[Area] L'aumento di organico: una grande occasione

Claudio Castelli clacs a tiscali.it
Mer 6 Feb 2019 09:54:25 CET


  

L'aumento di organico di 600 unità: una grande occasione. 


L'aumento di organico di 600 unità dell'organico dei magistrati è
un'occasione da non perdere. Stupisce la scarsa attenzione destinata
anche tra di noi ad un aspetto chiave per il nostro lavoro e vanno
raccolte le sollecitazioni di Antonello Ardituro. L'organico dei
magistrati ed il suo dimensionamento va governato con grande cautela e
attenzione perché aumentare in modo indiscriminato il numero di
magistrati, come alcuni vorrebbero, porta unicamente alla
dequalificazione (quanto avvenuto a avvocati e professori universitari
dovrebbe insegnarci qualcosa). Inoltre aumentare i magistrati senza un
adeguato supporto di personale e mezzi rischia di essere uno spreco e di
non ottimizzare il nostro lavoro ed il nostro ruolo. Ma queste obiezioni
sarebbero valide se si parlasse di un aumento molto più sostenuto delle
600 unità (+ 6 %) rispetto all'attuale quadro. Dobbiamo sempre ricordare
che dai dati CEPEJ risulta che il rapporto tra giudici e popolazione è
tra i più bassi in Europa. Come abbiamo un rapporto bassissima di
addetti giudiziari rispetto alla popolazione. Un aumento contenuto di
magistrati ed una copertura e aumento di organico del personale sono
oggi necessari e possono servire non solo a mantenere un indice di
definizione positiva, ma a aggredire quell'arretrato che oggi impedisce
di fare un salto di qualità. Il problema su cui dobbiamo concentrarci è
piuttosto discutere e arrivare a proposte su come distribuirli. Credo
che sul terreno ci siano due problemi su cui ragionare.   

Il primo è
la proposta di superare l'attuale rigidità degli organici delineando una
quota flessibile da indicare a livello distrettuale che possa servire
non solo per coprire le scoperture fisiologiche (maternità, malattie),
ma anche per far fronte a emergenze e flussi particolari di lavoro e per
perseguire progetti di recupero dell'arretrato. So bene che l'esperienza
dei magistrati distrettuali non è stata felice, ma proprio da questa
esperienza dobbiamo imparare. Assicurare una permanenza minima congrua,
adottare una procedura trasparente e garantita, indicare tassativamente
le ragioni che debbono portare all'assegnazione, introdurre incentivi
per i successivi trasferimenti (eventualmente consentendo anche una
legittimazione inferiore), anche economici, potrebbero rendere
appetibile un ruolo che sinora era andato deserto in molti distretti. 


Superare la rigidità, almeno per una quota dell'aumento di organico,
può consentire una migliore adattabilità delle nostre risorse alle
esigenze del territorio. Un'ipotesi a mio avviso percorribile.   

Il
secondo problema riguarda i parametri con cui procedere alla
distribuzione. Abbiamo anzitutto diversi bacini ciascuno con una
relativa autonomia cui destinare l'aumento di organico: giudicanti e
requirenti, primo e secondo grado (per la cassazione la quota è già
fissata).   

Potrebbe essere anche l'occasione per rivedere la totale
irrazionalità di proporzioni tra Tribunali e Procure (il rapporto tra
Sostituti di una procura e giudici di un tribunale oscilla tra i 1,50 di
Nuoro ed i 3,83 di Crotone con una mediana di 2,58), e tra primo e
secondo grado.   

Dobbiamo tenere conto che il secondo grado (oltre che
la Cassazione) è oggi il vero punto debole del sistema, ma anche che
occorre mantenere un equilibrio tra i diversi gradi e che il vero
rimedio è intervenire sulle impugnazioni più che sulle Corti. E poi
occorre decidere i parametri su cui intervenire nella distribuzione
territoriale. Credo che i criteri adottati nella ridistribuzione del
2016 siano replicabili, in particolare dando rilievo, quanto al dato
meramente giudiziario, ai flussi ed in particolare alle sopravvenienze.
Riterrei del tutto errato e con effetti disincentivanti,basarsi o tenere
conto delle pendenze. Vorrebbe semplicemente lanciare il messaggio che
creare arretrato è utile e riperpetuare una politica lassista che ha già
creato enormi danni in magistratura. Il problema dell'arretrato esiste e
va affrontato di petto, ma questo può essere fatto o con un intervento
straordinario (ad esempio utilizzando magistrati in pensione) o
destinando a questo recupero in via temporanea parte della quota
flessibile distrettuale sulla base di progetti con scansioni temporali
precise debitamente monitorate.  

Una discussione aperta che credo
debba vederci protagonisti. 

 Claudio Castelli  


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