[Area] R: QUESTIONE GIUSTIZIA: Il ruolo politico del Csm, di Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo

Dott. Marco Patarnello marco.patarnello a giustizia.it
Sab 30 Dic 2017 10:17:08 CET


Anche a me pare evidente che Giuseppe e Rita abbiano centrato il cuore del problema, concordo pressocchè interamente con loro. 

Mi pare ovvio che Andrea Reale la veda esattamente all’opposto e semmai sia inappagato di quanto poco sia ancora avanzato il percorso di sgretolamento delle correnti descritto nell’articolo.

Il punto è che in questo evidente sgretolarsi e perdere di autorevolezza delle correnti rischia di sopravvivere meglio (o solo) la logica di apparato piuttosto che il piano delle idee, del resto la magistratura vive nella società. 

Questione Giustizia deve tornare approfonditamente su questo tema, perché l’autogoverno e il suo funzionamento sono il cuore della nostra indipendenza.

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di testapensante a virgilio.it
Inviato: venerdì 29 dicembre 2017 22:00
A: amelia.torrice; andreale; area a areaperta.it; Questione Giustizia
Oggetto: Re: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA: Il ruolo politico del Csm, di Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo

 

Caro Andrea,

a me pare che le cose stiano esattamente come scrivono Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo. Anzi, lo vado scrivendo da qualche tempo, su altre liste.

Insomma, l'analisi è lucida e, soprattutto, non pecca di quell'approssimazione che è insita nel predicare lo strapotere delle correnti. Se si analizzano bene alcune vicende consiliari, anche quelle più oggetto di critiche nelle liste, emerge una profonda debolezza delle correnti, intesa come debolezza politica. In molte decisioni dell'ultima consiliatura, poi, ha avuto un peso decisivo la posizione dei laici, schierati spesso compattamente a prescindere dalla provenienza politica. Per non parlare della realizzazione di una funzione "direttiva" del Comitato di Presidenza, opera politica non indifferente del Vice Presidente Legnini, a cui però ha contribuito parte della componente togata.

Insomma, anche se tu non sarai d'accordo, io auspico invece una forte riaffermazione delle correnti, intese come luogo di elaborazione ed espressione nell'autogoverno di idee e progetti, poiché questa sarebbe una netta controtendenza rispetto alle ultime due consiliature, e all'ultima in particolare. E alla realizzazione di un ritorno alla politica giudiziaria da parte della magistratura associata non è secondaria la scelta dei candidati tra quelli che, meglio di altri (quasi tutti ottimi, per carità), possa essere portatore di un'elaborazione collettiva e di un bagaglio valoriale solido.

Buone primarie, allora.

 

mario montanaro

 

 

Il 29 dicembre 2017 alle 15.35 andreale <andreale a yahoo.com> ha scritto:

A me non pare per niente un bellissimo articolo   e non ne condivido neanche  un periodo intero.

Riporto qui sotto soltanto un primo pezzo, sottolineando  i passaggi salienti, e mi chiedo con quanta buona fede si possano scrivere cose del genere. Mi fermo qui. 

Andrea Reale 

 

Nel medio periodo, però, la legge sembra aver raggiunto, almeno in parte, quell’obiettivo di privilegiare l’instaurazione di un rapporto di stima e conoscenza personale tra elettore e candidato che superi … la mediazione dei gruppi di organizzazione del consenso elettorale. Anche in ragione di alcune dinamiche già storicamente presenti nell’associazionismo giudiziario italiano, infatti, il sistema ha finito per privilegiare il singolo rispetto al gruppo, e per esaltare la organizzazione del consenso su base individuale, o territoriale, a scapito di quella basata su idee e programmi, che era (o almeno avrebbe dovuto essere) la ragion d’essere dei gruppi organizzati.

E ciò ha consentito di realizzare quello che era il reale obiettivo della riforma: ridurre il peso delle correnti all’interno del Csm significava, infatti, ridurre il ruolo politico del Consiglio, ridimensionarne la natura di organo di rilevanza costituzionale, relegandolo al ruolo di un ufficio di gestione del personale di magistratura.

 

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Da: "amelia.torrice" <amelia.torrice a fastwebnet.it>

Data: 29/12/17 13:46 (GMT+01:00)

A: Questione Giustizia <redazione a questionegiustizia.it>, area a areaperta.it

Oggetto: Re: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA: Il ruolo politico del Csm, di Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo

 

Ringrazio Rita Sanlorenzo e Giuseppe  Cascini  per il bellissimo articolo che senza ipocrisie fa una analisi chiara degli effetti delle riforme sul csm e sulla magistratura .

Bravi finalmente un pensiero politico alto. 

amelia torrice

 

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-------- Messaggio originale --------

Da: Questione Giustizia <redazione a questionegiustizia.it>

Data: 29/12/17 13:02 (GMT+01:00)

A: area a areaperta.it

Oggetto: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA: Il ruolo politico del Csm,   di Giuseppe Cascini e Rita Sanlorenzo

 

Nell’ultimo decennio sono venuti a maturazione i frutti, in gran parte avvelenati, di due riforme introdotte all’inizio del secolo, la legge elettorale per il Csm e la riforma dell’ordinamento giudiziario.

La riforma della legge per la elezione dei componenti togati del Csm …

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