[Area] QG - Le correnti nella magistratura. Origini, ragioni ideali, degenerazioni

Andrea Reale andreale a yahoo.com
Ven 10 Gen 2020 20:11:12 CET


 Molto interessanti gli ultimi passaggi dell'intervento del Professore Melis, che è anche componente del direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.
Dopo avere descritto  i meriti storici delle correnti , evidenzia altresì come "esse si siano via via trasformate in ambigue articolazioni di potere; dedite, più che non alla realizzazione di un progetto, alla propria autoconservazione".
"La loro influenza sul Csm, sia nella fase elettorale (il sistema elettorale non è indifferente al protagonismo delle correnti: alcuni sistemi ne accrescono fisiologicamente la funzione di selezione dei candidati), sia in quella della designazione delle commissioni, sia in quella del lavoro concreto dell’organo (compreso il delicato terreno della valutazione finalizzata alle nomine) è divenuta nel tempo molto penetrante, tanto da far sospettare – come del resto sembrano confermare recenti deprecabili episodi – che esse svolgano ormai un’attività istruttoria impropria su temi delicatissimi, espropriandone il Csm stesso che dovrebbe essere viceversa la sede delle decisioni inerenti quei temi. Accade, in qualche misura, quel che Luigi Einaudi da presidente della Repubblica lamentava accadesse agli inizi dell’esperienza repubblicana nell’esproprio esercitato dai partiti politici di quelle che erano le funzioni costituzionali del presidente del Consiglio nella scelta dei ministri e nell’organizzazione autonoma dell’attività di governo".
L'Autore si pone, quindi,  una domanda basilare per tanti magistrati non allineati esistenti in magistratura:
quanto conta oggi un magistrato (ve ne saranno, immagino, per quanto non molti) che non sia iscritto a nessuna corrente? Quali garanzie può avere a difesa dei suoi interessi di carriera?(il corsivo sottolineato è mio, n.d. r.) E anche: chi decide all’interno delle correnti? Con quali metodi di consultazione e in quali sedi collettive sono assunte le decisioni?
Pervenendo alla conclusione che "le scelte, persino quelle dell’organo di autogoverno di rilievo costituzionale, vengano assunte secondo un metodo non definibile altrimenti che spartitorio".
L'amara chiusura dell'articolo è  la propugnata necessità di  "una svolta radicale nell’etica individuale e di corpo della magistratura: se si continua a ritenere che “è sempre avvenuto e sempre avverrà”, che “lo fan tutti e quindi lo faccio anch’io”, se cioè non vi sarà una rivalsa forte e diffusa dell’etica, difficilmente si potrà uscire dal cul-de-sac del quale le recenti vicende mostrano tutta la gravissima evidenza".
Grazie al Professore Melis per l'onestà intellettuale che dimostra.Qualità sempre più unica che rara, dentro e fuori la categoria.Andrea Reale (magistrato)

    On Friday, January 10, 2020, 06:30:13 AM UTC, Questione Giustizia <redazione a questionegiustizia.it> wrote:  
 
 Questione Giustizia pubblica un saggio di Guido Melis che ripercorre la storia delle correnti della magistratura italiana, individuando le ragioni professionali ed ideali della loro formazione sino ai problemi ed alle crisi del presente...

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