[Area] In vista delle elezioni del CDC ANM

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Ven 31 Lug 2020 14:28:43 CEST


_Per completezza e per maggiore chiarezza, trasmettiamo anche a questa
lista il documento del 29 luglio di Magistratura democratica - già
inviato su lista Iscritti e Nuovarea - al quale fa riferimento il
comunicato del Coordinamento di AreaDG diffuso in data di oggi_ 

In vista delle elezioni del CDC ANM 

Dalla recente assemblea di AreaDG è emersa l'indicazione per la modifica
statutaria volta ad escludere la possibilità per i gruppi fondatori di
parteciparvi: AreaDG, dunque, non più soggetto inclusivo dei gruppi
fondatori - che ad Area hanno ceduto la rappresentanza in ANM e CSM - ma
aperta solo alle persone fisiche. 

L'istanza è venuta dal Direttivo dei Movimenti per la Giustizia, in
coerenza con le precedenti indicazioni volte a risolvere questa
"anomalia" data dal mancato scioglimento di MD e dalla sua "pretesa" di
contribuire al percorso di AreaDG con i singoli e come soggetto
collettivo (ricordiamo la proposta di sancire l'incompatibilità della
doppia iscrizione ad AreaDG e ai singoli gruppi). 

La proposta di modifica statutaria, sostenuta anche da iscritti ad MD,
candidati ad assumere ruoli di dirigenza dentro AreaDG, è evidentemente
l'espressione di un malessere verso l'attuale modalità di governo delle
varie sensibilità, presenti nella magistratura progressista a cui, nel
prossimo autunno, la programmata assemblea di AreaDG ed il congresso di
MD proveranno a dare risposte. 

Non possiamo consentire che situazioni di difficoltà interne ci facciano
perdere di vista l'importanza di un valore oggi a rischio: quello
dell'esperienza associativa unitaria rappresentata dall'ANM. 

E la ricerca dell'unitarietà nella rappresentanza associativa, che
esalta e tutela il pluralismo culturale, deve continuare ad essere la
bussola per orientare i nostri percorsi politici. 

Sentiamo la necessità di continuare ad avere questa prospettiva anche
oggi, dopo che le vicende emerse dall'indagine della Procura di Perugia
hanno portato alla luce la situazione di crisi fortissima
dell'associazionismo giudiziario. E benché siamo consapevoli che quelle
vicende non siano tra loro omologabili, perché alcune sono espressive di
una divaricazione profonda e strutturale dall'idem sentire (a causa di
un'irrisolvibile mescolanza di ruoli nella politica parlamentare ed
associativa che hanno reso opaco e non trasparente l'agire di alcuni
singoli), non riteniamo che alcun gruppo associato possa ergere vessilli
immacolati. 

E neppure crediamo che possa essere il grado di coinvolgimento in quelle
vicende la cifra legittimante una maggiore autorevolezza dell'un gruppo
sull'altro. Piuttosto, per affrontare - con responsabilità e senza
tatticismi - il nodo della questione morale nella magistratura, è
necessario immaginare una rifondazione costituente del suo
associazionismo che coinvolga tutti i gruppi, tutte le formazioni di
magistrati (anche quelle non formalmente costituite dentro l'ANM) ed i
singoli. Riteniamo questo un valido antidoto al consociativismo
leaderistico in funzione di tutela delle istanze di singoli, alimentate
da un esasperato carrierismo, che ha costituito una miscela venefica per
la magistratura e che sta a fondamento della sua crisi. E su questi temi
ci auguriamo che né la magistratura progressista né le dirigenze dei
gruppi cedano alla tentazione giustificazionista che serpeggia in una
parte del gruppo. 

Percepiamo come grave il rischio di un accresciuto bipolarismo dentro la
magistratura che abbia come stelle polari da una parte AreaDG e
dall'altra parte MI. 

L'orizzonte che ci appare, e ci inquieta, è quello della rottura
dell'unità associativa e, quindi, di un indebolimento complessivo della
sua autorevolezza. 

Indebolimento al quale concorrono iniziative oltranziste (come la
proposta di MI sulla selezione tramite sorteggio degli eletti al CSM,
giustamente definita una resa culturale e politica) e non compensato da
iniziative suppletive targate AreaDG (come i contributi sul sistema
elettorale inviati autonomamente al Ministro della giustizia). 

Singoli gruppi scelgono il rapporto diretto con il Ministro, su temi sui
quali bisognerebbe cercare e costruire una soluzione il più possibile
condivisa e presentare la posizione dell'ANM il più possibile compatta.
Domani sarà più facile per il Ministro scegliersi gli interlocutori e
chi ammettere al "tavolo del confronto" sulle riforme e, per tutti i
gruppi, sarà più facile inseguire le soluzioni che meglio rispondono
alle esigenze del momento e alla ricerca del consenso. 

In questo momento e in vista della campagna per il rinnovo dell'ANM, la
priorità per noi è continuare a far vivere la sensibilità di una
magistratura progressista plurale, non piegata alle logiche della
maggioranza, aperta al confronto, consapevole della gravità della crisi
e per questo disposta a rinunciare anche a posizioni di vantaggio, per
coltivare un più ambizioso progetto rifondativo della magistratura
associata che non può prescindere, in questa fase, dalla unicità della
sua associazione. 

Superata la crisi, rifondata l'associazione, torneremo a confrontarci
con gli altri gruppi e anche a dividerci, se necessario; ma prima
dobbiamo garantire che la pluralità delle sensibilità che animano la
magistratura trovino ancora nell'ANM la casa di composizione e
rappresentanza, secondo una logica lontana dalle prove di maggioranza,
tipica dei luoghi di gestione del potere e caratterizzata, invece, dallo
spirito inclusivo che caratterizza i luoghi della rappresentanza del
plurale. 

Un'associazione nuova, ma rifondata su uno spirito antico (il congresso
di Gardone), che sia garante di una partecipazione diffusa e orizzontale
dei magistrati, senza quelle deleghe ai migliori, agli ottimati che
tanti danni hanno cagionato ai sistemi di riferimento valoriale.
Dobbiamo tentare di coinvolgere la magistratura tutta in un luogo in cui
riscoprire l'importanza di interrogarci insieme sul senso del nostro
lavoro, sui diversi modi di praticarlo, sul ruolo della giurisdizione e
della tutela dei diritti in una società in crisi, sulle modalità di
partecipazione al dibattito associativo, sul nostro linguaggio e sui
metodi di comunicazione e confronto. Questo luogo deve continuare ad
essere l'ANM. 

Prendiamo atto che questa posizione non è del tutto condivisa in AreaDG.
Ma non è più tempo di schermaglie. Urge la chiarezza delle posizioni che
è presupposto per un confronto leale, liberato dalle questioni personali
e fondato su un orizzonte politico comune. 

Quali che saranno le decisioni autunnali dell'assemblea di Area e del
congresso di MD, quali che saranno le modalità con cui verranno sciolti
questi nodi - verificando se quella attuale sia la modalità
rappresentativa più efficace della pluralità dei valori della
magistratura progressista o se sia necessario trovare altre modalità che
possano esprimerla meglio - l'orizzonte politico e valoriale comune sarà
la cifra ineliminabile che continuerà a caratterizzarci.    

Con questo spirito, unitario nelle differenze, chiediamo se il
Coordinamento di AreaDG ritenga necessario verificare la possibilità di
fare convivere le diverse sensibilità della magistratura progressista
all'interno della lista elettorale comune per le prossime elezioni del
CDC ANM, dando spazio a quei candidati che si riconoscono nella linea
politica sopra sintetizzata.  

Riteniamo che un dialogo, trasparente e leale, tra le dirigenze dei
gruppi sia indispensabile per affrontare insieme le difficili sfide che
ci attendono. 

L'Esecutivo di Magistratura Democratica

-- 
Magistratura democratica
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