[Area] R: Significative parole sullla tragedia di Rebibbia

Francesco Maisto francescomaisto2 a gmail.com
Dom 23 Set 2018 00:21:20 CEST


E quindi avrebbe dovuto aspettare prima di prendere provvedimenti tanto
drastici in mancanza di accertamenti, tenuto conto del tempismo.
Senza l’80% di quelle Associazioni il carcere sarebbe un lager

Il giorno sab 22 set 2018 alle 22:41 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
scritto:

> Benissimo, lasciamo che sia il ministro a capirlo. Da solo, però, senza il
> contributo delle varie associazioni menzionate nella tua missiva, che non
> fanno certo parte del dicastero.
>
> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 22/09/2018 20:33, Francesco Maisto ha scritto:
>
> Quello delle carceri è un territorio impervio con una difficile
> individuazione delle competenze tra DAP., Magistrature e Servizio Sanitario
> Regionale e Assl.
> Qui sono stati presi provvedimenti esemplari nei confronti dei vertici di
> Rebibbia in prima battuta ed ora cominciano a capire che forse c’e Una
> responsabilità dell’area sanitaria esterna.
> Francesco Maisto
>
> Il giorno sab 22 set 2018 alle 17:06 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
> scritto:
>
>> Dire che la responsabilità è di tutti è un modo molto comodo per dire che
>> la responsabilità non è di nessuno. Tutto molto italiano. Anzi, molto
>> cattolico. Non conosco bene i fatti e per tale motivo non mi sento di dire
>> che la colpa di ciò che è accaduto è anche dei vertici dell'istituto. Però
>> noto che appena viene toccata una persona che appartiene ad un determinato
>> mondo, scatta automaticamente la solidarietà nei suoi confronti, che è una
>> solidarietà a prescindere. Mi viene in mente l'atteggiamento che è stato
>> tenuto per molti anni nei confronti della comunità Il Forteto a Firenze.
>>
>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso a Napoli Nord )
>>
>> Il 22/09/2018 10:57, Francesco Maisto ha scritto:
>>
>> Non solo percezioni di Marco Paternello
>> Buona lettura.
>> Francesco Maisto
>> La tragedia di Rebibbia: non si aggiungano danni alla tragedia provocata
>> da una mamma detenuta
>> Lettera aperta di volontari, cappellani, operatori del sociale, del mondo
>> del lavoro, della cultura, dello sport, della salute
>> La tragedia che si è consumata a Rebibbia ci ha lasciati senza fiato. Un
>> dolore e un orrore che ha travolto tutti: i due bambini innanzitutto,
>> quella madre che forse ancora non è consapevole di quello che ha fatto,
>> tutti gli operatori dell’Istituto, le oltre trecento donne lì detenute, le
>> loro famiglie e anche noi volontari, cappellani, operatori del sociale, del
>> mondo del lavoro, della cultura, dello sport, della salute che ogni giorno
>> entriamo in carcere per dare il nostro contributo affinché la pena risponda
>> sempre più alle finalità dettate dalla Costituzione.
>> Abbiamo accolto tutto questo dolore in un silenzio rispettoso, vicini
>> alle donne detenute, al loro smarrimento e dolore. Abbiamo cercato di
>> comprendere i tanti tasselli di una vicenda che ha avuto un epilogo così
>> drammatico.
>> Conosciamo la complessità del carcere, dei suoi problemi, della sua
>> gestione. Ma conosciamo anche bene l’impegno da sempre profuso dalla
>> Direzione dell’Istituto femminile di Rebibbia per fare del carcere un luogo
>> di reinserimento, di riflessione, di presa di coscienza, di
>> riappacificazioni delle detenute con sé stesse e con le persone che hanno
>> sofferto per le loro colpe, di crescita culturale e molto altro ancora.
>> Sappiamo dell’attenzione con cui le donne sono seguite e ne condividiamo le
>> scelte operative, dell’apertura dell’Istituto al territorio e alle sue
>> Istituzioni, come la scuola materna del quartiere che accoglie ogni giorno
>> nelle sue classi i bambini della Sezione nido.
>> Ed è per questo che sentiamo il dovere di rompere il silenzio.
>> Pensare di dare una risposta risolutiva a questo dramma scaricando sulla
>> Direzione e sulla Vice-comandante la responsabilità di quanto è successo è
>> un grave errore. Le responsabilità sono tante e nessuno - nemmeno noi - può
>> pensare di tirarsene fuori, trovando un colpevole che paghi per tutti.
>> Il dramma dei bambini in carcere è noto a tutti. La legge del 2011 ha
>> tracciato una linea che prevede una collocazione alternativa al carcere per
>> mamme e bambini, ma la sua applicazione fatica a trovare pienezza. Il
>> disagio sociale sempre più presente all’interno degli Istituti di pena non
>> è certo una novità e troppo spesso il peso di tale problema è affidato al
>> personale di Polizia penitenziaria. Gli Enti locali faticano a dare
>> risposte a chi esce dal carcere e cerca di ricominciare una vita diversa. I
>> cittadini molto spesso si oppongono alla nascita di strutture di
>> accoglienza, come le case famiglia per le donne detenute con figli.
>> Colpire i vertici della Casa circondariale femminile di Rebibbia
>> significa, per noi, aggiungere danni alla tragedia provocata da una mamma
>> detenuta.
>> A buon diritto
>> Arci
>> A Roma Insieme
>> Associazione Articolo 21 - Liberi di
>> AS.VO.PE. - Palermo
>> Associazione Antigone
>> Associazione Controluce – Pisa
>> Associazione Fuoririga – Casal del Marmo
>> Associazione Liberamente - Cosenza
>> Associazione Sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica
>> Associazione Semi di Libertà onlus
>> Associazione Spondé onlus
>> Associazione Volontari In Carcere/Caritas di Roma
>> Atletico diritti
>> Cibo Agricolo Libero
>> Comunità di Sant’Egidio
>> Comunità Papa Giovanni XXIII
>> Conferenza nazionale Volontariato Giustizia
>> Conferenza per la Salute mentale nel mondo “Franco Basaglia”
>> Cooperativa Con-Tatto
>> Cooperativa Sociale Concordia onlus
>> Coordinamento Regionale “Tino Beiletti” - Piemonte e Valle d’Aosta
>> Coordinamento SEAC - Calabria
>> Coordinamento SEAC - Veneto
>> Festival dei matti
>> Fondazione Franco e Franca Basaglia
>> Fondazione Zancan
>> Forum nazionale per la salute in carcere
>> Forum salute mentale nazionale
>> Gruppo Idee laboratorio ricuciamo
>> GRUSOL Gruppo solidarietà
>> I Cappellani degli Istituti di Rebibbia
>> La Fraternità - Verona
>> Magistratura democratica
>> Men at work onlus
>> Nessuno tocchi Caino
>> Oltre le sbarre
>> Osservatorio Stopopg per la salute mentale
>> Panta Coop arl onlus
>> Ristretti orizzonti
>> SEAC
>> Sesta città di rifugio
>> Sesta opera San Fedele - Milano
>> Sesta Opera San Fedele - Rieti
>> Società Cooperativa e-Team
>> Società di San Vincenzo De Paoli
>> Ucsi – Unione cattolica stampa italiana
>> Unasam
>> Vo.Re.Co.
>>
>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 09:05 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
>> scritto:
>>
>>> Chiaramente Marco Patarnello ha una conoscenza del mondo penitenziario
>>> che gli viene dall'esperienza maturata nel campo da molti anni. Al
>>> contrario il ministro che ha adottato in via cautelare, e quindi
>>> provvisoria, il provvedimento di sospensione non ha quella esperienza, ed è
>>> probabile che sia stato influenzato anche dal sentimento di indignazione
>>> dell'opinione pubblica di fronte ad una vicenda così grave. Però non ha
>>> senso criticare l'operato del ministro solo perchè si conoscono
>>> personalmente i funzionari colpiti dalla sospensione. La conoscenza
>>> personale spesso non consente di esaminare le vicende con la necessaria
>>> asetticità, se non altro perchè occorre distinguere sempre l'ambito penale
>>> da quello amministrativo. In altri termini, può verificarsi che un
>>> comportamento alla fine non costituisca reato, e che tuttavia sia
>>> censurabile sotto il profilo disciplinare. Il giudizio non è una attività
>>> di competenza esclusiva dei magistrati.
>>>
>>> FELICE  PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>> Il 21/09/2018 19:29, Costanzo Antonio ha scritto:
>>>
>>> Mondo alla rovescia? Non mi pare.
>>>
>>> La testimonianza di Marco Patarnello mi colpisce, la trovo molto ricca
>>> (di esperienza, di riflessione, di misura e umanità) ed efficace, per chi
>>> la vuole comprendere: e mi riferisco al cittadino medio, che non conosce il
>>> sistema giudiziario né quello penitenziario (io stesso, che faccio il
>>> giudice civile, assai poco so dell’esecuzione della pena).
>>>
>>> Credo che faccia parte del mestiere di magistrato anche raccontare
>>> fatti, spiegare ai non addetti ai lavori quello che a noi capita di
>>> osservare quotidianamente e che a volte può apparirci scontato mentre tale
>>> non è, dare elementi di riflessione,  se del caso seminare dubbi.
>>>
>>> Sappiamo tutti quanto sia importante, decisiva, oggi la comunicazione
>>> pubblica. Che richiede l’uso di tecniche ben precise. Poco familiari,
>>> forse, alle associazioni dei magistrati.
>>>
>>> Se ogni tanto si leva la voce misurata e competente di un magistrato (e
>>> alcuni e alcune di noi sono davvero molto bravi nel comunicare), mi sembra
>>> solo un bene.
>>>
>>> Antonio Costanzo, trib. BO
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it <area-bounces a areaperta.it>]
>>> *Per conto di *thorgiov
>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 18:26
>>> *A:* area a areaperta.it
>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: Significative parole sullla tragedia di
>>> Rebibbia
>>>
>>>
>>>
>>> Però è paradossale. Spesso da parte della politica è stato mosso  ai
>>> magistrati il rimprovero di voler cercare un colpevole subito e a tutti i
>>> costi, secondo una logica giustizialista, per assecondare gli istinti
>>> vendicativi delle masse. Qualcuno ricorda il periodo di Mani Pulite, cui
>>> seguì il periodo della restaurazione berlusconiana? Parimenti, da parte dei
>>> magistrati la politica è stata spesso accusata di non voler intervenire in
>>> sede amministrativa, prima e indipendentemente dall'accertamento penale,
>>> nei confronti di persone che avevano violato delle regole di legge o di
>>> prudenza. Ora c'è un rovesciamento dei ruoli : la politica interviene
>>> tempestivamente e i magistrati ( o meglio alcuni magistrati ) la accusano
>>> di giustizialismo sommario. Per l'appunto, un mondo alla rovescia.
>>>
>>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>>
>>>
>>> Il 21/09/2018 14:21, Gianfranco Gilardi ha scritto:
>>>
>>> Si vorrebbe sentire qui spesso parole come queste e, soprattutto, si
>>> vorrebbe che parole come queste servissero a risvegliare le coscienze ed a
>>> far ritrovare il senso delle istituzioni.
>>>
>>> Gianfranco Gilardi
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> Il Ven 21 Set 2018, 12:17 Marcello Basilico <
>>> marcello.basilico a giustizia.it> ha scritto:
>>>
>>> Le parole di Marco Patarnello ci mettono sotto gli occhi un tema più
>>> generale, divenuto ormai nodale nella comunicazione e nella politica di
>>> oggi: la ricerca del colpevole subito e ad ogni costo, figlia della logica
>>> semplificatrice che ormai si utilizza nella soluzione dei problemi più
>>> complessi.
>>>
>>>   Chi, se non noi magistrati, può segnalare ad alta voce, ogni volta che
>>> può, che questa logica è sbagliata e conduce a soluzioni sbagliate?
>>>
>>>   Grazie a Marco e a Francesco Maisto
>>>
>>>                                Marcello Basilico
>>>
>>>
>>>
>>> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *Francesco
>>> Maisto
>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 11:41
>>> *A:* Area Md- Movimenti; ISCRITTI
>>> *Oggetto:* [Area] Significative parole sullla tragedia di Rebibbia
>>>
>>>
>>> Ma i politici evitino processi sommari
>>>
>>> [image: PDF]
>>> <http://www.ristretti.org/pdf/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari.pdf?format=phocapdf>
>>>
>>> [image: Stampa]
>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari/Stampa>
>>>
>>>
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>>>
>>> *di Marco Patarnello*
>>>
>>>
>>>
>>> *La Repubblica, 21 settembre 2018*
>>>
>>>
>>>
>>> Caro direttore, faccio il magistrato penale da quasi trent'anni, ho
>>> visto da vicino tante terribili vicende umane e da due anni sono il
>>> magistrato di sorveglianza per Rebibbia Femminile, sebbene solo per le
>>> detenute definitive. Osservo i numerosi interventi mediatici di queste ore
>>> successive alla tragedia accaduta lunedì, che ha visto due bimbi uccisi in
>>> carcere dalla loro mamma e sento il bisogno di dire alcune cose.
>>>
>>> Davanti a tragedie così, che ci costringono a guardare il buio senza
>>> fine che può esserci nell'animo umano penso che la reazione più giusta e
>>> matura dovrebbe essere il silenzio o per lo meno una rigorosa misura:
>>> pensare di avere la chiave per comprendere a caldo eventi come questi, le
>>> loro cause, le loro ragioni o addirittura la convinzione del senno di poi
>>> di poterli prevenire, individuando le responsabilità che li hanno prodotti,
>>> più che velleitario credo che sia superficiale e alluda al bisogno di
>>> cercare un responsabile per consentire a ciascuno di noi di scrollarsi di
>>> dosso quella parte di responsabilità collettive che ci appartengono, per le
>>> inadeguatezze e la fallibilità delle nostre pur sofisticate dinamiche
>>> sociali, civili, giuridiche.
>>>
>>> Soprattutto da parte di chi ha alte responsabilità istituzionali,
>>> cercare o addirittura additare in chi ha operato ogni giorno da decenni a
>>> questa parte in prima linea nel luogo della sofferenza e della esecuzione
>>> della pena - cui nessuno rivolge uno sguardo se non per puntare il dito,
>>> dove tutte le contraddizioni di un ordinamento ricco di aspirazioni ideali
>>> e privo di ogni risorsa vengono a collidere sui corpi e nelle menti di
>>> persone in carne ed ossa, conservando la massima attenzione ai diritti dei
>>> detenuti, con enorme sacrificio personale - mi sembra un modo piccolo, ma
>>> antico, di guardare e affrontare i problemi. Raramente nel corso della mia
>>> vita professionale ho trovato professionisti più attenti e sensibili di
>>> quelli che finora hanno retto, a diverso titolo, la direzione di quel
>>> carcere. E so di non essere l'unico.
>>>
>>> *Magistrato di sorveglianza per il carcere femminile di Rebibbia
>>>
>>> *< Prec.
>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/morte-di-due-bambini-detenuti>*
>>>
>>>
>>>
>>> *Succ. >
>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/signor-ministro-di-che-cosa-dovete-occuparvi-se-non-dei-bambini>*
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