[Area] Ancora prescrizione

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Sab 24 Lug 2021 10:58:59 CEST


 

Per chi fosse interessato un mio intervento ( anche se per un  refuso sono
stato ribattezzato in Edoardo) pubblica su La Stampa di oggi 24 luglio 2021
con il titolo “ Ma non c’è solo la prescrizione” 

Edmondo Bruti Liberati

 

La Stampa  24 luglio 2021, pagina 23

Il commento - Ma non c'è solo la prescrizione

di Bruti_Liberati Edoardo

Prosegue il dibattito/ scontro sulla prescrizione con posizioni
apparentemente inconciliabili al punto che il presidente del Consiglio
Draghi preannuncia che sarà posta la questione di fiducia sul testo che
risulterà da "miglioramenti di carattere tecnico". Come è noto della
prescrizione tratta uno dei 18 emendamenti della "riforma Cartabia" al
disegno di Legge AC 2435, la "riforma Bonafede". Non si parla oggi degli
altri 17 emendamenti che recepiscono comunque molte ( purtroppo non tutte)
delle innovative proposte della commissione Lattanzi dirette ad incidere
alla radice sui tempi dei processi: meno dibattimenti e tempi più brevi per
i casi in cui il processo è veramente necessario, snellimento delle
procedure senza nessun sacrificio per le garanzie di difesa. Ma tant'è,
parliamo di prescrizione. Non è osservazione originale, ma banale buon
senso, quanto scrivevo su questo giornale 1'11 luglio "Sono le regole del
processo che devono individuare il punto di equilibrio tra fondamentali e
irrinunciabili garanzie di difesa e l'obbiettivo che il processo si conduda
il più celermente possibile". La ragionevolezza avrebbe imposto di tornare
alla "riforma Orlando", stroncata, prima ancora che potessero esserne
sperimentati gli effetti, con la forzatura del blocco della prescrizione
dopo il giudizio di primo grado. Ma vi sono le ragioni della politica più
forti della razionalità. I giuristi hanno discusso e discuteranno sulla
soluzione proposta dalla riforma Cartabia, con l'ardito mix tra prescrizione
sostanziale e prescrizione processuale. Non proprio l'ideale, ma questo è il
punto di mediazione raggiunto dalle ragioni della politica. In sintesi un
tempo di due anni per il processo di appello e di un anno per il processo in
cassazione, con prolungamenti per i reati di criminalità organizzata e di
corruzione e imprescrittibilità per i reati puniti con l'ergastolo. Ma non
appena asciugato l'inchiostro sul testo dell'emendamento sono stati
pubblicati i dati sui tempi attuali di durata dei processi. La cassazione è
forse in grado di rispettare il termine di un anno. Per le corti di appello,
se la maggioranza virtuosa non pone problemi, per le corti di Roma, Napoli
(non proprio marginali) e anche Venezia e alcune altre, questi termini non
sono raggiungibili in tempi brevi, nonostante ogni misura organizzativa
attuata. che per produrre effetti concreti richiede ovviamente del tempo.
Gli irriducibili della"prescrizione mai" non hanno neanche avuto la
necessità di considerarli per condurre la loro crociata, ma penso che in
molti si saranno chiesti se quei dati, pubblici e da tempo noti, siano stati
letti dai tecnici del ministero che hanno scritto l'emendamento. Fiat
iustitia et pereat mundus: vadano in prescrizione i procedimenti
accumulatisi nelle Corti di appello meno virtuose. Una (opinabile) scelta
possibile con assunzione di responsabilità da parte del decisore politico.
Ma sembra che così non sia stato e che oggi ci appresti a quelli pudicamente
definiti "miglioramenti di carattere tecnico". Non ho bisogno di ritornare
sul rifiuto del "fine processo mai" , ma è tempo che il legislatore si
misuri con i duri dati della realtà. I termini di due anni e un anno non
stanno scritti in modo indelebile da nessuna parte, ma sono la ricerca di un
punto di equilibrio. "Si sbaglio mi corrigerete" chiedeva Papa Wojtyla.
Anche il ministero della giustizia può riaggiustare il tiro dopo aver letto
i dati che aveva trascurato. L'obbiettivo di ridurre drasticamente, del 25%
, i tempi del processo penale può essere ragionevolmente raggiunto
prendendosi per un periodo limitato un margine in più. Tre anni piuttosto
che due per l'appello e uno e mezzo per la cassazione per i prossimi tre
anni. Nel frattempo ci si impegna per la attuazione delle misure
organizzative messe in cantiere: ufficio per il processo, assunzioni di
magistrati e personale amministrativo. L'intendance suivra, una
sottovalutazione pagata a caro prezzo da Napoleone. Nella decorrenza da
fissare per il processo di appello, non si può partire dalla data del
deposito della sentenza di primo grado, ma occorre considerare i tempi
tecnici di trasmissione del fascicolo dai tribunali alle corti di appello,
novanta giorni oggi nei casi migliori. Il "Comitato tecnico-scientifico per
il monitoraggio sull'efficienza della giustizia penale" opportunamente
introdotto con l'art 15 bis se non vorrà essere un orpello, dovrà, per così
dire, stare con il fiato sul collo delle Corti di appello più lente. Il
"fine processo mai", che vogliamo rifiutare, si potrà ragionevolmente
contrastare correggendo gli errori di valutazione con "miglioramenti
tecnici" del tipo di quelli indicati, per evitare l'effetto boomerang che un
numero rilevante di prescrizioni in appello determinerebbe su tutto il
pregevole impianto della "riforma Cartabia".

 



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