[Area] Recensione di Umberto Apice a "ALLA FINE, BALORDI". Gli uomini non illustri di Massimo Ferro.

Giustizia Insieme redazione a giustiziainsieme.it
Sab 20 Feb 2021 09:11:09 CET


Recensione di Umberto Apice  a  "ALLA FINE, BALORDI". Gli uomini non 
illustri di Massimo Ferro.

Dodici microromanzi. Viene da dire che il mondo di questi uomini e di 
queste donne è un mondo mediocre, sgualcito ( rubando la definizione a 
Geno Pampaloni che l'applicò ai " non illustri " di Pontiggia ): manie, 
desideri innaturali, adulteri, matrimoni sbagliati, ambizioni male 
apposte. E spesso questi personaggi hanno una vita parallela, 
sotterranea, fatta di sentimenti, ricordi e desideri, che sono segreti, 
e perciò si tratta di una vita clandestina. Il narratore - sembra che 
dica Ferro - deve preoccuparsi di una sola cosa: andare alla ricerca di 
quel pathos, di quel sordido, di quella violenza, che si trovano nella 
vita clandestina. E non importa se in questa ricerca gli capiterà di 
entrare in un tunnel di ambiguità. La vera letteratura si manifesta 
soprattutto nell'ambiguità: perlomeno, la letteratura che non vuole 
essere solo testimonianza (che sarebbe un ruolo riduttivo), ma ambisce a 
un ruolo preminente sul terreno cognitivo.

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