[Area] Fwd: Re: Proposte per riforma giustizia P.S. 1

Patrizia Bellucci patbellucci a gmail.com
Mer 18 Ott 2017 15:59:38 CEST


Caro Gianfranco,

questa tua mail mi ha commossa e probabilmente ne avevo anche bisogno: i 
nemici sono tanti e si ha ancora più bisogno degli Amici veri.

Stiamo tutti invecchiando, ma _i tempi sono così oscuri per cui certo 
non possiamo 'smobilitare'_: c'è in gioco il futuro dei nostri figli e 
allievi e TUTTO CIO' IN CUI ABBIAMO CREDUTO E CHE ABBIAMO CERCATO DI 
COSTRUIRE, CHE CI E' COSTITUTIVAMENTE E INDEROGABILMENTE ANIMA E SANGUE.

_*Il Dott. Bruti Liberati ha ragione*_: solo se riusciremo a fare 
COMUNITA' riusciremo a proteggere questo malmesso Paese - E IL POPOLO 
NEL NOME DEL QUALE EMANATE LE VOSTRE SENTENZE - e ad inverare, almeno un 
po', i nostri limpidi e chiari ideali.

Solo se noi CI AUTORIFORMIAMO, riusciremo a metterci in rete con il 
resto dell'Europa e di sicuro bisogna metterci in rete quanto meno con 
il resto dell'Europa (se fosse per me, mi allargherei anche :-), ma 
quanto meno cominciamo da lì!).

L'isolamento non paga, il delegare non paga, la critica sterile non 
paga, la rassegnazione non paga e il silenzio ancora meno: pagano solo 
la chiarezza delle idee che sanno farsi ideale, cuore e voce e la 
costanza dell'impegno quotidiano pagato in prima persona e tutti insieme.

So, mi aspetto, vi chiedo sommessamente ma determinata: non rinunciate a 
fare la vostra parte - _vi conosco abbastanza da sapere che ne avete la 
capacità e la forza_ - e noi tutti SAREMO CON VOI.

Solo Voi potete conoscervi e riconoscervi fra Voi e far comunità e rete 
al vostro interno: noi di sicuro saremo con voi.

Dopo un mio lungo silenzio nella vostra lista - che era diventata 
sterile e inospitale - permettetemi di dedicare agli Amici e alle Amiche 
vere, che tanto mi hanno insegnato e regalato e che tanto mi sono 
mancati la canzone di Adriano Celentano "Caro Amico" 
(https://www.youtube.com/watch?v=ha5Bfa1eBAU).

A Tutte e Tutti i Magistrati e le Magistrate che stanno dalla parte del 
popolo italiano e che siano autenticamente democratici mi permetto di 
dire - nella mia qualità di /quaedam//de populo/ - che non è più il 
tempo di rimandare o aspettare.

A voi la giurisdizione, ma continuiamo a ricordare - come faceva il 
mio/nostro perduto Amico e Maestro Tullio De Mauro - che "anche Tacito 
era poco olimpico quando scriveva /_corrupta re publica leges 
plurimae_/." Altro che intasamento da numero eccessivo di avvocati: qui 
bisogna ma ricominciare dal PRETENDERE BEN ALTRA POLITICA E POCHE LEGGI 
CHIARE, IL REINTEGRO E L'ATTUAZIONE DELLA COSTITUZIONE!!!

Vi consegno due citazioni:


A distanza di decenni è apparso sempre più nitido il pregio anche 
linguistico della /Costituzione/ italiana: in esso si fece concreto, 
percepibile, efficace, lo spirito democratico che ispira e sorregge le 
sue norme, specialmente se messe a confronto con la selva intricata e 
sterminata delle leggi successive. (De Mauro 2014: 201-202)

e

Col distacco del tempo, vediamo così i costituenti partecipare da 
protagonisti e perfino anticipare un processo che già attraversa la 
storia linguistica dell’Italia postunitaria e che, interrottosi in età 
fascista, si riavvia poi nell’Italia della Repubblica. Di pari passo con 
il prima lento poi, più di recente, impetuoso sforzo di appropriazione 
della lingua nazionale, la prosa letteraria e colta dei più sensibili e 
vigili e la stessa poesia si fanno sempre più attente a schivare 
aulicismi e parole fuori corso e a recuperare nel secolare patrimonio 
linguistico italiano le forme, i costrutti, le parole meglio radicate 
nell’uso vivo e comune. […] quel processo ha talora stentato e stenta a 
investire il linguaggio delle leggi e della politica. E non per caso, a 
metà del primo cinquantennio repubblicano, Pier Paolo Pasolini ha potuto 
e dovuto resuscitare la metafora del Palazzo che già fu di Francesco 
Guicciardini (/Ricordi/, 141): «Spesso tra ‘l palazzo e la piazza è una 
nebbia sì folta, e uno muro sì grosso, che non vi penetrando l’occhio 
degli uomini, tanto sa el popolo di quel che fa chi governa, o della 
ragione perché lo fa, quanto delle cose che fanno in India; e perciò si 
empie facilmente el mondo di opinioni erronee e vane». Forse nessun 
testo legislativo, e pochi testi politici rilevanti, hanno avuto forza 
di spazzar via la nebbia, di rompere il «muro sì grosso» come le 
novemila parole della /Costituzione/. Parole di tutti e per tutti, un 
termine alto di quella via vichiana che dalle sacrali lingue dei soli 
potenti porta verso «/la Lingua Umana/ per voci convenute da’ popoli, 
della quale sono assoluti signori i popoli, /propia delle Repubbliche 
popolari/ […]; perché i /popoli/ dieno i /sensi/ alle /leggi/, a’ quali 
debbano stare con la /plebe/ anco i /Nobili/». (De Mauro 2006: xxxi-xxxii)

Secondo vai sarà un caso se le leggi successive sono scritte in modo 
incomprensibile?! M. Emanuela Piemontese ha speso una vita a pubblicare 
e fare aggiornamenti parlamentari su come si scrivono le leggi, ma il 
risultato è stato basso: la scrittura peggiore e più intricata è - 
guarda caso - quella degli articoli della riforma costituzionale!!! E 
ben ha fatto la Suprema Corte a sentenziare - quanto meno per due volte 
- che se la legge non è chiara non può aver valore. In pratica la 
Suprema Corte può annullare tutta la riforma costituzionale e quant'altro!

Da cittadina qualunque posso permettermi il gran lusso di dire quello 
che a Voi non è dato: a mio modesto parere abbiamo avuto dei pessimi 
Presidenti della Repubblica, ma l'attuale Presidente quando firma le 
leggi si ricorderà di Suo fratello, no? Alla Presidenza delle due Camere 
abbiamo un ex-Magistrato e una Donna che si è occupata di Diritti umani: 
come cittadina io sto qui a osservare cosa fanno e faranno.

Grazie di cuore  a Tutte e Tutti,

Pat

P.S. Io aspiro a essere vostra amica e compagna di viaggio, ma Voi per 
favore potreste darmi una mano a chiedere e reclamare che al "Ministero 
dell'Istruzione" si rimetta il determinatore essenziale *PUBBLICA?.* 
Anche questo è in nome / per conto del popolo italiano, che tutti 
insieme siamo chiamati a servire.



Il 18/10/2017 14:08, Gianfranco ha scritto:

> Non dobbiamo stancarci di aver fiducia nella possibilità che le parole 
> possano ancora aiutarci a costruire qualcosa di positivo, che possano 
> essere un tramite per unire e non per dividere,  un ponte verso un 
> orizzonte migliore del terreno paluduso e inconcludente in cui ci 
> stiamo sempre più immergendo da soli.
> Ti ho conosciuto come una persona che ha coltivato sempre questa 
> fiducia e mai ha perduto questa speranza. Non hai bisogno di essere 
> difesa; piuttosto dovresti essere imitata.
> Gianfranco Gilardi
>
> Inviato da Blue <http://www.bluemail.me/r?b=10777>
> Il giorno 18 Ott 2017, alle ore 13:38, Patrizia Bellucci 
> <patbellucci a gmail.com <mailto:patbellucci a gmail.com>> ha scritto:
>
>     Sono stata gentilmente informata che dall'Ufficio non accedete
>     dirtettamente ai link di youtube e allora do a che ne abbia voglia
>     e tempo - il tasto CANC è sempre disponibile, né io mi offendo - i
>
>     'riferimenti bibliografici' e da docente affermo: sì, si studia
>     anche con la lingua cantata e ballata.
>
>     I link erano:
>     1) Fiorella Mannoia: "La storia siamo noi"
>     2) Ancora Fiorella Mannoia "Quando l'angelo vola"
>     3) Eugenio Bennato "Che il Mediterraneo sia" (la canzone è un po'
>     datata, ma pur sempre valida".
>
>     A questo punto aggiungo anche:
>
>     4) Giorgio Gaber "La libertà" (e qui, caro Felice, ti dico con
>     amicizia sorridente: se pensi che ci debbano riformar da fuori - e
>     mi pare ben strano da uno come te che mette in bibliografia
>     Battiato: "E ti vengo a cercare"; anzi, ti preciso subito che io
>     sono di sinistra - anche se la sinistra non c'è più - e, in più
>     con una gran fede [naturalmente eretica - perché anche lì ho
>     pensiero 'divergente' e, anche se questo Papa mi sta simpatico di
>     sicuro non mi piacciono il Vaticano e lo IOR] e ho il gran
>     problema di conciliare le due cose.
>
>     Dedico invece alla MD della mia generazione (il '68):
>     5) Giorgio Gaber "Qualcuno era comunista" e aggiungo:
>
>     Comincio ad argomentare.
>
>     Sono morti Berlinguer, De Mauro e Rodotà: elaboriamo i nostri
>     lutti, ma 'ridiamoci una smossa' perché qui c'è ancora bisogno di
>     noi - siamo vecchi e stanchi, ma abituati a guardar lontano - per
>     reinventar futuro per i nostri figli, nipoti e allievi: ascoltiamo
>     loro - perché adesso tocca alla loro generazione farsi avanti,
>     combattere nelle azioni, rivendicare e non tacere (altro che
>     elezioni a sorteggio e aspettar che ci riformino gli altri:
>     L'UNICA RIFORMA POSSIBILE E' L'AUTORIFORMA E SOLO ALLORA L'EUROPA
>     VERRA' ALLE NOSTRE SPALLE!!!).
>
>     E qui avrei anche delle osservazioni che vorrei fare; scusatemi se
>     mi permetto, ma ormai sapete che sono sempre COSTRUTTIVAMENTE E
>     AMICHEVOLMENTE, COOPERATIVAMENTE, SINCERA:
>
>     1) Se non sbaglio da questa lista sono spariti PROTAGONISTI
>     FONDAMENTALI, a partire da Armando Spataro - e oggi mi stringo di
>     anima e di cuore al dolore suo e della sua famiglia - e una bella
>     fetta del Movimento, che pure diceva cose importanti e che
>     bisognava saper ascoltare!
>
>     2) È sparito ogni dibattito culturale e si è distrutta quella
>     COMUNITA' che la mailing list aveva saputo costruito.
>     N.B. la differenze fra la parola di partenza _*ASSOCIAZIONE*_" e
>     la parola-obiettivo - così bella, densa, teorica e operativa -
>     _*COMUNITA'*_, che _finalmente__il Dott. Bruti Liberati ha rimesso
>     in focus nel "bersaglio" COMUNITA' DEGLI OPERATORI GIUDIZIARI_:
>     quel suo felice sintagma lessicale è un 'vettore' che indica la
>     direzione!!!
>     Ma, prima ancor di parlare di OPERATORI GIUDIZIARI - e quindi di
>     sviscerare somiglianze possibili e differenze strutturali fra
>     Magistrati e Avvocati (e la cosa mi riguarda in relazione alla
>     modalità di formazione - bisogna aver ben chiare le implicazioni
>     del concetto di COMUNITA' e magari anche riflettere - non dico
>     'coram populo' ma quanto meno fra voi - su quanti errori sono
>     stati fatti, che hanno prodotto il risultato di distruggere quella
>     comunità, che faticosamente e magistralmente negli anni era stata
>     costruita attraverso l'_*INTERAZIONE *_in lista.
>     Questi errori li ho sperimentati direttamente e personalmente
>     sulla mia pelle  e _se non ho querelato chi di dovere è stato solo
>     per il rispetto che ho per la parola-bersaglio MAGISTRATURA, DI
>     CUI SONO COSI' TANTO ESTIMATRICE E AMICA_.
>     So che di sicuro qui mi ha difesa Armando e alcuni Altri pochi,
>     che ringrazio di cuore. Ha ragione Valerio: a volte non siete
>     stati TODOS CABALLEROS nemmeno nei miei confronti, ma io non me la
>     sono presa perché gli stolti e i malintenzionati mi sono
>     indifferenti e PERCHE' MI SO BENISSIMO DIFENDERE DA SOLA!
>     Però tutti gli altri ospiti - che pure andavano dicendo molte cose
>     e che andavano stimolando riflessioni teoricamente e
>     pragmaticamente importanti - sono rimasti esterrefatti e se ne
>     sono andati o son rimasti silenti: insomma, a mio modesto parere
>     qualche riflessioncina "a porte chiuse" sarebbe bene che la
>     faceste, non tanto per attivare auto- ed etero-critiche che non
>     portano da nessuna parte, ma semplicemente per correggere
>     fattualmente la mira. Si sa che _azioni e prassi efficaci
>     scaturiscono solo ed esclusivamente dalla chiarezza delle idee_.
>     Un suggerimento esemplificativo ce l'avrei:
>     _La Magistratura non può funzionare se si fanno leggi che ne
>     intralciano o addirittura ne bloccano __l'azione!!!__E quindi il
>     presupposto sta sempre nell'osservazione e nella reazione
>     all'attività del Legislatore! Non si può parlar di giurisdizione -
>     anche nell'argomento che stiamo trattando in questa occasione - se
>     prima non parliamo di legislazione.
>     _Sinteticamente (poi ci ritornerò): caro Felice, l'Italia non
>     funziona ANCHE perché siamo il fanalino di coda per numero di
>     laureati e tassi d'istruzione e di sicuro la soluzione non è il
>     chiudere gli accessi a Giurisprudenza. Capisco il tuo discorso sul
>     'dilatarsi del contenzioso', ma anche lì secondo me è ANCHE una
>     questione di 'regole' (non ho il tempo di esplicitare meglio, ci
>     ritornerò).
>     Analogamente, una lista non può funzionare se non ci sono regole e
>     controllori che espellono chi passa le giornate non a 'lavorare' o
>     a stare in lista per 'imparare e crescere, confrontandosi e
>     dialogando' ma a assediare e occupare la lista in modo da
>     'neutralizzarla' e distruggere proprio la 'comunità' e il clima
>     per cui ciascuno si sentiva in una 'comunità e casa comune', in
>     cui ritrovarsi piacevolmente e produttivamente con dei 'compagni
>     di viaggio'. Certo, hanno capito di non essere capaci di
>     costruirsi un luogo e una lista in cui avere visibilità e allora
>     vengono a cercar visibilità ed esposizione A CASA VOSTRA, ma
>     perché lasciarglielo fare?!
>     Sapete tutti che ho sempre dialogato anche con Bruno Tinti - che
>     mi sta pure simpatico e che dice/scrive cose che condivido e altre
>     proprio NO - e con Andrea Reale (a cui ho scritto anche
>     privatamente) ecc., ma di sicuro non son disponibile a discutere
>     ancora, tanto per fare un solo esempio, di follie periodiche come
>     quella del potere salvifico delle elezioni a sorteggio!!!
>     Potete immaginare quanto io - che faccio pure un'altra professione
>     - sia contraria agli elementi negativi delle correnti e di sicuro
>     non ho risparmiato critiche, ma altro che elezioni a sorteggio: il
>     sorteggio può sempre essere un'occasione, magari l'unica, per gli
>     incapaci (oltre che per i disonesti)!!! - mentre quello che serve
>     è proprio il dialogo e il confronto, magari anche aspro ma sempre
>     civile e costruttivo realizzato proprio all'interno di una
>     COMUNITA' DI COMPAGNI DI VIAGGIO CHE VANNO NELLA STESSA DIREZIONE:
>     _il Dott. Bruti Liberati qui ha sacrosanta ragione!__
>     __
>     _Scusatemi, non ho piu tempo e quindi mi fermo qui, PER ORA :-)
>
>     la vostra amica Pat-chiacchierona (abbiate pazienza, ma come si fa
>     a far tacere una linguista? Portate pazienza! :-) )
>
>
>
>
>     -------- Messaggio Inoltrato --------
>     Oggetto: 	Re: [Area] Proposte per riforma giustizia
>     Data: 	Tue, 17 Oct 2017 13:19:21 +0200
>     Mittente: 	Patrizia Bellucci <patbellucci a gmail.com>
>     A: 	area a areaperta.it
>
>
>
>     Caro Felice,
>
>     su molto sono d'accordo, ma non, ad esempio, sul fatto che si
>     debba abdicare al riformare/rivoluzionare.
>
>     Sicuramente concordo sul tuo dire "Non è un caso se le uniche vere
>     riforme in tema di giustizia in Italia si sono fatte su pressione
>     dell'Europa", ma non su "L'unica salvezza può venire
>     dall'esterno", che, purtroppo, spesso dice anche mio figlio Mattia.
>
>     _Su questo e sul resto argomento meglio quando posso_, ma nel
>     frattempo, poiché tu haifatto una citazione D.O.C. con la canzone
>     di Battiato "E ti vengo a cercare" e dal momento che da linguista
>     so che le canzoni - quelle d'Autore! -  sono sintesi e
>     condensazioni semantiche e metaforiche potenti ed efficaci,
>     contraccambio con tre link:
>
>     https://www.youtube.com/watch?v=N4tbUStH5EQ
>
>     https://www.youtube.com/watch?v=MXvZC2ov1es: "Noi dobbiamo osare
>     inventare l'avvenire!"
>
>     e sulle migrazioni:
>
>     https://www.youtube.com/watch?v=JAzgANpo4d4.
>
>     So che è 'inusuale' mandare delle canzoni in una ml di Magistrati,
>     ma fortunatamente hai cominciato tu:-) e io ribadisco che le
>     canzoni possono essere cose coltissime e messaggi efficaci.
>
>     Non so quale età tu abbia, ma se hai dei figli regalagliele da
>     parte di un'anziana docente.
>
>     Chiedo scusa a tutti per l'invadenza.
>
>     Pat
>
>
>
>     Il 17/10/2017 11:50, thorgiov ha scritto:
>>
>>     Io per la verità non sono  un cavaliere. Sono un fante. Del resto
>>     fino a poco tempo fa del titolo di Cavaliere si fregiava pure il
>>     Berlusca, prima di essere disarcionato a seguito della condanna
>>     penale a suo carico passata in giudicato. Ora sta cercando di
>>     risalire in sella e bisogna dargli atto che, all'età di 81 anni,
>>     è molto più difficile montare a cavallo che all'età di 31 anni,
>>     come ha fatto Kurz in Austria. Ma il Silvio nazionale ha Renzi
>>     che provvederà a dargli la spinta finale, con la Grosse Koalition
>>     all'italiana che viene auspicata da più parti, anche e
>>     soprattutto a livello europeo.
>>
>>     Nel merito, noi magistrati siamo dipendenti pubblici. Gli
>>     avvocati sono invece liberi professionisti. Ciò significa che
>>     mentre noi alla fine del mese, non importa se abbiamo lavorato
>>     molto o poco, bene o male, alla fine lo stipendio lo prendiamo di
>>     sicuro  ( a meno che lo Stato, che è il nostro datore di lavoro,
>>     vada in default ) e tutti nella stessa misura, gli avvocati
>>     operano sul mercato e il cliente, pubblico o privato che sia, se
>>     lo debbono cercare e soprattutto se lo debbono conservare, una
>>     volta che lo hanno trovato. Tu parli di parcelle di avvocati
>>     meglio pagati  e di prestigio, ma la realtà non è questa. La
>>     realtà è quella di una classe forense che, al di là di pochissimi
>>     privilegiati che possono permettersi di scegliere il cliente, è
>>     ormai proletarizzata, alla ricerca continua e disperata di
>>     occasioni di lavoro che sono sempre più rare, e a causa della
>>     crisi economica e a causa del sovrannumero di iscritti agli albi
>>     forensi . Posso assicurarti che è questo l'aspetto più difficile
>>     della professione di avvocato : il rapporto con il cliente. Il
>>     professionista può essere anche preparatissimo, ma il suo
>>     cliente, come mi disse una volta un avvocato che faceva il
>>     magistrato onorario, nel 90% dei casi non capisce nulla di
>>     diritto, nel 70% non capisce nulla di nulla. Secondo me era
>>     troppo ottimista : le percentuali cui faceva riferimento sono
>>     molto più alte. E allora, di fronte ad un cliente che è abituato
>>     ormai a chiedere la luna, l'avvocato, per tenerselo buono, deve
>>     promettere anche Marte, perchè se non lo fa, se prova ad essere
>>     onesto con lui, a dirgli come stanno veramente le cose, a fargli
>>     un quadro realistico della situazione, susciterà una reazione di
>>     rigetto. Il cliente penserà che quell'avvocato è un buono a
>>     nulla, e troverà sicuramente qualcun altro disposto a dirgli che
>>     invece Marte è a portata di mano, lì dietro la porta. Se ci pensi
>>     bene, è la stessa situazione che si verifica in politica : il
>>     cittadino italiota, che somiglia sempre di più al fanciullino di
>>     pascoliana memoria, è disposto a credere a qualunque fesseria,
>>     come Pinocchio che abbocca quando Lucignolo gli parla del Paese
>>     dei Balocchi. E questo sia a sinistra che a destra. Anche nella
>>     vita familiare accade lo stesso. Quegli studenti che tu tanto
>>     elogi per il fatto che scendono in piazza a protestare, sono più
>>     che disposti, anzi predisposti, a credere al primo pifferaio che
>>     farà loro credere che tutto è facile, tutto è possibile, a
>>     portata di mano, che loro hanno ragione a priori. Poi, quando
>>     cresceranno ( molto, ma molto in ritardo ) e i loro genitori non
>>     saranno più in grado di mantenerli, si scontreranno con la dura
>>     realtà, e per loro sarà un autentico shock.
>>
>>     Per fare un esempio concreto, quanti di quegli studenti
>>     continueranno a iscriversi alla facoltà di giurisprudenza o alle
>>     facoltà umanistiche in genere pensando di fare la cosa giusta,
>>     quando il mercato del lavoro richiede ormai laureati in
>>     matematica, fisica, ingegneria, materie queste, secondo la
>>     ottocentesca mentalità dei predetti pargoletti, troppo aride,
>>     oppure persone che sappiano svolgere lavori manuali, lasciati
>>     agli immigrati perchè ormai nessun italiano li vuole fare, sempre
>>     in base ad una mentalità ottocentesca che vede i lavori manuali
>>     degni solo delle persone di basso livello sociale ? Sì, magari
>>     dopo saranno comunque formati come cittadini, come persone,
>>     avranno una maggiore consapevolezza di sè e del mondo che li
>>     circonda, potranno dispiegare la loro, chiamamola pure così,
>>     essenza ( mi viene in mente a tal proposito il contenuto di una
>>     vecchia canzone di Franco Battiato dal titolo "E ti vengo a
>>     cercare" ), ma alla fine si ridurranno comunque a chiedere la
>>     paghetta ai genitori, i quali li manterranno fino all'età di 50
>>     anni, assecondandoli in tutto e facendo loro credere che sono i
>>     migliori, ma dopo non potranno più farlo per il semplice motivo
>>     che saranno passati a miglior vita.
>>
>>     Parlo per esperienza personale : tutte le volte che ho tentato,
>>     con persone che conosco, di fare un discorso realistico sulle
>>     prospettive future di un determinato percorso formativo di tipo
>>     tradizionale, ho trovato la isterica reazione innanzitutto dei
>>     genitori, i quali trovavano offensivo che si potessero anche solo
>>     mettere in dubbio le immense capacità dei loro figliuoli.
>>     Purtroppo questi ultimi, una volta laureati  hanno dovuto
>>     accontentarsi di un impiego in un call center, con una paga da
>>     miseria e con il rischio di essere sbattuti fuori da un momento
>>     all'altro semplicemente perchè non c'erano più commesse.
>>     Dopodichè quegli stessi genitori hanno dovuto ammettere, molto a
>>     malincuore, che forse la scelta iniziale percorsa dai loro
>>     pargoletti non era stata la migliore.
>>
>>     Torno al merito. Tu dici che la giustizia è una funzione.
>>     All'estero è effettivamente così. In Italia invece è una
>>     industria. I miei colleghi più anziani, quando parlano del
>>     proprio lavoro per magnificarlo, sono soliti dire che noi
>>     magistrati non sforniamo pizze. Ora, non capisco perchè bisogna
>>     sminuire le pizze. Considera che, almeno a Napoli, sono
>>     buonissime. Le nostre sentenze, il più delle volte, invece non
>>     sono nemmeno lette dalle parti, alle quali interessa solo sapere
>>     se alla fine i soldi se li pigliano o no, perchè questo è Marte.
>>     E gli avvocati che possono fare ? Sicuramente tirare a campare è
>>     un brutto modo di vivere, ma è sempre meglio tirare a campare che
>>     tirare le cuoia. La necessità è più forte di tutto. Quindi, una
>>     volta per tutte, facciamo chiarezza e piantiamola con  la solita
>>     retorica italiana. Esiste una sovrabbondanza di laureati in
>>     materie che non trovano più sbocchi e che scoprono molto in
>>     ritardo che i loro genitori non li potranno mantenere
>>     all'infinito. Per questo motivo sgomitano tra di loro, come i
>>     passeggeri di un tram sempre più affollato, fino a quando questo
>>     tram non si fermerà e terminerà anche la loro attesa fanciullesca.
>>
>>     Data questa realtà, non ha nessun senso parlare di miglioramento
>>     del servizio giustizia. Si tratta di una industria che deve
>>     continuare a girare, magari a vuoto, perchè su di essa campano
>>     troppe persone. Non è un caso se le uniche vere riforme in tema
>>     di giustizia in Italia si sono fatte su pressione dell'Europa.
>>     L'unica salvezza può venire dall'esterno.
>>
>>     FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
>>     Nord )
>>
>>
>>
>>
>>
>>     Il 17/10/2017 09:44, Patrizia Bellucci ha scritto:
>>>
>>>     Caro Felice,
>>>
>>>     ti leggo sempre con attenzione, perché di sicuro prima di
>>>     parlare occorre sempre saper ascoltare attentamente tutti e non
>>>     di rado certe cose che affermi le condivido anche, ma in
>>>     un'ottica che mi pare sostanzialmente diversa.
>>>
>>>     Ad esempio, in relazione a questa tua ultima mail penso che:
>>>
>>>     1) Come mi ricordò giustamente al mio ingresso in lista l'Amico
>>>     Valerio Savio, NON SIETE TODOS CABALLEROS - come ogni altro
>>>     corpo professionale, sociale e umano - e quindi dovete anzitutto
>>>     individuare al vostro interno chi sono I CABALLEROS: operazione
>>>     di sicuro non facile!
>>>
>>>     2) I Magistrati e gli Avvocati PER SCELTA E PER FORMAZIONE non
>>>     son la stessa cosa, anche se servono entrambi all'attuazione
>>>     della Giustizia: gli Avvocati vengono _addestrati_ per essere
>>>     dei PROFESSIONISTI PAGATI DAI PRIVATI (spesso più hanno il pelo
>>>     sullo stomaco e meglio son pagati con parcelle e prestigio!),
>>>     mentre i Magistrati vengono _formati_ per essere dei
>>>     PROFESSIONISTI CON IL SENSO DELL'ISTITUZIONE (e non a caso son
>>>     doverosamente pagati dallo Stato).
>>>
>>>     Sia pur con la variazione di livello personale e individuale, il
>>>     livello medio, 'di base', dei Magistrati resta qualitativamente
>>>     diverso e più alto e guarda, Amico mio, che qui si va
>>>     ALL'ESSENZA, perché la tipologia di formazione va a influire
>>>     proprio sul modo di essere e di 'stare nel mondo'.
>>>
>>>     Hai ragione invece sul fatto che - a parità di occasioni - chi
>>>     prima sceglieva di fare il Magistrato o l'Avvocato era
>>>     qualitativamente diverso, perché aveva SCELTO fra le due strade
>>>     del bivio entrambe percorribili, mentre oggi il singolo è
>>>     costretto a percorrere semplicemente la strada che gli risulti
>>>     più facilmente disponibile.
>>>
>>>      3) Hai ragionissima quando affermi che fra gli Operatori di
>>>     Giustizia - esattamente come nella classe politica - c'è un
>>>     "istinto ferino di sopravvivenza" che occorre saper vedere nel
>>>     principio e nelle attuazioni, ma altrettanto di sicuro la
>>>     Giustizia non è per sua natura - non potrà esserlo mai - un
>>>     AMMORTIZZATORE SOCIALE, proprio perché NON E' UN LAVORO MA UNA
>>>     FUNZIONE!
>>>
>>>     Per cercare di spiegarmi meglio, ti faccio un esempio: la Laurea
>>>     oggi non è più 'un ascensore sociale', ma non ha perso il senso
>>>     dell'essere una specifica modalità di FORMAZIONE: chi vuole
>>>     investire su se stesso non può che passar da lì, anche se deve
>>>     farlo in funzione della capacità di realizzare e dispiegare LA
>>>     PROPRIA VITA E IL PROPRIO ESSERE e non più come contemporanea
>>>     garanzia di un lavoro qualitativamente migliore.
>>>
>>>     [Ti lascio immaginare quanto su questo sia addolorata e
>>>     arrabbiata: si sono perfino permessi di togliere il PUBBLICA dal
>>>     nome del MINISTERO DELL'ISTRUZIONE e NOMEN OMEN!!! Di sicuro non
>>>     condivido la riforma Gelmini - si sapeva bene chi era e da dove
>>>     veniva - ma non condivido nemmeno quella della cosiddetta 'buona
>>>     scuola' fatta dalla Giannini, che ai miei occhi ha anche
>>>     l'aggravante di essere una linguista, per cui non può pararsi
>>>     dietro alla 'ignoranza': no, qui è stata proprio CONNIVENZA! E
>>>     infatti gli Studenti - che tanta gente si permette di offendere
>>>     - qualche giorno fa son tornati a riempire sacrosantamente le
>>>     piazze!!!].
>>>
>>>
>>>     In conclusione:
>>>
>>>     È ovvio che  mi son sentita allargare il cuore, quando ho visto
>>>     il Dott. Bruti Liberati - che saluto e che ringrazio per il pdf
>>>     e per l'indicazione bibliografica - riporre autorevolmente al
>>>     centro l'obiettivo di "_Ricreare una vera comunità di tutti
>>>     gli____*operatori di giustizia*_", anche se personalmente
>>>     ribadisco che in questa direzione bisogna contemporaneamente
>>>     andare a incidere sulla formazione per rendere anche gli
>>>     Avvocati più consapevoli e qualificati per UNA FUNZIONE
>>>     ISTITUZIONALE ALTA!
>>>
>>>     L'imputato ha diritto alla migliore Difesa possibile, ma non al
>>>     cinismo - magari abilissimo - di chi vuole ledere e sacrificare
>>>     i diritti delle vittime e delle parti lese!!!
>>>
>>>     Proprio per questo per tanti e lunghi anni sono stata accanto
>>>     all'Avvocato Alarico Mariani Marini nella sua battaglia per
>>>     tentare di unificare, almeno in parte, la formazione della
>>>     Scuola Superiore della Magistratura e quella dell'Avvocatura, in
>>>     modo da riempire di senso anche negli Avvocati il sintagma
>>>     OPERATORI DELLA GIUSTIZIA (così denso di significato
>>>     inscindibile): beh, abbiamo perso entrambi, MA ci avevamo visto
>>>     giusto! Si può 'perdere' e contemporaneamente 'aver ragione'.
>>>
>>>
>>>     Quello che il compianto Amico Stefano Rodotà - che ora tanto
>>>     mi/ci manca - ha definito "il giardino del Diritto" non fiorisce
>>>     quanto potrebbe se non si innalzano il Legislatore, i Magistrati
>>>     e gli Avvocati!!! 'Roba dura' da realizzare nel contesto odierno
>>>     - me ne rendo conto - ma solo quando GLI OBIETTIVI E IL
>>>     BERSAGLIO, LA DIREZIONE E GLI STRUMENTI sono chiari si riesce a
>>>     fare qualche passo e a far spuntare qualche rosa.
>>>
>>>     Vi saluto caramente e vi auguro buona giornata e buon lavoro,
>>>
>>>     patbellucci
>>>
>>>     P.S. Ovviamente non entro nella parte squisitamente giuridica
>>>     del dialogo avviato, che NON è di mia competenza (e su cui mi
>>>     limito umilmente a imparare): a ciascuno il suo.
>>>
>>>
>>>     Il 16/10/2017 18:16, thorgiov ha scritto:
>>>>
>>>>     A tutti gli operatori ? Ne sei proprio sicuro ? L'articolo da
>>>>     te citato è firmato da due avvocati. Ma in Francia quanti sono
>>>>     gli avvocati ? Le condizioni di partenza sono troppo diverse da
>>>>     quelle italiane. Da noi la giustizia serve essenzialmente, se
>>>>     non esclusivamente, da ammortizzatore sociale. Serve a dare
>>>>     lavoro. Non avrebbe senso, dalle nostre parti, tentare di
>>>>     ricreare una comunità di tutti gli operatori di giustizia,
>>>>     perchè quando è in gioco la sopravvivenza ci si deve aggrappare
>>>>     a qualsiasi occasione, anzi le occasioni di lavoro bisogna
>>>>     crearle dal nulla, altrimenti non si campa. L'abnorme
>>>>     contenzioso della giustizia italiana nasce proprio da questo :
>>>>     dall'istinto ferino di sopravvivenza. Gli obiettivi comuni
>>>>     diventano pertanto impossibili.
>>>>
>>>>     FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
>>>>     Napoli Nord )
>>>>
>>>>
>>>>     Il 16/10/2017 11:42, EDMONDO BRUTI LIBERATI ha scritto:
>>>>>
>>>>>     Proposte per una radicale riforma della giustizia in Francia
>>>>>
>>>>>     Il quotidiano Le monde 11 ottobre 2017 p. 21 pubblica un
>>>>>     articolo /“ Changer de paradigme pour une justice moderne”/ in
>>>>>     cui si avanzano proposte di radicale riforma della giustizia
>>>>>     in Francia. Allego il Pdf e segnalo alcuni dei punti salienti.
>>>>>
>>>>>     Limitare drasticamente i casi di appello: riparazione di
>>>>>     errori manifesti e casi che pongono difficili questioni di
>>>>>     diritto. Le Corti di appello, da ridurre nel numero,
>>>>>     opererebbero come  filtro per la Corte di Cassazione.
>>>>>
>>>>>     La Corte di Cassazione si occuperebbe solo dei questioni di
>>>>>     diritto più significative./“Quando, in convegni
>>>>>     internazionali, dei francesi dicono che la loro Corte suprema
>>>>>     rende più di 30.000 decisioni all’anno, destano la più grande
>>>>>     ilarità”/ ( traduzione testuale).
>>>>>
>>>>>     Riforma della geografia giudiziaria con drastica diminuzione
>>>>>     dei Tribunali.
>>>>>
>>>>>     Ricreare una vera comunità di tutti gli operatori di giustizia.
>>>>>
>>>>>     Last but not least ( un po’ di inglese anche quando si parla
>>>>>     di Francia): l’articolo è firmato da due avvocati Daniel
>>>>>     Soulez Larivère e Pierre-Olivier Sur.  Il primo è un notissimo
>>>>>     avvocato d’affari, autore di numerosi libri sui problemi della
>>>>>     giustizia. In italiano è stato tradotto e il titolo ha fatto
>>>>>     fortuna, “Il circo mediatico-giudiziario,” spesso citato a
>>>>>     sproposito da chi non è andato oltre la lettura, appunto, del
>>>>>     titolo; ma, a mio avviso, il suo libro più interessante,
>>>>>     attuale anche trent’anni dopo la sua pubblicazione, è “/Les
>>>>>     juges dans la balance/”, non tradotto in italiano, ma qui ne
>>>>>     traduco la dedica ”Dedico questo libro a René Parodi,
>>>>>     magistrato, resistente, morto per le torture della Gestapo
>>>>>     nell’aprile 1942.Egli incarna lo spirito di resistenza, senza
>>>>>     il quale la magistratura non è che una impostura”. Il secondo
>>>>>     è stato presidente ( batonnier) dell’Ordine degli avvocati di
>>>>>     Parigi.
>>>>>
>>>>>     Un’ultima citazione, per concludere: “Meditate, gente,
>>>>>     meditate!”. L’autore, come noto, non è un giurista, ma
>>>>>     l’appello mi pare ben indirizzato a tutti gli operatori di
>>>>>     giustizia.
>>>>>
>>>>>     Edmondo Bruti Liberati
>>>>>
>>>>>
>>>>>     <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
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