[Area] R: R: L'ANM, la prescrizione e il processo

Dott. Marco Patarnello marco.patarnello a giustizia.it
Ven 6 Dic 2019 09:36:28 CET


Mi sembra che il nostro bel dibattito sulla prescrizione, denso di argomenti
ragionevoli e degni di considerazione in un senso e nell’altro, ci dica che
buona parte di noi non crede che la situazione del nostro processo penale
sia recuperabile e quindi si preoccupa essenzialmente di contenere le
ingiustizie legate a questo sfascio, focalizzandosi più su alcune o su altre
a seconda della propria sensibilità . Ma la prescrizione non serve a questo.
Se tutte le energie investite (non mi riferisco tanto alle nostre, quanto a
quelle della politica e della avvocatura) a discutere di prescrizione
fossero utilizzate per parlare del problema dal versante giusto forse
avremmo fatto un passo avanti.

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Marco Imperato
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 23:59
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] R: L'ANM, la prescrizione e il processo

 

Ho cercato di seguire i tanti interventi di questi giorni e di queste ore,
tutti carichi di ragioni e argomenti.

Mi sembra però che alcuni punti non siano superabili.

1)      Qualcuno pensa seriamente che bloccare la prescrizione non
allungherà i processi? Per me è un effetto certo… non l’unico, sicuramente,
ma inevitabile (così come inevitabile che l’effetto sarà in qualche caso
quello di deresponsabilizzare la gestione del ruolo)

2)      Davvero con le prescrizioni allungate per specifici reati e la
riforma Orlando era questo il tema su cui intervenire?

3)      Possiamo avere fiducia che intanto si blocca la prescrizione (che ha
purtroppo prodotto delle ingiustizie assai frustranti) pensando e sperando
che poi verrà il resto della riforma??? Non credo che nessuno possa
seriamente farsi illusioni. E allora sarebbe stato giusto pretendere prima
diritto penale minimo, procedure più razionali, meno processi, riforma del
sistema di appello…e POI eventualmente si poteva ragionare su come evitare
le difese dal processo (che mirano in effetti non di rado solo alla
prescrizione)

4)      Consentire una durata indefinita del processo è di sinistra? Solo
perché così non si prescrive il processo ai corrotti? Io non lo credo
affatto. Già adesso vediamo arrivare condanne per droga (che in gergo già
adesso si dice che non si prescrive mai…) su persone completamente diverse
da quelle che si erano rese responsabili del fatto giudicato. A me già
questo pare inaccettabile… così come l’idea che uno Stato Leviatano allunghi
l’ombra del processo per tempi infiniti. Non sappiamo quanta sofferenza e
condanna sociale possa portare anche soltanto l’essere sotto giudizio? Deve
diventare il processo la pena? Più di quanto già non sia???

La prescrizione ha degli effetti distorsivi nel nostro sistema, ma non
perché sia di per sé un istituto sbagliato, ma per il contesto processuale e
di fatto nel quale incide.

Io credo che la posizione dell’ANM e in generale della magistratura su
questo tema, pur nella complessità dei tanti argomenti spesi anche nella
relazione di Luca al congresso di Genova, sia sbagliata nel principio e
miope strategicamente.

 

Marco Imperato

 

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Rodolfo Maria
Sabelli
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 11:37
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] L'ANM, la prescrizione e il processo

 

Nel ringraziare Area aperta per l’ospitalità, mi scuso se intervengo una
seconda volta sullo stesso argomento, ma trovo la riflessione sulla
prescrizione molto stimolante.

 

L’Anm da sempre sostiene la necessità di una riforma della prescrizione
(soprattutto dopo la novella del 2005) e di un’organica e altrettanto
necessaria riforma processuale. Tali interventi, peraltro, pur se fra loro
collegati quanto a ragioni ispiratrici ed effetti, operano su piani diversi
e non sono subordinati l’uno all’altro in una inevitabile contestualità. Del
resto, la riforma della prescrizione della quale si discute in questi
giorni, una volta bloccata, è probabile che non sarebbe riproposta in
futuro, almeno negli stessi termini.

 

Ciò non vuol dire però che l’Anm non debba continuare a chiedere con forza
un’organica e urgente riforma processuale, anzi. Nel dibattito pubblico vedo
affacciarsi una tentazione antica: quella di imporre per legge la
ragionevole durata del processo, anziché realizzarla attraverso riforme
processuali e organizzative.

 

L’imposizione di tempi rigidi alle fasi processuali, se non accompagnata da
efficaci riforme strutturali ma assistita invece da estinzioni processuali e
magari anche da nuove previsioni disciplinari, potrebbe provocare effetti
gravi, tanto più se si considerano il sovraccarico dei Tribunali e delle
Corti d’appello e di legittimità e l’ampiezza dei casi di ricorso per
cassazione.

 

Abbiamo bloccato la prescrizione, ora è solo responsabilità di voi
magistrati fare presto: ecco, questo non sarebbe accettabile.

 

Peraltro, la riforma del processo è necessaria sia per ridurre i tempi della
giustizia, sia per restituire significato e dignità al rito accusatorio.
L’obiettivo, a mio parere, dev’essere quello da un lato di promuovere i riti
alternativi (e la riforma della prescrizione potrà incoraggiare tale
risultato), dall’altro di concentrare l’istruttoria dibattimentale nel
perimetro dei temi controversi nel confronto accusa / difesa: obiettivo che
può essere favorito da una più matura cultura del processo ma che richiede
anche mirate riforme legislative, possibili anche senza toccare l’art. 111
Cost.

 

Sono certo che l’Anm saprà tenere alta l’attenzione su questi temi.

 

Rodolfo Sabelli

 

 

 

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