[Area] R: QG - Le argomentazioni discutibili dei laici “soft”, tra etica e diritto

Mario Ardigo' mario.ardigo a giustizia.it
Gio 17 Dic 2020 09:56:16 CET


La laicità  è concetto politico. Equivale a secolarizzazione  e a desacralizzazione.  Significa che nulla deve essere sottratto al dibattito politico, che è quello per il governo della società.
  Fino ai primi vent’anni del Novecento la sacralizzazione nei sistemi politici di cultura europea si è fatta prevalentemente su base religiosa. Dal Novecento anche su altre basi ideologiche. Il fascismo italiano, che nacque come anticlericale e antireligioso, impose, ad esempio,  una propria sacralizzazione non fondata su una religione. Anche la persona stessa del Mussolini fu sacralizzata.
  L’Islam è un complesso di sistemi politici fortemente sacralizzati su base religiosa. E’ veicolato da popolazioni che stanno migrando in Europa. Impatta fortemente con il laicismo  francese, che è una diversa forma di sacralizzazione e ha  ragioni storiche. La tendenza delle culture europee, che sono ancora egemoni nel mondo, è però  verso una progressiva desacralizzazione. In Germania e Italia la desacralizzazione del laicismo è molto evidente, e anche qui ve ne sono ragioni storiche. Le popolazioni islamiche immigrate tra popoli di cultura europea assorbiranno sicuramente  nelle loro culture la desacralizzazione: questo è fatale, ma sarà un processo lungo, sebbene non lunghissimo. L’antropologa Margaret Mead ne studiò a lungo uno simile tra la popolazione dell’isola di Manus, nell’arcipelago della Isole dell’Ammiragliato, al largo della Nuova Guinea, venuta in contatto con culture europee negli anni Venti del Novecento. Il processo era compiuto quando vi ritornò nel ’53, dopo soli venticinque anni.  Ne scrisse nel libro Growing up in New Guinea, del 1956, pubblicato  da Bompiani nel ’67 e da Garzanti nel 1973, con il titolo Crescita di una comunità primitiva.
 Nel frattempo, bisogna capire che l’irrisione della cultura sacralizzata altrui ha una portata politica, non religiosa.  Molte popolazioni di cultura islamica sacralizzata che ora danno migranti in Europa sono state a lungo duramente  sottomesse dai colonizzatori francesi. Quell’irrisione è vissuta ora come un modo diverso di tentare di sottometterle. Tra loro la sacralizzazione ha dunque portata resistenziale. Bisogna sviluppare una cultura della convivenza che comporti la rinuncia politica a quell’irrisione. Questo asseconderà la desacralizzazione di natura resistenziale. E’ ciò che si sta tentando di ottenere in Italia riguardo agli atteggiamenti verso l’omosessualità.
Si può vivere senza sacralizzazione? Finora non ci si è riusciti. Anche nelle società democratiche avanzate osserviamo sacralizzazioni. E’ su questa base che, ad esempio, l’Europa ha abolito la pena di morte. Ma potrei portare molti altri esempi di sacralizzazione che nulla hanno a che fare con fedi religiose.
 Al centro della sacralizzazione  non c’è una fede religiosa ma il sacro. Il sacro   è un valore, un oggetto, una persona, un rito, un costume sociale che è sottratto alla libera discussione, che non può essere messo in discussione pena gravi conseguenze: una decisione politica.
Mario Ardigò

Da: Area <area-bounces a areaperta.it> Per conto di Questione Giustizia - Redazione
Inviato: giovedì 17 dicembre 2020 09:05
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Oggetto: [Area] QG - Le argomentazioni discutibili dei laici “soft”, tra etica e diritto

Nel confronto di idee che ha fatto seguito all’orrenda decapitazione dell’insegnante francese Samuel Paty, ha sempre più peso, in Francia come in Italia, la posizione che considera la laicità “alla francese” troppo radicale e provocatoria, e chiede che venga temperata e ridimensionata. Ma il problema che pongono gli interventi francesi e italiani a favore di una laicità soft è che non definiscono in cosa tale laicità meno “aggressiva” dovrebbe consistere e quali misure la realizzerebbero.

di Françoise Longy

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