[Area] Proseguendo il dialogo sui rischi dell'udienza telematica

Magistratura democratica md a magistraturademocratica.it
Sab 18 Apr 2020 20:07:29 CEST



 

Proseguendo il dialogo sui rischi dell’udienza telematica

 

Il dibattito sull’udienza da remoto prosegue e ne siamo contenti. 

Da parte nostra, come Magistratura democratica, dopo aver dato spazio
all’intervento di Luca Semeraro, abbiamo ulteriormente approfondito le
questioni (tante e complesse) in un appassionante e partecipato incontro via
Teams con la sezione milanese di Md. 

Non sono state lesinate critiche al nostro documento, soprattutto da chi in
questi giorni ha lavorato per garantire che la giustizia – come avevamo
scritto – non andasse in quarantena. 

La sintesi migliore, forse, è arrivata da un messaggio nella chat della
discussione, il cui senso era: non informatica sì o informatica no, ma
informatica come. 

Sono stati sollevati tanti problemi relativi allo sviluppo alla telematica:
uno – che ci sembra decisivo – è stato quello relativo alla proprietà
dell’applicativo. Tale preoccupazione è stata avanzata anche dal Garante
della Privacy, che ha evidenziato riserve (oggetto di verifica)
sull’applicativo di Microsoft. 

Abbiamo discusso di tante altre cose: quali sono i nuclei di giurisdizione
che non possono essere travalicati dalla telematica; i diversi riflessi nel
civile e nel penale; l’inserimento della prospettiva “remoto” in una cornice
culturale e giurisdizionale più ampia. 

Abbiamo tracciato un confine netto, utile per avviare un dibattito
(necessario) con l’avvocatura: forte impulso alla massima digitalizzazione
possibile degli atti, ma attenzione alla smaterializzazioni delle persone e
delle loro relazioni in udienza.

Sì, dunque, al processo telematico penale (magari con sistema diverso dal
TIAP, già obsoleto), ma attenzione alle udienze da remoto delicate, che sono
poi quelle su cui si misura il processo. 

In questo brain storming costruttivo, il problema della telematica si è
inserito anche nel problema del processo giusto e veloce: vuoi vedere che
non possiamo approfittarne per rilanciare un processo diverso, oltre che un
modo diverso di fare il processo?

Insomma, un dibattito importante. 

Non vogliamo soltanto ringraziare, ma vogliamo anche rilanciare. 

Vediamo ora numerosi altri comunicati sul processo da remoto, anche di altri
gruppi. Il nostro modo di continuare a discutere è quello di proporre
un’iniziativa nazionale di Md, aperta anche ad esterni, da svolgere su
Teams. 

Aperta a tutti gli iscritti che vorranno ascoltare o dire la loro. 

Giovedì prossimo presenteremo l’iniziativa. 

Siamo consapevoli, come ha scritto l’economista Yunus, che “il grande
interrogativo a cui dobbiamo risposta è: riportiamo il mondo nella
situazione nella quale si trovava prima o lo ridisegniamo daccapo?”

In questo tentativo di ridisegnare la giurisdizione vogliamo esserci, con le
nostre sensibilità e le nostre sfumature, per provare a ribaltare quel che
non abbiamo mai trovato giusto, anche prima della pandemia. Due esempi,
tratti dalla materia penale: il ritardo gravissimo nell’avvio del processo
telematico, da un lato; una certa tendenza alla burocrazia che rischia di
cancellare le persone, dall’altro (Stefano Cucchi docet).

 

L’Esecutivo di Magistratura democratica

 

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