[Area] R: R: Sandro Spinaci

Camillo Romandini camillo.romandini a giustizia.it
Mar 25 Feb 2020 10:29:36 CET


Mi associo alle belle parole di Marco e di Paola. Sandro è stato soprattutto un Galantuomo oltre che un ottimo Magistrato, di quelli che ha sempre creduto nella Giustizia vera, scevra da ogni tipo di condizionamento di qualunque tipo. Mancherà a tutti.
Camillo Romandini

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di FILIPPI Paola
Inviato: lunedì 24 febbraio 2020 17:49
A: 'Marco Dell'Utri' <mardellu a tin.it>; 'tinomariella--- via Mailinglist-anm' <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; 'Areaperta' <area a areaperta.it>
Oggetto: [Area] R: Sandro Spinaci

Condivido con Marco la fortuna di avere conosciuto Sandro anche io da uditrice con funzioni al vecchio Tribunale di Pescara.

Un magistrato autorevole e preparato che aveva il dono raro della simpatia nel senso etimologico del termine,
era naturale per lui, pur naturalmente autorevole,  entrare in rapporto diretto con  tutti coloro con i quali entrava in contatto, colleghi, avvocati , personale amministrativo, parti e pure imputati.

Un magistrato  che sapeva guardare negli occhi  il suo interlocutore e rassicurarlo,  un uomo giusto.

Una grande fortuna caro Sandro averti conosciuto, non ci siamo mai persi di vista  e ora la sensazione è quella della  grande mancanza.

Marco siamo stati e saremo capaci di seguire il suo esempio? Siamo stati e saremo capaci di tramandare il suo modo di essere giudice?

Paola Filippi


Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Marco Dell'Utri
Inviato: lunedì 24 febbraio 2020 11:53
A: tinomariella--- via Mailinglist-anm; Areaperta
Oggetto: [Area] Sandro Spinaci

Ci ha lasciati Alessandro (Sandro) Spinaci.
Ha lavorato tra noi fino al 2002 a Pescara, la sua città di elezione, lui marchigiano.
Vorrei risuonasse ancora tra noi il suo nome, perché fu un esempio di uomo e di magistrato che vale trasmettere agli uomini e al tempo del ricordo.
Dire della sua capacità, unica, di saldare la profondità di passione e la cura per il mestiere di giudice, alla sua rara sensibilità e alla tenerezza del cuore, rischia già di sembrare retorico.
E me ne tengo lontano.
Ho avuto la fortuna di averlo accanto (negli anni Novanta, al vecchio Tribunale di Pescara, da “uditore con funzioni” come allora si diceva) nell’età in cui si ha bisogno di esempi.
E non l’ho più dimenticato.
Non c’è nulla che possa dire a chi l’ha conosciuto.
A tutti gli altri posso raccomandare di continuare a credere, con speranza, che gli uomini possono ancora essere belli. Belli davvero.

Marco Dell’Utri
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