[Area] AreaDG - Due indizi fanno una prova?

[Coordinamento AreaDG]

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*Due indizi fanno una prova?*



Pare proprio che sulla nuova norma penale relativa ai *rave party* (e più
in generale sul decreto-legge che la contiene) ci sia chi vuole, con ogni
mezzo, impedire l’esercizio di qualsiasi critica da parte della
magistratura e degli organismi che ne esprimono la voce.

La scorsa settimana abbiamo evidenziato la consegna del silenzio imposta
all’ANM, per il fatto che il documento presentato dalla rappresentanza di
AreaDG in Giunta abbia trovato il fermo rifiuto delle altre componenti ad
assumere una qualsiasi posizione, anche la più argomentata e motivata, che
potesse suonare come critica all’improvvida iniziativa del Governo.

Lo stesso copione si è riproposto al CSM.

Apprendiamo, infatti, che la componente di AreaDG ha proposto l’apertura di
una pratica in Sesta Commissione scontrandosi anche qui con un netto
rifiuto. Ne è seguita la richiesta di apertura indirizzata al Comitato di
Presidenza e firmata da consiglieri togati di AreaDG, Unicost, A&I e dal
Cons. Nino di Matteo, ma non da componenti di Magistratura Indipendente.

Ne desumiamo che quella componente, in Sesta Commissione, si sia fermamente
opposta.

E’ bene ricordare che la Sesta Commissione è proprio quella competente ad
emettere i pareri sulle iniziative normative, parlamentari e di Governo,
che riguardino la giustizia e che tale competenza, giustamente custodita e
valorizzata dalla componete togata del CSM durante la sua storia
istituzionale, ben raramente è stata abdicata. Unendo i due episodi, ci
sembra chiara l’intenzione di Magistratura Indipendente di togliere voce
critica ai magistrati nei due luoghi ove da sempre questa si è manifestata,
quello associativo e quello del governo autonomo, nonché di segnalarsi
all’esterno come quel gruppo che non vuole “disturbare il manovratore”.

Restano da capire le ragioni di questa scelta, sulla quale sospendiamo il
giudizio in attesa che gli sviluppi futuri, verosimilmente collegati
all’insediamento del nuovo Consiglio ed alle dinamiche che lì si vorranno
strutturare, offrano ulteriori chiavi di lettura.

Per il momento, rimane il nostro grande disappunto per la chiara intenzione
di ostacolare la partecipazione della magistratura, nelle sue articolazioni
più autorevoli e qualificate, ad un dibattito pubblico su questa iniziativa
normativa, già ampiamente commentata nel Paese per il contributo dato dal
mondo della cultura giuridica e delle professionalità forensi mentre i
magistrati rimangono silenti.

Il Coordinamento di AreaDG.
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