[Area] Il CSM che ci vuole

casadonte a iol.it casadonte a iol.it
Sab 4 Giu 2022 11:19:45 CEST


Ci sarà tempo per riflettere sull’esperienza associativa di Area e del contributo dei gruppi fondatori.




 Non mi sembra ci sia invece molto tempo per riflettere sul senso della prossima elezione del CSM, quella che molti avrebbero voluto subito dopo lo scandalo dell’Hotel Champagne. 


 Forse è bene ricordare che la conclusione tratta da quella vicenda è, per tutti, quella dell’oggettiva degenerazione delle correnti della magistratura italiana. 


 Da lì, credo, siamo ripartiti tutti noi che siamo convinti che effettivamente di  degenerazione si tratti, che la ragione fisiologica dell’esistenza dell’associazionismo giudiziario sia un’altra e che al  CSM il requisito  imprescindibile per i consiglieri sia quello di essere coerenti  e trasparenti portatori di idee  e valori costituzionali sull’assetto della magistratura e del suo autogoverno. 


 I gruppi associativi stanno sullo sfondo di tutto ciò, sostengono e promuovono il dibattito di idee  che contribuisce a formare questa sensibilità politica ed etica in chi si candida. 


 Non sono convinta che tutti i consiglieri del CSM rimasto dopo lo scandalo abbiano  proseguito l’attività istituzionale con questa idea, ma ritengo che la questione del potere delle  correnti nell’elezione del CSM e nel suo operare sia sempre attuale e presente per tutti i colleghi, soprattutto per quelli  non iscritti ad alcun gruppo e che sia intesa  in modo diverso a seconda della sensibilità politica ed associativa  di ognuno ( p.es. come  ricerca di protezione, come canale per coltivare le legittime ambizioni personali, come occasione di approfondimento culturale e professionale, ecc.). 


 La prossima elezione del CSM  è un’occasione preziosa per offrire una proposta/risposta a questa cruciale questione. 


 Si può dire e continuare a dire- ed è una possibilità - che non tutti i  gruppi sono uguali e che i candidati di Area e di Md sono portatori di  idee “progressiste” oppure si può dire – ed è una possibilità diversa dalla prima-  che Area ed Md sostengono un’idea di CSM in cui si coltiva un idea  rigorosa ma aperta di autogoverno, in cui si decide con criteri diversi da quelli dell’appartenenza  e la si affida a persone la cui esperienza professionale incarna, nell’interesse di tutta la magistratura, un’idea non gerarchica né corporativa della funzione giurisdizionale. 


 Io scelgo la seconda possibilità, il gruppo sta sullo sfondo  ed i candidati (ed eletti poi, ci auguriamo) lavorano nell’interesse dell’istituzione e del servizio. 


 Questo secondo me è il CSM che ci vuole. 


 Annamaria Casadonte 

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