[Area] I: DECRETO N. 83/2016 - FORMAZIONE DEL COLLEGIO DELLE SEZIONI UNITE CIVILI IN MATERIA DI DISCIPLINA DEI MAGISTRATI - PROPOSTA DI MODIFICA TABELLARE -

Gioacchino Romeo gioarom a alice.it
Mer 19 Ott 2016 18:04:58 CEST


Premesso che non si può non condividere quanto deliberato dal Primo 
presidente sulla composizione delle Sezioni unite civili chiamate a 
definire procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati, noto, 
però, che sia il decreto 83/2016 in data 8.6.2016, sia quello sulla 
motivazione semplificata dei provvedimenti penali, di pari data, oggi 
reperibile all’indirizzo 
http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/Provvedimento_motivazione_sentenze_penali_84.pdf, 
erano stati già inviati in questa lista il 3 maggio scorso e recavano 
numeri e date diverse (il primo il n. 65, il secondo il n. 68, entrambi 
del 27 aprile 2016) ed erano allegati alla mail sottostante (per brevità 
qui ne ometto l’allegazione).

Poiché solo del primo decreto – che comportava modificazione tabellare – 
era stato disposto l’inoltro ai magistrati delle sezioni per eventuali 
osservazioni e leggo, nella stesura di quello ultimo, che il parere del 
Consiglio direttivo della Corte è stato “non favorevole a maggioranza”, 
e poiché si può ragionevolmente immaginare che anche il decreto sulla 
“motivazione semplificata” sia stato fatto oggetto di osservazioni 
(diversamente non sarebbe stato iterato in data successiva a quello 
della prima stesura), non sarebbe il caso di capire (e verificare), 
prima dell’eventuale consenso dei magistrati del merito, il perché del 
dissenso di quelli di legittimità? Per una migliore conoscenza di tutti 
noi forse sarebbe il caso di pubblicare in lista il verbale del 
Consiglio direttivo nel quale sono state discusse le osservazioni al 
primo, e forse anche al secondo, decreto del Primo presidente.

Gioacchino Romeo


----Messaggio originale----

    Da: carlocitt a alice.it
    Data: 3-mag-2016 15.43
    A: <area a areaperta.it>
    Cc: <carlo.citterio a giustizia.it>
    Ogg: [Area] segni di voglia di vita dalla Cassazione (composiz sez
    disciplinare + motivaz penali semplificate)

    Segnalo gli allegati due decreti del primo presidente della Corte di
    cassazione, su due punti importanti, dei quali si discuteva da tempo.
    Con modifica tabellare viene finalmente previsto che il collegio
    delle Sezioni unite civili quando queste operano come giudice di
    legittimità nel disciplinare (come prevede attualmente la norma
    ordinamentale) sia integrato da componenti delle Sezioni unite
    penali.  L'attuale sistema disciplinare prevede molte fattispecie
    tipiche che richiedono un'approfondita esperienza penalistica e in
    più d'uno s'era segnalato, anche in esito a vicende concrete, come
    una composizione solo civilistica potesse determinare difficoltà di
    difesa nella 'lettura' delle fattispecie in fatto su cui andava
    operato l'apprezzamento disciplinare di legittimità.
    Il secondo decreto prevede e disciplina in modo articolato la
    motivazione semplificata delle sentenze anche nel settore penale.
    Si tratta di una 'copertura' formale responsabile alle esigenze di
    sintetizzare le motivazioni in tutti i casi in cui la singola
    sentenza definisce il ricorso senza affrontare questioni di diritto
    (quindi, in particolare, per i tantissimi casi in cui il ricorso
    deduce solo vizi di motivazione). E al tempo stesso si tratta di una
    palese sollecitazione ad adeguare il modo di lavorare alle effettive
    e sole esigenze del caso specifico.
    Sollecitazione autorevole e tutt'altro che implicita; il decreto
    evidenzia un punto sul quale (nel mio piccolissimo e sempre con
    tanti altri) si cercava da tempo di richiamare l'attenzione della
    Magistratura giudicante: il punto che ogni pagina inutile è tempo
    inutilmente disperso e, ecco il monito del primo presidente, ogni
    pagina in più e specialmente quelle del tutto inutili divengono una
    dimostrazione di professionalità inadeguata al ruolo, di cui pure
    tener conto nelle valutazioni periodiche.
    Discorso enorme, certo, ma finalmente affrontato con decisione e
    destinato a non rimanere limitato alla sede di legittimità (penso a
    quanti tra noi, e penso ovviamente anche al merito, dove tra non
    molto forse, forse, dovrei tornare e quindi parlo anche a me stesso
    comunque vada, sono maestri nei file-oni riciclabili, purtroppo a
    volte qualunque cosa sia successa, o delle clausole di stile
    tuttoenullaquindidicenti, perdendosi però la parola in
    croce specifica al caso che sarebbe stata indispensabile).
    [affascinante e determinante il tema della motivazione dello
    specifico provvedimento nelle varie fasi del procedimento e nei vari
    gradi del giudizio, tutt'altro che marginale rispetto alle questioni
    che in lista si stanno dibattendo a proposito delle modifiche alla
    disciplina della prescrizione: in sintesi insufficiente, non
    motivare poco a prescindere, ma motivare tutto ma solo quel che
    serve allo specifico caso e contesto]
    Mi permetto un commento. I due provvedimenti del primo presidente,
    che seguono altri attenti agli aspetti organizzativi del lavoro di
    ufficio, costituiscono un segno chiaro per tutti i capi/responsabili
    di ufficio: quanto c'è che può essere fatto, da noi  e
    subito, assumendosi consapevolmente responsabilità intelligenti,
    capaci di coniugare rispetto delle funzioni specifiche di giustizia
    attribuite all'ufficio, tutela di interessi e valori in gioco in
    relazione a quelle specifiche funzioni, fantasia ordinamentale ed
    organizzativa 'ben orientata nel tempo e nello spazio'.
    carlo citterio

    Il 18/10/2016 19:07, carlocitt a alice.it ha scritto:

> Allego copia del decreto con cui il Primo presidente della Corte di 
> cassazione ha proposto una modifica delle tabelle della Corte in 
> materia di formazione del Collegio delle Sezioni unite civile quando 
> deliberano in materia di disciplina dei magistrati.
>
> Personalmente, nel mio minimo, aderisco entusiasticamente 
> all’iniziativa del Primo presidente (neppure per interesse personale 
> perché sono ormai fuori dalla Suprema).
>
> E’ noto che la sagacia del Legislatore ha previsto per il procedimento 
> disciplinare il rito penale e la competenza a decidere delle Sezioni 
> unite civili: ma ciò attiene solo alla sensibilità estetica del 
> pensiero di chi fa le Norme.
>
> Attiene invece al merito del problema la constatazione che spesso le 
> contestazioni disciplinari che riguardano i magistrati che svolgono 
> funzioni penali presuppongono una peculiare conoscenza anche pratica 
> delle fattispecie concrete che danno luogo ai rilievi e che debbono 
> essere decise.
>
> Non sempre, e non certo per incapacità ma perché appartiene alla 
> natura delle cose che solo l’esperienza specifica nel settore consenta 
> di apprezzare il disvalore di una determinata condotta e, comunque, le 
> censure che vengano rivolte ad una decisione della Sezione 
> disciplinare, chi da incolpato o da difensore penalisti è stato 
> coinvolto nel giudizio di legittimità ha avuto la certezza di essere 
> “compreso”. Non foss’altro perché altro è l’approccio inevitabilmente 
> teorico-astratto alle questioni altro è la conoscenza per precedente 
> esperienza, diretta o indiretta.
>
> Ovviamente, l’attribuzione di tutto il disciplinare di legittimità al 
> penale non muterebbe i termini del problema, quanto agli illeciti che 
> trovano il proprio presupposto nell’esercizio delle funzioni 
> giurisdizionali civili.
>
> Per questo sono davvero convinto che, a legislazione immutata, 
> l’iniziativa del Primo presidente sia provvida.
>
> Forse sarebbe opportuno verificare l’effettivo consenso dei tanti 
> magistrati del merito, per supportare, sul piano culturale e tecnico 
> specifico, l’iniziativa quando dovrà confrontarsi con le valutazioni 
> del CSM.
>
> carlo citterio
>
>
>
> _______________________________________________
> Area mailing list
> Area a areaperta.it
> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it



Il 18/10/2016 19:07, carlocitt a alice.it ha scritto:
>
> Allego copia del decreto con cui il Primo presidente della Corte di 
> cassazione ha proposto una modifica delle tabelle della Corte in 
> materia di formazione del Collegio delle Sezioni unite civile quando 
> deliberano in materia di disciplina dei magistrati.
>
> Personalmente, nel mio minimo, aderisco entusiasticamente 
> all’iniziativa del Primo presidente (neppure per interesse personale 
> perché sono ormai fuori dalla Suprema).
>
> E’ noto che la sagacia del Legislatore ha previsto per il procedimento 
> disciplinare il rito penale e la competenza a decidere delle Sezioni 
> unite civili: ma ciò attiene solo alla sensibilità estetica del 
> pensiero di chi fa le Norme.
>
> Attiene invece al merito del problema la constatazione che spesso le 
> contestazioni disciplinari che riguardano i magistrati che svolgono 
> funzioni penali presuppongono una peculiare conoscenza anche pratica 
> delle fattispecie concrete che danno luogo ai rilievi e che debbono 
> essere decise.
>
> Non sempre, e non certo per incapacità ma perché appartiene alla 
> natura delle cose che solo l’esperienza specifica nel settore consenta 
> di apprezzare il disvalore di una determinata condotta e, comunque, le 
> censure che vengano rivolte ad una decisione della Sezione 
> disciplinare, chi da incolpato o da difensore penalisti è stato 
> coinvolto nel giudizio di legittimità ha avuto la certezza di essere 
> “compreso”. Non foss’altro perché altro è l’approccio inevitabilmente 
> teorico-astratto alle questioni altro è la conoscenza per precedente 
> esperienza, diretta o indiretta.
>
> Ovviamente, l’attribuzione di tutto il disciplinare di legittimità al 
> penale non muterebbe i termini del problema, quanto agli illeciti che 
> trovano il proprio presupposto nell’esercizio delle funzioni 
> giurisdizionali civili.
>
> Per questo sono davvero convinto che, a legislazione immutata, 
> l’iniziativa del Primo presidente sia provvida.
>
> Forse sarebbe opportuno verificare l’effettivo consenso dei tanti 
> magistrati del merito, per supportare, sul piano culturale e tecnico 
> specifico, l’iniziativa quando dovrà confrontarsi con le valutazioni 
> del CSM.
>
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