[Area] R: R: [Mailinglist-anm] contratto di governo e giustizia

Ferrari Roberto roberto.ferrari a giustizia.it
Sab 19 Maggio 2018 11:14:15 CEST


Ineccepibile.

Ma ne possiamo dedurre che non val la pena di affannarsi a far previsioni sul programma giustizia in questione. Ammesso che sia meditato, le forze che lo sostengono (non le persone, ma gli intenti dichiarati) avranno vita breve.

La politica è dalla notte dei tempi conflitto sulle risorse (si distingue dalla guerra per il contenimento della violenza). Le ragioni ideali valgono a legittimare questo o quel gruppo, a conferire razionalità e giuridicità al dialogo e alle pretese; appaiono ed effettivamente sono spesso meno pretestuose delle cause dei conflitti bellici.
Poi in gran parte diventano risorsa in sè, distribuita in alternativa alle risorse materiali.

In un sistema economico nazionale, sia pur in comunicazione economica con gli altri, le risorse su cui agire sono quelle interne, ben definite; è ben chiaro dove sono, a chi sottrarle e a chi darle.
In un sistema economico globale nessun potere potrà mai disporre che di una minima parte di esse e l' atto dispositivo sarà estremamente precario e soggetto alle reazioni di poteri esterni o di automatismi neanche riconducibili a scelte umane.


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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di thorgiov <thorgiov a libero.it>
Inviato: venerdì 18 maggio 2018 17:36
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: R: [Mailinglist-anm] contratto di governo e giustizia


Il programma di riforma della giustizia del prossimo Governo in realtà va letto non isolatamente, ma insieme con le altre proposte. Il disegno complessivo è quello di un illusorio ritorno al passato della spesa pubblica facile. I vecchi partiti si reggevano proprio su questo, più che sulla forza delle idee. Ma le idee da sole non contano nulla, se non ci sono anche i soldi. Nella cosiddetta Prima Repubblica ( dico cosiddetta perchè in realtà il sistema istituzionale è rimasto tale e quale, per cui non c'è bisogno di parlare neppure di Seconda e Terza Repubblica ) tutto si reggeva sulla spesa pubblica. Se Giorgio La Pira voleva salvare le aziende decotte facendole acquisire dallo Stato, tutto sommato il sistema se lo poteva permettere, perchè c'erano le risorse per farlo. L'intero mondo era suddiviso in due grossi blocchi contrapposti, e non esisteva la concorrenza economica dei Paesi dell'Est Europa e della Cina. Dopo il crollo del Muro di Berlino tutto è cambiato, ma ovviamente gli italioti si illudono di poter tornare ai bei vecchi tempi. Salvini e Di Maio irridono l'Europa e lo spread, e dal loro punto di vista hanno pure ragione, perchè il grosso dell'elettorato neppure sa che cosa sia lo spread. Ma lo spread sa benissimo che cosa è l'Italia. I mercati finanziari, a differenza dell'Unione europea che ha tempi di reazione molto lunghi, sono rapidissimi e soprattutto spietati. Quando la Banca Centrale Europea smetterà di finanziare il debito pubblico italiano, i titoli relativi crolleranno di valore, e le banche italiane, che ne sono piene, li seguiranno. Nell'ordine avremo il crollo del sistema bancario italiano, del sistema istituzionale nato dalla Costituzione e la dissoluzione dell'Unione europea, che, essendo nata su basi esclusivamente ideologiche, non riuscirà a tenere insieme Paesi irrimediabilmente diversi tra loro, che non avranno più alcuna convenienza a restare insieme. A quel punto, la riforma della giustizia sarà l'ultimo dei nostri problemi. Suggerisco a tutti di visualizzare su Youtube una canzone di Alice intitolata "La recessione", tratta da una poesia di Pasolini, per vedere quale sarà il nostro prossimo futuro.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 18/05/2018 13:05, Lucia Vignale (Esterna) ha scritto:
Scusate il refuso : Abolire il divieto di vincolo di mandato,  oppure introdurre il vincolo di mandato …. Ovviamente …

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Lucia Vignale (Esterna)
Inviato: venerdì 18 maggio 2018 12:49
A: 'Andrea Reale'; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; 'Imperato Marco'; 'AREA Mailing List'
Oggetto: [Area] R: [Mailinglist-anm] contratto di governo e giustizia

Bene. L’ “Area Magistratura”, nella parte in cui stabilisce che il magistrato che intraprende attività politica deve lasciare la toga piace anche a me.
Potrebbe piacermi anche nella parte in cui  mira a “rimuovere logiche spartitorie e correntizie in seno all’organo di autogoverno della magistratura” se solo mi fosse spiegato in che modo si intende raggiungere questo risultato atteso che, ad esempio, l’attuale sistema elettorale con i collegi unici nazionali  fu dichiaratamente introdotto al medesimo scopo e mi pare abbia assai peggiorato le cose collegando i candidati ai territori che li esprimono più ancora che alle “correnti”  le quali,  per lo meno, potrebbero essere (certamente erano, talvolta ancora sono ) centri di elaborazione culturale.
Assai meno mi piace l’ “Area Tribunali” che mi sembra solo blandire la popolazione (portiamo i tribunali vicini ai cittadini)  e certo non aiuta il servizio giustizia : non vedo infatti cosa se ne facciano i cittadini di un tribunale vicino se quel tribunale  funziona  male .
Ancor meno  mi piace l’ “Area Penale” che, immutato il sistema processuale, vuole ridurre il ricorso ai riti alternativi ed eliminare quel poco di deflazione che era stata fatta.
Ma soprattutto mi  fa uno stranissimo effetto che ci si preoccupi  tanto (e giustamente) dell’ indipendenza dei consiglieri del CSM e contestualmente si voglia abolire il vincolo di mandato stabilendo che un parlamentare che dissenta dal proprio partito debba dare le dimissioni per essere sostituito da uno più fedele. Mi viene da chiedere: ma a questo punto cosa ci stanno  a fare i parlamentari?  visto che non possono pensare con la propria testa e devono obbedire, non sarebbe sufficiente un parlamento fatto dai segretari dei partiti?
A questo parlamento, prigioniero dei partiti,  è affidato il compito di dare la fiducia ad un governo anch’esso prigioniero dei partiti. È previsto infatti un comitato di conciliazione per sedare i conflitti tra i contraenti del “contratto di governo”, per prendere nuove decisioni in materie rilevanti non disciplinate dal “contratto” e  - se richiesto da uno dei contraenti - per esaminare questioni “ritenute fondamentali " . Immagino che quel comitato sarà costituito dai massimi esponenti delle parti contraenti dunque (ancora una volta) dai partiti che compongono la maggioranza.   E allora vi domando: che ne è – in questo quadro -  della democrazia parlamentare?
In questo quadro a me sorge il timore che la riforma elettorale del CSM (del cui contenuto nulla mi viene detto) miri solo ad indebolire l’organo di autogoverno e la sua autorevolezza per renderlo (forse) libero dalle correnti, ma schiavo della politica.
Credo quindi che sia importantissimo per la magistratura tutta che il prossimo CSM sia forte ed autorevole e sia capace di esporre le proprie buone ragioni di fronte a proposte di riforma che rischiano di affossare il sistema giudiziario  penale e civile e potrebbero mettere in discussione l’autonomia della magistratura.
Credo che questa debba essere la  prima preoccupazione di tutti (secondo me anche della “corrente degli indipendenti”),  perché mai come in questo momento : l’autogoverno siamo noi .

In attesa delle risate di Lima, vi saluto cordialmente

Lucia Vignale


Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Andrea Reale
Inviato: giovedì 17 maggio 2018 15:20
A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; Imperato Marco; AREA Mailing List
Oggetto: Re: [Area] [Mailinglist-anm] contratto di governo e giustizia

Caro Marco, a me appassiona di più l'area "Magistratura e tribunali".
Il programma si presenta ambizioso, coraggioso e foriero  di tante condivisibili aspettative.
In alcune parti sembra il programma della 'corrente' degli indipendenti (non degli indipendentoni!), ma garantisco che non c'è lo zampino di nessuno di quelli che scrivono su questa ml (e che  sono considerati tali) :-).....
Di seguito  la parte del 'contratto' relativa (il grassetto è mio) .
Saluti,
Andrea Reale

Il Consiglio Superiore della Magistratura deve operare in maniera quanto più indipendente da influenze politiche di potere interne o esterne.
Sarà pertanto opportuno operare una revisione del sistema di elezione, sia per quanto attiene i componenti laici che quelli togati, tale da rimuovere le attuali logiche spartitorie e correntizie in seno all’organo di autogoverno della magistratura. A tutela dell’indipendenza e dell’imparzialità del potere autonomo della magistratura, la funzione giudiziaria e quella parlamentare debbono rimanere separate tra loro.
Il magistrato che vorrà intraprendere una carriera politica deve essere consapevole del fatto che, una volta eletto, non potrà tornare a vestire la toga.
Occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria - modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni - con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino ai cittadini e alle imprese.
Imprescindibile è l’implementazione e la semplificazione del processo telematico e l’informatizzazione degli uffici giudiziari.
Inoltre è doveroso il ripristino della piena funzionalità del ‘sistema giustizia’, attraverso il completamento delle piante organiche di magistratura e del personale amministrativo degli uffici giudiziari, con attenta valutazione della relativa produttività.
 Bisogna riconoscere il ruolo dei magistrati onorari, tramite una completa modifica della recente ‘riforma Orlando’, affrontando anche le questioni attinenti al trattamento ad essi spettante ed alle coperture previdenziali ed assistenziali.



On Thursday, May 17, 2018, 2:24:53 PM GMT+2, Imperato Marco <marco.imperato a giustizia.it><mailto:marco.imperato a giustizia.it> wrote:



Qualche riflessione sulla parte del contratto relativa a giustizia e diritto penale in particolare.

https://nonsologiustizia.blogspot.it/2018/05/contratto-e-giustizia-poche-idee-ma-ben.html

Marco Imperato
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