[Area] Associazionismo dei magistrati e Csm

Andrea Reale andreale a yahoo.com
Mer 26 Giu 2019 10:27:29 CEST



Il magistrato a riposo Edmondo Bruti Liberati asseconda  laprovocazione di un (ex) collega e , con le sue citazioni erudite, siautodefinisce un gentiluomo. 

Peccato che la  lettura dei due testi che suggerisce nongli abbiano consentito di tesaurizzare  i rudimentali .

L’ex Procuratore di Milano  ha lasciato senza alcunarisposta , ad esempio , le domande imbarazzanti rivoltegli dal giornalista R.Iacona nella sua trasmissione Presa diretta su "Palazzi di ingiuistizia”(ecco il link della trasmissione: Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 - video - RaiPlay), proprio quelle che ventilavano forme di collateralismo politiconell’esercizio di certe azioni penali, assertivamente  dettate daopportunità politica o da “sensibilità istituzionale”.


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Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 - video - RaiPlay

Puntata dedicata al complesso mondo della Giustizia, per capire come mai i luoghi nei quali ogni cittadino ha di...
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Resta memorabile, infine,  a proposito di  argumentumad hominem  (non proprio da ‘gentiluomo’ di Borges..)  , larisposta data da Bruti Liberati  al procuratore aggiunto Robledo: “Ricordatiche al plenum sei stato nominato aggiunto per un solo voto di scarto, un votodi Magistratura Democratica. Avrei potuto dire a uno dei miei colleghi al Csmche Robledo mi rompeva i coglioni e di andare a fare la pipì al momento delvoto, così sarebbe stata nominata la Gatto che poi avremmo sbattuto alleesecuzioni” .

Dunque l'argumentum ad hominem non è stato speso a caso dalsottoscritto.

E le citazioni dei due episodi  sono fondamentali persaggiare  la credibilità dell’interlocutore e di colui che si erge asuggeritore di proposte di autoriforma per l’ANM ed il CSM.  

E come non può un tombeur de femme  svolgere  un corso sulla  verginità, così non appareattendibile l’antidoto avverso il correntismo suggerito da un  esponentestorico delle correnti  .

Prima del merito due premesse : 

1)  la questione ha rilievo anche internazionale, per questo mipermetto di scrivere anche sulla lista Europa. Non fosse altro che propri ieriil Consiglio di Europa ed il  GRECO hanno chiesto notizie sullo statodella corruzione all’interno della magistratura italiana (Csm, il Consiglio d'Europa segue il caso: chieste informazioni all'Italia. A dicembre scriveva: "Leggi su toghe in politica" - Il Fatto Quotidiano);


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Csm, il Consiglio d'Europa segue il caso: chieste informazioni all'Itali...

F. Q.

L’Europa vuole informazioni sull’inchiesta che ha travolto il Consiglio superiore della magistratura. I summit n...
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2)  La parte iniziale  dello scritto di Bruti Liberati èfallace, come dimostra l’articolo apparso oggi a firma di Antonio Esposito (expresidente di sezione della Cassazione) sul sito di Articolo 21 (Magistratura e politica. La degenerazione correntizia nell’inchiesta della Procura di Perugia – Articolo21)


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Magistratura e politica. La degenerazione correntizia nell’inchiesta del...


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 sullaventilata ipotesi di scioglimento delle correnti: “Ciò nonsignifica affatto vietare ai magistrati il diritto di associarsi lorocostituzionalmente riconosciuto dall’art. 18 della Carta, perché il lorodiritto di associarsi – e costituire un’associazione di categoria – vieneassicurato e, di fatto, esercitato con l’iscrizione alla ANM per poterliberamente discutere, all’interno di essa, dei loro problemi nel confrontodelle diverse opinioni. È evidente che la costituzione all’internodell’associazione di gruppi di soci non ha nulla a che vedere con il giàesercitato diritto di associarsi, ma finisce per risolversi nella creazione dicentri di potere o di pressione ove può anche accadere che chi “comanda” nelgruppo, e si trovi ad essere indagato, possa rivolgersi per chiedereindebitamente aiuto al P.G. della Cassazione e a membri del CSM appartenenti alsuo gruppo o, di converso, possa complottare per “colpire” e “togliersi daicoglioni” magistrati integerrimi”.


Nel merito del sorteggio edella legge elettorale per il CSM.

Molti professori universitari(tra i quali M. Ainis, S. Mazzamuto, S.Sileoni, Y. Sintomer)  e pensatoriliberi (come E. Galli Della Loggia) hanno illustrato molto meglio di me, anchein questi giorni , la bontà del meccanismo casuale sia nella forma ‘secca’ , sia in quella  temperata  per la scelta di unorganismo  tecnico di alta amministrazione quale dovrebbe essere il CSM. 

L’esistenza di organismigiudiziari o amministrativi formati con questo criterio (tribunale deiministri, corti di assise, corte costituzionale in composizione allargata,commissioni di esami per cattedre universitarie) dimostra la praticabilitàdella soluzione e l’assenza di controindicazioni o di ‘qualunquismo’ nellacitata opzione.

La ‘politicizzazione’ dell’organo di governo autonomo è una distorsione causata dal fenomenodel correntismo, che ha introdotto la logica della rappresentanza politica inun organismo  che dovrebbe essere , al contrario, imparziale, neutrale erappresentativo di tutto l’Ordine (invece oggi ne restano esclusi proprio coloroche rifiutano le ‘appartenenze’ e che rivendicano il diritto/dovere diapparire, oltre che essere, imparziali) .

Solo chi ha il prosciutto negli occhi o chi è disonesto intellettualmente non ha presente che ilcontrollo scientifico del voto sul territorio da parte dei gruppi organizzati(ed i loro apparentamenti in diverse corti di appello ) hanno fatto diventarealcuni distretti, sotto il profilo elettorale, dei  veri e propri ‘feudi’dei ‘notabili’ della zona, con le arcinote conseguenze clientelari ed amicali. 

Il collateralismo politico ditutti i gruppi, inoltre, è l’altro elemento che induce a ritenere falso chefino ad oggi le correnti hanno costituito un  baluardo contro leinterferenze esterne. Gli ultimi fatti di cronaca ne sono la dimostrazione piùeloquente. 

Sfido E. Bruti Liberati e tuttigli altri correntocrati a dimostrare che negli anni precedenti  lacomponente politica del Consiglio non abbia influenzato in modo determinante lescelte dei vertici giudiziari, ovviamente con il plauso e la connivenza dellacomponente togata.

Questo, in realtà, è il motivofondamentale per cui neanche la politica oggi vuole il sorteggio. 

Molto meglio una magistraturarassicurante  e controllabile attraverso i gruppi organizzati , che la scelta casuale di esponenti del tutto indipendenti e sganciati daqualsivoglia  lobby e/o gruppo di potere.

Spero di avere fornito qualchespunto un po’ più solido, adesso , al nostro ex Collega.

Peraltro risparmiandosull’acquisto dei suoi , sicuramente imperdibili, pamphlet sulla retoricaargomentativa….

Un caro saluto,

Andrea Reale






I-------- Messaggio originale --------Da: Edmondo <ed.brutiliberati a gmail.com> Data: 25/06/19 14:20 (GMT+01:00) A: area a areaperta.it Oggetto: [Area] Associazionismo dei magistrati e Csm 

  

  

  

Borges Storia dell’eternità, Adelphi, Milano 1997, p.130 cita Thomas De Quincey, Writings, XI, p.266

  

“Un gentiluomo durante una discussione teologico o letteraria ricevette in faccia un bicchiere di vino. L’aggredito non batté ciglio e disse all’aggressore: “Questa signore è solo una digressione, aspetto la sua argomentazione”

  

Caro Collega, caro Andrea Reale,

già in altra occasione ti avevo segnalato una lettura  Adelino Cattani, Botta e risposta. L’arte della replica, Il Mulino, Bologna 2001, non recentissimo, ma tuttora agevolmente reperibile anche su Amazon al modico prezzo di euro 18,70. E’ una efficace sintesi per chi non voglia approfondire con il classici trattati sull’argomentazione. 

Potresti rinvenirvi spunti per argomenti un po’ più solidi dell’ argumentum ad hominem…

Un caro saluto

Edmondo Bruti Liberati

  

  

  

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Da: Andrea Reale
Inviato: martedì 25 giugno 2019 11:10
A: 'Edmondo'; europa a magistraturademocratica.it
Oggetto: R: [Europa] Associazionismo dei magistrati e Csm

  

A E. Bruti Liberati, profondo conoscitore delle dinamiche associative e consiliari, non fosse altro per la vicenda che lo ha riguardato, prima del pensionamento,  nello asserito scontro con il Procuratore aggiunto di Milano, A. Robledo,  è meglio rispondere con le stesse parole  rivolte dal Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella in commemorazione di Giorgio Ambrosoli:  

“Ritrarsi dalle proprie responsabilità, fingere di non vedere non è un comportamento neutrale”.

“Al contrario costituisce un obiettivo e concreto aiuto alla illegalità e a chi la coltiva”.

Per potere, come magistrati e come cittadini italiani,   recuperare credibilità e fiducia nella istituzione consiliare, sarebbe il caso che  certi personaggi si facessero definitivamente da parte….

Purtroppo, persino dopo i gravissimi fatti in corso di accertamento a Perugia,  sono ancora loro i mentori dell’attività associativa (e non solo).

Mala tempora currunt, sed peiora parantur! 

Andrea Reale (giudice Tribunale Ragusa)

  

  

Read more at https://qds.it/sergio-mattarella-fingere-di-non-vedere-aiuta-lillegalita/#HjiJlsrmB525JRf2.99

  

Da: Europa [mailto:europa-bounces a magistraturademocratica.it] Per conto di Edmondo
Inviato: martedì 25 giugno 2019 09:22
A: europa a magistraturademocratica.it
Oggetto: [Europa] Associazionismo dei magistrati e Csm

  

  

  

Per chi fosse interessato allego PDF di un mio contributo pubblicato su Corriere della sera di oggi 25 giugno 2019.

Trascrivo anche di seguito il più ampio testo da cui, per ovvie ragioni di spazio, ho tratto quello pubblicato sul quotidiano

Edmondo Bruti Liberati

  

Il Csm e le  “correnti” dei magistrati 

Edmondo Bruti Liberati

  

In tutti i paesi europei esistono associazioni di magistrati, espressione di un diritto di libertà dei magistrati, incoraggiato come elemento di crescita della coscienza professionale già in un testo adottato a livello Onu nel 1985. 

“Magna carta dei giudici” approvata, in ambito Consiglio d’Europa, nel 2010 art.12:” I giudici hanno diritto di aderire ad associazioni di magistrati, nazionali o internazionali, con il compito di difendere la missione della magistratura nella società”. Raccomandazione (2012) 12 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa art. 25: «I giudici devono essere liberi di formare o aderire a organizzazioni professionali che abbiano come obbiettivo di difendere la loro indipendenza, proteggere i loro interessi e promuovere lo stato di diritto». In molti paesi, Francia, Spagna. Belgio e Germania, sono attive diverse associazioni di magistrati (alcune delle quali sono una sezione di sindacati generali), senza che ciò desti alcuno scandalo;  queste associazioni concorrono alle elezioni dei Consigli superiori o Consigli di giustizia, nelle varie declinazioni che queste istituzioni presentano nei diversi paesi.

L’Italia è oggi uno dei pochi paesi in Europa ad avere un'unica associazione di magistrati, che in sostanza è una federazione di diversi gruppi, le “correnti. All’Anm  è iscritta oggi la quasi totalità dei magistrati italiani e le elezioni per il Comitato direttivo centrale vedono tuttora una partecipazione elevatissima. Pur a fronte degli aspetti deteriori, clamorosamente oggi venuti in evidenza, non si deve dimenticare il pluralismo che si manifesta con le diverse correnti ha operato negli anni come controspinta rispetto al monolitismo e alla chiusura della corporazione. 

Nelle elezioni del Csm del 1972, tenute con un sistema maggioritario la corrente di Magistratura Indipendente, grazie ad un efficace sistema di alleanze e di concentrazione dei voti, riesce ad assicurare al suo schieramento tutti i seggi con ­circa il 40% dei voti. Questo paradossale risultato, costituisce lo stimolo alla riforma del sistema elettorale.

Tra le argomentazioni addotte nel dibattito parlamentare a favore del sistema proporzionale, adottato con la legge 695 del 1975,spicca l'intervento dell'on. Renato Dell'Andro, all'epoca sottosegretario alla giusti­zia e futuro giudice costituzionale, nella seduta di Commissione giustizia del Senato dell'8 aprile 1975: « Occorre  evitare il rischio che il consiglio superiore si trasformi in organo corporativo, ma tale eventualità viene fugata proprio dall'adozione del sistema elettorale proporzionale. […] L'unità in seno a qualsiasi organo non deve essere raggiunta con l'imposizione, ma deve nascere dal dialogo, dal controllo, dai contrasti».

­È proprio la forte rappresentatività del Csm delle “correnti” che gli consente di affrontare la prova durissima del terrorismo. Nei momenti più duri dell'attacco del terrorismo il Csm si pone come punto di riferimento per la magistratura e per la legalità. Vittorio Bachelet, assassinato dalle brigate rosse il 12 febbraio 1980, paga con la vita per il ruolo di primo piano svolto dal Csm, sotto il suo impulso e con il sostegno pieno del presidente Pertini, nella tenuta delle istituzioni democratiche. 

Il sistema elettorale del Csm è stato nel corso degli ultimi decenni, il terreno sul quale il sistema politico, dietro la bandiera del contrasto al “correntismo”, ha perseguito in realtà l’obbiettivo di recuperare momenti di influenza della politica sull'organo di governo autonomo della magistratura. Il sistema ora vigente ha ottenuto esattamente il risultato opposto. Le “correnti” esistono e nessun sistema elettorale può sopprimerle finché hanno un radicamento; il sistema elettorale invece può contribuire a ridurre il peso degli apparati allargando le possibilità di scelta degli elettori che pure continuino a fare riferimento ad una o altra corrente. 

Il criterio della elezione per i componenti del Csm, che è stato posto in Costituzione, non ha solo il valore di far vivere il Csm ai magistrati come organo di cui portano la responsabilità e la responsabilità principale, essendo minoritaria la partecipazione dei laici. Ma si fonda anche sulla esigenza che nel comporre il Csm si tenga conto della specifica attitudine per una funzione, quella di “amministrazione della giurisdizione”, che richiede, oltre a tutte le qualità del buon giudice anche quella ulteriore, che non è di tutti e non a tutti è richiesta, di approfondite conoscenze ordinamentali e capacità di confrontarsi con la organizzazione di un sistema complesso come quello della giustizia, nei suoi diversi aspetti.

Il sistema elettorale vigente è pessimo, ma se stiamo al dibattito attuale, nel quale ha spazio la proposta del sorteggio in varie declinazioni (senza neppure la consapevolezza istituzionale dell’on. Almirante, che  nel 1972 riteneva necessaria una legge costituzionale), vi è il rischio che si riesca a fare ancora peggio. 

Il sistema del 1975, strutturato per liste concorrenti in collegio unico nazionale, con limitato numero di preferenze e piccola soglia di sbarramento attenuava le spinte localistiche e la limitata soglia di sbarramento ha assicurato, in una tornata, la elezione di un esponente fuori delle correnti tradizionali. Quello che nel sistema politico generale è presentato come pregio, la “vicinanza eletto-elettori”, nel sistema del Csm è esattamente ciò che si deve vedere come dato negativo, essendo un incentivo alle spinte localistiche.

La polemica contro le correnti vede poi alcuni argomenti che nel corso degli anni vengono semplicemente “rovesciati”. Finché, prima della caduta dei muri e della “fine delle ideologie”, il confronto tra le correnti, pensiamo agli anni settanta, era molto forte e talora aspro, si stigmatizzava la “politicizzazione”, senza nemmeno darsi carico della evidenza che “destra” e “sinistra” nella magistratura non sono mai state la meccanica riproposizione degli schieramenti politici generali. Oggi, all’opposto, si sente dire che allora sì le correnti avevano una loro ragione, oggi venuta meno con la “fine delle ideologie”; ma ancora una volta si prospetta una meccanica riproposizione che non ha riscontro nella realtà. Nonostante la “fine delle ideologie” i magistrati, come tutti, sono piuttosto conservatori o piuttosto innovatori, e si devono, singolarmente e nell’ambito associativo, confrontare con la molteplicità dei temi specifici che il mutamento della società e della legislazione propongono. E come sempre la tensione sarà tra il ripiegamento corporativo (che oggi assume talora il nuovo linguaggio del populismo) e la apertura al confronto e alla ricerca del modo in cui la tutela dei diritti si pone oggi a fronte dei nuovi problemi.

Proprio le clamorose vicende che hanno investito il Csm indicano come le peggiori derive sono conseguenza di ambigui occulti rapporti tra “notabili” che si muovono del tutto trasversalmente rispetto a quello che dovrebbe essere l’aperto e trasparente confronto nelle sedi proprie. Proprio questa torsione ha prodotto il clamoroso salto di qualità che ha visto all’opera, per influenzare la nomina ad incarichi direttivi, rapporti tra magistrati (componenti ed ex componenti del Csm) ed esponenti politici, uno dei quali indagato.

Qualunque riforma del sistema elettorale dovrebbe misurarsi con principi fondamentali: la libertà di opinione e di associazione e il contributo che i corpi intermedi apportano alla vita della democrazia. Paradossalmente il migliore incentivo alle clamorose deviazioni che abbiamo visto può venire proprio da un Csm che in nome di del rapporto più stretto elettori ed eletti potrebbe divenire un Csm di “notabili”. In quanto tali  attenti alle esigenze localistiche del “collegio” e, nella inevitabile confronto con gli altri eletti per la formazione di maggioranze, una volta svincolati da ogni riferimento a impostazioni generali sulla organizzazione giudiziaria, ancora più sensibili al demone dell’esercizio del potere. Sistemi maggioritari poi, nelle elezioni politiche generali, vantano il pregio di favorire la aggregazione di maggioranze stabili in prospettiva di governabilità: esattamente l’opposto di ciò che si dovrebbe auspicare per il Csm. 

Il monito del presidente Mattarella “voltare pagina”  potrà  trovare attuazione  se i magistrati italiani sapranno muoversi sul percorso indicato dallo stesso Presidente:”Occorre far comprendere che la Magistratura italiana – e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione – hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità.”

  

Sono necessarie riforme su diversi aspetti dell’ordinamento giudiziario e del funzionamento del Csm: E’ imprescindibile una modifica dell’attuale pessimo sistema elettorale, ma occorre evitare facili suggestioni come quella del sorteggio, comunque declinato, o proposte di meccanismi che non tengono conto della specificità dell’organo Csm. Gli errori del passato dovrebbero essere meditati dal legislatore e prima ancora da tutti coloro che in questi giorni avanzano le più disparate proposte.

  

  

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Il Csm e le  “correnti” dei magistrati 

Edmondo Bruti Liberati

  

  

  

  

  

  

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-------- Messaggio originale --------Da: Edmondo <ed.brutiliberati a gmail.com> Data: 25/06/19  14:20  (GMT+01:00) A: area a areaperta.it Oggetto: [Area] Associazionismo dei magistrati e Csm    Borges Storia dell’eternità, Adelphi, Milano 1997, p.130 cita Thomas De Quincey, Writings, XI, p.266 “Un gentiluomo durante una discussione teologico o letteraria ricevette in faccia un bicchiere di vino. L’aggredito non batté ciglio e disse all’aggressore: “Questa signore è solo una digressione, aspetto la sua argomentazione” Caro Collega, caro Andrea Reale,già in altra occasione ti avevo segnalato una lettura  Adelino Cattani, Botta e risposta. L’arte della replica, Il Mulino, Bologna 2001, non recentissimo, ma tuttora agevolmente reperibile anche su Amazon al modico prezzo di euro 18,70. E’ una efficace sintesi per chi non voglia approfondire con il classici trattati sull’argomentazione. Potresti rinvenirvi spunti per argomenti un po’ più solidi dell’ argumentum ad hominem…Un caro salutoEdmondo Bruti Liberati   Inviato da Posta per Windows 10 Da: Andrea RealeInviato: martedì 25 giugno 2019 11:10A: 'Edmondo'; europa a magistraturademocratica.itOggetto: R: [Europa] Associazionismo dei magistrati e Csm A E. Bruti Liberati, profondo conoscitore delle dinamiche associative e consiliari, non fosse altro per la vicenda che lo ha riguardato, prima del pensionamento,  nello asserito scontro con il Procuratore aggiunto di Milano, A. Robledo,  è meglio rispondere con le stesse parole  rivolte dal Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella in commemorazione di Giorgio Ambrosoli:  “Ritrarsi dalle proprie responsabilità, fingere di non vedere non è un comportamento neutrale”.“Al contrario costituisce un obiettivo e concreto aiuto alla illegalità e a chi la coltiva”.Per potere, come magistrati e come cittadini italiani,   recuperare credibilità e fiducia nella istituzione consiliare, sarebbe il caso che  certi personaggi si facessero definitivamente da parte….Purtroppo, persino dopo i gravissimi fatti in corso di accertamento a Perugia,  sono ancora loro i mentori dell’attività associativa (e non solo).Mala tempora currunt, sed peiora parantur! Andrea Reale (giudice Tribunale Ragusa)  Read more at https://qds.it/sergio-mattarella-fingere-di-non-vedere-aiuta-lillegalita/#HjiJlsrmB525JRf2.99 Da: Europa [mailto:europa-bounces a magistraturademocratica.it] Per conto di EdmondoInviato: martedì 25 giugno 2019 09:22A: europa a magistraturademocratica.itOggetto: [Europa] Associazionismo dei magistrati e Csm   Per chi fosse interessato allego PDF di un mio contributo pubblicato su Corriere della sera di oggi 25 giugno 2019.Trascrivo anche di seguito il più ampio testo da cui, per ovvie ragioni di spazio, ho tratto quello pubblicato sul quotidianoEdmondo Bruti Liberati Il Csm e le  “correnti” dei magistrati Edmondo Bruti Liberati In tutti i paesi europei esistono associazioni di magistrati, espressione di un diritto di libertà dei magistrati, incoraggiato come elemento di crescita della coscienza professionale già in un testo adottato a livello Onu nel 1985. “Magna carta dei giudici” approvata, in ambito Consiglio d’Europa, nel 2010 art.12:” I giudici hanno diritto di aderire ad associazioni di magistrati, nazionali o internazionali, con il compito di difendere la missione della magistratura nella società”. Raccomandazione (2012) 12 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa art. 25: «I giudici devono essere liberi di formare o aderire a organizzazioni professionali che abbiano come obbiettivo di difendere la loro indipendenza, proteggere i loro interessi e promuovere lo stato di diritto». In molti paesi, Francia, Spagna. Belgio e Germania, sono attive diverse associazioni di magistrati (alcune delle quali sono una sezione di sindacati generali), senza che ciò desti alcuno scandalo;  queste associazioni concorrono alle elezioni dei Consigli superiori o Consigli di giustizia, nelle varie declinazioni che queste istituzioni presentano nei diversi paesi.L’Italia è oggi uno dei pochi paesi in Europa ad avere un'unica associazione di magistrati, che in sostanza è una federazione di diversi gruppi, le “correnti. All’Anm  è iscritta oggi la quasi totalità dei magistrati italiani e le elezioni per il Comitato direttivo centrale vedono tuttora una partecipazione elevatissima. Pur a fronte degli aspetti deteriori, clamorosamente oggi venuti in evidenza, non si deve dimenticare il pluralismo che si manifesta con le diverse correnti ha operato negli anni come controspinta rispetto al monolitismo e alla chiusura della corporazione. Nelle elezioni del Csm del 1972, tenute con un sistema maggioritario la corrente di Magistratura Indipendente, grazie ad un efficace sistema di alleanze e di concentrazione dei voti, riesce ad assicurare al suo schieramento tutti i seggi con ­circa il 40% dei voti. Questo paradossale risultato, costituisce lo stimolo alla riforma del sistema elettorale.Tra le argomentazioni addotte nel dibattito parlamentare a favore del sistema proporzionale, adottato con la legge 695 del 1975,spicca l'intervento dell'on. Renato Dell'Andro, all'epoca sottosegretario alla giusti­zia e futuro giudice costituzionale, nella seduta di Commissione giustizia del Senato dell'8 aprile 1975: « Occorre  evitare il rischio che il consiglio superiore si trasformi in organo corporativo, ma tale eventualità viene fugata proprio dall'adozione del sistema elettorale proporzionale. […] L'unità in seno a qualsiasi organo non deve essere raggiunta con l'imposizione, ma deve nascere dal dialogo, dal controllo, dai contrasti».­È proprio la forte rappresentatività del Csm delle “correnti” che gli consente di affrontare la prova durissima del terrorismo. Nei momenti più duri dell'attacco del terrorismo il Csm si pone come punto di riferimento per la magistratura e per la legalità. Vittorio Bachelet, assassinato dalle brigate rosse il 12 febbraio 1980, paga con la vita per il ruolo di primo piano svolto dal Csm, sotto il suo impulso e con il sostegno pieno del presidente Pertini, nella tenuta delle istituzioni democratiche. Il sistema elettorale del Csm è stato nel corso degli ultimi decenni, il terreno sul quale il sistema politico, dietro la bandiera del contrasto al “correntismo”, ha perseguito in realtà l’obbiettivo di recuperare momenti di influenza della politica sull'organo di governo autonomo della magistratura. Il sistema ora vigente ha ottenuto esattamente il risultato opposto. Le “correnti” esistono e nessun sistema elettorale può sopprimerle finché hanno un radicamento; il sistema elettorale invece può contribuire a ridurre il peso degli apparati allargando le possibilità di scelta degli elettori che pure continuino a fare riferimento ad una o altra corrente. Il criterio della elezione per i componenti del Csm, che è stato posto in Costituzione, non ha solo il valore di far vivere il Csm ai magistrati come organo di cui portano la responsabilità e la responsabilità principale, essendo minoritaria la partecipazione dei laici. Ma si fonda anche sulla esigenza che nel comporre il Csm si tenga conto della specifica attitudine per una funzione, quella di “amministrazione della giurisdizione”, che richiede, oltre a tutte le qualità del buon giudice anche quella ulteriore, che non è di tutti e non a tutti è richiesta, di approfondite conoscenze ordinamentali e capacità di confrontarsi con la organizzazione di un sistema complesso come quello della giustizia, nei suoi diversi aspetti.Il sistema elettorale vigente è pessimo, ma se stiamo al dibattito attuale, nel quale ha spazio la proposta del sorteggio in varie declinazioni (senza neppure la consapevolezza istituzionale dell’on. Almirante, che  nel 1972 riteneva necessaria una legge costituzionale), vi è il rischio che si riesca a fare ancora peggio. Il sistema del 1975, strutturato per liste concorrenti in collegio unico nazionale, con limitato numero di preferenze e piccola soglia di sbarramento attenuava le spinte localistiche e la limitata soglia di sbarramento ha assicurato, in una tornata, la elezione di un esponente fuori delle correnti tradizionali. Quello che nel sistema politico generale è presentato come pregio, la “vicinanza eletto-elettori”, nel sistema del Csm è esattamente ciò che si deve vedere come dato negativo, essendo un incentivo alle spinte localistiche.La polemica contro le correnti vede poi alcuni argomenti che nel corso degli anni vengono semplicemente “rovesciati”. Finché, prima della caduta dei muri e della “fine delle ideologie”, il confronto tra le correnti, pensiamo agli anni settanta, era molto forte e talora aspro, si stigmatizzava la “politicizzazione”, senza nemmeno darsi carico della evidenza che “destra” e “sinistra” nella magistratura non sono mai state la meccanica riproposizione degli schieramenti politici generali. Oggi, all’opposto, si sente dire che allora sì le correnti avevano una loro ragione, oggi venuta meno con la “fine delle ideologie”; ma ancora una volta si prospetta una meccanica riproposizione che non ha riscontro nella realtà. Nonostante la “fine delle ideologie” i magistrati, come tutti, sono piuttosto conservatori o piuttosto innovatori, e si devono, singolarmente e nell’ambito associativo, confrontare con la molteplicità dei temi specifici che il mutamento della società e della legislazione propongono. E come sempre la tensione sarà tra il ripiegamento corporativo (che oggi assume talora il nuovo linguaggio del populismo) e la apertura al confronto e alla ricerca del modo in cui la tutela dei diritti si pone oggi a fronte dei nuovi problemi.Proprio le clamorose vicende che hanno investito il Csm indicano come le peggiori derive sono conseguenza di ambigui occulti rapporti tra “notabili” che si muovono del tutto trasversalmente rispetto a quello che dovrebbe essere l’aperto e trasparente confronto nelle sedi proprie. Proprio questa torsione ha prodotto il clamoroso salto di qualità che ha visto all’opera, per influenzare la nomina ad incarichi direttivi, rapporti tra magistrati (componenti ed ex componenti del Csm) ed esponenti politici, uno dei quali indagato.Qualunque riforma del sistema elettorale dovrebbe misurarsi con principi fondamentali: la libertà di opinione e di associazione e il contributo che i corpi intermedi apportano alla vita della democrazia. Paradossalmente il migliore incentivo alle clamorose deviazioni che abbiamo visto può venire proprio da un Csm che in nome di del rapporto più stretto elettori ed eletti potrebbe divenire un Csm di “notabili”. In quanto tali  attenti alle esigenze localistiche del “collegio” e, nella inevitabile confronto con gli altri eletti per la formazione di maggioranze, una volta svincolati da ogni riferimento a impostazioni generali sulla organizzazione giudiziaria, ancora più sensibili al demone dell’esercizio del potere. Sistemi maggioritari poi, nelle elezioni politiche generali, vantano il pregio di favorire la aggregazione di maggioranze stabili in prospettiva di governabilità: esattamente l’opposto di ciò che si dovrebbe auspicare per il Csm. Il monito del presidente Mattarella “voltare pagina”  potrà  trovare attuazione  se i magistrati italiani sapranno muoversi sul percorso indicato dallo stesso Presidente:”Occorre far comprendere che la Magistratura italiana – e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione – hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità.” Sono necessarie riforme su diversi aspetti dell’ordinamento giudiziario e del funzionamento del Csm: E’ imprescindibile una modifica dell’attuale pessimo sistema elettorale, ma occorre evitare facili suggestioni come quella del sorteggio, comunque declinato, o proposte di meccanismi che non tengono conto della specificità dell’organo Csm. Gli errori del passato dovrebbero essere meditati dal legislatore e prima ancora da tutti coloro che in questi giorni avanzano le più disparate proposte.  Inviato da Posta per Windows 10 Il Csm e le  “correnti” dei magistrati Edmondo Bruti Liberati      Mail priva di virus. www.avast.com     
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