[Area] R: Nessuno si salva da solo

thorgiov thorgiov a libero.it
Mer 27 Giu 2018 11:32:27 CEST


Sì, ma sostenere "forme di interlocuzione con i magistrati dell’ufficio 
su eventuali problematiche di gestione" non significa valutazione 
globale e complessiva sulla figura e sull'operato del dirigente, ma solo 
che i magistrati dell'ufficio dovrebbero ( se ne hanno il coraggio ) 
segnalare che su una o più singole questioni vi è stato un disaccordo. 
Troppo generica, e pertanto inutile, come previsione programmatica. 
L'audizione obbligatoria del candidato in presenza di un parere non 
unanime del Consiglio giudiziario mi sembra poi una farsa. A parte il 
fatto che gli accordi spartitori tra le correnti si realizzano anche in 
sede periferica e non solo in sede centrale, a che serve sentire di 
persona il candidato ? Un vecchio detto napoletano sostiene che è 
inutile chiedere all'acquaiolo come è l'acqua che vende, perchè lui 
risponderà sempre che è fresca. Per dirla tutta, anche questa previsione 
programmatica è acqua fresca, senza che ci sia bisogno che lo dica 
l'acquaiolo. Priva di qualsiasi significato è poi la previsione 
dell'attribuzione della conferma ad una commissione diversa da quella 
che procede alle nomine. Se l'accordo spartitorio si fa a monte di 
queste commissioni, vale a dire a livello di Associazione Nazionale 
Magistrati, alla fine si tratta di una mera ratifica. L'unico modo di 
inceppare questo meccanismo è chiedere un parere complessivo e 
articolato a tutti i magistrati dell'ufficio. Inoltre la temporaneità 
negli incarichi direttivi dovrebbe essere assoluta, altrimenti il 
problema si sposta semplicemente da un ufficio all'altro. E poi 
piantamola di dire che c'è il pericolo di perdere una professionalità. 
Il pericolo vero è che le correnti, con questi correttivi, davvero 
conterebbero molto di meno. A loro resterebbe solo il potere di decidere 
in sede disciplinare, vale a dire quando vi è una patologia. Ma a me 
interessa la fisiologia, la normalità.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 27/06/2018 10:44, Alessandra Dal Moro ha scritto:
> Caro Felice,
> condivido quanto affermi : "Bisognerebbe sentire i magistrati 
> dell'ufficio per sapere chi è
> veramente il candidato alla nomina o alla riconferma. Certo, mi rendo
> conto che non molti avrebbero il coraggio di dire ciò che pensano. Ma
> qualcuno sì, lo farebbe, e sarebbe sufficiente".
>
> E' anche un punto specifico del programma di AERA DG, che ti incollo 
> in calce.
>
> La mia opinione  - che vado esponendo in tutti gli incontri con i 
> colleghi - è che sia necessario sentire in sede di conferma i 
> magistrati dell'ufficio o sella sezione "diretta" , con un 
> questionario articolato sulla base della specificità delle funzioni ( 
> es. per il civile regolarità delle riunioni di sezione per ez art. 47 
> quater o.g. per l'uniformità della giurisprudenza e la tendenziale 
> l'omogeneità dei tempi di trattazione,  la disponibilità a condividere 
> le decisioni organizzative,  la modalità di attuazione dell'esonero,  
> la capacità di farsi carico dei momenti di difficoltà che possono 
> implicare ritardi nei depositi dei provvedimenti per far si che la 
> difficoltà contingente sia condivisa e superata insieme nel gruppo di 
> lavoro, la modalità di formazione del ruolo dei nuovi arrivati specie 
> se di prima nomina  ecc.); questionario non "anonimo" ma riservato, 
> cioè non ostensibile al diretto interessato quanto al nome del 
> firmatario,  che può costituire fonte di conoscenza di dati obiettivi 
> su cui eventualmente acquisire riscontri in istruttoria.
>
> Si tratterebbe a mio parere anche di una modalità utile a 
> neutralizzare o bilanciare  subdole forme di gerarchizzazione ( 
> contrastanti con il principio di dell'autonomia e pari dignità di 
> tutte le funzioni)  che il procedimento di valutazione ha, purtroppo,  
> innescato nel nostro sistema, patite - per quanto ho potuto constatare 
> dialogando in tanti uffici - soprattutto dai colleghi più giovani, che 
> hanno meno esperienza e più timori specie della prima valutazione; ma 
> che  finiscono per condizionare anche i giudici anziani, e soprattutto 
> coloro che dal  " capo " dell'ufficio o della sezione sanno che 
> possono ottenere plausi o critiche che condizionano il loro percorso 
> professionale.
> Insomma una misura utile e ridimensionare  quelle paure e quelle 
> speranze che la riforma dell’ordinamento giudiziario del 2006 ha 
> innescato nel sistema, e a rendere effettivo il principio di 
> temporaneità degli incarichi direttivi attraverso la valorizzazione 
> del momento valutativo.
>
> Un caro saluto
> Alessandra
>
>
>
> 4) LA CONFERMA DEI DIRIGENTI: una riforma mancata
> La realizzazione della riforma dell'ordinamento giudiziario ha mancato 
> sul punto essenziale della verifica della capacità specifica nelle 
> funzioni dei ruoli direttivi e semidirettivi, al momento della 
> conferma quadriennale, stante la oggettiva ineffettività delle 
> verifiche. L’attuale CSM ha fatto centinaia di nomine, il prossimo CSM 
> più che di nomine dovrà occuparsi di conferme.
> Occorre che:
> - la conferma dopo il primo quadriennio divenga momento cardine della 
> valutazione,introducendo, come ulteriore fonte di conoscenza, forme di 
> interlocuzione con i magistrati dell’ufficio su eventuali 
> problematiche di gestione;
> - la conferma sia affidata ad una commissione diversa da quella che si 
> occupa delle nomine;
> - l’audizione sia obbligatoria quando il parere del CG sulla conferma 
> non sia unanime
>
> -----Messaggio originale----- From: thorgiov
> Sent: Tuesday, June 26, 2018 11:02 PM
> To: u.nannucci a alice.it ; area a areaperta.it
> Subject: Re: [Area] R: Nessuno si salva da solo
>
> Bisognerebbe sentire i magistrati dell'ufficio per sapere chi è
> veramente il candidato alla nomina o alla riconferma. Certo, mi rendo
> conto che non molti avrebbero il coraggio di dire ciò che pensano. Ma
> qualcuno sì, lo farebbe, e sarebbe sufficiente.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
>
> Il 26/06/2018 20:55, u.nannucci a alice.it ha scritto:
>> esistono metodi molto meno ultraterreni per selezionare i magistrati 
>> affidabili per serietà e laboriosità, piuttosto che affidarsi alla 
>> sorte o ...all'appoggio delle correnti. li ho illustrati nel mio 
>> libro, sulla storia critica delle leggi di ordinamento giudiziario. 
>> semplici regole di buon senso e di verifica di dati...
>> nannucci
>>
>> -----Messaggio originale----- From: thorgiov
>> Sent: Tuesday, June 26, 2018 5:25 PM
>> To: area a areaperta.it
>> Subject: Re: [Area] R: Nessuno si salva da solo
>>
>> E che professionalità ! Se si leggono i pareri redatti in occasione
>> della proposta all'incarico di vertice dei vari candidati, oppure i
>> provvedimenti resi in sede di conferma nelle funzioni, si resta
>> semplicemente abbagliati dalle loro doti. Ecco perchè tutto il mondo ci
>> invidia. Qui non stiamo parlando di semplici dirigenti. Anzi, direi che
>> non si tratta neppure di semplici esseri umani. Siamo addirittura a
>> livelli di semidei, perchè sembra di leggere l'Iliade o l'Odissea. Io mi
>> metto nei panni dei componenti del CSM : come si fa a scegliere tra
>> Achille ed Ettore ? Oppure tra Enea e Ulisse ? Di fronte a doti
>> sovrumane che si confrontano nei vari pareri, non dovrebbe decidere il
>> CSM. Si dovrebbe incaricare il Papa, che è il vicario di Cristo in
>> terra, almeno per chi è cattolico. Non vedo altra soluzione. Area è
>> disponibile ad avanzare una simile proposta, che valorizzerebbe al
>> massimo anche i suoi candidati ai posti direttivi e semidirettivi ? I
>> provvedimenti di nomina potrebbero iniziare così : Per Grazia di Dio e
>> volontà della nazione....
>>
>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>
>>
>> Il 26/06/2018 10:24, Giuseppe Pagliani1 ha scritto:
>>> Caro Nicola, è un piacere risentirti dopo tanto tempo!
>>> Penso che molti condividono il tuo senso di scoramento per quello a 
>>> cui abbiamo più volte assistito in occasione di nomine di 
>>> semidirettivi e direttivi, e non solo nei distretti pugliesi, 
>>> credimi ...  ma ritengo che la soluzione che proponi non sia priva 
>>> di conseguenze negative; una simile regola impedisce di valorizzaze 
>>> le professionalità che si creano nell'esercizio di funzioni 
>>> direttive, utilizzandole in nuove sedi, a tutto vantaggio del nuovo 
>>> ufficio.
>>> E in ogni caso ciò non ci salverebbe dalla nomina di altri 
>>> direttivi, più o meno inidonei e/ incapaci.
>>> In realtà il problema resta quello di valutare i colleghi, e di 
>>> farlo in modo credibile e trasparente. Praticamente quello che si 
>>> sente dire da tutti i candidati  negli incontri durante l'attuale 
>>> campagna elettorale.
>>> Cari saluti
>>> Giuseppe Pagliani
>>>
>>>
>>> -----Messaggio originale-----
>>> Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di nicola 
>>> lariccia
>>> Inviato: venerdì 22 giugno 2018 11:44
>>> A: Sanlorenzo Rita
>>> Cc: area a areaperta.it
>>> Oggetto: Re: [Area] Nessuno si salva da solo
>>>
>>> Credo davvero che si sia arrivati al punto più basso di credibilità
>>> per il CSM e per la stessa magistratura e fa piacere che i candidati
>>> di AREA DG lo abbiano compreso, alla luce delle reiterate doglianze
>>> provenienti da tutte le parti d'Italia soprattutto in tema di nomine
>>> di direttivi e semidirettivi.
>>> Il collega Sernia che conosco e stimo ha indicato delle soluzioni: non
>>> tutte sono da me condivise, ma è certo che la bella dichiarazione
>>> d'intenti dei candidati non basta.
>>> Bisogna arrivare a delle soluzioni riformatrici drastiche che, dopo la
>>> sciagurata riforma del 2006 che ha cancellato in toto il criterio
>>> dell'anzianità (è vero da solo insufficiente) in favore di merito ed
>>> attitudini variamente valutabili e valutate in assenza di precisi
>>> paletti sì da consentire al CSM un'inusitata e pericolosa
>>> discrezionalità, impediscano da un lato la tendenza carrieristica che
>>> ormai permea la magistratura tutta con qualche sana eccezione e
>>> dall'altro  decisioni incomprensibili da parte del CSM, come purtroppo
>>> è di recente avvenuto nei nostri distretti pugliesi e non solo.
>>> Suggerisco per esempio: perché non radicalizzare, per garantire un più
>>> ampio e meno conflittuale accesso di magistrati a direttivi e
>>> semidirettivi, il principio della reversibilità degli incarichi
>>> imponendo che al termine dell'incarico si ritorni a svolgere il ruolo
>>> di giudice o P.M. semplice e che non si possa subito transitare ad
>>> altro semidirettivo o direttivo magari più prestigioso?
>>> Sarebbe una soluzione davvero democratica e di giustizia.
>>> Nicola Lariccia
>>> Corte Appello Lecce
>>>
>>> Il 21 giugno 2018 17:43, Sanlorenzo Rita
>>> <rita.sanlorenzo a giustizia.it> ha scritto:
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> NESSUNO SI SALVA DA SOLO
>>>> (UN PATTO COMUNE PER IL NUOVO CSM)
>>>>
>>>> La lunga campagna elettorale ci ha permesso di incontrare e di 
>>>> ascoltare
>>>> tanti colleghi impegnati in funzioni, sedi, tipologie d’ufficio 
>>>> diversissime
>>>> tra loro. Eppure la richiesta di un cambiamento nelle prassi di 
>>>> gestione
>>>> delle pratiche consiliari, in tema di nomine e non solo, si leva 
>>>> unanime
>>>> dalla platea di un elettorato che, sebbene in parte deluso e 
>>>> frustrato,
>>>> continua a credere nella necessità di un autogoverno forte ed 
>>>> autorevole,
>>>> rappresentativo dell’intero corpo dei magistrati, a cui affidare la 
>>>> difesa
>>>> delle prerogative costituzionali di indipendenza ed autonomia.
>>>>
>>>> Noi a queste aspettative vogliamo dare un seguito concreto perché 
>>>> per primi
>>>> le nutriamo come magistrati elettori e non ci sottraiamo alla 
>>>> autocritica,
>>>> necessaria e doverosa di fronte alla constatazione che al “sistema 
>>>> “ nessuno
>>>> ha avuto veramente la forza e la capacità di sottrarsi.
>>>>
>>>> Cadute, miopie, sottovalutazioni del sentire diffuso tra i 
>>>> colleghi, hanno
>>>> avuto l’effetto destabilizzante di minare la fiducia 
>>>> nell’Istituzione e di
>>>> appannarne pericolosamente l’immagine.
>>>>
>>>> Crediamo fortemente nella necessità indifferibile di un cambio di 
>>>> passo.
>>>>
>>>> Crediamo che si debba attribuire alla figura del dirigente una
>>>> responsabilità diretta nel garantire la qualità de servizio. Vogliamo
>>>> sconfiggere la logica svilente del carico individualmente 
>>>> esigibile, non
>>>> solo perché è irrealizzabile in concreto, ma anche perché è figlia 
>>>> di una
>>>> visione burocratica del nostro lavoro.
>>>>
>>>> Crediamo fortemente in un autogoverno capace di ascolto e impegnato a
>>>> conoscere le diverse realtà lavorative.
>>>>
>>>> Per restituire ai magistrati l’orgoglio del loro autogoverno, 
>>>> quello che
>>>> negli anni ha consentito al CSM di ergersi a baluardo 
>>>> dell’indipendenza e
>>>> dell’autonomia di tutti i magistrati abbiamo bisogno di 
>>>> un’assunzione di
>>>> responsabilità comune e perciò
>>>>
>>>> CI IMPEGNAMO
>>>>
>>>> 1. a scegliere i dirigenti sulla base di attitudine e merito e mai 
>>>> in base a
>>>> logiche di appartenenza o di scambio;
>>>> 2. a difendere l’autonomia dei magistrati dall’esterno e dall’interno
>>>> contrastando ogni forma di gerarchizzazione;
>>>> 3. a contrastare la deriva produttivistica che appiattisce le 
>>>> valutazioni
>>>> dei magistrati e degli uffici sui numeri;
>>>> 4. a rendere sintetiche, chiare e comprensibili le regole che il 
>>>> CSM intende
>>>> applicare;
>>>> 5. a rendere trasparenti e accessibili a tutti i magistrati le 
>>>> decisioni del
>>>> CSM, eliminando la prassi dei messaggi individuali da molti praticata;
>>>> 6. a spiegare sempre le ragioni delle nostre decisioni assumendo in 
>>>> maniera
>>>> trasparente la responsabilità di ogni scelta;
>>>> 7. a difendere il ruolo professionale dei magistrati liberandoli 
>>>> dalla paura
>>>> del disciplinare e dalle ambizioni dì carriera.
>>>>
>>>> Proponiamo un patto comune che porti al recupero di una pienezza di
>>>> rappresentatività del Consiglio Superiore nel quale tutti i 
>>>> magistrati si
>>>> devono poter riconoscere e al quale tutti i magistrati devono poter 
>>>> guardare
>>>> con fiducia ed orgoglio.
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