[Area] R: Significative parole sullla tragedia di Rebibbia

Francesco Maisto francescomaisto2 a gmail.com
Dom 23 Set 2018 15:58:45 CEST


Abbiamo significative esperienze di omessi provvedimenti disciplinari
 delle  assl competenti per le carceri fino a sentenza. Anche per
l’intervento degli ordini professionali sul DAP.
La fase della cautela non coincide sempre con il periodo necessario per le
indagini.
Per il momento i capri espiatori sono i vertici di Rebibbia.


Il giorno dom 23 set 2018 alle 15:05 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
scritto:

> Allora anche i giudici penali, quando c'è una convalida di arresto, o di
> fermo, dovrebbero evitare di applicare misure cautelari, perchè sono sempre
> possibili ulteriori indagini. Comunque se la notizia sulla responsabilità
> dei medici dell'area esterna si rivelerà fondata e ci sarà una sospensione
> cautelare nei loro confronti, quanto ci scommetti che nessuno interverrà a
> difenderli pubblicamente ? Alla fine il vero capro espiatorio è quello che
> non appartiene a nessuna cerchia e quindi non merita di essere difeso,
> secondo una logica settaria.
>
> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 23/09/2018 12:13, Francesco Maisto ha scritto:
>
> Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
> Aderente alla"Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et
> de la Famille" www.minoriefamiglia.it
> Comunicato AIMMF
> L’Associazione Italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia
> Con riferimento alla tragedia maturata il 18 settembre scorso nel carcere
> romano di Rebibbia dove, in base alle notizie di stampa, una madre,
> detenuta da pochi giorni insieme ai propri figli, ha cagionato la morte
> della più piccola di quattro mesi e lesioni gravissime al più grande, ormai
> in stato di morte cerebrale, nello sconcerto e nel sentimento di
> disorientamento, commozione e pietà che un fatto così terribile suscita
> richiama
> la necessità che in ogni situazione traumatica in cui si trovino coinvolte
> le persone di minore età per eventi che incidono sulla regolare vita
> familiare vengano compiute approfondite osservazioni e valutazioni in
> ordine alla loro condizione di possibile pregiudizio, assunti interventi di
> immediata protezione in via amministrativa (v. art. 403 c.c.) e fomulata la
> dovuta segnalazione alle Autorità Giudiziarie minorili perché siano
> predisposti tempestivamente convenienti percorsi di tutela,
> sottolinea
> l’opportunità , in assenza di disposizioni normative specifiche, al fine
> di consentire una efficace comunicazione interistituzionale, che siano
> stipulati protocolli di intesa fra Procure della Repubblica per i
> Minorenni, Tribunali per i Minorenni, Procure della Repubblica Ordinarie,
> Forze di Polizia e Direttori delle strutture carcerarie tali da assicurare
> celeri informazioni al Pubblico Ministero Minorile nel caso di arresto di
> adulti o di applicazione o esecuzione di misure di restrizione in carcere
> in presenza dei figli minori, in modo da intervenire nel migliore interesse
> di questi ultimi e di consentire un confronto e una valutazione
> specializzata in un sistema di rete e di corresponsabilità di tutti gli
> operatori coinvolti,
> sottolinea
> come tale modalità operativa concernente il fondamentale raccordo fra più
> istituzioni con compiti differenti, sia stata recepita in toto dalla
> recente risoluzione del CSM in data 18 giugno 2018 relativa
> all’organizzazione e all’attività delle Procure della Repubblica per i
> Minorenni,
> ribadisce
> infine l’urgenza di implementare con l’impiego, non più rinviabile, di
> necessari mezzi e congrue risorse economiche modalità adeguate di
> detenzione di madri e bambini in contesti rispondenti alle esigenze di
> questi ultimi, i quali rischiano di diventare le vittime di una situazione
> che non hanno contribuito a creare e in cui , spesso, non hanno “ voce” per
> esprimere i propri bisogni
> Il Segretario generale Il Presidente Susanna Galli Maria Francesca Pricoco
>
> Il giorno dom 23 set 2018 alle 00:21 Francesco Maisto <
> francescomaisto2 a gmail.com> ha scritto:
>
>> E quindi avrebbe dovuto aspettare prima di prendere provvedimenti tanto
>> drastici in mancanza di accertamenti, tenuto conto del tempismo.
>> Senza l’80% di quelle Associazioni il carcere sarebbe un lager
>>
>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 22:41 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
>> scritto:
>>
>>> Benissimo, lasciamo che sia il ministro a capirlo. Da solo, però, senza
>>> il contributo delle varie associazioni menzionate nella tua missiva, che
>>> non fanno certo parte del dicastero.
>>>
>>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>> Il 22/09/2018 20:33, Francesco Maisto ha scritto:
>>>
>>> Quello delle carceri è un territorio impervio con una difficile
>>> individuazione delle competenze tra DAP., Magistrature e Servizio Sanitario
>>> Regionale e Assl.
>>> Qui sono stati presi provvedimenti esemplari nei confronti dei vertici
>>> di Rebibbia in prima battuta ed ora cominciano a capire che forse c’e Una
>>> responsabilità dell’area sanitaria esterna.
>>> Francesco Maisto
>>>
>>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 17:06 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
>>> scritto:
>>>
>>>> Dire che la responsabilità è di tutti è un modo molto comodo per dire
>>>> che la responsabilità non è di nessuno. Tutto molto italiano. Anzi, molto
>>>> cattolico. Non conosco bene i fatti e per tale motivo non mi sento di dire
>>>> che la colpa di ciò che è accaduto è anche dei vertici dell'istituto. Però
>>>> noto che appena viene toccata una persona che appartiene ad un determinato
>>>> mondo, scatta automaticamente la solidarietà nei suoi confronti, che è una
>>>> solidarietà a prescindere. Mi viene in mente l'atteggiamento che è stato
>>>> tenuto per molti anni nei confronti della comunità Il Forteto a Firenze.
>>>>
>>>> FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso a Napoli Nord )
>>>>
>>>> Il 22/09/2018 10:57, Francesco Maisto ha scritto:
>>>>
>>>> Non solo percezioni di Marco Paternello
>>>> Buona lettura.
>>>> Francesco Maisto
>>>> La tragedia di Rebibbia: non si aggiungano danni alla tragedia
>>>> provocata da una mamma detenuta
>>>> Lettera aperta di volontari, cappellani, operatori del sociale, del
>>>> mondo del lavoro, della cultura, dello sport, della salute
>>>> La tragedia che si è consumata a Rebibbia ci ha lasciati senza fiato.
>>>> Un dolore e un orrore che ha travolto tutti: i due bambini innanzitutto,
>>>> quella madre che forse ancora non è consapevole di quello che ha fatto,
>>>> tutti gli operatori dell’Istituto, le oltre trecento donne lì detenute, le
>>>> loro famiglie e anche noi volontari, cappellani, operatori del sociale, del
>>>> mondo del lavoro, della cultura, dello sport, della salute che ogni giorno
>>>> entriamo in carcere per dare il nostro contributo affinché la pena risponda
>>>> sempre più alle finalità dettate dalla Costituzione.
>>>> Abbiamo accolto tutto questo dolore in un silenzio rispettoso, vicini
>>>> alle donne detenute, al loro smarrimento e dolore. Abbiamo cercato di
>>>> comprendere i tanti tasselli di una vicenda che ha avuto un epilogo così
>>>> drammatico.
>>>> Conosciamo la complessità del carcere, dei suoi problemi, della sua
>>>> gestione. Ma conosciamo anche bene l’impegno da sempre profuso dalla
>>>> Direzione dell’Istituto femminile di Rebibbia per fare del carcere un luogo
>>>> di reinserimento, di riflessione, di presa di coscienza, di
>>>> riappacificazioni delle detenute con sé stesse e con le persone che hanno
>>>> sofferto per le loro colpe, di crescita culturale e molto altro ancora.
>>>> Sappiamo dell’attenzione con cui le donne sono seguite e ne condividiamo le
>>>> scelte operative, dell’apertura dell’Istituto al territorio e alle sue
>>>> Istituzioni, come la scuola materna del quartiere che accoglie ogni giorno
>>>> nelle sue classi i bambini della Sezione nido.
>>>> Ed è per questo che sentiamo il dovere di rompere il silenzio.
>>>> Pensare di dare una risposta risolutiva a questo dramma scaricando
>>>> sulla Direzione e sulla Vice-comandante la responsabilità di quanto è
>>>> successo è un grave errore. Le responsabilità sono tante e nessuno -
>>>> nemmeno noi - può pensare di tirarsene fuori, trovando un colpevole che
>>>> paghi per tutti.
>>>> Il dramma dei bambini in carcere è noto a tutti. La legge del 2011 ha
>>>> tracciato una linea che prevede una collocazione alternativa al carcere per
>>>> mamme e bambini, ma la sua applicazione fatica a trovare pienezza. Il
>>>> disagio sociale sempre più presente all’interno degli Istituti di pena non
>>>> è certo una novità e troppo spesso il peso di tale problema è affidato al
>>>> personale di Polizia penitenziaria. Gli Enti locali faticano a dare
>>>> risposte a chi esce dal carcere e cerca di ricominciare una vita diversa. I
>>>> cittadini molto spesso si oppongono alla nascita di strutture di
>>>> accoglienza, come le case famiglia per le donne detenute con figli.
>>>> Colpire i vertici della Casa circondariale femminile di Rebibbia
>>>> significa, per noi, aggiungere danni alla tragedia provocata da una mamma
>>>> detenuta.
>>>> A buon diritto
>>>> Arci
>>>> A Roma Insieme
>>>> Associazione Articolo 21 - Liberi di
>>>> AS.VO.PE. - Palermo
>>>> Associazione Antigone
>>>> Associazione Controluce – Pisa
>>>> Associazione Fuoririga – Casal del Marmo
>>>> Associazione Liberamente - Cosenza
>>>> Associazione Sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica
>>>> Associazione Semi di Libertà onlus
>>>> Associazione Spondé onlus
>>>> Associazione Volontari In Carcere/Caritas di Roma
>>>> Atletico diritti
>>>> Cibo Agricolo Libero
>>>> Comunità di Sant’Egidio
>>>> Comunità Papa Giovanni XXIII
>>>> Conferenza nazionale Volontariato Giustizia
>>>> Conferenza per la Salute mentale nel mondo “Franco Basaglia”
>>>> Cooperativa Con-Tatto
>>>> Cooperativa Sociale Concordia onlus
>>>> Coordinamento Regionale “Tino Beiletti” - Piemonte e Valle d’Aosta
>>>> Coordinamento SEAC - Calabria
>>>> Coordinamento SEAC - Veneto
>>>> Festival dei matti
>>>> Fondazione Franco e Franca Basaglia
>>>> Fondazione Zancan
>>>> Forum nazionale per la salute in carcere
>>>> Forum salute mentale nazionale
>>>> Gruppo Idee laboratorio ricuciamo
>>>> GRUSOL Gruppo solidarietà
>>>> I Cappellani degli Istituti di Rebibbia
>>>> La Fraternità - Verona
>>>> Magistratura democratica
>>>> Men at work onlus
>>>> Nessuno tocchi Caino
>>>> Oltre le sbarre
>>>> Osservatorio Stopopg per la salute mentale
>>>> Panta Coop arl onlus
>>>> Ristretti orizzonti
>>>> SEAC
>>>> Sesta città di rifugio
>>>> Sesta opera San Fedele - Milano
>>>> Sesta Opera San Fedele - Rieti
>>>> Società Cooperativa e-Team
>>>> Società di San Vincenzo De Paoli
>>>> Ucsi – Unione cattolica stampa italiana
>>>> Unasam
>>>> Vo.Re.Co.
>>>>
>>>> Il giorno sab 22 set 2018 alle 09:05 thorgiov <thorgiov a libero.it> ha
>>>> scritto:
>>>>
>>>>> Chiaramente Marco Patarnello ha una conoscenza del mondo penitenziario
>>>>> che gli viene dall'esperienza maturata nel campo da molti anni. Al
>>>>> contrario il ministro che ha adottato in via cautelare, e quindi
>>>>> provvisoria, il provvedimento di sospensione non ha quella esperienza, ed è
>>>>> probabile che sia stato influenzato anche dal sentimento di indignazione
>>>>> dell'opinione pubblica di fronte ad una vicenda così grave. Però non ha
>>>>> senso criticare l'operato del ministro solo perchè si conoscono
>>>>> personalmente i funzionari colpiti dalla sospensione. La conoscenza
>>>>> personale spesso non consente di esaminare le vicende con la necessaria
>>>>> asetticità, se non altro perchè occorre distinguere sempre l'ambito penale
>>>>> da quello amministrativo. In altri termini, può verificarsi che un
>>>>> comportamento alla fine non costituisca reato, e che tuttavia sia
>>>>> censurabile sotto il profilo disciplinare. Il giudizio non è una attività
>>>>> di competenza esclusiva dei magistrati.
>>>>>
>>>>> FELICE  PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>>>
>>>>> Il 21/09/2018 19:29, Costanzo Antonio ha scritto:
>>>>>
>>>>> Mondo alla rovescia? Non mi pare.
>>>>>
>>>>> La testimonianza di Marco Patarnello mi colpisce, la trovo molto ricca
>>>>> (di esperienza, di riflessione, di misura e umanità) ed efficace, per chi
>>>>> la vuole comprendere: e mi riferisco al cittadino medio, che non conosce il
>>>>> sistema giudiziario né quello penitenziario (io stesso, che faccio il
>>>>> giudice civile, assai poco so dell’esecuzione della pena).
>>>>>
>>>>> Credo che faccia parte del mestiere di magistrato anche raccontare
>>>>> fatti, spiegare ai non addetti ai lavori quello che a noi capita di
>>>>> osservare quotidianamente e che a volte può apparirci scontato mentre tale
>>>>> non è, dare elementi di riflessione,  se del caso seminare dubbi.
>>>>>
>>>>> Sappiamo tutti quanto sia importante, decisiva, oggi la comunicazione
>>>>> pubblica. Che richiede l’uso di tecniche ben precise. Poco familiari,
>>>>> forse, alle associazioni dei magistrati.
>>>>>
>>>>> Se ogni tanto si leva la voce misurata e competente di un magistrato
>>>>> (e alcuni e alcune di noi sono davvero molto bravi nel comunicare), mi
>>>>> sembra solo un bene.
>>>>>
>>>>> Antonio Costanzo, trib. BO
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
>>>>> <area-bounces a areaperta.it>] *Per conto di *thorgiov
>>>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 18:26
>>>>> *A:* area a areaperta.it
>>>>> *Oggetto:* Re: [Area] R: Significative parole sullla tragedia di
>>>>> Rebibbia
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Però è paradossale. Spesso da parte della politica è stato mosso  ai
>>>>> magistrati il rimprovero di voler cercare un colpevole subito e a tutti i
>>>>> costi, secondo una logica giustizialista, per assecondare gli istinti
>>>>> vendicativi delle masse. Qualcuno ricorda il periodo di Mani Pulite, cui
>>>>> seguì il periodo della restaurazione berlusconiana? Parimenti, da parte dei
>>>>> magistrati la politica è stata spesso accusata di non voler intervenire in
>>>>> sede amministrativa, prima e indipendentemente dall'accertamento penale,
>>>>> nei confronti di persone che avevano violato delle regole di legge o di
>>>>> prudenza. Ora c'è un rovesciamento dei ruoli : la politica interviene
>>>>> tempestivamente e i magistrati ( o meglio alcuni magistrati ) la accusano
>>>>> di giustizialismo sommario. Per l'appunto, un mondo alla rovescia.
>>>>>
>>>>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord
>>>>> )
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Il 21/09/2018 14:21, Gianfranco Gilardi ha scritto:
>>>>>
>>>>> Si vorrebbe sentire qui spesso parole come queste e, soprattutto, si
>>>>> vorrebbe che parole come queste servissero a risvegliare le coscienze ed a
>>>>> far ritrovare il senso delle istituzioni.
>>>>>
>>>>> Gianfranco Gilardi
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Il Ven 21 Set 2018, 12:17 Marcello Basilico <
>>>>> marcello.basilico a giustizia.it> ha scritto:
>>>>>
>>>>> Le parole di Marco Patarnello ci mettono sotto gli occhi un tema più
>>>>> generale, divenuto ormai nodale nella comunicazione e nella politica di
>>>>> oggi: la ricerca del colpevole subito e ad ogni costo, figlia della logica
>>>>> semplificatrice che ormai si utilizza nella soluzione dei problemi più
>>>>> complessi.
>>>>>
>>>>>   Chi, se non noi magistrati, può segnalare ad alta voce, ogni volta
>>>>> che può, che questa logica è sbagliata e conduce a soluzioni sbagliate?
>>>>>
>>>>>   Grazie a Marco e a Francesco Maisto
>>>>>
>>>>>                                Marcello Basilico
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *Francesco
>>>>> Maisto
>>>>> *Inviato:* venerdì 21 settembre 2018 11:41
>>>>> *A:* Area Md- Movimenti; ISCRITTI
>>>>> *Oggetto:* [Area] Significative parole sullla tragedia di Rebibbia
>>>>>
>>>>>
>>>>> Ma i politici evitino processi sommari
>>>>>
>>>>> [image: PDF]
>>>>> <http://www.ristretti.org/pdf/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari.pdf?format=phocapdf>
>>>>>
>>>>> [image: Stampa]
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari/Stampa>
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Condividi
>>>>> <http://www.facebook.com/share.php?u=http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/ma-i-politici-evitino-processi-sommari>
>>>>>
>>>>> *di Marco Patarnello*
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *La Repubblica, 21 settembre 2018*
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> Caro direttore, faccio il magistrato penale da quasi trent'anni, ho
>>>>> visto da vicino tante terribili vicende umane e da due anni sono il
>>>>> magistrato di sorveglianza per Rebibbia Femminile, sebbene solo per le
>>>>> detenute definitive. Osservo i numerosi interventi mediatici di queste ore
>>>>> successive alla tragedia accaduta lunedì, che ha visto due bimbi uccisi in
>>>>> carcere dalla loro mamma e sento il bisogno di dire alcune cose.
>>>>>
>>>>> Davanti a tragedie così, che ci costringono a guardare il buio senza
>>>>> fine che può esserci nell'animo umano penso che la reazione più giusta e
>>>>> matura dovrebbe essere il silenzio o per lo meno una rigorosa misura:
>>>>> pensare di avere la chiave per comprendere a caldo eventi come questi, le
>>>>> loro cause, le loro ragioni o addirittura la convinzione del senno di poi
>>>>> di poterli prevenire, individuando le responsabilità che li hanno prodotti,
>>>>> più che velleitario credo che sia superficiale e alluda al bisogno di
>>>>> cercare un responsabile per consentire a ciascuno di noi di scrollarsi di
>>>>> dosso quella parte di responsabilità collettive che ci appartengono, per le
>>>>> inadeguatezze e la fallibilità delle nostre pur sofisticate dinamiche
>>>>> sociali, civili, giuridiche.
>>>>>
>>>>> Soprattutto da parte di chi ha alte responsabilità istituzionali,
>>>>> cercare o addirittura additare in chi ha operato ogni giorno da decenni a
>>>>> questa parte in prima linea nel luogo della sofferenza e della esecuzione
>>>>> della pena - cui nessuno rivolge uno sguardo se non per puntare il dito,
>>>>> dove tutte le contraddizioni di un ordinamento ricco di aspirazioni ideali
>>>>> e privo di ogni risorsa vengono a collidere sui corpi e nelle menti di
>>>>> persone in carne ed ossa, conservando la massima attenzione ai diritti dei
>>>>> detenuti, con enorme sacrificio personale - mi sembra un modo piccolo, ma
>>>>> antico, di guardare e affrontare i problemi. Raramente nel corso della mia
>>>>> vita professionale ho trovato professionisti più attenti e sensibili di
>>>>> quelli che finora hanno retto, a diverso titolo, la direzione di quel
>>>>> carcere. E so di non essere l'unico.
>>>>>
>>>>> *Magistrato di sorveglianza per il carcere femminile di Rebibbia
>>>>>
>>>>> *< Prec.
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/morte-di-due-bambini-detenuti>*
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> *Succ. >
>>>>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/signor-ministro-di-che-cosa-dovete-occuparvi-se-non-dei-bambini>*
>>>>>
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