[Area] Una lezione (attuale) di Gramsci sugli affari penali semplici
Gioacchino Romeo
gioarom a alice.it
Dom 29 Apr 2018 10:38:13 CEST
E poi ci sono – purtroppo sempre più numerosi – esempi di giustizia che si
realizza con modalità la cui correttezza sarebbe tutta da verificare,
anche per affari penali semplici.
È venuto occasionalmente a mia conoscenza questo caso: un’insegnante
affetta da patologia progressiva e altamente invalidante, con diritto ad
anticipo della pensione, da un anno e mezzo in attesa di una
“ricostruzione di carriera” arbitrariamente dilazionata da questo o
quell’Istituto scolastico, alla fine viene informata che al traguardo
manca solo un documento attestante il positivo superamento dell’anno di
prova. Atto dovuto da parte del dirigente dell’Istituto presso il quale
non ieri, ma quattro anni fa, la docente ha superato la prova. A chi
dovrebbe emetterlo, più volte informalmente sollecitato a farlo, specie
per le ricadute sul trattamento di fine rapporto, è notificata, alla fine,
una formale diffida il 5 febbraio 2018. Il 15 marzo 2018 viene presentata
a una stazione locale dei CC denuncia, ampiamente documentata, ex art.
328, cpv., c.p.; il 17 aprile 2018 il P.M. formula richiesta di
archiviazione, come si può leggere dall’allegato. La notifica della
richiesta avviene il 28 aprile 2018. Noto solo due particolari: il
procedimento è iscritto a carico di IGNOTI, quando la denuncia consentiva
di identificare agevolmente il soggetto autore dell’eventuale illecito;
tenuto conto del periodo pasquale e dei tempi di trasmissione dalla
stazione dei CC alla Procura, la definizione è stata non sollecita, ma
fulminea. Come ha scritto Brecht, non basta la mannaia, ci vuole pure la
sentenza.
Casi come questo, in una Procura che non brilla, in Italia, per celerità
di azione, sono migliaia: tutti riferibili a fatti penalmente irrilevanti?
Per esperienza personale, non è così. E ci sono fattispecie criminose,
come, ad esempio, l’appropriazione indebita, l’abuso di ufficio,
l’omissione o il rifiuto di atti di ufficio, che, almeno in quella
Procura, risultano, di fatto, decriminalizzati. È questa la giustizia che
vogliamo? A Gramsci, persona attenta, sensibile e profonda, di sicuro non
sarebbe piaciuta.
Gioacchino Romeo
In data aprile 2018 alle ore 16:17:37, Francesco Caruso
<francesco.caruso a giustizia.it> ha scritto:
>
> Qualcosa di fuorviante in questa nota redazionale, in sé e rispetto al
> testo.
> Per molti tribunali la ragionevole durata del processo e i mezzi
> escogitati per attuarlo sono pensati e moralmente >giustificati
> dall’imperativo di “prevenire la protrazione nel tempo della
> sottoposizione del cittadino al potere dello >Stato di giudicarlo”,
> anche in reati senza vittime.
>
> Senza l’impegno alla riduzione dei tempi, quell’ ”interferenza” si
> aggrava, tutte le volte in cui la stessa non sia >giustificata, come
> spiega l’autore.
> Nelle situazioni descritte dall’articolo e con alte percentuali di
> assoluzione, mi viene da pensare che Gramsci >apprezzerebbe.
> Francesco Caruso
>
>
> Da: Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] Per conto di
> Questione Giustizia
> Inviato: venerdì 27 aprile 2018 14:32
> A: nuovarea a nuovarea.it
> Oggetto: [Nuovarea] Una lezione (attuale) di Gramsci sugli affari penali
> semplici
>
>
> Turno affari di pronta definizione, turno reati di “fascia B” e,
> addirittura, turno reati di “fascia C”. I disegni organizzativi dei
> nostri >tribunali e delle nostre procure – al lodevole scopo di far
> funzionare l’elefantiaca macchina della giustizia – escogitano congegni
> >sempre più efficientisti, che tendono all’obiettivo della ragionevole
> durata del processo. Ma che rischiano di sottovalutare in modo >grave la
> irripetibilità della vicenda di ciascun imputato e di ciascuna vittima.
> E, allora, occorre chiedersi con l’Autore – e con un >osservatore
> d’altri tempi – se davvero questa sia la ragionevole durata di un
> processo; e – più gravemente – se davvero questa sia >giurisdizione.
>
> http://questionegiustizia.it/articolo/una-lezione-attuale-di-gramsci-sugli-affari-penali-semplici_27-04-2018.php
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