[Area] Troppi innocenti mandati a giudizio
thorgiov
thorgiov a libero.it
Mer 30 Gen 2019 11:48:26 CET
Diciamocela tutta con chiarezza : utilizzare i criteri di priorità
significa mandare i processi in prescrizione, niente di più e niente di
meno di quello che accade già adesso, ma direttamente, senza costi in
termini di tempo e di denaro. La Procura Generale non potrebbe che
prendere atto che quelli sono i criteri di priorità, perchè esiste una
legge che li prevede, e non credo che visti i numeri se la sentirebbe di
fare le indagini al posto della Procura presso il Tribunale.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 30/01/2019 10:12, Matteo Centini ha scritto:
> Ma poi che si fa? Tutto in procura generale, ad indagini scadute?
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 30 gen 2019, alle ore 10:06, thorgiov <thorgiov a libero.it
> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
>> Sicuramente il giudizio monocratico ha dei problemi propri. Ma
>> insisto su un punto : non basta aumentare le richieste di
>> archiviazione. Bisogna invece utilizzare in modo efficace i criteri
>> di priorità. La legge esiste, è sufficiente utilizzarla.
>>
>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>> Il 30/01/2019 09:48, Matteo Centini ha scritto:
>>> Sicuramente il vero filtro è il pm, ma credo che sia esperienza
>>> comune che le procure chiedano più archiviazioni che rinvii a
>>> giudizio. Si può fare meglio certamente, ma credo che il grande
>>> malato, ossia il giudizio monocratico, soffra di problemi anche di
>>> altro tipo. Oltre al carico, incidono gli avvicendamenti dei
>>> colleghi, soprattutto nei tribunali piccoli, le problematiche di
>>> notifica, la qualità e preparazione dei vpo e dei got (preciso e lo
>>> dico sempre che ce ne sono di bravi, ma il livello medio almeno dove
>>> ho lavorato io non è all’altezza). A proposito di quest’ultimo punto
>>> una cosa che le procure devono fare o fare meglio è sovrintendere al
>>> lavoro dei vpo con più attenzione, monitorando il loro lavoro,
>>> magari abbinandoli ai pm. Così come il tribunale dovrebbe fare o
>>> fare meglio con i got. ricordiamoci che costoro sono quasi tutti
>>> avvocati e ciò incide sui rapporti di forza in aula, soprattutto in
>>> realtà locali.
>>> Saluti
>>>
>>> Inviato da iPhone
>>>
>>> Il giorno 30 gen 2019, alle ore 09:20, thorgiov <thorgiov a libero.it
>>> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>>
>>>> Il vero filtro è il P.M., o meglio, dovrebbe essere il P.M. L'unica
>>>> soluzione è adottare dei criteri di priorità con sano realismo. La
>>>> legge attribuisce questo potere agli uffici inquirenti , che però
>>>> preferiscono non esercitarlo. Ci sono stati addirittura dei
>>>> Procuratori che si sono fatti pubblicamente vanto della loro
>>>> volontà di non dare seguito alla normativa. Alla fine, è una
>>>> questione di mentalità : bisogna capire che l'epoca del
>>>> decretificio è finita. Inutile lamentarsi se poi non si fa nulla
>>>> per cambiare.
>>>>
>>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>>
>>>> Il 29/01/2019 20:37, Matteo Centini ha scritto:
>>>>> Il problema dell’udienza preliminare, nella maggior parte dei
>>>>> distretti, è il carico eccessivo dei colleghi. Se a Milano vi era
>>>>> una situazione efficiente dipendeva certamente anche dall’adeguato
>>>>> numero di risorse. Vi sono altre realtà, temo la maggior parte,
>>>>> che viceversa sono in difficoltà. Penso a Reggio Calabria che ha
>>>>> un numero di Gip risibile come risibile è che non si sia fatto
>>>>> nulla per aiutarli. Ma molte altre realtà sono in difficoltà. In
>>>>> questo senso se l’udienza preliminare è centrale allora li
>>>>> dobbiamo concentrare le risorse.
>>>>> Quanto alle polemiche e strumentalizzazioni sono scontate se anche
>>>>> il sempre ottimo (come mi è stato fatto notare) Ferrarella parla
>>>>> di “innocenti”, che ci aspettavamo?
>>>>>
>>>>>
>>>>> Inviato da iPhone
>>>>>
>>>>> Il giorno 29 gen 2019, alle ore 19:22, Claudio Castelli
>>>>> <claudio.castelli a giustizia.it
>>>>> <mailto:claudio.castelli a giustizia.it>> ha scritto:
>>>>>
>>>>>> La riflessione sull’eccessivo numero di rinvii a giudizio sta già
>>>>>> diventando un elemento di polemica che alcuni giocano contro la
>>>>>> magistratura. Ragione di più per non lasciar cadere un problema
>>>>>> sicuramente esistente e per cercare di dare risposte concrete. In
>>>>>> primo luogo credo sia profondamente sbagliata la risposta di chi
>>>>>> crede che un rimedio sia eliminare l’udienza preliminare. La mia
>>>>>> esperienza ( ho fatto per 16 anni il GIP) dice che un buon
>>>>>> ufficio Gip fa un fortissimo filtro, e l’udienza preliminare è
>>>>>> essenziale non solo per la celebrazione dei riti alternativi, ma
>>>>>> anche per le sentenze di non luogo a procedere (il tasso di
>>>>>> n.l.p. nella mia esperienza a Milano arrivava al 20 – 25 %).
>>>>>>
>>>>>> Non solo, ma quando guardiamo i dati delle assoluzioni e proviamo
>>>>>> a distinguere tra collegiale e monocratico vediamo come il reale
>>>>>> problema che “intasa” i tribunali e da cui derivano larga parte
>>>>>> delle assoluzioni siano le citazioni dirette, proprio perché
>>>>>> totalmente prive di filtro.
>>>>>>
>>>>>> Il riscontro dei dati che ho acquisito nel distretto di Brescia
>>>>>> parlano di un tasso di assoluzioni di gran lunga inferiore nel
>>>>>> collegiale (tra il 10 ed il 20 % in meno).
>>>>>>
>>>>>> Credo che possono essere prese nell’immediato due iniziative,
>>>>>> forse non risolutive, ma che ci possono far fare passi avanti:
>>>>>>
>>>>>> ·chiedere che nei dati e nelle performance degli uffici
>>>>>> giudiziari vengono compresi anche gli esiti dei procedimenti, il
>>>>>> tasso di impugnazioni ed il tasso di conferme in appello (ed in
>>>>>> cassazione), specificando le riforme in punto di responsabilità
>>>>>> ed in punto di pena; assurdamente oggi non vi sono statistiche ed
>>>>>> ottenerle, l’ho verificato nel mio distretto, è tutt’altro che
>>>>>> facile;
>>>>>>
>>>>>> ·aprire tavoli distrettuali in cui affrontare insieme (uffici
>>>>>> giudicanti e requirenti, di primo e secondo grado) sia i criteri
>>>>>> di priorità nelle fissazioni, sia l’esito ed i tempi che hanno i
>>>>>> nostri processi, sia la capacità di definizione che un tribunale
>>>>>> e/o una corte d’appello possono avere. Si tratta di condividere i
>>>>>> problemi, di esserne consapevoli e di dare risposte, perché
>>>>>> l’attuale sistema non regge, anche per colpa nostra. Si tratta
>>>>>> anche di coinvolgere l’avvocatura su questi problemi. Non potremo
>>>>>> dare soluzioni definitive, ma migliorare la situazione
>>>>>> sicuramente si.
>>>>>>
>>>>>> Claudio Castelli – CA Brescia
>>>>>>
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