[Area] Contro la meritocrazia

Guido Vecchione guido.vecchione25 a tin.it
Mer 19 Dic 2018 18:33:26 CET


Sull'ultimo numero d'Internazionale ( n.1286 -anno 26)  ho trovato un articolo che ritengo interessante, con il titolo che ho indicato nell'oggetto, a firma di Kwame Anthony Appiah ( filosofo e scrittore, come si legge nella nota sull'autore)  pubblicato in "The New York Review of Books".
L'articolo pone in discussione l'idea della meritocrazia, segnalando che la stessa non ha fatto sparire le diseguaglianze, creando, al contrario, una nuova élite di privilegiati.
L'autore, peraltro, cita ampiamente il pensiero di Michael Young, (Manchester, 9 agosto 1915 – Londra, 14 gennaio 2002) che è stato un sociologo, attivista e politico britannico e - come ho scoperto dalla lettura dell'articolo - l'inventore del termine "meritocrazia".
Ritengo che la sua lettura sia  molto interessante, anche se ovviamente riguarda le società nel loro complesso, tuttavia ho  trovato alcune affermazioni, che ho trascritto, che secondo me possono riguardare anche la questione tanto discussa all'interno della magistratura italiana, della scelta dei direttivi.
Preciso che non ho alcun intento di alimentare le polemiche in questa materia ( che certamente non mancano), ma semplicemente quello di provare a vedere la questione da diversi punti di vista e con una prospettiva distaccata, nella convinzione che, qualche volta, guardare le cose da una giusta distanza possa rivelarsi utile.
                         
<<... Young aveva capito che l’ideale della meritocrazia confonde due problemi distinti.
 Il primo riguarda l’efficienza, il secondo il valore umano. Se vogliamo che le persone svolgano lavori complessi che richiedono talento, istruzione, impegno, formazione e pratica, dobbiamo individuare i candidati con la giusta combinazione di capacità e disponibilità e dargli degli incentivi perché si formino e facciano pratica. 
Visto che le opportunità di istruzione e  di lavoro saranno limitate, dovremo trovare  un modo per distribuirle, dei principi di selezione per assegnare le persone ai posti di lavoro. 
E dovremo trovare anche gli incentivi  giusti per garantire che il lavoro necessario sia svolto.
 ...Il merito istituzionale, però, non ha  niente a che vedere con il valore intrinseco  delle persone ammesse in un'università o  assunte per un lavoro, proprio come chi vince alla lotteria non ha più meriti di chi perde. Anche ai massimi livelli di successo entrano in gioco molte circostanze casuali.
“...È ragionevole assegnare gli incarichi di lavoro alle persone in base al merito", scriveva Young. “È invece irragionevole quando le persone a cui si riconosce un certo merito si consolidano in una nuova classe sociale che non lascia spazio ad altri">>.
                                                  Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti
                                                                    Guido Vecchione






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