[Area] R: L'ANM, la prescrizione e il processo

Marco Imperato marco.imperato a giustizia.it
Gio 5 Dic 2019 23:58:39 CET


Ho cercato di seguire i tanti interventi di questi giorni e di queste ore, tutti carichi di ragioni e argomenti.
Mi sembra però che alcuni punti non siano superabili.

1)      Qualcuno pensa seriamente che bloccare la prescrizione non allungherà i processi? Per me è un effetto certo... non l'unico, sicuramente, ma inevitabile (così come inevitabile che l'effetto sarà in qualche caso quello di deresponsabilizzare la gestione del ruolo)

2)      Davvero con le prescrizioni allungate per specifici reati e la riforma Orlando era questo il tema su cui intervenire?

3)      Possiamo avere fiducia che intanto si blocca la prescrizione (che ha purtroppo prodotto delle ingiustizie assai frustranti) pensando e sperando che poi verrà il resto della riforma??? Non credo che nessuno possa seriamente farsi illusioni. E allora sarebbe stato giusto pretendere prima diritto penale minimo, procedure più razionali, meno processi, riforma del sistema di appello...e POI eventualmente si poteva ragionare su come evitare le difese dal processo (che mirano in effetti non di rado solo alla prescrizione)

4)      Consentire una durata indefinita del processo è di sinistra? Solo perché così non si prescrive il processo ai corrotti? Io non lo credo affatto. Già adesso vediamo arrivare condanne per droga (che in gergo già adesso si dice che non si prescrive mai...) su persone completamente diverse da quelle che si erano rese responsabili del fatto giudicato. A me già questo pare inaccettabile... così come l'idea che uno Stato Leviatano allunghi l'ombra del processo per tempi infiniti. Non sappiamo quanta sofferenza e condanna sociale possa portare anche soltanto l'essere sotto giudizio? Deve diventare il processo la pena? Più di quanto già non sia???
La prescrizione ha degli effetti distorsivi nel nostro sistema, ma non perché sia di per sé un istituto sbagliato, ma per il contesto processuale e di fatto nel quale incide.
Io credo che la posizione dell'ANM e in generale della magistratura su questo tema, pur nella complessità dei tanti argomenti spesi anche nella relazione di Luca al congresso di Genova, sia sbagliata nel principio e miope strategicamente.

Marco Imperato


Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Rodolfo Maria Sabelli
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 11:37
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] L'ANM, la prescrizione e il processo


Nel ringraziare Area aperta per l'ospitalità, mi scuso se intervengo una seconda volta sullo stesso argomento, ma trovo la riflessione sulla prescrizione molto stimolante.



L'Anm da sempre sostiene la necessità di una riforma della prescrizione (soprattutto dopo la novella del 2005) e di un'organica e altrettanto necessaria riforma processuale. Tali interventi, peraltro, pur se fra loro collegati quanto a ragioni ispiratrici ed effetti, operano su piani diversi e non sono subordinati l'uno all'altro in una inevitabile contestualità. Del resto, la riforma della prescrizione della quale si discute in questi giorni, una volta bloccata, è probabile che non sarebbe riproposta in futuro, almeno negli stessi termini.



Ciò non vuol dire però che l'Anm non debba continuare a chiedere con forza un'organica e urgente riforma processuale, anzi. Nel dibattito pubblico vedo affacciarsi una tentazione antica: quella di imporre per legge la ragionevole durata del processo, anziché realizzarla attraverso riforme processuali e organizzative.



L'imposizione di tempi rigidi alle fasi processuali, se non accompagnata da efficaci riforme strutturali ma assistita invece da estinzioni processuali e magari anche da nuove previsioni disciplinari, potrebbe provocare effetti gravi, tanto più se si considerano il sovraccarico dei Tribunali e delle Corti d'appello e di legittimità e l'ampiezza dei casi di ricorso per cassazione.



Abbiamo bloccato la prescrizione, ora è solo responsabilità di voi magistrati fare presto: ecco, questo non sarebbe accettabile.



Peraltro, la riforma del processo è necessaria sia per ridurre i tempi della giustizia, sia per restituire significato e dignità al rito accusatorio. L'obiettivo, a mio parere, dev'essere quello da un lato di promuovere i riti alternativi (e la riforma della prescrizione potrà incoraggiare tale risultato), dall'altro di concentrare l'istruttoria dibattimentale nel perimetro dei temi controversi nel confronto accusa / difesa: obiettivo che può essere favorito da una più matura cultura del processo ma che richiede anche mirate riforme legislative, possibili anche senza toccare l'art. 111 Cost.



Sono certo che l'Anm saprà tenere alta l'attenzione su questi temi.



Rodolfo Sabelli





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