[Area] Non dimenticare le "priorità"

[Antonello Ardituro]

Dopo alcuni giorni di apparente silenzio ed accondiscendenza, quasi come un
pugile suonato e messo al tappeto che fa fatica a rialzarsi, la
magistratura, nelle sue varie articolazioni e con le forme più diverse, ha
iniziato a fari sentire in ordine alle criticità della riforma Cartabia,
come riportate anche nel contributo di Nello Rossi, ed oggi richiamate da
importanti audizioni in Commissione. 

Anche l’Anm ed il Presidente Santalucia hanno meglio calibrato i loro
interventi.

Sarà utile continuare, anche affrontando argomenti diversi da quelli della
prescrizione /improcedibilità,   come nel caso, molto specifico, ma di
grande impatto, del sostanziale ritorno alla disciplina del mutamento del
collegio, previgente l’intervento delle Sezioni Unite. 

Mi auguro però che nella necessità di far fronte alle diffuse criticità del
testo approvato in CdM, non si dimentichi di accendere un faro sul tema
delle priorità nell’esercizio dell’azione penale decise dal Parlamento.

Qui si tratta di far venire meno un baluardo, di dubbia legittimità
costituzionale, a tutela del principio di obbligatorietà dell’azione penale.


Probabilmente nelle intenzioni dei proponenti, e nella stessa formulazione
della norma, si è distanti da un vulnus significativo, ma è chiaro che si
tratta di mettere un cuneo che è passibile poi di espandersi e di fare da
apripista a successivi interventi.

Sul punto è chiaro che il più autorevole ed efficace degli interventi è
atteso dal parere del CSM, e la rassegna stampa sembra confermare una
particolare attenzione al tema, ma sarebbe utile avere un intervento forte e
chiaro anche dell’Anm e di altri autorevoli operatori. 

Conosciamo già anche le risposte dei fautori della discrezionalità
dell’esercizio dell’azione penale, per cui possiamo attrezzarci e preparaci
adeguatamente.

E’ un battaglia che merita di essere combattuta, un attimo pria di iniziare
quella sul referendum sulla separazione delle carriere.   

Ne va dell’assetto ordinamentale del pubblico ministero e del tasso di
democrazia ed uguaglianza del nostro Paese. 

Saluti,

Antonello

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