[Area] R: R: R: Csm, fermare la guerra per bande

thorgiov thorgiov a libero.it
Lun 1 Lug 2019 15:33:41 CEST


Hai posto una domanda : perché tanti colleghi per bene pensano che solo 
se fai parte di una corrente potrai essere eletto al Csm o potrai avere 
un posto di capo ufficio o un posto da magistrato segretario del csm e 
dell' ufficio studi o addirittura un posto in Corte di Cassazione? La 
risposta è semplice : perchè è vero. Soprattutto è indubbio che una 
volta ottenuto il posto, anche per meriti propri, per effetto della 
regola della temporaneità bisogna darsi da fare da subito per trovare un 
altro posto da qualche parte, perchè altrimenti si rischia di ritornare 
nei ranghi. E bisogna darsi da fare non solo con le correnti, ma anche 
con la politica, perchè esiste la componente laica del CSM. La politica 
ha capito benissimo che il carrierismo è il vero punto debole dei 
magistrati, e non a caso quando si tratta di nomine i laici del CSM 
votano sempre compatti. Sanno che solo in questo modo possono essere 
determinanti. Inoltre la politica può garantire altri posti, per esempio 
nei ministeri o nella scuola della Magistratura. Alla fine chi ottiene 
l'incarico direttivo o anche semplicemente un posto al sole da qualche 
altra parte dovrà pur sempre ringraziare qualcuno, e così l'indipendenza 
della magistratura semplicemente finisce. Io però mi faccio un'altra 
domanda : perchè tanti colleghi per bene e capaci pensano che un 
magistrato conti qualcosa solo se ricopre un incarico direttivo o 
semidirettivo o se ottiene un incarico fuori ruolo ? In teoria non 
dovrebbe essere così, almeno se si legge la Costituzione. Esiste però 
quell'idea sbagliata di fondo di cui ho fatto menzione, per cui se non 
si è presidenti di qualcosa non si è nulla. Questo è l'aspetto più 
triste della vicenda . Noi magistrati abbiamo un buono stipendio, delle 
garanzie di indipendenza interna che negli altri settori del pubblico 
sono inimmaginabili, e buttiamo tutto per aria per seguire ambizioni 
personali. Come dice quel vecchio proverbio siciliano che ho citato più 
volte ? Cumannari è megghiu di futtiri. Sia chiaro, io la penso 
diversamente. Però capisco anche i molti colleghi che non sono affatto 
interessati alla seconda alternativa e pensano che fare semplicemente i 
magistrati sia troppo poco. Del resto ognuno ha i suoi gusti. Allora io 
ribadisco che l'unica soluzione efficace sarebbe quella di non indurre 
in tentazione. Sarebbe sufficiente stabilire una volta per tutte la 
regola della temporaneità assoluta negli incarichi direttivi e 
semidirettivi o vietare gli incarichi fuori ruolo, e tutto cambierebbe. 
Ma questo non si fa perchè non piace a nessuno. Non piace ai magistrati, 
perchè le loro ambizioni di carriera e di gratificazione economica ( ci 
sono posti fuori ruolo davvero convenienti sotto questo profilo ) 
verrebbero vanificate. Non piace ai politici perchè toglierebbe loro un 
efficacissimo strumento di controllo sul potere giudiziario. Vedo troppa 
ipocrisia in giro sulla vicenda della indagine di Perugia. Noi sappiamo 
benissimo che certe prassi sono sempre state la regola. Ci indignamo, o 
meglio fingiamo di indignarci adesso semplicemente perchè ora lo sa 
anche il grosso dell'opinione pubblica. Il re è nudo, e visto nella sua 
nudità, da tutti, offre uno spettacolo pessimo.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 01/07/2019 14:26, Paolo Giovagnoli ha scritto:
>
> io non credo che prima della Costituzione repubblicana, della 
> istituzione della Corte costituzionale e del Consiglio superiore dalla 
> magistratura, le correnti della magistratura abbiano "fatto tanto per 
> distinguersi da altri settori della pubblica amministrazione 
> sottomessi alla politica". Un personaggio esemplare di quella 
> magistratura fu *Gaetano Azzariti*(Napoli 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Napoli>,23 marzo 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/23_marzo>1881 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/1881>–Roma 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Roma>,5 gennaio 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/5_gennaio>1961 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/1961>), magistrato, giurista 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Giurista>epolitico 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Politico>italiano 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Italia>, presidente dellaCommissione 
> sulla razza 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Tribunale_della_razza>durante ilregime 
> fascista <https://it.wikipedia.org/wiki/Regime_fascista>, ministro di 
> Grazia e Giustizia nel primogoverno Badoglio 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Badoglio_I>e presidente 
> dellaCorte costituzionale 
> <https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_costituzionale>dal 1957 al 1961, 
> e la maggior parte degli altri magistrati erano come lui, quanto a 
> indipendenza, non certo quanto a ingegno. Le correnti sono state 
> straordinariamente importanti negli anni tra il 1960 e gli anni '90 
> del 1900 per la formazione culturale, direi anche morale, l' impegno 
> dei magistrati in tutti i loro orientamenti culturali e politici. Ma 
> dopo la fine della guerra fredda, la fine delle scelte di campo 
> generali e ideali, cosa sono diventate ora? perché tanti colleghi per 
> bene pensano che solo se fai parte di una corrente potrai essere 
> eletto al Csm o potrai avere un posto di capo ufficio o un posto da 
> magistrato segretario del csm e dell' ufficio studi o addirittura un 
> posto in Corte di Cassazione. Io credo che sia sbagliato non 
> approfondire le ragioni di tante critiche e sfiducia.
>
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di PM Ardigò 
> <mario.ardigo a giustizia.it>
> *Inviato:* lunedì 1 luglio 2019 13:49
> *A:* Area a areaperta.it
> *Oggetto:* [Area] R: R: R: Csm, fermare la guerra per bande
>
> Le due persone che hai nominato erano degli “ex”, e da molto tempo. 
> Non erano e non sono capi di nulla, nel nostro associazionismo.  Se 
> hanno espresso un potere sugli altri, si è trattato di un potere 
> personale, non derivato dalle dinamiche democratiche del nostro 
> associazionismo.
>
>  Le “correnti”, che poi sono le varie articolazioni del nostro 
> associazionismo e non fanno riferimento a un partito che le ingloba, 
> come nella politica, e dunque non hanno veramente i connotati delle 
> “correnti”,   devono aver voce nell’autogoverno, non sono solo enti 
> culturali. Senza di esse semplicemente non esiste l’autogoverno, ma 
> solo  l’eterogoverno temperato dalla presenza di eletti dai governati 
> che però non hanno i mezzi e la forza di resistere, né la capacità di 
> capire. Come nella politica, c’è un modo onorevole e uno disonorevole 
> di “governare”. Bisogna scegliere il primo, e correggersi se si agisce 
> nell’altro modo. L’azzardo morale è tentazione di ogni ente 
> collettivo, partito, impresa, sindacato, governante, amministratore, 
> addirittura giudice ecc. che sia. Il soggetto etico però se lo vieta. 
> Se non c’è questo abito etico, ogni regola formale può essere elusa. 
> Si vive nell’ipocrisia. Tutti sono tentati, tutti possono cadere. 
> Quando accade si può rimanere nell’ipocrisia o fare chiarezza, in sé e 
> con gli altri. Il nostro associazionismo deve fare chiarezza: siamo 
> stati deboli. Ecco l’autocritica che possiamo farci. Dovevamo essere 
> in grado di prevenire.
>
>   Se uno è iscritto a un gruppo che si vieta in modo assoluto 
> commistioni tra vita associative e politica, facendone addirittura la 
> propria ragione di distinzione dagli altri gruppi, tanto che lo 
> inserisce nella propria denominazione,  perché poi accetta di 
> partecipare a certi incontri? E, ancor prima, di lasciarsi convocare. 
> Questo vorrei sapere. Ma se ci va, è lui in questione, non il suo 
> gruppo, almeno  fintanto che quest’ultimo non decida di assecondarlo, 
> facendo dell’azzardo morale una deliberazione collettiva. Cosa che, 
> per quanto finora si è saputo, è mancato nella vicenda che ci occupa.
>
>  La storia della magistratura italiana indica che senza il nostro 
> associazionismo (del quale nel 2011 abbiamo celebrato i 150 anni) essa 
> non avrebbe preso a distinguersi dagli altri settori della pubblica 
> amministrazione, sottomessi alla politica. La storia, direi l’epopea, 
> della magistratura italiana è una storia collettiva, non (solo) di 
> belle individualità.
>
> Mario Ardigò
>
> *Da:*Paolo Giovagnoli [mailto:paolo.giovagnoli a giustizia.it]
> *Inviato:* lunedì 1 luglio 2019 13:14
> *A:* Mario Ardigo'; Area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] R: R: Csm, fermare la guerra per bande
>
> E' strano il ragionamento di Ardigò, tutto formale, teorico, lontano 
> dalla realtà;  mi pare trascuri l' aspetto principale della vicenda: 
> Ferri e Palamara, avevano un ruolo nell' organizzare le maggioranze 
> per le nomine dei capi degli ufficio perché erano dei capi corrente, 
> persone, riconosciute dai consiglieri in carica del Csm come molto 
> influenti nel determinare la loro elezione a membri del CSM e per 
> questo in grado di influire sul voto degli appartenenti alle correnti 
> consiglieri del CSM, che potevano costituire le maggioranze che 
> decidevano le nomine.
>
> Non credo che questo si possa negare o ignorare. Le correnti c' 
> entrano molto nella vicenda negativa scoperta, che consiste nel fatto 
> che i capi degli uffici non sono scelti in base alla loro capacità di 
> contribuire al buon  andamento dell' ufficio, ma in base al modo in 
> cui possono influire su processi e indagini importanti per coloro che 
> (essendo di fatto dei capi corrente) orientano le maggioranze nel Csm. 
> Se le correnti della magistratura vogliono continuare ad esistere come 
> gruppi culturali, dovrebbero contribuire a riformare il sistema 
> elettorale, in modo tale che non siano più Ferri e Palamara o altri 
> loro epigoni a decidere chi verrà eletto consigliere del CSM. Paolo 
> Giovagnoli
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di PM Ardigò 
> <mario.ardigo a giustizia.it>
> *Inviato:* lunedì 1 luglio 2019 12:19
> *A:* Area a areaperta.it
> *Oggetto:* [Area] R: R: Csm, fermare la guerra per bande
>
> Caro Andrea,
>
> il negazionismo è doveroso nei confronti di versioni dei fatti non 
> corrette.
>
> Nonostante le estrapolazioni frettolose, il nostro correntismo in 
> quella vicenda, per ciò che è emerso finora, non c’entra nulla.
>
>  I membri del CSM che si sono autosospesi / dimessi non rivestivano 
> cariche nel nostro associazionismo e nemmeno le altre persone, che, a 
> quello che si è saputo, erano presenti. Questi sono fatti.
>
> La corrente che è stata più danneggiata è quella che, in ogni caso, 
> avrebbe espresso il capo della Procura di Roma. I membri del CSM da 
> essa espressi, nel partecipare alla famosa riunione ad ora tarda, 
> hanno violato chiare e drastiche disposizioni dello statuto del loro 
> gruppo che vietano in modo assoluto commistioni tra l’associazionismo 
> di categoria e la politica. Leggere per credere. Magistratura 
> Indipendente si chiama così proprio per un particolare impegno di 
> indipendenza dalla politica.
>
>  I fatti dello scorso maggio, per quello che si è saputo, esprimono 
> più che altro un problema della politica, non del nostro 
> associazionismo, e semmai dei membri del CSM che hanno accettato di 
> farsi convocare dalla politica in quella riunione, in una sede non 
> propria per discutere con la politica del tema della successione a 
> capo della Procura di Roma.
>
>  L’addebito che può farsi al nostro associazionismo, in particolare ai 
> dirigenti dei nostri gruppi, è di non essere riusciti a prevenire la 
> cosa, semmai ne avessero avuto sentore. Chi altri, oltre ai 
> partecipanti, era informato di quella  riunione tra membri del CSM, 
> politici ed un ex presidente ANM? Questo per ora non si sa.
>
>  Dai colleghi dell’associazionismo è stata manifestata la 
> consapevolezza della debolezza (non della forza) che in 
> quest’occasione  è stata espressa dai nostri gruppi. L’elemento forte 
> è stato quello politica, quello che ha convocato, non chi si è 
> lasciato convocare. Nella politica non ho colto alcun elemento di 
> critica /autocritica, come se fosse normale che, chi debole si fa, la 
> politica se lo mangia, anche se si tratta di importanti istituzioni 
> pubbliche. Questo però contrasta, credo, anche con la gran parte degli 
> impegni statutari delle varie formazioni politiche correnti. Può 
> essere visto come espressione di un azzardo morale. Mi piacerebbe che 
> la politica raggiungesse un’intesa, senza distinzione di azioni, 
> nell’interesse  del bene pubblico: nessun politico deve convocare 
> membri del CSM per parlare di nomine e di governance  di importanti 
> uffici giudiziari al di fuori della sede del  CSM. E gli unici 
> politici che devono poter interloquire con i membri del CSM eletti dai 
> magistrati  sono i membri del CSM espressi dalla politica. Questo 
> impegno, se rispettato, impedirebbe il ripetersi di episodi come 
> quello venuto, per ora frammentariamente, alla luce.
>
> Se poi fosse dimostrato che nella vicenda sono stati implicati anche 
> dirigenti del nostro associazionismo, mi ricrederò.
>
> Mario Ardigò
>
> *Da:*Andrea Reale [mailto:andreale a yahoo.com]
> *Inviato:* lunedì 1 luglio 2019 11:24
> *A:* Area a areaperta.it; PM Ardigò
> *Oggetto:* Re: [Area] R: Csm, fermare la guerra per bande
>
> /Il negazionismo non ha mai partorito frutti sani./
>
> /I fatti di Perugia sono la consacrazione del fenomeno degenerativo 
> del correntismo e coinvolgono tutto il sistema interno del governo 
> autonomo della magistratura, soprattutto della componente togata ./
>
> /Negare anche questa evidenza vuol dire non avere compreso la gravità 
> di quanto accaduto./
>
> /Non si spiegherebbero neanche le dimissioni di ben quattro 
> consiglieri togati, l'intervento tranciante del Presidente della 
> Repubblica e del Vicepresidente del Consiglio Superiore (che ha 
> testualmente detto: //Gli eventi di questi giorni sono una ferita 
> profonda e dolorosa alla magistratura e al Consiglio superiore. 
> L’associazionismo giudiziario è stato un potente fattore di 
> cambiamento e di democratizzazione della magistratura. E ancora oggi 
> svolge un ruolo prezioso. Ma consentitemi di dire che nulla di tutto 
> ciò vedo nelle *degenerazioni correntizie*, nei* giochi di potere* e 
> nei *traffici venali* di cui purtroppo evidente traccia è nelle 
> cronache di questi giorni. E dico che nulla di tutto ciò dovrà in 
> futuro macchiare l’operato del Csm. Siamo di fronte a un passaggio 
> delicato: o sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è 
> abbattuto su di noi o saremo perduti" , Roma 4.6.2019)./
>
> /Andrea Reale/
>
> On Monday, July 1, 2019, 08:15:08 AM UTC, PM Ardigò 
> <mario.ardigo a giustizia.it> wrote:
>
> I fatti del maggio scorso non sono stati espressione di dinamiche tra 
> le correnti dell’associazionismo tra magistrati. Nessuno dei 
> protagonisti noti rivestiva cariche nel nostro associazionismo. Da ciò 
> che si è saputo, si è trattato di un’azione politica verso membri del 
> CSM svoltasi completamente al di fuori del nostro associazionismo, per 
> influire sulla governance della più importante Procura distrettuale 
> italiana. Da ciò che si è saputo, non era infatti in questione solo la 
> nomina del suo nuovo capo. La prova che non si è trattato di dinamiche 
> correntizie è questa: i due candidati maggiormente quotati aderiscono, 
> per ciò che è stato scritto sui giornali, alla medesima corrente.
>
>  Ciò che andrebbe programmato è come bloccare quel tipo di tentativi 
> della politica di influire sulle dinamiche degli uffici giudiziari, se 
> li  si consideri indebiti perché espressi al di fuori della sede 
> propria, il CSM, in cui è presente una componente di derivazione 
> politica.
>
>  Mario Ardigò
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *andreale
> *Inviato:* lunedì 1 luglio 2019 08:47
> *A:* Area a areaperta.it
> *Oggetto:* [Area] Csm, fermare la guerra per bande
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
> La soluzione offerta dall'articolo che allego non la condivido.
> Mi accontenterei  che le correnti facessero un passo indietro da tutti 
> gli organi di governo autonomo, quello centrale e quelli territoriali.
> Intanto domani aspettiamo di vedere come si areni  la sezione 
> disciplinare davanti al caso Palamara (già ci sono state tre 
> astensioni  ed una richiesta di ricusazione).
> A proposito qualcuno ha altre notizie delle intercettazioni che vanno 
> dal 16 al 29 maggio? E del contenuto dell'incontro tra l'incolpato ed 
> il Procuratore generale Fuzio? Sembra calato un silenzio surreale....
> Nel frattempo l 'ANM  pensa ad organizzare assemblee  dedicate 
> 'esclusivamente' a raccogliere candidature pseudo-indipendenti per le 
> suppletive.
> Con regole (mi riferisco alle c. d. Incompatibilità) che non ha mai 
> voluto rendere statutarie .
> Il mondo magistratuale va sempre al contrario : 'magistratura 
> bandita', così dovrebbe chiamarsi l'operazione pulizia da attuare al 
> nostro interno, come sta accadendo in quello accademico!
> Buon inizio settimana,
> Andrea Reale
>
>
>
> https://www.ilsussidiario.net/editoriale/2019/6/30/csm-fermare-la-guerra-per-bande/1900045/
>
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