[Area] [Mailinglist-anm] Vent’anni di amministrazione di sostegno. Avere cura dei più fragili: ieri, oggi, domani di Paolo Cendon

[Guido Vecchione]

Nel  premettere  che si tratta di normativa della quale non mi sono direttamente occupato,  avendo svolto soltanto soltanto molti anni fa la funzione di giudice tutelare, devo dire che anch'io ho la sensazione che le prassi non siano omogenee
nel territorio.
Sono tendenzialmente favorevole all'istituto dell'amministratore di
sostegno, tuttavia mi chiedo se non sarebbe opportuno incrementare le
garanzie processuali del beneficiario.
Vedrei con favore, inoltre, decisioni assunte in questa materia da un organo 
collegiale, pur prendendo atto che purtroppo il legislatore mostra di
pensarla diversamente.
Credo anch'io,  inoltre, che si dovrebbe porre maggiore attenzione al
tema della preparazione e selezione degli amministratori di sostegno.
In vista dell'istituzione  del Tribunale della Famiglia, sono piuttosto
preoccupato anche  per questioni di carattere organizzativo: quanti
saranno e che specifica formazione avranno i magistrati chiamati ad
assumere decisioni così importanti ?
Guido Vecchione 


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Il giorno 9 Gen 2024, 08:40, alle ore 08:40, Giustizia Insieme via Mailinglist-anm <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> ha scritto:
>Vent'anni di amministrazione di sostegno. Avere cura dei più fragili: 
>ieri, oggi, domani [1]  di Paolo Cendon
>
>«Pochi istituti privatistici hanno conosciuto, nel bilancio che
>possiamo 
>trarre, a vent'anni dall'approvazione parlamentare, una crescita 
>impetuosa come l'Amministrazione di sostegno. Si è molto allargata dal 
>2004 - prima notazione sociologica/disciplinare - la ''clientela'' di 
>riferimento. La lista dei beneficiari comprende ormai non soltanto 
>sofferenti psichici, in senso stretto, ma in generale tutti coloro che,
>
>per serie ragioni, ''non ce la fanno'' a gestirsi utilmente, sotto il 
>profilo esistenziale. Ad esempio, anziani non più padroni di sé, esseri
>
>affetti da disabilità fisiche, malati contingentemente in difficoltà; 
>oppure vittime di dipendenze, di _ictus _pesanti, portatori di disturbi
>
>invalidanti, nonché, secondo alcuni interpreti, analfabeti di ritorno, 
>carcerati, eremiti irriducibili, _homeless_, migranti. E a rientrare
>nel 
>raggio della protezione, come la Cassazione ha più volte riconosciuto, 
>sono altresì coloro i quali erano affidati un tempo, in via esclusiva, 
>alle competenze tecniche dell'interdizione, ossia gli infermi mentali 
>gravi.»
>
>Links:
>------
>[1] 
>https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-civile/3003-ventanni-di-amministrazione-di-sostegno-avere-cura-dei-piu-fragili-ieri-oggi-domani
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