[Area] R: Palazzi di ingiustizia
thorgiov
thorgiov a libero.it
Ven 18 Gen 2019 13:13:21 CET
Finchè si tratta di libri erotici, accetto il consiglio, anche perchè ho
già specificato quale delle due alternative del famoso proverbio
siciliano preferisco. Comunque ribadisco le mie perplessità : se gli
oneri sono superiori agli onori, come tu affermi, significa che chi fa
domanda per un incarico direttivo lo fa per peggiorare la propria
situazione, e questo mi sembra quanto meno irrazionale. Tanto più se per
peggiorare la propria situazione lavorativa bisogna pure darsi da fare,
e parecchio. Tanto più se, una volta scaduto il periodo massimo di
durata dell'incarico, si cerca affannosamente un altro incarico di pari
livello. Tutto per continuare a soffrire? Ora, è vero che nella Bibbia
è scritto : uomo, lavorerai con sudore. Però la Bibbia è stata scritta
tanto tempo fa, in un 'epoca completamente diversa, e non bisogna
prenderla alla lettera, altrimenti ragioniamo come gli integralisti
islamici.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 18/01/2019 11:15, Oscar Magi ha scritto:
> Caro Felice, non ho detto che non ci sono onori, ho solo affermato
> che, a mio parere, gli oneri sono, spesso, superiori ( ovviamente a
> far bene il proprio lavoro).
> Parlando solo di me , ti posso dire che ho scelto, a suo tempo, questo
> tipo di incarico perchè mi piaceva l’idea di cambiare prospettiva e di
> fare qualcosa per cui mi sentivo e mi sento ancora portato, e cioè
> organizzare il lavoro degli altri, oltre che il mio.
> Per quanto riguarda il masochismo non saprei risponderti: è possibile
> che anche dentro di me ce ne sia una certa percentuale ( per esempio,
> continuare a leggere le mail di questa lista di alcuni tra di noi..) ,
> in ogni caso ti consiglio la lettura del libro “ Venere in pelliccia”
> che traccia, in modo magistrale, i confini interiori ed esteriori di
> una patologia psicoanalitica di significativa frequenza.
> saluti
> Oscar Magi
> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
> *Sent:* Thursday, January 17, 2019 4:41 PM
> *To:* Oscar Magi <mailto:oscar.magi a giustizia.it> ; Dott. Marco
> Patarnello <mailto:marco.patarnello a giustizia.it> ; 'Marcello
> Basilico' <mailto:marcello.basilico a giustizia.it> ; area a areaperta.it
> <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* Re: [Area] R: Palazzi di ingiustizia
>
> Anche io ho preferito , e tuttora preferisco, la seconda alternativa.
> Almeno fino a quando il mio fisico me lo consentirà. Però tu fai una
> affermazione che ho sentito più volte da molti Presidenti : gli oneri
> in una carriera direttiva sono più incisivi e preponderanti degli
> onori. Una affermazione che spesso si accompagna ad un'altra : io vedo
> il mio ruolo direttivo come un servizio. Ora, non voglio parlare di
> casi particolari, perchè ovviamente c'è sempre chi lavora poco e male,
> e chi lavora bene e molto, indipendentemente dalle funzioni che
> svolge. Però mi sono sempre chiesto : se effettivamente il ruolo
> direttivo o semidirettivo comporta più sacrifici che vantaggi, se
> veramente viene vissuto come un servizio e non come un avanzamento di
> carriera ( carriera che in base alla Costituzione per noi non dovrebbe
> esistere ), per quale motivo la grande maggioranza dei magistrati si
> affatica tanto per ricoprirlo ? Perchè i magistrati litigano fra loro,
> si insultano, sgomitano di continuo all'interno della corrente e
> dell'ANM, si affannano per avere più titoli preferenziali possibili,
> propongono ricorsi al TAR, cercano sempre un referente che li appoggi,
> anche nella politica, tutto per avere la nomina o la conferma
> nell'incarico, con notevole dispendio di energie ed anche di risorse
> economiche ? Tutta questa fatica per che cosa? Per soffrire di più !
> Ecco, io credo che nei sempre più numerosi ricorsi al Giudice
> Amministrativo proposti da parte dei magistrati che si sono visti
> rigettare dal CSM la richiesta di nomina ad un incarico dirigenziale,
> perchè la scelta è caduta su un altro collega, bisognerebbe precisare
> che si è più adatti a quel posto non perchè si è più bravi ( non
> importa se dal punto di vista tecnico od organizzativo, tanto è lo
> stesso ), ma perchè si è più capaci, anzi più desiderosi, di soffrire.
> Questo è il merito che bisognerebbe premiare! Questa è la dote
> principale di un candidato! Certo, se si parte da tale premessa
> bisognerebbe concludere che noi magistrati siamo dei masochisti, il
> che non è certo un segno di equilibrio. Ma ad un certo punto il
> cittadino deve sapersi accontentare. Alla fine non si può avere tutto.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 17/01/2019 11:01, Oscar Magi ha scritto:
>> Sarà che tra le due alternative di cui parla Felice Pizzi ( comandare
>> e f......e) ho sempre preferito la seconda alla prima , ma io mi
>> ritrovo , come dire, in ampio disaccordo sulle valutazioni fatte da
>> alcuni di noi in merito alla “carriera direttiva “ .
>> Come ho già scritto una volta ( ma, repetita iuvant) la targhetta “
>> presidente” scritta sulla porta io l’ ho sempre vista come un
>> esplicazione funzionale, nè più, nè meno che la targhetta “ servizi”
>> scritta per indicare l’accesso ai bagni del tribunale ( ahimè sempre
>> troppo pochi e mal funzionanti, ma questo è un altro discorso..).
>> In una struttura amministrativa come la nostra il presidente di una
>> sezione di tribunale o di corte è nient’altro che un “ primus inter
>> pares “, e cioè un qualcuno ( o qualcuna) che sia minimamente esperto
>> di organizzazione del lavoro e che abbia la capacità di far
>> funzionare la macchina , non certo nè il più bravo a scrivere
>> sentenze , nè, tantomeno, quello che si può permettere di far
>> lavorare gli altri senza lavorare egli stesso quanto e più degli altri.
>> Nella mia ormai lunga esperienza di semidirettivo ( 8 anni in primo
>> grado, 2 in Corte ) non ho mai avuto nemmeno la sensazione di avere
>> un comando gerarchico sugli altri componenti la sezione che
>> presiedevo e non ho mai usato il mio cd. “potere “ per prevaricare
>> qualcuno o per piegare alle mie esigenze il lavoro della sezione.
>> Questo perchè ( al di là della particolare situazione dei Procuratori
>> della Repubblica che godono, come si sa, di un potere gerarchico
>> attenuato) la nostra NON è una struttura gerarchica in cui qualcuno
>> comanda e gli altri obbediscono ( e meno male !).
>> Gli oneri che una carriera direttiva comporta sono, a mio modesto
>> parere, assai più incisivi e preponderanti che gli onori .
>> Non è sempre così ? forse, ma permettetemi di credere che sia così
>> per la maggior parte di noi .
>> Poi c’è qualcuno che approfitta, che sgomita, che usa il servizio
>> solo come potere... certo.
>> Ma la macchina la fa funzionare chi è capace di capire , di
>> comprendere la complessità del nostro lavoro, chi ha esperienza ( che
>> si matura, ahimè, solo con gli anni ) , chi riesce a dirigere e non a
>> comandare, chi ha rispetto del lavoro altrui.
>> Scusate il piccolo sfogo, ma ormai vicino alla pensione credo di
>> avere il dovere di rendere testimonianza della mia piccola esperienza
>> di giudice e di presidente.
>> Un caro saluto a tutti
>> Oscar Magi
>> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>> *Sent:* Wednesday, January 16, 2019 4:44 PM
>> *To:* Dott. Marco Patarnello <mailto:marco.patarnello a giustizia.it> ;
>> 'Marcello Basilico' <mailto:marcello.basilico a giustizia.it> ;
>> area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> *Subject:* Re: [Area] R: Palazzi di ingiustizia
>>
>> Purtroppo è così : ormai la stragrande maggioranza dei magistrati è
>> convinta che la carriera esista, anzi, che ci debba essere. Quella
>> targhetta con su scritto "Presidente" messa sulla porta assume un
>> rilievo essenziale nella vita professionale. Il Berlusca sapeva
>> benissimo che il potere della magistratura è un potere diffuso, e che
>> la Costituzione non permette la creazione di una gerarchia vera e
>> propria. Così la gerarchia l'ha introdotta in forma strisciante, con
>> le valutazioni di professionalità e la temporaneità solo relativa
>> degli incarichi direttivi e semidirettivi. Una magistratura
>> gerarchizzata è una magistratura asservita, perchè chi ha bisogno
>> sempre di qualcun altro non è mai libero, e purtroppo moltissimi
>> questo lo accettano. Vale sempre il vecchio detto siciliano :
>> cummannari è megghiu che f..., anche se prima di comandare bisogna
>> obbedire. Del resto il servilismo è sempre stata la vera attitudine
>> degli italiani.
>>
>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>> Il 16/01/2019 13:48, Dott. Marco Patarnello ha scritto:
>>>
>>> Purtroppo non ho la possibilità di rispondere con l’approfondimento
>>> che il tema meriterebbe, ma qualcosa voglio dirla ugualmente.
>>>
>>> La questione tocca la sostanza del nostro essere magistrati, si
>>> tratta, dunque, di un tema di estrema importanza, che a mio giudizio
>>> condiziona tutte le più importanti questioni su associazionismo e
>>> correnti ed il relativo dibattito.
>>>
>>> Condivido lo spirito delle considerazioni di Marcello, infatti, pur
>>> essendo purtroppo piuttosto avanti con l’anzianità (“compio” 30 anni
>>> di servizio fra pochi mesi), faccio oggi il magistrato di
>>> sorveglianza e finora non ho mai fatto domande per incarichi
>>> direttivi o semidirettivi, proprio perché non li considero un
>>> privilegio o uno sviluppo di carriera. Per me -e per le norme- i
>>> magistrati si distinguono solo per funzioni: non credo alla
>>> carriera, ma alle cose che piace fare o verso cui ci si sente adatti
>>> o pronti. Io la vedo effettivamente così, anche se può suscitare
>>> ilarità.
>>>
>>> Però non sono cieco, se in magistratura vi sia una carriera o non vi
>>> sia, dipende, si, dalle norme, ma dipende anche da come noi
>>> magistrati viviamo queste cose. E purtroppo oggi la magistratura
>>> crede davvero che esista la carriera. Quindi nelle nostre teste esiste.
>>>
>>> Giusto? Sbagliato?
>>>
>>> Sbagliato. Terribilmente sbagliato. Tragicamente sbagliato.
>>>
>>> Il resto viene da sé.
>>>
>>> Colpa del CSM e del correntismo? Può darsi. In parte. Forse.
>>> Certamente non solo. Certamente è anche colpa di ciascuno di noi,
>>> perché la carriera ce l’abbiamo in testa.
>>>
>>> Il vero interrogativo è cosa fare per cambiare e temo che non basti
>>> prendersela solo col correntismo, perché anche un CSM senza correnti
>>> non eliminerebbe questo problema.
>>>
>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
>>> *Inviato:* mercoledì 16 gennaio 2019 12:44
>>> *A:* Marcello Basilico; area a areaperta.it
>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: Palazzi di ingiustizia
>>>
>>> Tu dici che non abbiamo carriera, capi e promozioni. Affermi che si
>>> tratta di concetti che travisano la realtà. Allora tutti i colleghi
>>> che si affannano, si arrabattano, si scontrano, si raccomandano,
>>> fanno continue richieste di posti direttivi, propongono ricorsi al
>>> TAR quando vengono bocciati o non confermati, fanno tutta questa
>>> fatica per qualcosa che in realtà non esiste. Vuol dire che sono dei
>>> pazzi o degli stupidi. Perchè la stragrande maggioranza dei colleghi
>>> si dà tanta pena per un posto di vertice ? Perchè purtroppo il
>>> vertice esiste. Non siamo affatto tutti sullo stesso piano se il
>>> dirigente può fare il parere sulla mia valutazione di
>>> professionalità e io invece, quando lui deve essere confermato, non
>>> posso dire nulla perchè il parere lo fa un altro direttivo.
>>> L'ordinamento è questo, e tu lo sai benissimo. Se la temporaneità
>>> fosse assoluta e fosse possibile, per tutti i magistrati
>>> dell'ufficio, esprimere una opinione ufficiale almeno in occasione
>>> della conferma del direttivo, allora ci distingueremmo unicamente
>>> per le funzioni svolte, e l'incarico di dirigente costituirebbe solo
>>> un'occasione per rendere un servizio alla collettività. Altrimenti
>>> si tratta di una finzione. Come è una finzione la democrazia quando
>>> si afferma che il ricco e il povero hanno uguale diritto di voto.
>>> Non è affatto così, nel momento in cui le condizioni materiali di
>>> partenza sono radicalmente diverse.
>>>
>>> FELICE PIZZI ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>> Il 16/01/2019 11:39, Marcello Basilico ha scritto:
>>>
>>> Caro Felice, il termine “carriera” ha un significato ben preciso
>>> e designa un percorso professionale ascensionale con passaggi
>>> per gradi superiori.
>>>
>>> Noi non ne abbiamo. Gli unici gradi che conosciamo sono quelli
>>> delle impugnazioni.
>>>
>>> Sarebbe bene che, quando parliamo in pubblico, non fossimo noi
>>> per primi a diseducare chi non sa di ordinamento e costituzione.
>>>
>>> Purtroppo ci siamo abituati ad usare termini come “capi” o
>>> “promozioni” che non hanno diritto di cittadinanza nel nostro
>>> ordinamento. Non sono solo parole, sfumature, ma concetti che
>>> travisano la realtà. Se ce ne dimentichiamo, diamo libero
>>> accesso a qualsiasi affermazione generica, come purtroppo sempre
>>> più accade in quest’epoca di comunicazione veloce e arrabbiata.
>>>
>>> Non faccio finta di non capire, Rachele e Maria Grazia, di
>>> cosa stiamo parlando: personalmente discuto di degenerazione
>>> correntizia dal 1991, anno di fondazione di un antico movimento
>>> di giovani magistrati di cui fecero parte tanti colleghi che ora
>>> – non più giovani – preferiscono combatterla stando dentro,
>>> anziché fuori le correnti. O almeno ci provano, ciascuno coi
>>> propri poveri mezzi.
>>>
>>> Quanto alla battuta che mi attribuisce Maria Grazia Omboni,
>>> tocca spiegarle che non ho mai detto a Reale che Mirenda è stato
>>> incaricato coi voti della mia o di altra corrente. Ho detto che
>>> dovrebbero spiegarci (lui e Reale stesso) perché molti colleghi
>>> si lamentino del malcostume dopo una mancata nomina, come se
>>> magicamente la deriva correntizia fosse cosa di questi anni (e
>>> non – andatevi a vedere gli interventi dei presidenti ai
>>> congressi ANM degli anni Novanta – un ritornello antico).
>>>
>>> Coglierò comunque le sollecitazioni per vedere se e come l’Anm
>>> possa darsi carico – cosa non facile, mi pare – dei risultati
>>> della trasmissione televisiva.
>>>
>>> Da ex giornalista professionista, faccio fatica a definire
>>> l’ultima parte della trasmissione di Report (prima non l’ho
>>> vista) un esempio di giornalismo professionale e documentato. E
>>> dunque è difficile reagire quando il cronista muove da una tesi
>>> predeterminata affermando fatti non verificati ed interpellando
>>> solo una delle parti in gioco. Ma questo credi interessi poco a
>>> chi è contento di quella tesi.
>>>
>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
>>> *Inviato:* mercoledì 16 gennaio 2019 09:34
>>> *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: Palazzi di ingiustizia
>>>
>>> A te risulta che la nostra categoria sia connotata dall'assenza
>>> di carriera : non abbiamo promozioni, non ci sono posizioni di
>>> sovraordinazione gerarchica e ci distiguiamo solo per funzioni.
>>> In effetti la Costituzione dice questo. Ma la realtà è un'altra,
>>> perchè l'ordinamento giudiziario è cambiato. Oggi esistono
>>> innanzitutto le valutazioni di professionalità. I capi sanno
>>> benissimo che il loro parere negativo è un'arma a disposizione
>>> per condizionare i colleghi dell'ufficio. Ovviamente la
>>> decisione finale non spetta a loro, perchè ci sono successivi
>>> passaggi al Consiglio giudiziario ed al CSM. Il problema è che
>>> all'interno di questi organi chi comanda sono proprio le
>>> correnti. Il singolo magistrato sa benissimo che deve poter
>>> contare su degli appoggi, ma le correnti lo sanno meglio di lui,
>>> e ne approfittano. Ovviamente anche il capo dell'ufficio sa che
>>> per essere nominato all'incarico di vertice, e soprattutto per
>>> mantenerlo, deve contare sull'appoggio delle correnti. Un tempo
>>> non era così, perchè una volta ricevuta la nomina l'incarico era
>>> praticamente a vita, fino alla pensione, per cui il dirigente
>>> stava tranquillo. Oggi invece esiste la temporaneità degli
>>> incarichi direttivi e semidirettivi, per cui ci si deve dar da
>>> fare di continuo, perchè l'alternativa è tornare a lavorare da
>>> semplice magistrato. E questo appare insopportabile ai più,
>>> perchè verrebbe visto da tutto l'ambiente, avvocati compresi,
>>> come una bocciatura. Ora, la temporaneità è solo relativa, nel
>>> senso che vale solo per quel singolo ufficio che si ricopre al
>>> momento, mentre non impedisce di passare ad un incarico di
>>> vertice in un diverso ufficio per altri otto anni ( quattro +
>>> quattro ). Se fosse assoluta, il dirigente si metterebbe l'anima
>>> in pace una volta per tutte. Invece attualmente è tutto uno
>>> sbracciarsi di continuo, uno sgomitare per acquisire più titoli
>>> ( e relazioni personali ) possibili, e sopravanzare in tal modo
>>> i colleghi. Insomma, è la guerra di tutti contro tutti.
>>> Beninteso, questi sono guasti dell'autogoverno, ma tutto sommato
>>> è molto meglio l'autogoverno che l'eterogoverno della politica.
>>> Anche perchè la politica ha capito benissimo che il vero punto
>>> debole dei magistrati è costituito dall'ambizione e dalla
>>> vanità, per cui vota compatta ogni volta che il CSM procede alle
>>> nomine. Ma questo è un altro condizionamento, che si aggiunge,
>>> e non si sostituisce, a quello delle correnti.
>>>
>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
>>> Nord )
>>>
>>> Il 15/01/2019 16:53, Marcello Basilico ha scritto:
>>>
>>> Scusa Andrea, ma sentendo ieri lo “impareggiabile” Mirenda,
>>> mi è sorto un dubbio, che probabilmente altri ti/gli avranno
>>> già sottoposto.
>>>
>>> Il collega era stato un presidente di sezione, apprendo. E
>>> chi lo aveva nominato presidente di sezione? Il Ministro? Il
>>> Consiglio di Stato? L’assemblea del condominio? Oppure quel
>>> CSM di cui OGGI Mirenda – al pari di tanti altri (uno per
>>> tutti, il fiero Tinti) – depreca invece la soggezione totale
>>> alla politica?
>>>
>>> Un po’ facile spargere fiele livoroso sull’autogoverno
>>> quando le scelte non stanno più bene.
>>>
>>> E – già che ci siamo – un’altra cosa: il collega ha
>>> lamentato che oggi fare CARRIERA i magistrati dovrebbero
>>> essere necessariamente associati e proni alla corrente.
>>> Addirittura, ha premesso il giornalista, avrebbe rinunciato
>>> alla CARRIERA retrocedendo a giudice. Gli ha fatto eco il
>>> nostro Ministro, parlando delle prospettive di CARRIERA dei
>>> magistrati.
>>>
>>> A me risultava che la nostra categoria fosse connotata
>>> dall’assenza carriera: non abbiamo promozioni, non ci sono
>>> posizioni di sovraordinazione gerarchica, con l’eccezione
>>> peculiare dei Procuratori, e ci “distinguiamo solo per
>>> funzioni”.
>>>
>>> Forse avrà voluto dire che le ambizioni personali di tanti
>>> magistrati finiscono per farci dimenticare dettato e spirito
>>> della Costituzione. Ma mi pare che così dicendo il primo a
>>> dimenticarsene sia proprio lui.
>>>
>>> Sarebbe bello che, non dico il Ministro, ma almeno Mirenda
>>> rispettasse il vocabolario costituzionale quando va in
>>> televisione.
>>>
>>> Un caro saluto
>>>
>>> Marcello Basilico
>>>
>>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di
>>> *Andrea Reale
>>> *Inviato:* martedì 15 gennaio 2019 15:41
>>> *A:* AREA Mailing List
>>> *Oggetto:* [Area] Palazzi di ingiustizia
>>>
>>> Ieri è andata in onda su Rai tre una puntata del programma
>>> di Riccardo Iacona dal titolo Palazzi di ingiustizia.
>>>
>>> Si può rivedere al seguente link , previa rapida registrazione.
>>>
>>> Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 - video -
>>> RaiPlay
>>> <https://www.raiplay.it/video/2019/01/Presa-diretta-Palazzi-dingiustizia-c0eaf11d-f957-4d3a-a2d6-0b956aeb576c.html?tc=4658189>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> Casella di testo:
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 -
>>> video - RaiPlay
>>>
>>> Puntata dedicata al complesso mondo della Giustizia, per
>>> capire come mai i luoghi nei quali ogni cittadino ha di...
>>>
>>> Si tratta di una descrizione impietosa delle condizioni
>>> logistiche e lavorative di alcuni Palazzi di giustizia.
>>>
>>> L'accusa più grave mossa alla nostra categoria, tuttavia, è
>>> stata ben altra, ed era indirizzata all'ex procuratore capo
>>> di Milano, che so essere iscritto a questa lista, e che
>>> non ha inteso rispondere alle infamanti accuse che gli
>>> vengono mosse e che delegittimano enormemente la
>>> magistratura italiana ed il senso stesso della funzione
>>> giudiziaria.
>>>
>>> La spiegazione del silenzio da parte delle correnti e della
>>> sempre più imbelle associazione di categoria, probabilmente,
>>> va ricercata nella normalizzazione imposta dal "potere"
>>> (come ricordato dal Collega Gratteri) o dalla sua (mi
>>> riferisco all'ANM) totale soggezione al "tumore"
>>> correntizio che la avvinghia e delle dinamiche ad esso
>>> sottese, come ha detto in modo impareggiabile il Collega
>>> Andrea Mirenda.
>>>
>>> Sarebbe bello che almeno su questa lista si facesse sentire
>>> qualche voce capace di replicare alle tonnellate di fango
>>> che ci sono cadute addosso per il tramite del servizio pubblico.
>>>
>>> Ringrazio sin d'ora chi si assumerà questo gravosissimo onere.
>>>
>>> Andrea Reale
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