[Area] FOCUS SU RIFORMA CRISI D'IMPRESA

thorgiov thorgiov a libero.it
Gio 24 Gen 2019 22:42:56 CET


Debbo correggere un refuso. Ovviamente intendevo dire che l'impresa che 
non paga deve semplicemente chiudere subito, per NON creare altri danni. 
La mia esperienza di giudice fallimentare è stata tutto sommato breve, 
però ne ho tratto una convinzione. In realtà le procedure concorsuali 
hanno un senso solo quando ad essere insolventi sono grosse imprese. 
Negli altri casi esistono già le procedure esecutive individuali. 
Sostanzialmente il fallimento, in sè per sè, non serve a nulla, perchè 
nella stragrande maggioranza dei casi si chiude senza nemmeno un soldo. 
Di fatto la procedura concorsuale serve solo a far guadagnare qualcosina 
ai professionisti, perchè tanto c'è sempre il patrocinio a spese dello 
Stato. Anzi, la procedura stessa diventa una vera e propria vacca da 
mungere fino allo sfinimento, grazie a incarichi di consulenza ed a liti 
intentate a suo nome. Il legislatore, anzichè contrastare questi 
fenomeni deleteri, li agevola, fino a rasentare il grottesco quando 
considera definita la procedura anche quando sono ancora pendenti i 
giudizi iniziati da o contro il fallimento, perchè l'importante è 
ingannare l'Europa fingendo che l'Italia è in grado di garantire la 
rapida definizione dei processi, quando tutti sanno che si tratta di una 
finzione. Per l'appunto, di una finzione grottesca. Vero è che la 
dichiarazione di fallimento è il presupposto per far emergere condotte 
distrattive che poi costituiscono reato, per es. di bancarotta, e quindi 
in teoria il sistema serve a sanzionare i responsabili della insolvenza 
almeno sotto il profilo penale. Ora, il sistema, anche sotto questo 
aspetto, non funziona, perchè ormai chi fallisce non ha paura nemmeno 
della sanzione penale.  In realtà molti imprenditori diventano 
insolventi perchè si sopravvalutano, fanno sempre il passo più lungo 
della gamba, credono che possono indebitarsi a piacimento, anche con gli 
usurai, perchè sono convinti che poi guadagneranno talmente tanto che 
usciranno dalla crisi. Il sistema di allerta rischia di agevolare queste 
prassi, perchè la sua finalità, come quella dei tanti istituti che nel 
corso degli ultimi anni sono entrati in vigore, è quella di salvare a 
tutti i costi un cadavere che cammina. Ma un cadavere che cammina non 
serve a niente, se non a fare esplodere una epidemia, perchè 
l'insolvenza questo è : una catena viziosa, in cui un anello fa saltare 
l'altro.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 24/01/2019 18:34, Sergio Rossetti ha scritto:
> Veramente, Felice, il sistema prova a distinguere, seriamente, tra 
> crisi e insolvenza e a creare una serie di strumenti perché anche le 
> PMI siano in grado di affrontare la crisi prendendone contezza in 
> tempo e approntando le relative misure per salvare - perché no? - 
> l’impresa e il reddito dei lavoratori.
>  Trovi tutto nei primi 25 articoli del nuovo codice.
> Molti colleghi ripongono notevole fiducia nel nuovo sistema di 
> allerta, pure consapevoli dell’esistenza di alcuni limiti del 
> meccanismo, della possibilità di migliorarlo anche immaginando (ma la 
> questione non riguarda prevalentemente le misure di allerta) delle 
> buone prassi (e sì, Felice, non smetteremo mai di pensare a prassi 
> virtuose ...) da condividere nei diversi uffici.
> Questo atteggiamento disfattista prima ancora che il nuovo sistema 
> entri in vigore, sinceramente, non lo comprendo.
> Mi pare che questo sia il tempo dello studio approfondito e della 
> seria riflessione per sfruttare al meglio le potenzialità del nuovo 
> codice.
> Ringrazio, quindi,  Fabio per la cortese segnalazione, apprezzando nel 
> suo intervento, in particolare, il corretto inquadramento del tema, 
> perché ogni ragionamento sulla crisi d’impresa non può prescindere da 
> una riflessione sui comportamenti criminali nell’economia 
> apparentemente legale.
>
> Sergio Rossetti
> (Giudice Delegato, Milano)
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 24 gen 2019, alle ore 17:21, thorgiov <thorgiov a libero.it 
> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
>> C'è un errore di fondo nella impostazione della ennesima riforma : il 
>> sistema di allerta dovrebbe tendere a prevenire l'insolvenza 
>> conclamata. Ma intanto il debitore continuerà a non pagare, ed avrà 
>> anche uno scudo di nove mesi per proteggersi dalle azioni esecutive 
>> individuali. Sappiamo tutti benissimo che il fallimento è il modo 
>> migliore per non pagare i debiti o per pagarli solo in parte, magari 
>> con l'istituto della esdebitazione o con gli accordi di 
>> ristrutturazione. L'idea è che bisogna salvare l'impresa ad ogni 
>> costo. Questo è sbagliato. L'impresa che non paga deve semplicemente 
>> chiudere subito, per creare altri danni.
>>
>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>> Il 24/01/2019 10:35, Fabio REGOLO ha scritto:
>>> Newsletter del forum Penaleconomia
>>>
>>> Ricordo che qualche giorno fa su queste liste ci siamo confrontati 
>>> sul tema - a mio avviso molto importante e sul quale in termini di 
>>> “politica giudiziaria” si potrebbe/dovrebbe investire molto di più 
>>> di quanto non si faccia - degli effetti negativi della criminalità 
>>> economica e più in generale dei cosiddetti reati dei colletti 
>>> bianchi sulla crescita del nostro paese. Abbiamo quindi ricordato 
>>> come l’illegalità economica e le conseguenti esternalità negative di 
>>> fatto, se ragioniamo con una ottica di sistema, impediscono la 
>>> realizzazione del principio di uguaglianza sostanziale.
>>>
>>> Credo utile a tal proposito girare un inserto comparso ieri su “Il 
>>> Sole 24 Ore” dedicato alla importantissima riforma della legge 
>>> fallimentare appena varata. Il contributo, sia pure con una 
>>> illustrazione di alcune parti ovviamente molto sintetica, è a mio 
>>> avviso prezioso per farsi una prima idea in quanto realizzato con il 
>>> contributo di molti colleghi (la maggior parte dei quali vicini a 
>>> “quelli di San Servolo”) che hanno fattivamente contribuito alla 
>>> nascita di una serie di nuovi istituti o che comunque hanno animato 
>>> il percorso di riforma.
>>>
>>> Buona lettura a tutti,
>>>
>>> Fabio Regolo
>>>
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