citarne alcuni).

Dimentica le regole statutarie che gli impongono un ruolo di rappresentanza in nome di TUTTI  gli iscritti.

Parla di 'slogans',  fingendo di non capire che, nello  stesso momento in cui esplicita quel suo parere, diventa 'portatore sano' di uno di essi, nell'esclusivo interesse dei gruppi che lo sostengono e che sono i principali artefici  di quel correntismo che il sorteggio intende debellare .

Si apre al confronto ed al dibattito all'esterno, ma nega qualsiasi incontro interno o qualsiasi forma di assemblea o di consultazione della 'base' su un argomento sul quale la Giunta esecutiva centrale e lo stesso  presidente non hanno  (sinora) ricevuto alcuna precisa indicazione dall'organo deliberativo (che è , e resta, il Comitato direttivo centrale).

Così facendo, calpesta quei diritti di cui si fa paladino davanti agli avvocati,  viola le norme del codice deontologico e trasmette all'esterno una visione distorta della reale volontà di autoriforma che anima parte degli associati all'ANM.

Davvero non ci resta che adottare analoghi slogan (come quelli del titolo di questa mail) nei confronti del presidente Francesco Minisci, unico modo per invitarlo ad una sincera resipiscenza….

Rimaniamo in trepidante  attesa del valzer di salamelecchi e di prese di posizione  a sua difesa per questa mia impudica mail.

Ecco il  link dove si sintetizzano le parole del presidente ( https://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2018-10-20/gli-avvocati-penalisti-alzano-guardia-tutela-diritti-161407.shtml?uuid=AEg1IySG), oppure consiglio l'ascolto dell'audio su Radio Radicale.

Povera ANM!

Andrea Reale



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