[Area] Referendum giustizia.

thorgiov thorgiov a libero.it
Dom 20 Feb 2022 17:20:15 CET


Il codice Rocco aveva un grosso difetto : consentiva di definire i 
processi in tempi brevi, perchè prevedeva una trattazione scritta, e non 
orale. Questo me lo hanno confermato tutti i magistrati che hanno avuto 
occasione di utilizzarlo. Non poteva reggere a lungo. Dopo il cosiddetto 
caso Tortora si è voluto a tutti i costi distruggere quello che 
funzionava, in nome di principi astratti ( ma introdotti per ragioni 
purtroppo molto, molto concrete, in relazione a vicende particolari ) 
che poi sono confluiti pure nella Costituzione e che contrastano l'uno 
con l'altro. Non ha infatti senso prevedere la ragionevole durata del 
processo e poi imporre quello del contraddittorio. L'eterna schizofrenia 
italiota si sublima, come sempre, nei principi, nei valori. Tutti sacri, 
tutti intoccabili. Anche e soprattutto quando sono dannosi.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli )


Il 19/02/2022 14:12, Umberto Gioele Monti ha scritto:
>
> ringrazio Edmondo per l'inoltro ...
>
>
> Coppi da applausi scroscianti  ... e con spunti di riflessioni  a mio 
> parere importanti  anche per noi magistrati  e per le posizioni che 
> abbiamo avuto e che dovremmo avere
>
>
> a volte , specie da ultimo, timidezze  tra noi se non franche aperture 
> sulla separazione carriere .... secondo una sorta di "assuefazione" al 
> tema ossessivamente e strumentalmente ripetuto,  ( e senza prendere 
> atto -come ben rileva Coppi - che questo è l'ultimo dei problemi 
> :/"quando potremo permetterci il lusso di discuterne vorrà dire che 
> tutti i problemi della giustizia sono stati risolti"/) senza percepire 
> le implicazioni di fondo sul piano delle garanzie costituzionali  dei 
> principi di uguaglianza di ciascuno davanti la legge e di tutela 
> equanime dei diritti e anzi quasi in certi casi "auspicando" 
> o tollerando l'idea  di una discrezionalità della azione penale per 
> risolvere i problemi della giustizia (lasciando indifferente e sullo 
> sfondo  il passaggio successivo del controllo  politico della azione 
> penale) e in certi casi anche "disegnandone"  i presupposti (come la 
> previsione dei criteri per i criteri di priorità per le procure o gli 
> applausi per le vaghe innovazioni come la  particolare tenuità del 
> fatto che o sono irrilevanti sul piano degli effetti deflattivi o 
> anticipano una discrezionalità  nell'esercizio della azione penale per 
> la quale  occorre poi una responsabilità politica;
>
>
> come per  i criteri di priorità: se si vuole che -pur tra mille 
> priorità  definite espressamente tali dalla legge (codice rosso; 132 
> bis att. cpp ...)  o univocamente desumibili dal sistema ( pene 
> edittali, presenza di misurte cautelari ....) - le procure definiscano 
> ulteriori specifici criteri di priorità ex ante (e non ex post 
> per governare situazioni di sofferenza o di accumulo ingestibile di 
> arretrato: e qui , e qui solo sono auspicabili e necessari  criteri di 
> priorità specifici stabiliti  per Ufficio Giudiziario) , magari 
> coordinandole a livello distrettuale con il contributo/interlocuzione  
> della avvocatura, beh   a questo punto come meravigliarsi  che i 
> criteri di priorità vengano stabiliti a livello politico e con una 
> responsabilità politica ??
>
>
> E il prof Coppi  nell'ultimo passaggio  della sua intervista 
> affronta un tema da cui la magistratura si  è quasi sempre tenuta lontana:
>
>  se lo "strumento"  funzionale al raggiungimento di uno scopo 
> sostanziale non funziona si dovrebbe pensare a cambiare lo strumento e 
> ad adattarlo allo scopo, non -paradossalmente il contrario.
>
> Se il processo penale non funziona si dovrebbe seriamente pensare a 
> cambiarlo nei suoi snodi di fondo e non a cambiare i diritti 
> sostanziali adattandoli ed erodendoli  cercando di creare le 
> condizioni per far funzionare decentemente il processo.
>
> E cos' in funzione del codice di procedura lento e farraginoso si sono 
> operate e si continuando a invocare depenalizzazioni (e temo 
> siamo arrivati al limite massimo ....) ,  si interviene sui profili 
> dei reati  e sulla loro procedibilità, si disegnano criteri di 
> priorità e margini di irrilevanza  di reati che pongono  evidenti 
> piani inclinati verso al discrezionalità della azione penale e della 
> connessa dipendenza del PM dall'esecutivo,  si sono fatti anche 
> interventi sulla costituzione in funzione di questo codice di 
> procedura ...
>
>
> Restando in silenzio sui suoi paradossi  e lungaggini prive di senso 
> ma solo in certi casi continuando a muoversi all'interno dei principi 
> di base (che andrebbero ridiscussi)  come per ulteriori 
> implementazioni dei riti alternativi (senza forse considerare bene gli 
> equilibri tra vantaggi  sul piano della speditezza e perdite di 
> credibilità per decisioni differenziate o contrastanti ..... e per la 
> speditezza andrebbe ben valutato quanti siano i procedimenti con più 
> di un imputato e più di un reato che si concludono integralmente con 
> il medesimo rito alternativo o in cui invece non vi sia 
> disfunzionale frammentazione tra patteggiamenti, abbreviati e 
> dibattimento )  o limitazioni per le impugnazioni;
>
> mentre la più banale idea di semplificare il dibattimento e renderlo 
> meno impermeabile a quanto acquisito in fase di indagini resta 
> qualcosa di lontanto .
>
>
> E invece -con buon senso e efficace semplicità - il Prof  Coppi 
>  scopre  lo snodo più evidente  per contribuire a risolvere la 
> lentezza .... non ulteriori depenalizzazioni o ulteriori 
> incentivazioni  dei riti alternativi, non discrezionalità azione 
> penale ....ma il ripensare l'udienza preliminare e (soprattuto, dico 
> io) il restituire al giudice la conoscenza degli atti delle indagini 
> preliminari !
>
> senza badare all'ottuso e paradossale  mito del "giudice ignorante"  
> come momento di garanzia : /" .. restituire al giudice la conoscenza 
> degli atti farebbe risparmiar tempo. Si potrebbe recuperare quacosa 
> del vecchio codice. non tutto quello che c'era è fascismo...."
> /
>
>
> applausi
>
>
> umberto monti
>
>
>
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di 
> ed.brutiliberati a gmail.com <ed.brutiliberati a gmail.com>
> *Inviato:* sabato 19 febbraio 2022 13:03
> *A:* 'area'
> *Oggetto:* [Area] Referendum giustizia.
>
> Con un giorno di ritardo allego una intervista del prof. Avv. Franco 
> Coppi pubblicata su Corriere della sera ieri 18 febbraio 2022 con il 
> titolo “Non abrogherei la Severino e non separerei le funzioni. Csm 
> decida il parlamento”. Ieri nel corso di un interessante dibattito a 
> Pavia ho appreso che  Coppi non è iscritto alle Camere Penali. Forse 
> la posizione degli avvocati penalisti non è così monolitica come appare.
>
> Edmondo Bruti Liberati
>
>
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