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Antonello Ardituro antonio.ardituro a giustizia.it
Mar 13 Lug 2021 11:36:15 CEST


Il silenzio e la timidezza delle posizioni assunte alle prime notizie del
contenuto dell'accordo sulla riforma del processo penale da parte della
maggioranza che sostiene il Governo, denotano ancora una volta la estrema
debolezza della magistratura in questo periodo.
Sono però convinto che silenzio e timidezza non facciano altro che
contribuire ad aumentare questa debolezza ed a fare della magistratura un
soggetto del tutto superfluo nel dibattito istituzionale. 
In un momento in cui è chiaro che la riforma si farà, perché anche ad essa
sono legati i fondi del Pnrr, ed in un periodo in cui monta pericolosamente
l'iniziativa referendaria che rischia di travolgere l'assetto ordinamentale
della magistratura.  
Ci sono, a mio giudizio, almeno due punti che vanno posti al centro del
dibattito: 
il primo è quello della disciplina della prescrizione /improcedibilità; non
si conosce l'articolato ma è evidente che occorre immediatamente porre il
tema del cumulo degli istituti; il processo va fermato in secondo grado solo
se entrambi i termini sono spirati, per evitare quell'effetto tagliola
paradossale che è stato anche su questa lista ben descritto per i processi
che si celebrano rapidamente in dibattimento; occorre poi investire sulle
Corti 'Appello più gravate, con tutti gli strumenti attualmente vigenti ed
ipotizzando nuovi interventi;
il secondo è quello delle priorità e dell'atto di indirizzo affidato al
Parlamento; ciascuno può avere le sue idee rispetto ad un tema così
complesso e delicato ma è un fatto che si tratta di una misura che introduce
per la prima volta un cuneo nell'impermeabilità, che abbiamo sempre
ostinatamene difeso, del principio di obbligatorietà dell'azione penale, con
un intervento per la prima volta esterno al circuito esteso del governo
autonomo; non da minimizzare insomma, soprattutto in tempo di discussione
sulla separazione delle carriere.
Credo che occorra molto di più di interviste e documenti; una mobilitazione
per un dibattito vero ed approfondito, partecipato, che abbia innanzitutto
l'obiettivo di rilanciare la magistratura come protagonista costruttivo e
leale nei processi di riforma. 
Anm e Csm non potranno che giovarsene per rilanciare la loro azione ed
essere più coraggiosi nel confronto istituzionale.     
Saluti,
Antonello Ardituro




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