[Area] R: Significative parole sullla tragedia di Rebibbia

thorgiov thorgiov a libero.it
Dom 23 Set 2018 15:05:21 CEST


Allora anche i giudici penali, quando c'è una convalida di arresto, o di 
fermo, dovrebbero evitare di applicare misure cautelari, perchè sono 
sempre possibili ulteriori indagini. Comunque se la notizia sulla 
responsabilità dei medici dell'area esterna si rivelerà fondata e ci 
sarà una sospensione cautelare nei loro confronti, quanto ci scommetti 
che nessuno interverrà a difenderli pubblicamente ? Alla fine il vero 
capro espiatorio è quello che  non appartiene a nessuna cerchia e quindi 
non merita di essere difeso, secondo una logica settaria.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 23/09/2018 12:13, Francesco Maisto ha scritto:
> Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
> Aderente alla"Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse 
> et de la Famille" www.minoriefamiglia.it <http://www.minoriefamiglia.it>
> Comunicato AIMMF
> L’Associazione Italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia
> Con riferimento alla tragedia maturata il 18 settembre scorso nel 
> carcere romano di Rebibbia dove, in base alle notizie di stampa, una 
> madre, detenuta da pochi giorni insieme ai propri figli, ha cagionato 
> la morte della più piccola di quattro mesi e lesioni gravissime al più 
> grande, ormai in stato di morte cerebrale, nello sconcerto e nel 
> sentimento di disorientamento, commozione e pietà che un fatto così 
> terribile suscita
> richiama
> la necessità che in ogni situazione traumatica in cui si trovino 
> coinvolte le persone di minore età per eventi che incidono sulla 
> regolare vita familiare vengano compiute approfondite osservazioni e 
> valutazioni in ordine alla loro condizione di possibile pregiudizio, 
> assunti interventi di immediata protezione in via amministrativa (v. 
> art. 403 c.c.) e fomulata la dovuta segnalazione alle Autorità 
> Giudiziarie minorili perché siano predisposti tempestivamente 
> convenienti percorsi di tutela,
> sottolinea
> l’opportunità , in assenza di disposizioni normative specifiche, al 
> fine di consentire una efficace comunicazione interistituzionale, che 
> siano stipulati protocolli di intesa fra Procure della Repubblica per 
> i Minorenni, Tribunali per i Minorenni, Procure della Repubblica 
> Ordinarie, Forze di Polizia e Direttori delle strutture carcerarie 
> tali da assicurare celeri informazioni al Pubblico Ministero Minorile 
> nel caso di arresto di adulti o di applicazione o esecuzione di misure 
> di restrizione in carcere in presenza dei figli minori, in modo da 
> intervenire nel migliore interesse di questi ultimi e di consentire un 
> confronto e una valutazione specializzata in un sistema di rete e di 
> corresponsabilità di tutti gli operatori coinvolti,
> sottolinea
> come tale modalità operativa concernente il fondamentale raccordo fra 
> più istituzioni con compiti differenti, sia stata recepita in toto 
> dalla recente risoluzione del CSM in data 18 giugno 2018 relativa 
> all’organizzazione e all’attività delle Procure della Repubblica per i 
> Minorenni,
> ribadisce
> infine l’urgenza di implementare con l’impiego, non più rinviabile, di 
> necessari mezzi e congrue risorse economiche modalità adeguate di 
> detenzione di madri e bambini in contesti rispondenti alle esigenze di 
> questi ultimi, i quali rischiano di diventare le vittime di una 
> situazione che non hanno contribuito a creare e in cui , spesso, non 
> hanno “ voce” per esprimere i propri bisogni
> Il Segretario generale Il Presidente Susanna Galli Maria Francesca Pricoco
>
> Il giorno dom 23 set 2018 alle 00:21 Francesco Maisto 
> <francescomaisto2 a gmail.com <mailto:francescomaisto2 a gmail.com>> ha 
> scritto:
>
>     E quindi avrebbe dovuto aspettare prima di prendere provvedimenti
>     tanto drastici in mancanza di accertamenti, tenuto conto del tempismo.
>     Senza l’80% di quelle Associazioni il carcere sarebbe un lager
>
>     Il giorno sab 22 set 2018 alle 22:41 thorgiov <thorgiov a libero.it
>     <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
>         Benissimo, lasciamo che sia il ministro a capirlo. Da solo,
>         però, senza il contributo delle varie associazioni menzionate
>         nella tua missiva, che non fanno certo parte del dicastero.
>
>         FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
>         Napoli Nord )
>
>
>         Il 22/09/2018 20:33, Francesco Maisto ha scritto:
>>         Quello delle carceri è un territorio impervio con una
>>         difficile individuazione delle competenze tra DAP.,
>>         Magistrature e Servizio Sanitario Regionale e Assl.
>>         Qui sono stati presi provvedimenti esemplari nei confronti
>>         dei vertici di Rebibbia in prima battuta ed ora cominciano a
>>         capire che forse c’e Una responsabilità dell’area sanitaria
>>         esterna.
>>         Francesco Maisto
>>
>>         Il giorno sab 22 set 2018 alle 17:06 thorgiov
>>         <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>
>>             Dire che la responsabilità è di tutti è un modo molto
>>             comodo per dire che la responsabilità non è di nessuno.
>>             Tutto molto italiano. Anzi, molto cattolico. Non conosco
>>             bene i fatti e per tale motivo non mi sento di dire che
>>             la colpa di ciò che è accaduto è anche dei vertici
>>             dell'istituto. Però noto che appena viene toccata una
>>             persona che appartiene ad un determinato mondo, scatta
>>             automaticamente la solidarietà nei suoi confronti, che è
>>             una solidarietà a prescindere. Mi viene in mente
>>             l'atteggiamento che è stato tenuto per molti anni nei
>>             confronti della comunità Il Forteto a Firenze.
>>
>>             FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso a Napoli Nord )
>>
>>
>>             Il 22/09/2018 10:57, Francesco Maisto ha scritto:
>>>             Non solo percezioni di Marco Paternello
>>>             Buona lettura.
>>>             Francesco Maisto
>>>             La tragedia di Rebibbia: non si aggiungano danni alla
>>>             tragedia provocata da una mamma detenuta
>>>             Lettera aperta di volontari, cappellani, operatori del
>>>             sociale, del mondo del lavoro, della cultura, dello
>>>             sport, della salute
>>>             La tragedia che si è consumata a Rebibbia ci ha lasciati
>>>             senza fiato. Un dolore e un orrore che ha travolto
>>>             tutti: i due bambini innanzitutto, quella madre che
>>>             forse ancora non è consapevole di quello che ha fatto,
>>>             tutti gli operatori dell’Istituto, le oltre trecento
>>>             donne lì detenute, le loro famiglie e anche noi
>>>             volontari, cappellani, operatori del sociale, del mondo
>>>             del lavoro, della cultura, dello sport, della salute che
>>>             ogni giorno entriamo in carcere per dare il nostro
>>>             contributo affinché la pena risponda sempre più alle
>>>             finalità dettate dalla Costituzione.
>>>             Abbiamo accolto tutto questo dolore in un silenzio
>>>             rispettoso, vicini alle donne detenute, al loro
>>>             smarrimento e dolore. Abbiamo cercato di comprendere i
>>>             tanti tasselli di una vicenda che ha avuto un epilogo
>>>             così drammatico.
>>>             Conosciamo la complessità del carcere, dei suoi
>>>             problemi, della sua gestione. Ma conosciamo anche bene
>>>             l’impegno da sempre profuso dalla Direzione
>>>             dell’Istituto femminile di Rebibbia per fare del carcere
>>>             un luogo di reinserimento, di riflessione, di presa di
>>>             coscienza, di riappacificazioni delle detenute con sé
>>>             stesse e con le persone che hanno sofferto per le loro
>>>             colpe, di crescita culturale e molto altro ancora.
>>>             Sappiamo dell’attenzione con cui le donne sono seguite e
>>>             ne condividiamo le scelte operative, dell’apertura
>>>             dell’Istituto al territorio e alle sue Istituzioni, come
>>>             la scuola materna del quartiere che accoglie ogni giorno
>>>             nelle sue classi i bambini della Sezione nido.
>>>             Ed è per questo che sentiamo il dovere di rompere il
>>>             silenzio.
>>>             Pensare di dare una risposta risolutiva a questo dramma
>>>             scaricando sulla Direzione e sulla Vice-comandante la
>>>             responsabilità di quanto è successo è un grave errore.
>>>             Le responsabilità sono tante e nessuno - nemmeno noi -
>>>             può pensare di tirarsene fuori, trovando un colpevole
>>>             che paghi per tutti.
>>>             Il dramma dei bambini in carcere è noto a tutti. La
>>>             legge del 2011 ha tracciato una linea che prevede una
>>>             collocazione alternativa al carcere per mamme e bambini,
>>>             ma la sua applicazione fatica a trovare pienezza. Il
>>>             disagio sociale sempre più presente all’interno degli
>>>             Istituti di pena non è certo una novità e troppo spesso
>>>             il peso di tale problema è affidato al personale di
>>>             Polizia penitenziaria. Gli Enti locali faticano a dare
>>>             risposte a chi esce dal carcere e cerca di ricominciare
>>>             una vita diversa. I cittadini molto spesso si oppongono
>>>             alla nascita di strutture di accoglienza, come le case
>>>             famiglia per le donne detenute con figli.
>>>             Colpire i vertici della Casa circondariale femminile di
>>>             Rebibbia significa, per noi, aggiungere danni alla
>>>             tragedia provocata da una mamma detenuta.
>>>             A buon diritto
>>>             Arci
>>>             A Roma Insieme
>>>             Associazione Articolo 21 - Liberi di
>>>             AS.VO.PE <http://AS.VO.PE>. - Palermo
>>>             Associazione Antigone
>>>             Associazione Controluce – Pisa
>>>             Associazione Fuoririga – Casal del Marmo
>>>             Associazione Liberamente - Cosenza
>>>             Associazione Sarda per l'attuazione della riforma
>>>             psichiatrica
>>>             Associazione Semi di Libertà onlus
>>>             Associazione Spondé onlus
>>>             Associazione Volontari In Carcere/Caritas di Roma
>>>             Atletico diritti
>>>             Cibo Agricolo Libero
>>>             Comunità di Sant’Egidio
>>>             Comunità Papa Giovanni XXIII
>>>             Conferenza nazionale Volontariato Giustizia
>>>             Conferenza per la Salute mentale nel mondo “Franco Basaglia”
>>>             Cooperativa Con-Tatto
>>>             Cooperativa Sociale Concordia onlus
>>>             Coordinamento Regionale “Tino Beiletti” - Piemonte e
>>>             Valle d’Aosta
>>>             Coordinamento SEAC - Calabria
>>>             Coordinamento SEAC - Veneto
>>>             Festival dei matti
>>>             Fondazione Franco e Franca Basaglia
>>>             Fondazione Zancan
>>>             Forum nazionale per la salute in carcere
>>>             Forum salute mentale nazionale
>>>             Gruppo Idee laboratorio ricuciamo
>>>             GRUSOL Gruppo solidarietà
>>>             I Cappellani degli Istituti di Rebibbia
>>>             La Fraternità - Verona
>>>             Magistratura democratica
>>>             Men at work onlus
>>>             Nessuno tocchi Caino
>>>             Oltre le sbarre
>>>             Osservatorio Stopopg per la salute mentale
>>>             Panta Coop arl onlus
>>>             Ristretti orizzonti
>>>             SEAC
>>>             Sesta città di rifugio
>>>             Sesta opera San Fedele - Milano
>>>             Sesta Opera San Fedele - Rieti
>>>             Società Cooperativa e-Team
>>>             Società di San Vincenzo De Paoli
>>>             Ucsi – Unione cattolica stampa italiana
>>>             Unasam
>>>             Vo.Re.Co <http://Vo.Re.Co>.
>>>
>>>             Il giorno sab 22 set 2018 alle 09:05 thorgiov
>>>             <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>>
>>>                 Chiaramente Marco Patarnello ha una conoscenza del
>>>                 mondo penitenziario che gli viene dall'esperienza
>>>                 maturata nel campo da molti anni. Al contrario il
>>>                 ministro che ha adottato in via cautelare, e quindi
>>>                 provvisoria, il provvedimento di sospensione non ha
>>>                 quella esperienza, ed è probabile che sia stato
>>>                 influenzato anche dal sentimento di indignazione
>>>                 dell'opinione pubblica di fronte ad una vicenda così
>>>                 grave. Però non ha senso criticare l'operato del
>>>                 ministro solo perchè si conoscono personalmente i
>>>                 funzionari colpiti dalla sospensione. La conoscenza
>>>                 personale spesso non consente di esaminare le
>>>                 vicende con la necessaria asetticità, se non altro
>>>                 perchè occorre distinguere sempre l'ambito penale da
>>>                 quello amministrativo. In altri termini, può
>>>                 verificarsi che un comportamento alla fine non
>>>                 costituisca reato, e che tuttavia sia censurabile
>>>                 sotto il profilo disciplinare. Il giudizio non è una
>>>                 attività di competenza esclusiva dei magistrati.
>>>
>>>                 FELICE  PIZZI ( Giudice del contenzioso del
>>>                 Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>>
>>>                 Il 21/09/2018 19:29, Costanzo Antonio ha scritto:
>>>>
>>>>                 Mondo alla rovescia? Non mi pare.
>>>>
>>>>                 La testimonianza di Marco Patarnello mi colpisce,
>>>>                 la trovo molto ricca (di esperienza, di
>>>>                 riflessione, di misura e umanità) ed efficace, per
>>>>                 chi la vuole comprendere: e mi riferisco al
>>>>                 cittadino medio, che non conosce il sistema
>>>>                 giudiziario né quello penitenziario (io stesso, che
>>>>                 faccio il giudice civile, assai poco so
>>>>                 dell’esecuzione della pena).
>>>>
>>>>                 Credo che faccia parte del mestiere di magistrato
>>>>                 anche raccontare fatti, spiegare ai non addetti ai
>>>>                 lavori quello che a noi capita di osservare
>>>>                 quotidianamente e che a volte può apparirci
>>>>                 scontato mentre tale non è, dare elementi di
>>>>                 riflessione,  se del caso seminare dubbi.
>>>>
>>>>                 Sappiamo tutti quanto sia importante, decisiva,
>>>>                 oggi la comunicazione pubblica. Che richiede l’uso
>>>>                 di tecniche ben precise. Poco familiari, forse,
>>>>                 alle associazioni dei magistrati.
>>>>
>>>>                 Se ogni tanto si leva la voce misurata e competente
>>>>                 di un magistrato (e alcuni e alcune di noi sono
>>>>                 davvero molto bravi nel comunicare), mi sembra solo
>>>>                 un bene.
>>>>
>>>>                 Antonio Costanzo, trib. BO
>>>>
>>>>                 *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per
>>>>                 conto di *thorgiov
>>>>                 *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 18:26
>>>>                 *A:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>>>                 *Oggetto:* Re: [Area] R: Significative parole
>>>>                 sullla tragedia di Rebibbia
>>>>
>>>>                 Però è paradossale. Spesso da parte della politica
>>>>                 è stato mosso ai magistrati il rimprovero di voler
>>>>                 cercare un colpevole subito e a tutti i costi,
>>>>                 secondo una logica giustizialista, per assecondare
>>>>                 gli istinti vendicativi delle masse. Qualcuno
>>>>                 ricorda il periodo di Mani Pulite, cui seguì il
>>>>                 periodo della restaurazione berlusconiana?
>>>>                 Parimenti, da parte dei magistrati la politica è
>>>>                 stata spesso accusata di non voler intervenire in
>>>>                 sede amministrativa, prima e indipendentemente
>>>>                 dall'accertamento penale, nei confronti di persone
>>>>                 che avevano violato delle regole di legge o di
>>>>                 prudenza. Ora c'è un rovesciamento dei ruoli : la
>>>>                 politica interviene tempestivamente e i magistrati
>>>>                 ( o meglio alcuni magistrati ) la accusano di
>>>>                 giustizialismo sommario. Per l'appunto, un mondo
>>>>                 alla rovescia.
>>>>
>>>>                 FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del
>>>>                 Tribunale di Napoli Nord )
>>>>
>>>>                 Il 21/09/2018 14:21, Gianfranco Gilardi ha scritto:
>>>>
>>>>                     Si vorrebbe sentire qui spesso parole come
>>>>                     queste e, soprattutto, si vorrebbe che parole
>>>>                     come queste servissero a risvegliare le
>>>>                     coscienze ed a far ritrovare il senso delle
>>>>                     istituzioni.
>>>>
>>>>                     Gianfranco Gilardi
>>>>
>>>>                     Il Ven 21 Set 2018, 12:17 Marcello Basilico
>>>>                     <marcello.basilico a giustizia.it
>>>>                     <mailto:marcello.basilico a giustizia.it>> ha
>>>>                     scritto:
>>>>
>>>>                         Le parole di Marco Patarnello ci mettono
>>>>                         sotto gli occhi un tema più generale,
>>>>                         divenuto ormai nodale nella comunicazione e
>>>>                         nella politica di oggi: la ricerca del
>>>>                         colpevole subito e ad ogni costo, figlia
>>>>                         della logica semplificatrice che ormai si
>>>>                         utilizza nella soluzione dei problemi più
>>>>                         complessi.
>>>>
>>>>                         Chi, se non noi magistrati, può segnalare
>>>>                         ad alta voce, ogni volta che può, che
>>>>                         questa logica è sbagliata e conduce a
>>>>                         soluzioni sbagliate?
>>>>
>>>>                         Grazie a Marco e a Francesco Maisto
>>>>
>>>>                         Marcello Basilico
>>>>
>>>>                         *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
>>>>                         <mailto:area-bounces a areaperta.it>] *Per
>>>>                         conto di *Francesco Maisto
>>>>                         *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 11:41
>>>>                         *A:* Area Md- Movimenti; ISCRITTI
>>>>                         *Oggetto:* [Area] Significative parole
>>>>                         sullla tragedia di Rebibbia
>>>>
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>>>>                           Ma i politici evitino processi sommari
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>>>>                         /di Marco Patarnello/
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>>>>                         *La Repubblica, 21 settembre 2018*
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>>>>                         Caro direttore, faccio il magistrato penale
>>>>                         da quasi trent'anni, ho visto da vicino
>>>>                         tante terribili vicende umane e da due anni
>>>>                         sono il magistrato di sorveglianza per
>>>>                         Rebibbia Femminile, sebbene solo per le
>>>>                         detenute definitive. Osservo i numerosi
>>>>                         interventi mediatici di queste ore
>>>>                         successive alla tragedia accaduta lunedì,
>>>>                         che ha visto due bimbi uccisi in carcere
>>>>                         dalla loro mamma e sento il bisogno di dire
>>>>                         alcune cose.
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>>>>                         Davanti a tragedie così, che ci costringono
>>>>                         a guardare il buio senza fine che può
>>>>                         esserci nell'animo umano penso che la
>>>>                         reazione più giusta e matura dovrebbe
>>>>                         essere il silenzio o per lo meno una
>>>>                         rigorosa misura: pensare di avere la chiave
>>>>                         per comprendere a caldo eventi come questi,
>>>>                         le loro cause, le loro ragioni o
>>>>                         addirittura la convinzione del senno di poi
>>>>                         di poterli prevenire, individuando le
>>>>                         responsabilità che li hanno prodotti, più
>>>>                         che velleitario credo che sia superficiale
>>>>                         e alluda al bisogno di cercare un
>>>>                         responsabile per consentire a ciascuno di
>>>>                         noi di scrollarsi di dosso quella parte di
>>>>                         responsabilità collettive che ci
>>>>                         appartengono, per le inadeguatezze e la
>>>>                         fallibilità delle nostre pur sofisticate
>>>>                         dinamiche sociali, civili, giuridiche.
>>>>
>>>>                         Soprattutto da parte di chi ha alte
>>>>                         responsabilità istituzionali, cercare o
>>>>                         addirittura additare in chi ha operato ogni
>>>>                         giorno da decenni a questa parte in prima
>>>>                         linea nel luogo della sofferenza e della
>>>>                         esecuzione della pena - cui nessuno rivolge
>>>>                         uno sguardo se non per puntare il dito,
>>>>                         dove tutte le contraddizioni di un
>>>>                         ordinamento ricco di aspirazioni ideali e
>>>>                         privo di ogni risorsa vengono a collidere
>>>>                         sui corpi e nelle menti di persone in carne
>>>>                         ed ossa, conservando la massima attenzione
>>>>                         ai diritti dei detenuti, con enorme
>>>>                         sacrificio personale - mi sembra un modo
>>>>                         piccolo, ma antico, di guardare e
>>>>                         affrontare i problemi. Raramente nel corso
>>>>                         della mia vita professionale ho trovato
>>>>                         professionisti più attenti e sensibili di
>>>>                         quelli che finora hanno retto, a diverso
>>>>                         titolo, la direzione di quel carcere. E so
>>>>                         di non essere l'unico.
>>>>
>>>>                         *Magistrato di sorveglianza per il carcere
>>>>                         femminile di Rebibbia
>>>>
>>>>                         *< Prec.
>>>>                         <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/morte-di-due-bambini-detenuti>*
>>>>
>>>>                         	
>>>>
>>>>                         	
>>>>
>>>>                         *Succ. >
>>>>                         <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/signor-ministro-di-che-cosa-dovete-occuparvi-se-non-dei-bambini>*
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>>>>                         _______________________________________________
>>>>                         Area mailing list
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