[Area] [Nuovarea] Area e i diritti di fine vita

Oscar Magi oscar.magi a giustizia.it
Gio 2 Mar 2017 12:19:23 CET


Caro Antonio e cari tutti, tu dici che nella nostra Costituzione non è previsto ( e quindi non è tutelato) il diritto di richiedere la morte: questa tua affermazione da un lato è vera ( tanto è vero che il codice penale punisce l’aiuto o l’istigazione al suicidio ) da un altro è riduttiva , a fronte delle statuizioni dell’art. 32 della Carta Costituzionale  e, in particolar modo, i limiti che vengono ivi posti per il rispetto della dignità della persona e per la possibilità che la stessa rifiuti i trattamenti sanitari ed il cd. accanimento terapeutico. In poche parole la legge prevede ( e quindi consente) il diritto di morire con dignità  rifiutando le cure : ora tra il diritto di richiedere la morte ed il diritto di morire il confine , come converrai, è piuttosto labile e passa, in estrema sintesi, sul crinale stretto della partecipazione di un terzo alla volontà di morire.
Ora se questa volontà è una volontà libera e cosciente ( o comunque consapevole e determinata, anche sulla base di una dichiarazione fatta in un momento storico di libertà e consapevolezza) , non si vede il perchè lo stato non debba e possa rispettarla e farla rispettare , in modo chiaro, netto e precisamente indicato e tutelato. 
Dove sta, in questo senso, il mancato rispetto del dettato costituzionale del diritto alla vita ?
In che modo lo stato abdicherebbe alla sua funzione di tutela della vita ( in tutte le sue forme, anche in quelle più dolorose e difficili) consentendo a chi si trovi in condizioni così estreme di poter porre fine alle sue sofferenze ?
Come ben sai il suicidio non è punito dal nostro codice penale, nemmeno sotto la forma del tentativo  : in questo senso può dirsi che è permesso , e quindi che non esiste un obbligo di vivere.
Basterebbe modificare l’articolo del codice penale che prevede una pena molto alta per l’aiuto o l’istigazione al suicidio ( pur mantenendo il reato di omicidio del consenziente) , per consentire una forma di tutela per i casi come quello che abbiamo appena avuto modo di conoscere.
O comunque, escludendo l’eutanasia, consentire quelle forme di suicidio assistito che sono già da molto tempo consentite in numerosi paesi europei, e la cui mancanza in Italia costringe ( chi può permetterselo) ad emigrare per poter morire con dignità.
In ogni caso a me non sembra che il comunicato di Area sia in qualche modo interpretabile come un vulnus per nessuno, cattolico o laico che esso sia: il senso della vita , profondo o meno che esso sia, è un patrimonio individuale la cui tutela spetta, in primo luogo, a ciascuno di noi , ma in ultima istanza anche a quel coacervo di principi irrinunciabili che la costituzione richiama, tra cui, con certezza, c’è anche il diritto a morire con dignità.
cari saluti a tutti.
oscar Magi 

From: antonio.stefani a giustizia.it 
Sent: Thursday, March 02, 2017 8:56 AM
To: Coordinamento Area ; nuovarea a nuovarea.it ; area 
Subject: Re: [Nuovarea] Area e i diritti di fine vita

Area è una associazione plurale, che comprende persone e gruppi, con la loro identità ed autonomia.  I principi cui si ispira sono l'apertura alla società, la trasparenza nel funzionamento della giurisdizione e del governo autonomo, l'affermazione dei principi di eguaglianza, solidarietà, giustizia.  

Questo si legge nell’art. 1 della Carta dei valori, che ho molto condiviso e che  mi ha fatto avvicinare al gruppo unitamente alla stima per i suoi membri. Per questo mi permetto di dire che non è mi è piaciuto il dibattito che si è sviluppato, perché vi ho trovato toni da ostracismo, per di più su un tema etico delicatissimo, che mi sembrano in netto contrasto con la Carta dei valori.

Anche il comunicato mi lascia perplesso. In esso non si distingue – e ciò significa confondere – due fattispecie ben diverse, quali il rifiuto di un trattamento sanitario, che trova sicuro fondamento  nell’art. 32 Cost., e il diritto a richiedere la morte che non ritrovo nella Carta costituzionale e non lo ho mai trovato affermato dalla Corte. Non vi è dubbio che una visione religiosa della vita porta a riconoscerle un carattere sacro; ma non è questo il tema. Marzia ci ha opportunamente richiamato al carattere laico dello Stato. In questa ottica dico che a me il diritto alla morte non piace e mi sembra in contrasto con il diritto alla vita, che la Corte ha ritenuto il primo dei diritti inviolabili (v. 223/1996), e i doveri di solidarietà.  Davvero vogliamo uno Stato che a richiesta organizzi la morte dei suoi cittadini? Ho trovato inopportuno che il comunicato solleciti espressamente il legislatore a riconoscere tale “diritto”.

Ma il comunicato arriva anche ad interpretare la Costituzione  per ricavarne il senso della vita e quello più profondo! Il dibattito è importante, perché personalmente non chiedo ad Area di svelarmi il senso della vita, che riservo ad altre istanze. Mi sembra quindi necessario chiarire in che senso Area è plurale e quali siano i valori su cui essa si fonda.

Antonio Stefani


From: Coordinamento Area 
Sent: Tuesday, February 28, 2017 11:29 AM
To:  mailto:nuovarea a nuovarea.it ; area 
Subject: [Nuovarea] Area e i diritti di fine vita

< La straziante vicenda umana di Fabiano Antoniani, e il suo doloroso epilogo , che lo ha visto costretto a un inumano viaggio finale , suscita emozioni profondissime e interroga le coscienze di tutti noi , cittadini prima ancora che magistrati. Ancora una volta un drammatico caso evidenzia un vuoto normativo che permane ancorché si tratti di regolare diritti fondamentali in coerenza con principi sovranazionali e costituzionali e di rispondere  ad istanze ormai diffusamente avanzate dai cittadini. Riteniamo che la corretta lettura ed applicazione di tali principi debbano portare a riconoscere 
la libertà di autodeterminazione negando ogni forma di 'obbligo di vivere ' incompatibile con i principi della carta costituzionale .  La giurisdizione - non di rado accusata di supplenza da quella stessa politica che troppo spesso abdica ai propri doveri - ha saputo svolgere il proprio compito in precedenti, dolorosi casi, individuando nella carta costituzionale una tavola di valori supremi, in cui trovano irrinunciabile tutela la dignità umana, la libertà e, a ben vedere, la vita nel suo senso più profondo .
Il Coordinamento nazionale di Area 
I componenti di Area in CDC


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